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Autore: Kengha    31/08/2011    12 recensioni
Jack Sparrow è arrivato con Gibbs a Tortuga per trovare il modo di estrarre l'amata Perla Nera dalla bottiglia.
Quella che sembrava essere per il nostro capitano una giornata come tante lo costringerà poi ad un nuovo viaggio sulla Queen Anne's Revenge assieme a vecchi "amici"....
"-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un oceano di ricordi'
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Lei è sempre il mio Primo Ufficiale!

-Ehy, Jack…mi puoi spiegare un po’ cosa vuole Hector da te?- domandò Gibbs che, appoggiato al parapetto della nave con il sacco in spalla era curioso di sapere in che guaio li avesse cacciati quella volta il capitano.
-Cosa vuoi dire, Gibbs?!-
-Voglio dire che mi sembra strano che Barbossa liberi la Perla Nera e ti offra anche “un’allegra crociera” senza voler nulla in cambio.-
-Oh già, giusto…le condizioni!- disse Sparrow
-Esatto, le condizioni Jack…quali sono?-
-Mah, niente di importante: devo far parlare Angelica, catturare Calico Jack e distruggere la William…- accompagnò la frase con un sorrisetto come a dire “che vuoi che sia”.
-Calico Jack? Per Giove! Jack e perché Hector ha chiesto proprio a te di affondare la William e catturare Rackham?- domandò stralunato il primo ufficiale della perla
-Ricordi quindici anni fa? Quando ci scontrammo con la William e Rackham?-
-Sì…-
-Bene, diciamo che alcune circostanze hanno fatto sì che Hector si convincesse di determinate azioni eroiche fatte da un certo capitano il quale secondo la mente convulsa di Barbossa avrebbe avuto l’abilità di sconfiggere Rackham e compiere un’eroica fuga, comprendi?-
-Jack! Vuoi dirmi che Barbossa creda che tu quindici anni fa abbia davvero sconfitto Calico???- domandò stralunato Gibbs
-Sì…-
-Siamo fregati! Che il vento e le maree ci spingano lontani!- esclamò esasperato l’altro
-Eddai Mastro Gibbs! Pensi davvero che io sia talmente incapace da….va beh non te la pongo proprio la domanda…-
-Jack, quindici anni fa accadde tutto per caso! Hai avuto solo una grossa fortuna, Jack! Come pensi di riuscirci ancora una volta? Non sei neanche più giovane come un tempo!-
Jack inspirò accigliato –Gibbs, non sono gli anni a fare un uomo!- disse poi offeso dal fatto che il suo Primo Ufficiale avesse toccato il tasto “vecchiaia”.
-Come vuoi, ma la fortuna fa sopravvivere gli uomini!-
-Giusto, infatti io sono Capitan Jack Sparrow! La fortuna compone gran parte della mia vita e…- si resosi conto di essersi smascherato con le sue stesse mani.
-e delle tue eroiche imprese, giusto?- concluse Gibbs con un ghigno
-Io vado a vedere come sta Angelica…- cambiò discorso il capitano mentre oltrepassò a passo deciso l’altro
-La donna di Siviglia? E’ qui sulla nave?- domandò quello sorpreso
-Esattamente e, come previsto, Hector non la sta trattando con il giusto riguardo…- concluse per poi sparire fra mozzi e ciurma varia.
Gibbs sospirò…quella donna davvero aveva fatto impazzire Jack.

-Ohylà…Hector!- chiamò Jack salendo le scale fino al Ponte di bordo libero, arrivando al timone.
-Che vuoi, Jack?-
-Puoi dirmi dove si trova Angelica? Sai vorrei portarle qualcosa da mangiare e un po’ di rum..oltre che al fatto che voglio parlare con lei…-
-No, non se ne parla…-
-Ma come, non avevi detto che io dovevo parlarle e poi…-
-Jack, tu le parlerai, ma con me presente e non le darai niente da mangiare o da bere…non voglio che tramiate qualche ammutinamento, sono stato chiaro?-
-Hector, andiamo…un ammutinamento non mi porterebbe a nulla e non riavrei indietro la mia perla…-
-Cosa mi dovrebbe convincere delle tue parole?- sibilò l’altro
-Su andiamo! Ti do la mia parola d’onore…-
-Non è che quella valga un gran che…- constatò Barbossa
Jack era stato profondamente ferito nell’orgoglio e se non fosse stato per Angelica avrebbe già ingaggiato uno scontro. Decise di prendere la faccenda con quanta più filosofia e disse sospirando
-E va bene…ti do il mio cappello! Sai anche tu ch non me ne andrei mai senza di esso, dunque dovrei come minimo tornare indietro e prenderlo…sempre nella remota e ipotetica possibilità che io tenti la fuga, comrpendi?- disse ponendogli l’amatissimo tricorno.
Barbossa glielo strappò dalle mani con non curanza.
-Datti una mossa, è nella stiva!- concluse mentre Jack scendeva già le scale ed andava sottocoperta.


