Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: kiara4thebest    31/08/2011    2 recensioni
Sono passati quattro anni dalla sconfitta di Z-one, i predestinati vivono una vita tranquilla fino a quando il segno non ricompare. Insieme ad esso compare anche un misterioso ragazzo insieme ad una ragazza la cui identità si cela nell'ombra. Il ragazzo possiede stranamente un deck uguale a quello di Yusei, infatti, ha anche Drago Polvere di Stelle. Chi è questo ragazzo? Da dove viene?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La persona che aveva sentito, non era altri che Yusei, ecco perché si somigliavano così tanto, erano padre e figlio, non se lo sarebbe mai aspettato che, Yamato, potesse essere suo primogenito nel futuro e sapendo, poi, che era morto davanti a lui solo per salvarlo, non lo stupiva così tanto; lo avrebbe fatto per chiunque, ancor di più per lui. Sorrise. Era, sicuramente, il figlio che avrebbe avuto da Aki, non aveva ripreso qualcosa da lei fisicamente, ma possedeva il suo sorriso.
Non pensavo di arrivare a tanto... Pensò sorridendo di nuovo.

****

Yamato chiese come mai serviva la carta di suo padre nel loro tempo.
-“Perché, come vi avevo detto, nel vostro tempo regna la rovina a causa delle tenebre”-
-“E fammi indovinare... ci sono sei immortali terrestri che stanno attaccando la città, giusto?”-
-“Sapete tante cose.... e ditemi, quali sono i loro nomi?”-
-“Immortale terrestre Aslla piscu, Cusillu, Chacu chuallua, Ccarayhua, Uru...”- disse insieme i due ragazzi.
-“e l’ultimo... Immortale terrestre Ccpac apu... suppongo che sia il mostro che deve affrontare Drago Polvere di Stelle, giusto?”- finì Yamato.
-“Lo sapevo io che eravate intelligenti! Oltre a formare una bella coppia, ovviamente”- sorrise malizioso.
-“PIANTALA!”- gli urlarono tutti e due rossi in volto.
L’uomo robot scoppiò a ridere mentre si beccava un’occhiataccia dai ragazzi.
-“Forza, andiamo da Yusei”- disse il ragazzo riprendendo il colorito normale.
-“Non serve... sono qui”- disse sbucando da un lato della casa.
L’uomo si avvicinò ai tre.
-“Allora? Perché mi cercavate?”- disse nascondendo il fatto che sapeva chi era Yamato.
-“Mi mostri la tua carta di Polvere di Stelle?”-
Yusei annuì e prese dal suo deck la carta.
Improvvisamente, gli occhi, di Yamato, persero vita e diventarono vuoti mentre le due carte si erano avvicinate tra di loro, spostate da una forza sconosciuta. Tutti i presenti erano scioccati, tutti tranne Aiko, lei si era ricordata di una cosa accaduta tempo fa, quando lei e Yamato erano ancora dei bambini, avevano circa 5 anni e mezzo.
*FLASHBACK*
Yamato e Aiko stavano giocando in un boschetto vicino alla casa di lui, quando una statuetta di bronzo attirò la loro attenzione, rappresentava un drago fatto tutto di fiamme che sembrava avere molti anni. Il bambino si avvicinò, cautamente, per prenderlo mentre la sua amica era dietro di lui e non si era mossa, percepiva che c’era qualcosa che non andava in quella statuetta.
-“Yamato! Potrebbe essere pericoloso”- disse la bambina preoccupata.
-“Cosa ci può essere di pericoloso in una statua?”- disse prendendola in mano e rivolgendo la parte della testa del drago verso di lui.
La bambina non era comunque tranquilla e, poi, tutto successe in pochi secondi: ad un certo punto, gli occhi del drago di bronzo si illuminarono di rosso e il bambino, che era ad una distanza molto ravvicinata, aveva il riflesso del colore rosso nei suoi occhi; dopo qualche secondo, gli occhi di Yamato si spensero e sembrava essere ipnotizzato, come se il drago lo avesse in suo potere.
-“Yamato, stai bene?”- chiese Aiko notando lo sguardo spento dell’amico.
Lui, però, non la sentiva e, poi, cominciò a parlare in una lingua incomprensibile che la piccola Atlas non capiva e, qualche secondo dopo, il bambino venne circondato una un’aura di colore blu e continuava a dire frasi in quella strana lingua.
-“Non capisco, cosa gli sta succedendo?”- disse indietreggiando Aiko.
