Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Oximoron    30/08/2011    1 recensioni
Questa storia, narra le vicende di tre amiche ignare del loro meraviglioso passato. Grazie ad un viaggio studio nella città da loro tanto amata, Londra, scopriranno la loro discendenza e un passato assai ricco di colpi di scena e tradimenti. Molti interrogativi saranno presto svelati dalle azioni di personaggi assai significativi; un preside freddo e composto, una famiglia apparentemente triste e piena di tanti pensieri. Questi, sono pochi dei tanti ingredienti che arricchiranno il viaggio delle ragazze.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed ecco in ritardo di un giorno il capitolo 12! Scusate per l’attesta ma ci sono stati problemi di linea e ora possiamo pubblicare uno dei capitoli in assoluto più importanti della storia,forse inizierete a capire e a risolvere qualche dubbio! Buona lettura (:
 
 
CAPITOLO 12 – The day of fire. – Ilaria
 
 
Giulia ha appena smesso di leggere e rimaniamo a bocca aperta. Non tanto per il fatto che i due stavano insieme (l’avevamo già intuito che sarebbe nato del tenero leggendo la prima pagina) ma il fatto che stranamente la seconda pagina che abbiamo trovato è il continuo della prima.
“Cosa ne pensate?” ci chiede Giulia con ancora la pagina in mano.
“Non lo so,ormai è da tempo che non so più cosa pensare…non ha neanche più senso,sta accadendo tutto così .” risponde Eli guardando poi fuori da una delle finestre impolverate.
“Forse….davvero ci stanno lasciando dei messaggi…” aggiungo impaurita,ho fatto di tutto per non crederci ma ora sta diventando così evidente.
“E tu non mi volevi credere!” mi dice Eli guardandomi male.
“Non è che ti volevo credere,è che….è così assurdo. Chi può essere stato?Cosa c’entra questa storia di secoli fa con noi e gli altri?Non ci sono collegamenti.” Dico guardando poi Giulia che annuisce.
“Forse uno c’è.” Aggiunge Eli continuando a guardarci strana.
“Cioè?”
“Harrison”
“Ancora con questa storia?Finitela” dice Giulia prima che potessi controbattere.
“Davvero,smettila Eli…io sono sicura che non c’entra niente,perché lo vuoi attaccare così tanto?” dico alzandomi in piedi per avvicinarmi a lei.
“Te l’ho detto prima. E’ l’unico che sa e l’unico che ci ha aiutate fin’ora,secondo me questo diario era un qualcosa che magari apparteneva ad Armand….e ce lo sta mettendo contro”
“Si ma non ha senso!” rispondo alzando la voce,questa situazione non mi piace….io lo so che Harrison non è il tipo e non mi va di passare sempre per la stupida,questa volta difendo il giusto ed Elisabetta non può incolpare senza delle prove,lei non può.
“Eli se ne sei così sicura,perché non cerchi delle prove?” dice Giulia come se mi avesse letto nella mente.
“Delle prove del perché ci vuole incastrare?Ah beh,certo,potrei tornare anche ora a casa a cercarle subito,o male che vada torno a scuola e lo picchio a sangue per farmi dire tutto!” ci risponde sbuffando,da come l’ha detto forse non è convinta nemmeno lei della colpevolezza di Harrison,forse se n’è resa finalmente conto.
“Sentite,ora dobbiamo pensare solo a cosa fare…e direi che tornare a scuola,intanto,sarebbe un gran bel passo” dico guardandole,stare qui non ha più senso.
“Si,hai ragione….è meglio dormirci sopra e iniziare ad indagare domani” mi risponde Giulia appoggiando la pagina su una sedia lì vicino. Ci giriamo per guardarla ancora per un po’ ma poi decidiamo di uscire dalla sala. Lungo il corridoio,purtroppo,siamo costrette a fermarci di nuovo. Una finestra si è aperta di schianto,del  vento veloce e gelido sta soffiando e noi ci aggrappiamo,è fortissimo.
“Ma cosa sta succedendo??????” urlo presa dal panico arreggendomi bene alle ragazze e neanche il tempo di girarci che dalla sala arrivano dei pezzi di carta che sembrano quasi delle…delle pagine,iniziano a volarci intorno.
“AHHHHHHHHHHHHHHHHH” urliamo tutte insieme più strette che mai e io riesco solo a coprirmi gli occhi sulla spalla di Giulia,ho paura,ho paura,HO PAURA! Lentamente il vento diminuisce  e la finestra,non si sa come,si chiude. Ed eccoci qui,spaventate e scomposte….non so come siano i miei capelli,ma quelli di Eli e Giulia sono tutto tranne che pettinati. Ma la cosa più sconvolgente è che non ci sono più le pagine,hanno volato sopra di noi ma sono come scomparse. Ci guardiamo bene intorno e mi sento gelare.
“…c’è una pagina” dico a bassa voce,indicando l’unica pagina visibile ai nostri occhi per terra,davanti al quadro di una ragazza. Giulia prende il coraggio e si avvicina per prenderla,alza la testa sul quadro e sembra come impietrificata.
“Giu che c’è?” chiedo avvicinandomi. Leggo la targhetta sotto il quadro….rimango ad occhi aperti. Elenoire Spencer. E’ la ragazza delle pagine. Mi allontano velocemente,uguale Giulia con la pagina in mano.
“Oddio ragazze ho paura,mi viene da piangere.” Dice poi iniziando a respirare affannata,lo so che Giulia non mente quando diceva di stare male alla nostra prima visita del castello e mi ricordo perfettamente anche il nostro incontro con Alexsandra qualche sera fa,come l’aveva trattata….come se si conoscessero. Oddio,ho una strana idea nella mente ma è troppo malata,ho troppa immaginazione.
“Dammi la pagina” dico verso Giulia che me la da immediatamente mentre Eli cerca di calmarla.
“E’ nuova anche questa….la data è successiva al 9 Dicembre.” Aggiungo ma tanto era ovvio,ormai non ci stupiamo neanche più.
“Leggila.” Mi dice Eli mettendosi a sedere per terra con Giulia che sta cominciando a calmarsi.
Chiudo un attimo gli occhi mentre mi siedo anch’io,sospiro e inizio a leggere,anche se ho un brutto presentimento.
 