Angelica era chiusa in una piccola cella, c’era un unico oblò che  però illuminava solo una minima parte della lugubre stiva.
Era lì da quando era stata catturata e aveva potuto vedere la luce del sole solo quando Barbossa l’aveva finta un ostaggio davanti a Jack. Era molto stanca, aveva le mani e i piedi incatenati ad un muro e non poteva muoversi, inoltre stava morendo di fame e di sete. Non avrebbe resistito ancora per molto in quelle condizioni. Sentiva spesso lo squittio dei topi  là intorno, probabilmente anch’essi alla ricerca di qualcosa da mangiare.
-Che vergogna, prigioniera della nostra stessa nave…perdonami padre, è stata tutta colpa mia, se tu fossi rimasto in vita probabilmente adesso non ci saremmo trovati in questa situazione- disse con un filo di voce, il tono misto di rassegnazione e tristezza
-Già, probabilmente vi sareste trovati in condizioni ben peggiori!- esordì Jack avvicinandosi alla cella dove era rinchiusa la donna.
-Guarda che è successo tutto per colpa tua, maledetto bastardo!- gli urlò contro lei con tutta la rabbia che aveva in corpo.
-Ciao come stai? Oh sì sto bene anche io grazie dell’interessamento…-
-Come pretendi che ti accolga a braccia aperte dopo che tu hai ucciso mio padre!-
-Ooh..ancora con quella storia?- Jack schioccò la lingua con fare negativo –dovresti solo ringraziarmi gioia! A quest’ora probabilmente saresti stata la vittima del tuo stesso padre!-
-Non osare parlare così di lui! Tu sei solo un egoista, bugiardo!-
-Sul bugiardo…niente da ridire. Ma egoista proprio no. E tu sei la prova vivente…-
-Jack, alla fonte hai avuto solo compassione. Ma ti devo ricordare tutto quello che mi hai fatto a Siviglia, anni fa?-
­- Uff, speravo fosse un capitolo chiuso ormai, comunque mi sembravi piuttosto conforme, tu, senza considerare che te la cavavi più che egregiamente per essere una principiante.- ci tenne a precisare lui
Quella roteò gli occhi e sbuffò. Avevano parlato di quell’argomento almeno un migliaio di volte.
-Si può sapere cosa vuoi tu da me!? Da quando ci siamo rincontrati non fai altro che portarmi guai!- disse lei
- Se tu non ti fossi travestita come il sottoscritto, che ci tengo a precisare non è stato divertente, non mi avresti mai incuriosito, non ci saremmo mai scontrati e non ci saremmo mai rivisti quiiiiindi…è stata tutta colpa tua!- esclamò infine soddisfatto della spiegazione data.
-Sempre il solito! Ad ogni modo non ti dirò una parola!-
-Su cosa?-
-Sul tesoro, idiota! Pensi davvero che io non abbia capito che cosa cerca quel cane rognoso?-
-Grazie del “cane rognoso” cara, ma tu parlerai eccome del tesoro!- esclamò una voce nascosta nell’ombra. Un passo e un tocco più pesante e trascinato e poi un altro e un altro.
Barbossa uscì allo scoperto e si fermò poco distante dai due.
-Da quanto stai ascoltando?- domandò Jack preoccupato
-Dalla rivelazione del viaggio a Siviglia.- ghignò l’altro appoggiandosi più pesantemente alla stampella.
-Ho sempre saputo che eri un don giovanni ma addirittura disonorare una donna…davvero non te ne facevo capace!- sibilò quello fingendo un’espressione dispiaciuta
- NoNo, non l’ho disonorata…- si affrettò a parare Jack che però non venne affatto sostenuto da Angelica nelle sue bugie.
-Sì invece!- esclamò quella da dietro.
-Come ti ho già detto, non mi sembravi proprio una tipa alle prime armi, non so se mi spiego…- cercò di giustificarsi voltandosi a guardarla
-Sai Jack, infangare il nome di una donna prima del matrimonio non è molto carino…e poi cosa diavolo ci facevi tu in un convento spagnolo?- domandò Barbossa
-Ma che diavolo! Tutti con la stessa storia! L’ho scambiato per un bordello okay? E poi tu come lo sai del convento spagnolo?- domandò Sparrow fissando il compare
-Le voci girano, Jack e il tuo nome viene pronunciato da tutti oramai…-
-Immaginavo…- constatò il capitano
-Allora, gioia, ti sei decisa a parlare?- domandò Barbossa ghignando spaventosamente mentre si avvicinava alla cella di Angelica.
-Non ti dirò una sillaba, verme!-
-Mi hai scocciato parecchio piccola impertinente! Per ora ci sono andato piano con te ma adesso userò davvero le maniere forti- urlò Hector mentre apriva la cella e si avvicinava minacciosamente alla donna.
-FEEEEERMIIII!!!- come al solito Jack fece tacere e fermare tutti quanti. –Ho avuto un’idea! Che ne pensate di una Cena di Riconciliazione?- sorrise gesticolando con le braccia
-Una cena…- iniziò Barbossa
-Di riconciliazione?- concluse stralunata Angelica
-Esattamente! Penso che qui siamo tutti partiti con il piede sbagliato e siamo tutti un po’ nervosi dopo gli ultimi accadimenti. Magari ci sediamo attorno ad un tavolino, beviamo del buon rum mangiamo un po’ di pollo e qualche mela!- l’ultima parola l’accompagnò con un occhiolino in direzione di Hector.
-E a cosa servirebbe?- domandò l’altro capitano non capendo la convenienza di ciò
-Come ti ho già detto, ritengo che anche Angelica abbia il diritto di dettare le sue condizioni anche perché lei ha sempre mantenuto un posto decisamente influente su questa nave. Poi saremo più ragionevoli una volta sazi e magari anche con dei vestiti nuovi…- lanciò un’occhiata a Barbossa ed indicò Angelica con gli occhi. La donna infatti era stata trascinata e forzata più di qualche volta, aveva parte della camicia stracciata e le braccia e le gambe sporche di polvere, sabbia e terra.
-E va bene!- Hector alla fine si convinse e con un rapido e sinistro cigolio fece scattare la serratura della cella per poi dirigersi verso Angelica e liberarla dalle catene. Quella ricadde a terra, esausta si strinse i polsi con le mani sperando di riattivare un po’ la circolazione.
-Forza andiamo!- comandò il capitano mentre si avviava fuori dalla stiva
Jack porse una mano alla compagna, pronto ad offrirle il suo aiuto ma quella si alzò senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e appoggiandosi ad oggetti vari riuscì a raggiungere le scale.
-Testarda e orgogliosa!- sibilò Jack seguendola


