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Autore: dream_BIG    01/09/2011    3 recensioni
Quando la vita ti offre dei limoni, tiraglieli indietro e chiedi un rimborso.
Sì, se solo si potesse.
Visioni del futuro? Posso affrontarle. Migliore amica incinta? Lasciate fare a me. Circondata da completi pazzi? Va tutto bene.
Innamorarsi di James Sirius Potter?
...umh, non credo proprio.
[Tradotta da Daphne_Descends]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Scarring informations, wise words and essence of Dom snot

 

 
 

L'ultima volta:
«Artemis?»
«Sì?» alzai lo sguardo e sorrisi quando vidi Dom, che si stava mordendo un labbro. Il mio sorriso vacillò nel vedere la sua espressione «Dom, cosa c'è?» chiesi.
«Sono- sono incinta».

 

-*-*-*-

 
 
La mia mente esplose per lo shock. Bruscamente, un forte senso di déjà vu mi travolse, buttandomi quasi a terra. Come avevo potuto non notarlo?
Avevo visto questa visione. Perché non avevo fatto un collegamento? Ero così concentrata sul fatto che Dom fosse incinta che non avevo nemmeno notato che sembrava ancora di quest'età e che era nel dormitorio.
Come avevo potuto essere così stupida?
«Cosa?» chiesi sconcertata.
«Incinta, Artemis. Sono incinta» iniziò a piangere.
«Sei-sei sicura?» chiesi incerta.
«Sì. Ho controllato cinque volte, anche se l'ho fatto con la magia» singhiozzò e si sedette sul letto.
«O mio dio» mormorai, sedendomi e stringendola in un abbraccio «Come- L'ho visto, Dom. L'ho visto! Perché non ho- come ho potuto essere- Avrei potuto...»
«Avresti potuto cosa?» Dom si lasciò andare in una risata disperata «Avvisarmi in anticipo? Sono incinta, Missy, e non c'è niente che avresti potuto fare, Vista o non Vista».
«O mio dio. Cosa hai intenzione di fare, Dom?» chiesi.
Prese un respiro profondo e si pulì le lacrime «Non lo so!» gemette all'improvviso, buttando le braccia intorno al mio collo, facendomi ghiacciare e assumere quella così attraente espressione da "cervo abbagliato dai fari" che mi viene quando sono davanti ad una persona angosciata «Non- non lo so. Ho tanta paura, Missy, non so cosa fare!»
«Shh, shhh» le massaggiai la schiena a disagio (non sono brava con le persone che piangono. Proprio per niente) e lei singhiozzò nella mia maglietta.
Sapete, mi piaceva molto questa maglietta, prima che acquistasse l'Essenza di Muco di Dom.
Pattumiera aspettami...
«Non lascerò mai più questa stanza!» singhiozzò istericamente «MAI PIU'! Puoi portarmi il cibo qua sopra e posso mangiare qui e fare i compiti qui e vivere qui per il resto della mia vita. Morirò qui! Potrei diventare un fantasma... Dominique Weasley, lo stupido fantasma dell'adolescente incinta di Grifondo-o-o-oro!» strascicò l'ultima parte, allungando la "o".
Beh, qualcuno era eccessivamente melodrammatico.
«Ha un bel suono» dissi senza pensare. Feci immediatamente una smorfia alla mia crudele mancanza di tatto. Dom singhiozzò più forte.
«Scusa Dom» le battei ancora sulla schiena.
«Verrò uccisa, Artemis! I miei genitori mi ammazzeranno! Dovrei uccidermi direttamente adesso e farla finita!» si tirò i capelli.
«Dominique!» esclamai, scrollandola per le spalle «Dom, sei incinta e allora? Tesoro, non è la fine del mondo. Non puoi startene chiusa in questa stanza perché hai fatto un errore! Devi affrontarlo. Non sei la prima adolescente a rimanere incinta e, per quanto riguarda i tuoi genitori, loro ti amano. Ti aiuteranno. Potranno essere arrabbiati all'inizio, ma sei loro figlia, Dom».