***
 
16 Aprile 1744
 
Niente è per sempre,forse solo l’universo. Il concetto del per sempre è stato studiato per secoli e nessuno è mai arrivato alla conclusione per raggiungere l’eternità,è troppo rara che non si può nemmeno sfiorare.
Nessun bacio è eterno,nessuna emozione,nessun contatto,nessuno sguardo.
Mi ero illusa di poter vivere felice finalmente,libera dai pregiudizi e da quelle mura ornate di stupide ricchezze. Mi sentivo ricca nel cuore ma è stato inutile. Siamo partiti dannati e siamo finiti dannati,non c’è altra via d’uscita.
 
***
 
Non riesco più a leggere,le parole sono scritte velocemente con una scrittura distratta,diversa dalla solita precisa e ordinata. Mi ricompongo un attimo guardando poi le altre che sembrano preoccupate,quello che ho letto per ora è tutto tranne che confortante.
“Ora è tagliato,è tutto scarabocchiato…ah ecco,ora riesco a leggere” dico per poi rimettermi sulla pagina.
 
***
 
Joseph,per una stupida fatalità,ha scoperto la mia relazione segreta con Nicholas e ora mi sento sotto terra. Ci ha scoperti ieri sera,eravamo all’albero dove ci siamo scambiati il primo bacio e adesso ho solamente tanta paura,ci ha visti ed è scappato,non abbiamo avuto modo di fermarlo. Il nostro matrimonio ormai è alle porte e dirlo ai nostri genitori sarebbe un dramma,mi sento un mostro. I suoi occhi erano amareggiati e allo stesso tempo pulsavano pieni d’ira,non l’ho mai visto così arrabbiato e deluso,il mio desiderio non era salire all’altare in pieno tradimento,ho sempre cercato di vivere una vita felice e la mia poca felicità era solo Nicholas che ho perso per sempre,ora non possiamo vederci più. Fuori piove e la mia camera oltre ad essere vuota è gelida,ormai non trovo niente di bello. Sono sicura che non avrò mai più il coraggio di guardare in faccia mio marito,ormai lo posso definire così. La data è fissata per il 24,solamente 8 giorni. 8 giorni e mi legherò per sempre a lui,dovrò passare una vita intera maledetta con il grosso peso del tradimento perché sono stata così stupida e voler pensare solo a me e alla mia felicità. Vorrei morire per non dover passare tutta la mia vita così,non voglio rovinare le vite altrui,non voglio avere gli occhi puntati su di me. Sono sicura che se non succederà ora,prima o poi tutti sapranno di quello che è successo e passerò per la zoccola di turno,io che volevo solo essere felice. Elenoire,hai capito finalmente che la felicità eterna non esiste. Prima o poi dovrai cadere sempre giù….sempre più in giù. Sento bussare la porta e distolgo il mio sguardo dalla finestra asciugandomi il viso,ormai piango da ieri sera e fermarsi è impossibile.
“Avanti” dico cercando di nascondere la mia voce tremante.
E’ mia madre,dev’essere appena tornata dalla passeggiata a cavallo. Cerco di coprirmi il viso con i capelli,non voglio che veda cosa sto passando siccome lei riesce a vedere tutto.
“Elenoire,ho saputo che stamattina non hai voluto fare colazione e non hai nemmeno pranzato. Lo sai che non accetto certi comportamenti” mi dice quasi furiosa sedendosi sul mio letto.
“Non sto molto bene madre,credo di avere un po’ di febbre…” dico per cercare di nascondere il mio viso pallido e gli occhi rossi.
Mia madre sta zitta,brutto segno. Forse ha capito che sto mentendo spudoratamente.
“Non so cosa sia successo,ma anch’io ho avuto i miei 18 anni” dice mentre io alzo la testa di poco per guardarla.
“E so che a quell’età è tutto difficile,noi adulti la prendiamo alla leggera ma è davvero una delle età più dure da passare,soprattutto in periodo di matrimonio.”
Io non rispondo e annuisco,non so a che cosa voglia arrivare.
