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Autore: Misuzu    01/09/2011    1 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolo dell'autrice: Ringrazio vivamente FrancyWeasley per i suoi commenti, ma anche tutti gli utenti che hanno letto e messo fra i prederiti questa mia storia. Grazie infinite a tutti!




I giorni passarono in fretta e le vacanze Natalizie sembravano avvicinarsi in un batter d’occhio. Era uno fra i periodi più atteso da tutti in quanto era l’unico durante tutto l’anno in cui si aveva la possibilità di ritornare a casa dai propri cari. Anche i gemelli ed Evelyn avrebbero fatto la stessa cosa, peccato che Paige non potesse in quanto non aveva una famiglia, o meglio l’aveva ma non vedeva l’ora di sbarazzarsi di lei, quindi non era certo opportuno ritornare. Pochi erano quelli che sarebbero rimasti a scuola e tra questi Eric, cosa che creò non poche preoccupazioni ai gemelli: infatti in realtà egli non era proprio un principe, ma un arrogante ragazzo che prendeva tutto quello che voleva anche ricorrendo alla forza, anche se era capitato nei Grifondoro per via di altre doti come il coraggio che di certo non gli mancava, e quella battutina di quel giorno dopo la partita non fece altro che aumentare le loro preoccupazioni. Poco prima di partire per ritornare a casa, i due cercarono di essere più sereni possibile e raccomandarono alla ragazza di stare attenta e non dare confidenza agli sconosciuti, anche se ragazzi della sua stessa casa. Anche Evelyn la salutò anche se si sentiva triste a dover lasciare la sua migliore amica al castello. Il fischio del treno fu un avviso che li fece salire in carrozza; poco dopo esso si iniziò a muovere sparendo oltre le colline dalle quali, pochi mesi prima, era arrivato. Paige fece per allontanarsi da quella zona, diretta in biblioteca per leggere qualche libro ma una voce la fermò –Buon pomeriggio, ci rincontriamo- e girandosi Paige vide Eric –Ah sì! Tu sei quel ragazzo che gioca nella squadra di Quiddich!- disse ricordandosi di lui –Esatto, mi fa piacere che te ne ricordi- e dicendo ciò mostrò uno splendido sorriso –Sai, i miei amici della squadra di Quiddich se ne sono andati tutti a casa e sono rimasto solo... dato che vivi la mia stessa situazione ti andrebbe di trascorrere un po’ di tempo con me?- I suoi modi di fare sembravano gentili, ma la ragazza riuscì a notare un non so che di malizioso nella tonalità della sua voce e nel suo modo di fare, tanto da rimanerne un po’ impaurita –Ecco, a dir la verità ho molto sonno... la scorsa notte l’ho trascorsa a parlare con la mia amica e ora vorrei andare a dormire- inventò la ragazza –Certo, ti capisco... allora lascia almeno che ti scorti fino alla sala comune-; a questo punto Paige fu solo costretta ad accettare e si avviarono insieme verso il castello. Durante il tragitto Eric cercò di farla parlare, anche se lei non ne voleva sapere e spiccicava solo qualche parola come “Sì” o “no”; il percorso, per fortuna non fu molto lungo e la sala dei Grifondoro, seppur al settimo pian, sembrò arrivare in fretta –Grazie di tutto, io vado- gli disse sorridendo e salutandolo, pronta a salire su per le scale del dormitorio femminile se una mano non l’avesse tirata dall’altra parte bloccandole il viso con l’altra mano e guardandola negli occhi- è inutile che scappi, molto presto tu sarai mia- le disse il ragazzo, iniziando ad avvicinarsi al suo viso, ma Paige, intimorita, gli tirò uno schiaffo e corse nel dormitorio –Non male la ragazzina- pensò fra sé il ragazzo. Dopo essere salita con il cuore a 1000, la ragazza si sedette sul suo letto, le gambe troppo deboli per reggere il suo peso. Cosa gli era preso a quello lì? Perché lo aveva fatto? Mille domanda iniziarono ad assalire la mente della ragazza che, troppo terrorizzata, decise di non muoversi più dall’ultimo rifugio che le era rimasto, quel dormitorio. Così fece e riuscì a resistere per 3 giorni, poi fu troppo anche per lei e si recò in Sala Grande. Nel suo tragitto non vide Eric e si tranquillizzò; andò in biblioteca e rimase a leggere un libro che parlava di duelli e incantesimi, ma poco dopo notò la Gazzetta del Profeta che annunciava che era il giorno 24 Dicembre, la vigilia di Natale, era già passato tanto da quando aveva iniziato la scuola? Comunque continuò a  leggere, andò a cena nella Sala Grande, e ritornò in camera sua. Il giorno dopo arrivò in fretta e, vicino al suo letto, vide una lettera, quella di Evelyn, che si apprestò a leggere. L’amica le raccontava cosa stava facendo in quei giorni e le augurava un buon natale; sempre nella busta trovò un regalo per lei, un braccialetto argentato molto semplice ma che le piacque un sacco e che si mise subito al polso. Però i gemelli non le avevano scritto nulla, ed era un vero peccato; avrebbe voluto raccontare loro cosa stesse accadendo, anche solo per sfogarsi dato che non voleva interrompere i sogni della sua amica sulla “vera identità” della sua prima cotta, ma decise comunque di non farlo, non era giusto rovinargli le vacanze per cose in cui non c’entravano.

