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Autore: lupacchiotta89    30/08/2011    1 recensioni
Helen, la protagonista della storia, decide di tornare a La Push, dalla sua famiglia, dopo aver vissuto e studiato a New York. Dopo di che leggete per scoprire il resto! Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Buon salve!!!! sono tornata dal mio minuscolo viaggetto, che non si può chiamare proprio viaggetto, a Mazzara XD Sono stata senza computer e con una voglia incredibile di pubblicare questo capitolo :D.
Ringrazio chi ha inserito la storia tra i preferiti e tra le seguite
e un grande bacio a Jake love e Helen Cullen per le recensioni. 
Questo capitolo è dedicato a Jake love, visto che ama  Jacob XD 
Beh spero che vi piaccia e che si notino i cambiamenti che volevo fare
fatemi sapere cosa ne pensate! Bacissimi a presto!



Il cuore esplode su di noi


 
Parlare con Leah mi aveva fatta sentire meglio. Una sana chiacchierata tra amiche era quello che ci voleva per smuovermi un pò.
<< Grazie Leah. Sei grande >> l'abbracciai
<< Figurati Helly, sai che puoi contare su di me per qualsiasi cosa >> 
<< Adesso però passiamo alle cose allegre! Ho un lavoro! >> annunciai con entusiasmo
<< Cosa? Ma quando..? >> boccheggiò
<< Stamattina, sono andata a Forks e ho trovato un negozio molto carino di arte e.. beh Elizabeth mi ha assunta subito! >>
Leah mi abbracciò saltellando << Dobbiamo festeggiare! >>
<< Cioccolata calda? >>  chiesi
<< E cioccolata sia! >> rispose.
Poco dopo sentimmo un ululato squarciare il sereno di quel momento
<< Ma cosa? Ci sono lupi anche di giorno? >> chiesi allarmata.
<< No beh, cioè si. Scusami, devo andare Hel, ci sentiamo più tardi >> disse Leah e mi diede un bacio rapido sulla guancia, per poi scappare a velocità supersonica. 
Non ebbi nemmeno il tempo di provare a fermarla. Ma cosa voleva fare? Non aveva sentito l'ululato? 
Uscii da casa di Leah e tornai da me. Provai a chiamare Jacob, ma non rispose, Embry, Quil, ma non ebbi risposta neanche da loro. 
Stavo cominciando a preoccuparmi e per una buona mezz'ora percorsi il perimetro della mia stanza avanti e indietro.
Calciai qualche vestito verso il tappeto nero accanto al letto.
Presi il mio pupazzo antistress ma niente, l'angoscia mi tormentava. 
Scesi le scale velocemente, uscii fuori con tutta la convinzione che possedevo, ma rientrai poco dopo sconfitta dalla paura.
Non era vero che i lupi non attaccavano gli umani, come avevano detto i miei genitori prima di uscire di casa, ne ero io una testimonianza e ancor di più le cicatrici sulla mia schiena.
Quattro enormi graffi troneggiavano imponenti sul lato destro della mia colonna vertebrale.
Fortunatamente le ferite non erano profonde, soltanto perchè Jake era riuscito a salvarmi in tempo.
Stavamo giocando a nascondino, vicino al sentiero del bosco. Fui così stupida da nascondermi dentro una piccola grotta. 
Non pensavo di trovare qualcosa ma mi sbagliai e finii sotto le zampe di un lupo grigio affamato.
Soltanto le mie urla disperate riusciro a guidare Jake da me.
Scossi la testa per scacciare via i ricordi e andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Se Leah era scappata in quel modo c'era un motivo, dovevo soltanto fidarmi di lei.
Mi addormentai sul divano di pelle nera comprendomi con il vecchio plaid arancione che mi era stato regalato molti anni prima da mia zia, la mamma di Embry.
Qualche ora dopo sentii bussare alla porta di casa.
Mi alzai di soprassalto, sperando che Leah fosse tornata invece mi ritrovai Jacob completamente zuppo sulla soglia di casa e con l'aria tormentata
<< Jake ma che ti è succ... >> non riuscii nemmeno a finire la frase che subito mi strinse a se e scoppiò in lacrime sulla mia spalla.
<< Jake non preoccuparti, sediamoci dimmi cosa ti è successo >> dissi io guidandolo verso camera mia
