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Autore: _Colours_ of the _Music_    31/08/2011    2 recensioni
Sono una ragazza morta a quattordici anni e ora mi attende il mio primo compito: sorvegliare la squadra di calcio della Raimon. Riuscirò a diventare un vero e proprio Angelo Custode? Leggete questa fanfic e lo scoprirete!
Spero che vi piacerà! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre preparavo la colazione, vidi che Shawn e gli altri membri della squadra parlottavano e lui era rosso come un peperone. Chissà di cosa stavano discutendo con tanta foga!
Ero veramente curiosa. Sembrava che tutti si erano accalcati sul ragazzo dai capelli grigi e ogni tanto indicavano la cucina. A quel punto non resistessi più e mi avvicinai.
-Ehi, ragazzi! Ma di che parlate?
-Eheheh! Shawn, guarda un po’ chi è arrivata!- disse Mark.
Lui avvampò di brutto.
-E-Eddai, capitano!!!- fu l’unica cosa che uscì fuori dalla sua bocca.
-Ma cosa succede qui?- chiesi, più curiosa che mai.
A quel punto, sentii una spinta dietro di me, che mi fece finire sopra Shawn, che cadde dalla sedia. Ci ritrovammo per terra, io sopra di lui, lui sotto di me. Entrambi avvampammo.
Tutti intanto dicevano “Bacio! Bacio! Bacio!” all’infinito.
Io guardai negli occhi Shawn e lui guardò negli occhi me. Lo avrei davvero dovuto baciare..? Non sapevo cosa fare, pensare o dire. Lui, rossissimo, come lo ero io del resto, alzò una mano e mi accarezzò il viso. Che bello sentire quella sua mano sulla mia pelle… Era così morbida… Una sensazione troppo bella e piacevole…
Si stava avvicinando piano. Cosa avrei dovuto fare..?
Decisi di lasciarlo fare. E così, ci baciammo. Era davvero un’esperienza fantastica…
Tutti, intanto, stavano fischiando e urlando all’impazzata. Avrei scommesso che anche in Inghilterra li avrebbero sentiti.
Silvia, Celya e Camelia erano curiose di sapere il motivo di quelle urla, ed uscirono. Quando ci videro si misero a ridacchiare e parlottare.
Io e Shawn ci separammo dal bacio, rossi in viso. Lui si alzò.
-E-Ecco, contenti ora??
Nessuno rispose. Ci fu, poco dopo, un’unica risposta.
-SI SONO BACIATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
Quest’urlo lo avrebbero potuto sentire tutti.
Io ero imbarazzatissima. Non sapevo come mi sarei dovuta comportare. Mi alzai.
-S-Scusa…- fu la prima cosa che Shawn mi disse.
-P-Per cosa?- lo rassicurai io sorridendogli. Lui arrossì e ricambiò il sorriso dolcemente.
Dopo pochi minuti, tutti tornarono ai rispettivi posti, mentre io, Celya, Silvia e Camelia tornammo in cucina.
-Alla fine ce l’avete fatta, eh??- mi stuzzicò Silvia.
-Mh? A fare cosa?- chiesi io.
-Non dovresti nemmeno chiedercelo! Lo sai benissimo di cosa stiamo parlando!- questa era Celya.
-B-Beh…- io arrossii.
Tutte e tre ridacchiarono.
-Era da tanto che aspettavamo questo momento!- questa era Camelia.
-Che??- io avvampai. Davvero aspettavano il bacio tra me e Shawn?
Io mi limitai ad arrossire. Loro ridacchiarono, come al solito, e servimmo la colazione.
Dopo aver mangiato, io mi diressi in camera mia e mi distesi sul letto.
Avevo davvero fatto bene a baciare Shawn?
Mi misi sdraiata su un fianco. Chissà. Forse ci era proibito di baciare gli esseri umani. Ma Shawn era così… Non lo so… Non riuscivo a spiegare come mi sentivo con lui…
Mi sentivo bene… Strana, ma bene. Lui sapeva rendermi felice come nessuno era in grado di fare. Nei miei quattordici anni di vita non avevo conosciuto nessuno buono, gentile e carino come lui. Ma non potevo descriverlo. Gli aggettivi e le qualità con i quali si poteva definire quel ragazzo erano infiniti.
E così finii immersa in questi pensieri.
Notai che ero molto stanca. Volevo addormentarmi. Ma non ci riuscivo. Chiusi gli occhi. Ero sul punto di dormire, quando qualcuno bussò alla mia porta.
-Ale! C’è una visita per te!- questo era Nathan. Avevo riconosciuto la voce, nonostante non ci fossimo mai parlati.
-Mh? Oh, arrivo!
Strano… Chi mai poteva sapere che ero qui? Di sicuro era uno degli Angeli…
Scesi dal letto e aprii la porta.
-Grazie, Nathan!
-Figurati!
Lui si allontanò e io mi diressi alla porta d’ingresso. Continuavo a chiedermi chi poteva essere. Cominciai a pensare a tutti gli Angeli che conoscevo.
Magari qualche umano aveva scoperto chi ero! Forse qualcuno aveva visto la mia trasformazione quando ero scesa dal Paradiso! Mi prese il panico. Come mi sarei dovuta comportare??
Un attimo… L’Angelo Supremo mi aveva detto di non rivelare a nessuno la mia identità, e così avrei fatto.
Avrei negato a tutte le domande e alle accuse fatte da questo misterioso ragazzo.
Ma continuavo a sentire una pressione immensa nel petto! Non sapevo cosa fare! Mi ritrovai davanti alla porta.
Feci un lungo respiro profondo e misi la mano sulla maniglia.
La girai lentamente e la aprii…
Non ci potevo credere! Era proprio…
  
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