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Autore: Misuzu    30/08/2011    3 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolo dell'autrice: tengo a ringraziare in particolar modo FrancyWeasley, l'unica perssona che ha commentato i 3 capitoli precedenti. E ringrazio anche chiunque legga o metta fra seguite/preferite la mia storia. Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia!




I giorni iniziarono a passare velocemente e in ognuno di questi si scoprivano cose nuove sulla magia, sulle pozioni, sigli incantesimi e anche sulle creature che popolavano il mondo e di cui i babbani non ne sapevano nulla. Paige, di solito, era sempre con Evelyn in giro per la scuola o alle lezioni, trovando sempre il tempo per studiare; inoltre, ogni tanto, i gemelli andavano da lei per chiederle una mano per perfezionare i loro piani. Tutto procedeva tranquillo fino a quando, una mattina di inizio Novembre, nella scuola si sentì parlare del Quiddich. Paige non capiva e, in fondo, non poteva capire dato la sua vita da babbana, così decise di chiedere informazioni ai due gemelli. –E’ lo sport più sensazionale ed emozionante del mondo magico!- iniziarono i due, poi iniziarono a dire le regole, le squadre per cui tifano, i giocatori che adoravano e finirono il discorso con –E noi siamo nella squadra di Grifondoro!- -Davvero?- chiese Paige estasiata; da come lo avevano descritto era uno sport grandioso e che fra tante persone loro fossero in quella squadra era davvero fantastico. –La prossima partita sarà fra una settimana contro i Corvonero, tu verrai a vederla, vero?- chiese Fred -Certo!- disse estasiata. Ma di punto in bianco George interruppe la conversazione –Paige, come si chiamavano i tuoi genitori? Ora che ci penso non ce lo hai mai detto e tu sai tutto della nostra famiglia- disse; Paige rifletté un poco –Allora il mio papà si chiamava Victor Worren mentre mia madre Prudence Kathleen, erano dei Grifondoro, o almeno è quello che so- -Aspetta... erano?- la interruppe George –Sì, sono morti quando ero molto piccola; mio padre morì durante il crollo di un edificio e mia madre in un incidente aereo... o almeno questo è quello che mi hanno raccontato- disse senza mostrare un volto triste. I due gemelli si guardarono negli occhi, probabilmente avevano un piano che la ragazza non riuscì a concepire e, dopo averla salutata, si dileguarono nel nulla. Quella stessa sera la chiamarono in disparte nella sala comune e le diedero una foto che si muoveva, con due ragazzi di circa 18 anni sorridenti e con il loro diploma in mano –Ma questi...- -Sono i tuoi genitori- risposero in coro –O almeno una foto che abbiamo trovato in giro..-prendila come un nostro ringraziamento per averci aiutato a perfezionare i nostri scherzi- Paige continuò a fissare la foto per diverso tempo, poi ringraziò i due gemelli dandogli un bacio sulla guancia a ciascuno; i due arrossirono leggermente mentre Paige non sembrò accorgersene: per lei non c’era nulla di strano in ciò dato che non sapeva cosa potesse significare. I due si guardarono in modo furtivo e dissero –facciamo così: se vinceremo la prossima partita di Quiddich tu ce ne darai un altro, va bene?- dissero in tono scherzoso e Paige, allora in preda alla gioia della foto, annuì. Quella settimana passò in fretta e giunse anche il giorno della partita. Evelyn e Paige erano sedute su uno degli spalti di Grifondoro, coperte dato che quel giorno non c’era il sole, oscurato da diverse nuvole grigie, e il vento gelido non rendeva di certo piacevole quella situazione. Sin dall’inizio, Paige non perse una singola mossa della sua squadra e in particolar modo dei due gemelli, che erano molto più agili di quanto potesse immaginare. A commentare la partita vi era un abile cronista, probabilmente svolgeva quel lavoro da anni dato anche che si trovava all’ultimo anno scolastico. Per fortuna non ci furono scorrettezze fra le due squadre e a vincere fu proprio quella dei Grifondoro grazie alla presa del boccino del cercatore. Dagli spalti immensi boati iniziarono a riempire il campo e molti iniziarono a saltare di gioia per la vittoria. Poco dopo gli spalti iniziarono a svuotarsi e Paige ed Evelyn decisero di ritornare nella sala comune non avendo altro da fare –E’ stata una partita fantastica!- iniziò Evelyn descrivendo per filo e per segno i momenti che aveva considerato emozionanti – E poi hai visto Eric? Era davvero fantastico!- Eric era un giocatore del 3° anno e aveva un bellissimo aspetto: era alto, biondo, occhi verdi, molto intelligente e da molte ragazze era considerato un vero e proprio principe, tanto da avere ammiratrici in tutte le Case. Si capiva lontano un miglio che Evelyn avesse preso una cotta per lui e Paige adorava stuzzicarla. Appena arrivate si accorsero di essere le uniche dato che molti avevano approfittato di quel giorno libero per fare compere a Hogsmade o per andare a complimentarsi con i giocatori direttamente all’uscita degli spogliatoi. Decisero quindi di riscaldarsi al fuoco avendo le mani congelate, ma la loro “solitudine” non durò molto in quanto nella sala arrivarono anche i due gemelli ed Eric. Potete immaginare il rossore si Evelyn a quella vista per lei “paradisiaca” e Paige che riusciva a trattenersi a stento dal ridere. –Siete stati bravissimi- riuscì a esordire Paige sorridendo e avvicinandosi ai tre ragazzi mentre Evelyn decise di seguirla ma di rimanere dietro di lei –Ovvio, con noi in campo la partita non può essere persa- dissero i gemelli facendo i vanagloriosi vantandosi delle loro azioni mentre il ragazzo dietro di loro si limitava a sorridere. –E’ ora della nostra ricompensa non credi?- dissero e Paige diede loro un bacio sulla guancia come promesso –Che peccato, avrei preferito anche io prendere parte alla scommessa- disse allora Eric con un tono strano suscitando chissà quale meccanismo nei gemelli, che iniziarono a pensare cose come “Te lo scordi!”; che iniziassero a essere gelosi? Paige invece non capì e rimase a fissarlo per un po’; -Ah noi dobbiamo andare, sta per iniziare la nostra festa e non vorremmo fare tardi, dissero i due portando via anche Eric e scomparendo dietro il quadro. Evelyn aveva ancora un’espressione beata in volto e rimase così fino a quando Paige non la scrollò facendola ritornare in sé – Com’è bello!- disse con voce vana –Io vado sopra... domani abbiamo pozioni e devo ancora studiare “come può essere neutralizzato il veleno di uno schiopodo”, quindi se mi cerchi sai dove trovarmi- disse salendo. Sul suo comodino vide la foto dei suoi genitori e sorrise... non ne aveva mai viste o almeno non per quel che ricordasse, anche se i volti erano esattamente come li aveva lasciati 6 anni prima. Si mise sul letto e iniziò a studiare la sua lezione sperando di riuscire a memorizzare qualcosa. 

  
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