“Ti dico solo una cosa : cerca di non rovinare tutto e pensa al tuo futuro,pensa che magari un giorno sarai felice”
La guardo negli occhi e…ho capito,ho capito tutto. La mia vita non può ormai cambiare,sono destinata a continuarla con Joseph…e Nicholas è stata la mia gioia giovanile. E’  un ciclo e lui…lui purtroppo,è solo la prima parte di questo.
“E adesso risposati se stai male,ricordati che tra poche ore ti aspettiamo a cena. Vedi di sistemarti e di non mancare” aggiunge alzandosi educatamente  e dandomi un bacio lieve sulla fronte. Esce dalla camera e io mi ritrovo nella mia solitudine….ma con così poco,mi ha fatto capire che devo rivedere Nicholas per un ultimo addio,un ultimo suo abbraccio e poi potrò ricominciare la mia nuova vita e magari,un giorno,riuscirò ad innamorarmi di Joseph.
Sono uscita,dopo essermi sistemata,per la passeggiata ma in realtà sto andando verso un vicolo che mi porta alla casa dove abitano i nostri servi di famiglia,loro sono gli unici che hanno saputo di me e Nicholas in questi mesi,ci hanno aiutato molto e devo sapere da loro dove posso trovarlo...ho solo 2 ore di tempo prima della cena.
Corro con un cappuccio in testa,piove ancora e se qualcuno mi vedesse sarebbe la fine. Busso alla porta  di legno e mi apre Hanna,porta un enorme grembiule bianco,ha i capelli biondi raccolti e gli occhi verdi che danno sempre così tanta sicurezza.
“Lady Elenoire,cosa ci fa qui?Entri subito!” mi dice facendomi entrare immediatamente fradicia. Dentro ci sono anche Albert,il marito,e Eric,loro figlio nonché uno dei pochissimi amici che ho,ha 19 anni e lavora nelle nostre scuderie.
“Ho bisogno urgentemente del vostro aiuto,devo vedere Nicholas.” Dico con voce affannata mentre mi fanno sedere su una sedia e mi danno da bere.
Hanna e Albert si guardano immediatamente e sembrano tutto tranne che tranquilli.
“Noi…noi purtroppo è da ieri che non l’abbiamo rivisto” mi dice Albert con lo sguardo quasi assente.
“Che..che cosa?Non è passato stamattina per andare a lavorare in fabbrica?” chiedo in preda al panico,ho il cuore che batte a mille e sto sudando freddo.
“No,non è passato…ed è sembrato strano anche a noi.” Mi dice Eric grattandosi la nuca.
Dov’è adesso?Non sarà mica rimasto a casa?.....Ho paura,ho una paura immane.  Mi gira la testa,ho un brutto presentimento.
Dopo qualche minuto sentiamo bussare la porta in modo violento,Eric mi prende velocemente e mi nasconde dietro a delle casse.
“Stai ferma qui,potrebbero essere le guardie,se ti vedono  è la fine!” mi dice per poi alzarsi e andare dai suoi genitori. Aprono la porta e…non è possibile. E’ Joseph.
“Sir Wilson che…che cosa ci fa qui?” chiede Hanna facendo un piccolo inchino,sono tutti stupiti.
“So  che Elenoire è qui” dice mentre chiude dietro di se la porta,girando la chiave nella serratura. Mi è gelato il sangue.
“No,ci deve essere un malinteso…” dice Albert ma Joseph ha iniziato la sua ricerca,spostando violentemente i cassoni.
“DOVE SEI ELENOIRE? DOVE SEI LURIDA PUTTANA?” urla mentre io cerco di coprirmi la bocca,sto piangendo a dirotto.
“Eccoti!” dice prendendomi per un braccio e scaraventandomi addosso a Hanna,Albert ed Eric.
“Joseph,che cosa ci fai qui?” gli urlo singhiozzando
“Cosa ci faccio?Ah non lo so,dimmelo un po’ tu.”
“Lo sai che mi dispiace e se…e se non scappavi ieri sera ti avremo spiegato,noi non l’abbiamo fatto apposta,io..ioo…”
“DEVI STARE ZITTA!” mi urla,è davvero furioso. Io suoi occhi di ghiaccio sembrano spruzzare fuoco.
Ma,stranamente,si mette a ridere,una risata quasi sarcastica che ci intimorisce. Dopo essersi messo a sedere ci guarda e sorride con un ghigno.