***************
Intanto, alla Tana
-Hey Fred -Dimmi George - Senti anche tu questa strana sensazione?- Intendi quella che sento che stia per accadere qualcosa di brutto?- Esatto, e tu sai anche a chi- Già- Hey, ha detto che non ha una famiglia, la potremmo invitare a casa nostra per trascorrere le vacanze estive, che ne dici?- Avremmo dovuto almeno mandarle gli auguri, non pensi George?- Glieli daremo di persona, ma ora andiamo a chiedere alla mamma per le vacanze estive- Detto questo, scesero dal letto dove si erano appena sdraiati e andarono giù per le scale, giungendo fino in cucina dove si trovava la signora della casa –Hey mamma!- disse in coro mostrandosi esattamente come sempre –Hey voi due, avreste anche potuto evitare di filarvela in camera, specialmente dato che oggi è natale!- -Possiamo chiederti un favore?- -Certo, purché non si tratti di provare le vostre invenzioni- - Quest’estate potremmo ospitare una nostra amica a casa? Lei non ha una famiglia e ora è rimasta a scuola da sola, cioè non proprio sola, ma tutti i suoi amici se ne sono andati e così... è quella ragazza che ti ha chiesto informazioni alla stazione!- -Oh davvero cari? E come si chiama?- chiese incuriosita –Prudence Worren- a quel nome la donna sembrò essere stata colpita da un Pietrificus Totalus e iniziò a dire –Ma non so se le convenga venire qui, forse sarebbe meglio se...- -Ti prego, mamma- dissero i due in coro e non potette che dire di sì.
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Anche le vacanze passarono in fretta e, arrivato il giorno del ritorno, Paige corse verso la stazione aspettando l’arrivo del treno. Quei pochi giorni di vacanza l’avevano traumatizzata specialmente ora che era nella preoccupazione di rivedere quell’essere, quell’individuo di cui non riusciva a capire lo scopo. Appena scese corse ad abbracciare Evelyn, ringraziandola per il suo regalo e per la lettera. Decise di aiutarla a portare i bagagli e si avviarono insieme verso il castello. Purtroppo, però, il timore di rivederlo si avverò ed Eric le si parò sulla strada –Ma che bella sorpresa rivederti, Paige, e anche a te, devi essere la sua migliore amica, Evelyn giusto?- nel dire queste parole Evelyn arrossì mentre Paige si pietrificò: da quando aveva saputo il suo nome e da quando sapeva anche quello della sua amica? –Lasciami in pace- disse con un briciolo di coraggio, quel briciolo che le rimase, almeno –Oh? Adesso dai anche ordini? Suvvia lo so che non resisterai ancora a lungo... ti si legge in faccia!- Come lo sapeva? No adesso era troppo: non bastava sapere il suo nome, quello della sua migliore amica? Ora anche le sue sensazioni e i suoi pensieri?- Evelyn si riprese –Cosa? Resistere a che?- chiese all’amica che lo guardava terrorizzata –Buon dì- dissero i gemelli in coro e apparendo da dietro le due ragazze –Oh? Sono arrivati i rinforzi? Va bene, per ora mi ritiro, ma stanne certa che ritornerò e allora sai già come andrà a finire- disse andandosene –Tutto bene?- chiesero i due a Paige- -Si, certo- disse riprendendosi e tornando la solita sé stessa; comunque quella situazione non piacque ai due che decisero di fare ulteriori approfondimenti. 

  
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