Singhiozzò «Ma cosa devo fare?!» gemette ancora. Bene, non aveva ascoltato una parola del mio fantastico e meraviglioso discorso, vero?
Hmph. Perché mai mi preoccupo?
«Dom» dissi dolcemente «Andrà tutto bene. Lo prometto. Hai me, hai... il ehm... il padre... del...» la mia voce si affievolì «Porca puttana» imprecai lievemente e Dom mi guardò con occhi lucidi «E' mio fratello il padre, vero?»
Lei annuì, ancora con le lacrime agli occhi. Io imprecai di nuovo. Beh, merda. Questo non l'avevo visto! Che senso ha essere una dannata Veggente se NON vedo niente di importante?!
Odio la mia fortuna. Sarò l'unica ragazza della storia il cui fratello gemello è andato e ha messo incinta la sua migliore amica a diciassette anni.
Ecco. E' ufficiale che il karma voglia la mia raccapricciante e prematura morte. Lo sapevo.
KARMA, TI TENGO D'OCCHIO. ASPETTA. SONO UNA VEGGENTE. CONOSCO IL TUO FUTURO.
Esatto, karma. Abbi paura.
«Beh, questo non cambia niente comunque» dovevo stare calma per Dom «Lui sarà lì ad aiutarti, così come tutta la tua famiglia... beh, sempre se prima non uccidano Apollo e, ehm...»  la mia voce si smorzò di nuovo e Dom continuò a singhiozzare.
Visto? Questo è il motivo perché non sono diventata Capitano di Quidditch! Non so fare discorsi di incoraggiamento! Non sono brava a far sentire meglio le persone.
«Non dirlo a nessuno!» esalò Dom, afferrandomi la maglietta «Artemis, per favore, non dirlo a nessuno!»
«Non lo farò» la tranquillizzai, staccandole le mani dal tessuto «Non lo dirò a nessuno»
«Nemmeno ad Alex ed Ella, ok?» chiese.
«Certo» annuii «Ma glielo dovrai dire, prima o poi» soggiunsi.
«Lo... lo farò. Solo... non oggi. Ho ancora bisogno di abituarmici» abbassò lo sguardo sulle sue mani tremanti.
«Va bene» la abbracciai di nuovo «E io terrò gli occhi aperti per te» mi toccai una tempia e lei mi fece una mezza smorfia.
Misi via il tema e mi infilai sotto le coperte così avrei potuto addormentarmi e iniziare a guardare. Ma Dom rimase seduta lì.
Ehm. Dovresti, sai, andartene per farmi dormire.
«Ho-ho paura» sussurrò Dom, guardandomi ad occhi spalancati «Ho così tanta paura. Non sono pronta per essere una mamma! E' terrificante!» iniziò di nuovo a piangere.
«Dom» le misi un braccio intorno alle spalle «Dominique, dolcezza, io sarò accanto a te per tutto il tempo e so che lo farà anche la tua famiglia. Sarai una mamma fantastica».
«Dovrei tenere il bambino?» chiese, così a bassa voce che non l'avrei nemmeno sentita se non avessi visto le sue labbra muoversi.
«Lo vuoi?» le chiesi dolcemente.
Iniziò ad annuire piano, poi più decisa «Sì» disse «Lo voglio. Voglio questo bambino, Artemis» si avvolse le braccia intorno al corpo e mi guardò di nuovo, con la forza negli occhi.
Calmati, ragazza. Non sto per portartelo via.
«Ok, allora. Immagino che sarò conosciuta come zia Artemis» le feci un gran sorriso e questa volta ottenni una smorfia completa.
«Posso... posso dormire qui stanotte?» chiese con voce sottile «Ho paura».
«Certo» le sorrisi e mi abbracciò con gratitudine, prima di arrampicarsi sotto le coperte.
Questo sarà un lungo anno.
 