“Immagino che non avete ancora capito.”
“Cosa…dovremo capire?” dice Eric cercando di coprirmi.
“Siete davvero così ingenui? Non immaginavo tale stupidità….ma se volete,vi rinfresco io le idee.”
Ci guardiamo con la coda dell’occhio e inizio a lacrimare.
“Non pensavo che sarei arrivato a tanto ma,sapete. Di delusioni ne ho ricevute nella vita ma fino a questo punto mai,un affronto del genere nei miei confronti è inaccettabile…..quindi,vi vorrei raccontare una bella storiella.”
Non riesco a capire,non è il Joseph che conosco,non ha la solita eleganza di sempre,la solita compostezza. I capelli sono liberi,non li ha mai tenuti così,ed è vestito molto lente…questo non è lui,neanche nel modo di parlare. Sembra posseduto.
“C’era un giorno un ragazzo povero,senza madre e con cinque sorelle. Questo ragazzo aveva una vita difficile,non poteva studiare e trovare lavoro era quasi impossibile. Un bel giorno,non si sa bene come,un conte decise di prenderselo con se,farlo lavorare nella fabbrica di famiglia. Questo ragazzo era davvero adatto per quel mestiere,riceveva tanti complimenti ed era anche così buono d’animo. Sia il caso che il figlio di tale conte fece la conoscenza del ragazzo e diventarono amici,ottimi amici. Avevano tanti pensieri in comune e al figlio del conte non gli importava se era povero,gli bastava la sua amicizia che era pura e sincera,come erano sinceri gli occhi castani del ragazzo povero. Passò del tempo e il figlio del conte stava per festeggiare il suo fidanzamento con la figlia di una nobile famiglia,erano promessi da tempo e lui era davvero innamorato di questa ragazza. Avrebbe fatto di tutto per quella meraviglia dai capelli castani e lucenti e quei suoi occhi da cerbiatta,avrebbe dato anche la vita. Ma il caso volle che la ragazza conobbe il ragazzo povero,il ormai migliore amico del figlio del conte,e senza minimo ritegno la ragazza regalò il suo cuore a questo ragazzo,nascondendo tutto per mesi e mesi al figlio del conte. Una sera,di Aprile mi sembra,il figlio del conte stava raggiungendo a cavallo il castello della famiglia della fidanzata per gli ultimi preparativi per l’imminente matrimonio e scoprì il tradimento da parte della ragazza e del migliore amico. Il figlio del conte scappo in preda all’ansia e al panico ma non poteva andarsene così,c’era troppo in mezzo,avevano tradito la sua fiducia,l’avevano preso in giro. Così il figlio del conte pensò bene a come agire,l’ira stava cominciando a crescere e ormai non si sentiva neanche più in se. Quella stessa sera,allora,decise di vedere l’ormai ex migliore amico per fargliela pagare,nessuno poteva approfittarsi di lui,NESSUNO. Lasciò una lettera davanti alla povera casa del povero ragazzo e quest’ultimo si presentò al cimitero vicino alla villa della famiglia del giovane conte. Ci fu una litigata ma,ovviamente,il figlio del conte riuscì a finire ciò che aveva in mente,non poteva starsene lì con le mani in mano. Preso dalla rabbia spinse,in una buca preparata apposta,il giovane povero per poi con una pala picchiarlo selvaggiamente e rinchiuderlo dentro,buttando terra su terra sul corpo ormai in fin di vita. Sentiva le urla ma sapeva che era la cosa giusta fare,nessuno poteva prendere in giro il figlio del conte,nessuno poteva.”
Finisce di parlare appoggiandosi al tavolo e poi ridendo…ma nella sala è calata la morte.
Mi accascio per terra senza pensarci,non riesco a ricollegare e se è successo veramente…Nicholas è….Nicholas è…