<< Scusa Hel, non volevo farti preoccupare, è passato ora sto meglio >> disse sedendosi sul letto troppo piccolo per uno della sua stazza
<< Vuoi parlarne? siamo amici no? >> lo incoraggiai. Mi faceva male fisicamente vederlo in quello stato, avrei fatto di tutto pur di farlo sorridere
<< Devi perdonarmi... >> mi disse coprendosi gli occhi
<< Ma di cosa Jake? Tu non hai fatto niente! >> non capivo, perchè si stava scusando?
<< Esattamente. Io non ho fatto niente, per fermarti quel giorno >>
Cominciai ad intuire a cosa si riferisse e un lieve rossore imporporò le mie guancie
<< No, non preoccuparti non devi chiederm.. >>
Mi interruppe << Invece si >> si alzò dal letto e venne verso di me
<< Sono stato un idiota, avrei dovuto seguire il mio istinto e fermarti quel giorno. Ma non l'ho fatto perchè ero pietrificato. Sono rimasto nel bosco per almeno un'ora e quando sono tornato, Leah mi ha dato un pugno sulla spalla e mi ha detto che eri andata a casa >>
<< Aspetta un attimo. Mi stai dicendo che.. >>
<< Si >> rispose senza sentire la domanda ovvia che gli avevo appena posto
<< Quindi, tu adesso..io ti piaccio? >> tentennai.
Il cuore mi batteva a mille cercando di uscire dal petto. Non potevo crederci.
Erano passati anni da quell'episodio e lui ancora ci pensava. Come poteva tormentarsi per una cosa successa troppo tempo prima? Perchè tutto ad un tratto si era pentito ed era venuto a bussare alla mia porta in lacrime? 
<< Ecco... Diciamo che rivederti non mi ha lasciato del tutto indifferente. Parlarti, starti vicino in questi due giorni, mi ha fatto sentire strano >> disse aggrottando le sopracciglia
<< Non vorrei sembrarti una ficcanaso ma... Bella? Non sei innamorato di lei? >> chiesi col cuore in gola e uno svenimento pronto a farmi capitolare sul pavimento.
Isabella Swan, la sua pupilla a detta di Leah, dimenticata in così poco tempo?
Una smorfia attraversò il suo viso. Abbassò lo sguardo.
<< Lei, non c'entra. Lei non è chi credevo che fosse. Mentre tu, tu sei sempre te stessa. Solare, divertente, timida, sei come ti ricordavo anzi, sei migliorata ancora. Sono stato uno stupido a non vedere ciò che sapevo già >>
Non seppi che dire. Da un lato il mio cervello urlava " sei la ruota di scorta " e dall'altro invece mi diceva che dovevo cogliere l'occasione al volo.
 Jacob si era dichiarato, mi aveva chiesto scusa, lo vedevo dagli occhi che mi chiedeva di amarlo. 
Ma io lo amavo già. Mi avvicinai lentamente sorridendo e appoggiai la testa sulla sua, diminuendo la distanza tra i nostri visi.
Mi sarei presa ciò che sarebbe venuto, mi sarei goduta la nostra storia, pur sapendo che il suo cuore, infondo, apparteneva ad un' altra.
<< Certo che ti perdono Jake. Sai, dopo quello che è successo anni fa, non ho mai avuto un ragazzo, ci ho provato, ma un angolo della mia testa mi ripeteva il tuo nome costantemente. Credevo di essere riuscita a mettere da parte i miei sentimenti per te, ma rivederti è stato come accendere una miccia, prima o poi il mio cuore sarebbe esploso. Poi ho visto Bella, come la guardavi e mi sono sentita morire. Ma adesso, non so come esprimere ciò che sto provando >> arrossii sempre di più ad ogni parola pronunciata, mi stavo aprendo a lui come un tempo e niente mi rendeva più felice di così.
Lo vidi sorridere e guardarmi con quei suoi occhi profondi. Dopo di che azzerò le distanze tra le nostre labbra
Fu il bacio più dolce, caldo e morbido che abbia mai ricevuto.
Le sue labbra si muovevano sinuose, mi mordicchiò un pò con tormento, ma subito dopo ripresero a danzare con così tanta attenzione,che mi sentii quasi come se fossi fatta di cristallo.
Mi parve che il cuore stesse per esplodere sul serio. Un calore improvviso riscaldò tutto il mio corpo.
Era Jacob. Eravamo noi.
  
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