La ciurma si ammutolì quando, pochi minuti dopo Hector e Jack seguiti da un’instabile Angelica ritornarono sovraccoperta.
-Cos’avete da guardare luridi topi di fogna! Tornate al lavoro qui dobbiamo discutere della nostra meta!- subito dopo che Barbossa pronunciò quelle parole Angelica cadde a terra.
Jack si voltò immediatamente e fece per aiutarla ma venne bloccato dal compagno.
-Su, rialzati! Sei stata incatenata solo un paio di giorni è impossibile che tu sia già così debole!- esclamò sprezzante.
Angelica tentò di farsi forza con le braccia quando vide una mano tesa verso di lei, alzò lo sguardo e si ritrovò la buffa faccia di Scrum davanti.
-Le serve aiuto?- domandò con un sorriso
Quella, senza replicare, sorrise e afferrò la mano dell’uomo che l’aiutò a rialzarsi e a tenersi in piedi.
Jack guardò offeso la scena mentre Barbossa era piuttosto arrabbiato.
-Scrum. Torna. Al. Tuo. Posto.- sillabò il capitano accigliato
-Le conviene riposarsi un po’ e mangiare qualcosa. Se vuole posso portarle qualcosa in cabina.- sorrise il biondo senza degnar neanche di uno sguardo Hector.
Quello si arrabbiò ancora di più e si avvicinò così tanto a Scrum che la sua barbetta ispida solleticò il mento all’altro.    
-Hai capito Scrum?- ripeté quasi urlando
-Sì! Ho capito! Ma adesso  non è la mia priorità! Miss Angelica resta sempre il mio Primo Ufficiale!-
-Ma come ti permetti!- urlò il capitano
-Voi avete reclamato vostra la nave e ne siete il capitano ma se permettete io ho ancora rispetto per le altre persone. Soprattutto se miei superiori.- ribatté l’altro per poi concentrarsi di nuovo su Angelica –Ho la chiave della sua vecchia cabina, dentro vi sono ancora i vostri abiti e le vostre cose. Potrete riposarvi lì- sorrise premuroso mentre la sorreggeva e la conduceva alla sua cambina.
-Grazie mille, Scrum- sorrise anche lei
Più di qualcuno si avvicinò e diede una mano a Scrum nel sorreggere la dolente Angelica e nell’aprire la porta della sua stanza.
-Non…non…non è possibile quei cani…-
-Hanno dato più importanza ad una donna che a te? Abituatici Hector, su questa mave lei rimarrà sarà sempre un passo avanti a noi…- concluse Jack con un sospiro.
Barbossa digrignò i denti ed emise un verso poco rassicurante.
Quella donna avrebbe solo portato guai, ne era sicuro, in ogni a caso a lui serviva viva e purtroppo avrebbe dovuto sopportarla che gli fosse piaciuto oppure no.

________________-L'angolo dei ritardi-_________________
I'm back *schiva pomodori e ortaggi vari*
Okay Okay...faccio pena, dovevo aggiornare prima di partire ma proprio non ci sono riuscita...
però finalmente il capitolo è arrivato e spero non sia stato deludente. Da adesso dovrei riprendere ad aggiornare velocemente ogni settimana circa...speriamo bene ;)
Ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo e recensendo 

Besos a todos <3

   
 
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