Quella notte, le mie visioni scorrevano dallo sfocato al distinto. Colsi un breve lampo di Dom con una grossa pancia, che rideva a qualcosa che aveva detto James, prima che la visione cambiasse in me e James che ci baciavamo sotto la luce della luna, che poi divenne Ella che ballava con Jason al suo matrimonio, Scorpius che baciava il collo di Rose, mentre erano seduti insieme vicino al lago, Al e Noah seduti sotto un albero, Lily con in braccio un bambino, Alex che singhiozzava senza freni, Fred che quasi si strappava i capelli, io che facevo una pozione...
... cambiò e ricambiò ancora, finché non colsi un lampo del volto pallido di Apollo, mentre chiedeva stralunato "Cosa?!»...
... mi vidi fare un esame. Mitico! Ora so tutte le risposte!
Oh no. Stavo per avere una visione più lunga.
 

«Ehi, Artemis».
Alzai lo sguardo e mi trovai davanti James. Il mio stomaco tremò «Ehi» sorrisi.
«Vuoi... venire a fare un giro con me?» mi chiese.
«Certo. Tanto ho finito» ficcai la pergamena in borsa e mi alzai.
«Allora...» cominciai, mentre passeggiavamo lungo il lago.

«Ok, lo dico senza tanti giri di parole...» prese un bel respiro «Mi piaci davvero tanto, Artemis» mi guardò e il mio cuore iniziò a battere più veloce,
«Davvero?» sorrisi e lui sembrò leggermente meno nervoso.
«Tanto» rilasciò il respiro.
«Bene, anche tu» dissi timidamente. Un sorriso enorme gli spuntò sul viso e io rimasi a fissarlo. Era... raggiante.
Prima che lo sapessi, le mie labbra erano sulle sue e finalmente ci stavamo scambiando il nostro primo bacio.

 

I miei occhi si spalancarono e io feci un gran sorriso. Indovinate un po'? Questa visione... era offuscata. Non tanto indistinta quanto quella di Alex o di Fred, ma abbastanza offuscata. Non indistinta quanto il futuro di Dom adesso, ma un po' più offuscata di ScoRose. Anche se può essere per il fatto che ScoRose sta diventando sempre più distinta ogni giorno che passa.
Ma, sfortunatamente, avevo potuto vedere ancora bene tutto, quindi immagino che dovrò continuare a provarci. Almeno sto facendo progressi! SIIIIIIIIIIIIIII!!
Artemis Potter? Sì, certo. Non succederà, baby!
Almeno non finché avrò qualcosa da dire al riguardo.

 

 