“HAI UCCISO IL RAGAZZO?” urlò Albert pieno di rabbia,sembra quasi pronto a scagliarsi su Joseph. Hanna sta piangendo e si è abbassata per abbracciarmi,io non riesco nemmeno a piangere,fo a fatica a respirare perché non è vero,sono sicura che non può essere vero. Inizio a vedere delle immagini che passano,offuscate ma allo stesso tempo nitide. Vedo io e Joseph da bambini che ci tenevamo per mano e poi vedo Nicholas quando arrossiva dall’imbarazzo…..vedo Nicholas che mi dice ti amo,il suo ultimo ti amo.
Joseph non risponde,si limita a ridacchiare guardandomi in continuazione.
“Sei…sei un mostro…io,io ti ammazzo!” urla Eric prendendo la rincorsa ma Alberto lo ferma,non ne vale la pena.
“Hey calma,la mia storia non è ancora finita.”
Non riesco a reagire,vorrei solo la sua morte ora. Non ha più senso vivere adesso,non ho avuto la possibilità di rivederlo un'altra volta,non voglio più stare così,non voglio.
“Il figlio del conte,dopo essere tornato a casa decise che la vendetta non poteva essere finita lì,aveva bisogno anche di chi avrebbe dato tutto ma non ha mai ricevuto nulla….e il figlio del conte era sicuro che doveva ricevere tutto. Il giorno dopo,in pieno pomeriggio,decise di raggiungere la promessa sposa che,guarda caso,era a casa dei servi di famiglia,gli unici che sapevano e aiutavano la coppia clandestina,alle spalle del figlio del conte. Ormai era lì….e il gioco,doveva finire.”
Si è alzato in pieni e in mano ha un pacchetto di fiammiferi,ne accende uno e lo butta sulla paglia lì vicino….la casa è modesta e non ci vorrà molto perché tutto vada a fuoco.
Non so come ma mi alzo da terra e mi butto su di lui ma mi prende per i polsi,mi tiene troppo forte.
“TI ODIO,TI ODIO,TU NON DOVEVI,SEI UN MOSTRO!” gli urlo in faccia ma poi lui mi lascia e mi tira uno schiaffi. Eric prende il mio posto e gli tira un pugno.
“TANTO DA QUI NON POTETE Più USCIRE E NON USCIRO’ NEMMENO IO!” urla mentre il fuoco sta cominciando ad espandersi,il fumo si fa sempre più alto. E’ finita,siamo spacciati. Cerco di aprire le finestre mentre Albert e Hanna sono presi dal panico,si tengono abbracciati e piangono. Joseph ride anche se la morte è imminente,se non aveva più senso vivere per noi,nemmeno per lui ormai. Eppure non voglio finire così,non voglio senza aver rivisto i miei genitori,la mia casa,i miei cavalli,le mie vecchie lettere. Mi accascio vicino alla finestra sofferente,il caldo è ormai assurdo e respirare è quasi impossibile. Riesco amalapena a tendere gli occhi aperti,vedo crollare tutto ed Eric è per terra. Joseph sembra l’unico ancora in piedi ma barcolla e per un attimo mi è sembrato di vederlo impazzire,come se si fosse pentito e volesse uscire. Inizia a correre verso la porta ma prende fuoco e….non lo so. Non so cosa sia successo dopo. Non ho avuto modo di fare troppi pensieri,ho sentito solo la mia testa cadere per terra,la mia pelle bruciare e i miei respiri diminuire,il mio cuore cedere….l’unica cosa fresca erano le mie lacrime sul viso che scomparivano carbonizzate con i miei sensi e il mio corpo.
Non so cosa sia successo,non respiravo.
So solo che vedevo,dopo un po’. Credevo di essermi svegliata da un incubo ma non ero più reale… e l’incubo era davanti a me. Tutto bruciato ed un enorme folla che assisteva,era tutto svanito. Mi sentivo leggera però,ero lì vicina ma nessuno poteva vedermi. Ora sono tornata a casa e sono riuscita a scrivere questo mio ultimo pezzo,in casa non c’è nessuno….avranno saputo della mia scomparsa. Ma non importa,il mio diario deve sapere come il mio corpo ha lasciato questa terra ma non la mia mente. Rimarrò qui per molto,me lo sento. Devo ritrovare Nicholas.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Oximoron