Passò qualche minuto e, Yamato, cadde a terra svenuto mentre l’aura che lo circondava scomparì e la statua, invece, sembrava che si fosse fusa con lui, la bambina si avvicinò subito scuotendolo un po’.
-“Yamato, ti prego rispondimi! Che cosa ti è successo?!”- chiedeva in continuazione la bambina che lo scuoteva per farlo rinvenire.
Il bambino aprì gli occhi molto lentamente vedendo lo sguardo molto preoccupato dell’amica.
-“Aiko, ma che cosa?”- chiese confuso toccandosi la testa e alzandosi.
-“Ma come? Non ricordi? Hai toccato la statuetta e poi...”- spiegò la bambina.
Dopo la spiegazione, il piccolo confermò che, in effetti, si sentiva, abbastanza, strano.
Alla fine, decisero di dimenticare ciò che era successo anche se era molto difficile, ma quando si rincontrarono di nuovo...
-“Aiko! C’è una cosa che devo dirti e che non ho detto a nessuno neanche ai miei!”- disse, leggermente agitato, Yamato.
-“Che cosa? Sembri molto agitato”- chiese Aiko senza riuscire a capire.
-“Riguarda la cosa dell’altro giorno penso....”-
La bambina si incuriosì:-“Ha avuto qualche effetto?”-
Lui annuì e fece la dimostrazione: si girò da un lato e osservò attentamente una foglia, dopo qualche nanosecondo, quest’ultima si sollevò senza che nessuno la toccasse, come se mossa da una forza sconosciuta e misteriosa.
-“E-ecco... questo cosa non la sapevo fare prima...”-
-“Allora quella statua ha avuto qualche effetto su di te... magari puoi fare anche qualcos’altro”-
-“E allora non voglio sapere cosa...”-
*FINE FLASHBACK*
Yamato era ancora in quello stato di trance e, quando le carte si avvicinarono abbastanza, cominciò a parlare una lingua strana che, tra i presenti, solo la ragazza aveva già sentito.
-“Ma che cosa sta dicendo?”- chiese Primo.
-“Non so...”- disse semplicemente Yusei.
Aiko non voleva rispondere, ma anche lei non sapeva che cosa stava dicendo l’amico.
Il ragazzo, dopo aver detto una frase incomprensibile, fu circondato da un’aura blu e le due carte di Drago Polvere di Stelle si illuminarono, anch’esse di blu, fino a far comparire un portale temporale.
Gli occhi di Yamato ripresero vita e il ragazzo si smosse dal suo stato di trance.
-“Che cosa è successo?”- disse con un gran mal di testa.
-“Se non lo sai tu...”- dissero Yusei e Primo ancora sorpresi.
-“E’ successa quella cosa e tu sai che intendo quando dico così”-
-“No... di nuovo...”- disse digrignando i denti.
Aiko gli spiegò cosa aveva fatto.
-“Un momento, perché hai detto di nuovo?”- chiese Primo.
-“Per una cosa accaduta quando ero un bambino... fine! Non ne voglio parlare”- abbassò lo sguardo.
-“Dobbiamo andare ragazzi”-
I due annuirono.
-“Ci rivediamo nel futuro allora...”-
Tutti spostarono lo sguardo verso Yusei, Yamato sorrise annuendo.
-“Certo che ci rivedremo nel futuro”-
Detto questo Primo, Yamato e Aiko entrarono nel portale.
Dentro quel tunnel, ognuno vedeva una cosa diversa, i suoi ricordi, Yamato, per esempio, vedeva quando era venuto al mondo, quando imparava a camminare ecc...
Dopo un po’, arrivarono a destinazione.
Caddero su un terreno erboso, i due ragazzi si guardarono intorno, era lo stesso posto in cui erano caduti la prima volta solo che poi il boschetto era stato trasformato in un parco un paio d’anni dopo.
-“Dovremo essere nel tempo in cui voi avete circa 6 anni, penso”- ipotizzò Primo.
-“Forse...”- rispose Aiko.
-“Invece è sicuro”- disse sorridendo Yamato.
L’uomo-robot e la ragazza lo guardarono sorpresi e lui indicò con la testa due bambini che somigliavano tanto a lui e Aiko.
-“Non saremo mica noi?”- chiese sorpresa alla vista.
-“Penso proprio di si”- rispose, con un sorriso sulle labbra, il ragazzo.
I bambini, per fortuna, non si erano accorti della loro presenza e continuavano a giocare con un pallone. Yamato fissò, attentamente, colui che doveva essere se stesso a quel tempo, ma in che tempo erano finiti? Al ragazzo venne un’idea strampalata, si avvicinò ai due che smisero di calciare il pallone e cominciarono a guardarlo curiosi, chiedendosi chi potesse essere.
-“Possiamo aiutarti?”- chiese la piccola Atlas.