Alle sei e mezza precise del mattino, Dom strisciò fuori dal mio letto e andò in bagno. La seguii e la trovai intenta a vomitare nel gabinetto.
«Urgh...» gemette «Lo odio».
«Nausea mattutina» la informai, tenendole i capelli e massaggiandole la schiena mentre vomitava di nuovo «E' completamente normale».
«Continuo ad odiarlo» si tirò su e si sciacquò la bocca.
«Penso che non piaccia a nessuno» ridacchiai, accostandomi a lei mentre si lavava i denti.
«Artemis?» sputò il dentifricio e mi guardò «Hai visto qualcosa?»
«Per niente» sospirai «Ho intravisto la faccia di Apollo che chiedeva "Cosa?" tutta pallida eccetera, ma non era quello».
«Sei uno schifo» notò guardandomi.
«Cavolo, Dom, non lusingarmi troppo. Hai appena fatto aumentare a dismisura il mio ego» risposi sarcasticamente.
Lei sorrise «Sai cosa voglio dire. Non hai dormito molto, vero?»
«No» sospirai rassegnata «Ogni volta che chiudo gli occhi, ho un'altra visione. Probabilmente avrò dormito tre ore».
«Il mio futuro è ancora offuscato?» chiese impaurita.
«Molto» ammisi, non volendo mentire «Come ti senti?»
«Ho un po' di nausea, ma non troppa» scrollò le spalle.
«No» dissi «Intendo " Come ti senti per la storia della gravidanza"?»
«Ho... l'ho accettata» disse cautamente.
«E'... una buona cosa, credo» risposi.
«Sono ancora terrorizzata, ma non così tanto, sai? Mi sento più tranquilla, con più controllo su me stessa. So che terrò il bambino e per questo inizio a pensare in maniera più chiara» Era sicura.
In quel momento ero così fiera di lei che sarei potuta scoppiare a piangere dalla gioia.
... anche se sarebbe stato davvero orripilante.
Comunque.
«Wow» dissi impressionata «Apollo non ti ha solo messa incinta; ti ha anche messo del sale in zucca».
«Taci!» ridacchiò, schiaffeggiandomi sul braccio.
«Allora, cosa hai intenzione di fare?» le chiesi una volta finito di ridere.
Il sorriso le scomparve dal volto «Non lo so... immagino che dovrò dirglielo, no?»
«Sì, dovresti» dissi.
«E se...?» cominciò lei.
«Dominique» dissi fermamente «Pensare agli "E se" non ti porterà da nessuna parte nella vita».
«Hai ragione» sospirò «Però ho paura» mi guardò con spaventati occhi azzurri. Sembrava così innocente, mentre mi guardava con quei grandi occhi color del cielo in mezzo al volto da bambola. Non riuscivo a credere che fosse incinta.
«Hai paura di mio fratello?» sorrisi «Non dovresti. Non è così spaventoso».
«Lo so» sorrise «E' un ragazzo magnifico da scop-».
«OK!» la interruppi ad alta voce e lei ghignò. Sì, rovina quel commento innocente «Non voglio saperlo!»
ARGH! FA MALE!
Penso di aver appena perso notti intere di sonno.
Sono segnata per il resto della mia esistenza.
«Tutto quello che ho intenzione di dire è che tuo fratello ha il corpo più magnifico che abbia mai visto» sospirò fissando il vuoto «Ha dei muscoli perfettamente modellati e il suo-»
O per la madre di Merlino, mi sta raccontando del... coso di mio fratello gemello.
Per favore, qualcuno mi tiri qualcosa in testa.
O al limite mi dia una nuova migliore amica. Preferibilmente una a cui non piace discutere di certe immenzionabili parti del corpo dei membri della mia famiglia, come ad esempio il mio fratello gemello.
...dannazione, questo limita davvero le possibilità.
Perché, perché mio fratello deve essere così dannatamente attraente?! Avrei potuto avere un fratello orribile che non avrebbe voluto nessuno, ma nooo. Doveva per forza assomigliare ad una specie di FOTTUTO DIO GRECO.
Ancora una volta, grazie dei. Ve ne devo una!
«LALALALALALALALALALALALALA!!!» mi coprii le orecchie e inizai a cantare disperatamente a squarciagola «NON STO ASCOLTANDO, LALALALALALALALALALALA!!!»
«Ok, ho finito!» mi scostò le mani dalle orecchie e io la fulminai.
«Non spaventarmi mai più con quel tipo di informazione» rabbrividii un paio di volte.
Rise «Riesci sempre a farmi ridere, anche quando sono completamente terrorizzata».
Sorrisi «Lieta di essere al tuo servizio».
Sospirò.
«Quando hai intenzione di dirglielo?» le chiesi di nuovo. Deve smetterla di evitare il problema.
«Non oggi» disse, pregandomi con gli occhi «Non oggi, per favore Missy. Glielo dirò domani».
«Bene, per oggi la scampi, ma domani devi dirglielo, ok?» dissi duramente.
Annuì «Lo farò. Prometto».
«E gli altri?» chiesi dopo un po' di silenzio.
Fece un bel respiro «Lo dirò ad Alex ed Ella stasera. E anche a Rose... e Lily. James lo scoprirà domani, credo, così Al... e i miei genitori... glielo dirò presto» guardò fuori dalla finestra e si morse il labbro.
«Quanto presto?» la pressai.
«Presto» deglutì.
«Dovrai anche andare da Madama Chips» le ricordai.
«Sì» annuì «Ma sono solo... di due mesi, circa».
«Devi andarci lo stesso».
«Sì, sì, lo farò» roteò gli occhi «Ora andiamo, prepariamoci per le lezioni».
«Sissignora» le sorrisi ed uscii dal bagno per cercare i vestiti.
 