-“Si grazie, quanti anni avete? E ditemi, per favore, che giorno che mese è e in che anno siamo”-
-“Beh abbiamo tutti e due sei anni e oggi è il 25 settembre 2065”- rispose, stavolta, il piccolo Fudo.
-“Possiamo sapere chi sei?”- chiese ancora il bambino.
-“Sono un alieno venuto dallo spazio”- disse sorridendo stupidamente, il Yamato più grande.
-“Nei limiti della scienza... io non ci credo manco morto”- disse il bambino con più o meno questa faccia --> “-.-
-“Sto scherzando ragazzino!”- disse soffocando una risata, era proprio lui.
Aiko del futuro li raggiunse.
-“Non poteva venirti un’idea più stupida di questa...”- disse sospirando.
-“Eddai! Un po’ di sarcasmo ci voleva anche se io non ho umorismo”- disse toccando la fronte del Yamato piccolo con l’indice.
-“Si può sapere chi siete?”- chiesero ancora i due bambini sempre più confusi.
Yamato s’inginocchiò per essere circa alla sua stessa altezza.
-“Scricciolo, siamo voi fra otto anni”-
-“E se non ci credi fammi una domanda che ti possa rendere sicuro”-
Il bambino ci pensò un attimo mentre la bambina rifletteva sul quanto potesse essere impressionante la stupidità maschile, come non aveva fatto ad accorgersi che lui e il ragazzo più grande erano completamente due gocce d’acqua? La sola cosa che li differenziava era solo il fisico e i lineamenti facciali più da ragazzo che Yamato del futuro aveva.
-“Dimmi la frase che mamma ci dice sempre prima di andare a dormire”-
-“Ok: Un bambino dorme tranquillo nella sua culla e la mamma lo guarda piangendo di gioia e cantando una dolce ninna nanna”-
Il bambino si sorprese tanto, era proprio la stessa frase.
-“Wow, te la ricordi”-
-“E ci credo... anche a questa età me la dice! Ti avverto me di questo tempo.... anche adesso continua a chiamarmi bambino...”- disse un po’ rassegnato al fatto che Aki lo considerasse ancora il suo Bambino.
-“Va bene vi credo... ma abbiamo gli stessi nomi... come facciamo?”-
-“Beh... noi li cambiamo”- rispose Aiko facendo l’occhiolino a Yamato.
-“Yamato il tuo nome sarà Hayato mentre il mio Ai!”- continuò.
-“Cheeeee?! Ma sei...”- si fermò, l’ultima volta che l’aveva insultata era finito male e, ovviamente, lei se ne era accorta.
-“Sono cosa?!”- disse guardandolo minacciosamente.
-“Ehm... sei.... un genio!”- disse ridendo nervosamente tentando di scampare alla furia della ragazza che, dopo qualche manciata di minuti e non secondi, si calmò.
L’idea non era male, per un po’ sarebbe stato meglio nascondere la propria identità quindi il ragazzo si autoconvinse di assumere per un po’ quella identità di Hayato. Primo li raggiunse e si presentò ai bambini.
-“Quindi voi due siete amici dei piccoli Yamato e Aiko e siete qui perché ci sono i vostri genitori per questioni di lavoro... ok, voi due siete fratelli e dato che non vi somigliate, uno di voi due è stato adottato!”-
I due ragazzi, per poco, non svenivano... dovevano fingere di essere fratelli per un certo periodo di tempo, cosa che non si sarebbero mai aspettati dalla vita.
-“Va bene...”- dissero insieme.
-“Guardate il lato positivo, starete nella natura incontaminata”- disse il piccolo Fudo.
-“E’ vero! Posso dormire sugli alberi!”-
-“Scemo... tu dormivi già sugli alberi e sai anche perché...”-
Il bambino s’incuriosì chiedendo perché.
-“Niente... lo scoprirai più avanti... non possiamo rivelarti il futuro, potremo scomparire”-
Ora dovevano fare questa messa in scena.

Papà! Non ti permetterò di morire di nuovo davanti a me! Tra 5 giorni, io ti salverò da colui che ti ha ucciso cambiando così la storia, anche a costo di dover scomparire dalla faccia della Terra!

Salve e.... aaah! >.< non odiatemi per il mio mostroso ritardo! Ve ne prego! E' solo che... ok, non ho scuse...
E questo cap?! Fa schifo ed è corto.... Perdonatemi!
Adesso che ricomincerà la scuola l'aggiornamento sarà ancora più lento!! Prego e ringrazio chi legge di essere così paziente con me...
Ringrazio:
Jack and Carly Love
Gattino Bianco
Jessica Fudo

Grazie per il sostegno!

   
 
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