Scendemmo a colazione presto, essendoci svegliate un'ora prima del solito. C'erano solo un paio di persone sedute al tavolo. Fui sorpresa dal vedere James e Apollo già a mangiare, James stava leggendo la Gazzetta del Profeta mentre masticava un toast. Apollo stava leggendo una lettera.
«Lettera da casa?» chiesi, sedendomi vicino a lui. Dom si sedette al mio fianco. La faccia di James spuntò da sopra il giornale e ci sorrise. Io lo ignorai e Dom lo salutò con una mano.
«Ehi» Apollo ci sorrise, nonostante ci fosse qualcosa di strano nel suo sorriso «Sì, è una lettera di papà. E' per te... sui valori in borsa» disse l'ultima parte a bassa voce.
«Ovvio» digrignai, strappandogli la lettera di mano. Diedi un morso al suo toast (dopo averglielo rubato. Provò - e fallì- a rubarmelo di nuovo) mentre leggevo la lettera. «C'è una sola frase sulla scuola in questa lettera? No. Gli importa almeno di chiederci come stiamo? No. Per quello che ne può sapere lui potremo essere morti! Ma gli importa un accidente dei suoi figli? NO» inveii, strappando la lettera in mille pezzi e incenerendoli con un colpo di bacchetta. Provai uno strano senso di soddisfazione, guardando i pezzi bruciare.
«Artemis...» cominciò Apollo, appoggiando una mano sul mio braccio in segno di conforto. Mi alzai scostandolo.
«Vado a lezione» dissi meccanicamente. Mi girai e marciai fuori dalla Sala Grande. Visto che non avevo nessun posto dove andare, andai in classe. Ero talmente in anticipo che non c'era nemmeno il professore. Mi sedetti a terra con la schiena appoggiata al muro e guardai fuori dalla finestra.
Fin dalla prima visione che ci fece guadagnare milioni di Galeoni, mio padre era diventato ossessionato dal denaro. Era una persona avara e misera e tutto quello che gli interessava era guadagnare più soldi.
Mio padre a Scrooge gli faceva un baffo. Tutto quello che doveva fare era iniziare a odiare il Natale e dire cose ridicole come "Eh via! Sciocchezze!" a intervalli casuali e sarebbe stato ufficialmente Scroogizzato.
Smise di interessarsi a me e Apollo - le uniche volte in cui mi parlava era quando mi chiedeva della borsa. Non parlava per niente con Apollo. Mia madre non lo aveva più affianco. Erano ancora sposati, ma più per convenienza che per altro. Avevano smesso di amarsi. Mia madre ci amava ancora, ma era una donna impegnata e a volte tendeva a non inserirci nella lista delle cose importanti. Quindi Apollo era tecnicamente l'unica famiglia che avevo davvero.
Anche adesso, rimpiango molto di aver detto a mio padre di quella visione. A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se non gliel'avessi detto. Prima di tutto avrei una vera famiglia, non un padre a cui non importa nulla di me e una madre che a volte mi dimentica. Ma non sarei così vicina ad Apollo e sicuramente non vivremmo la vita confortabile di ora.
Il destino è divertente. Un solo puntino aggiunto all'equilibrio perfetto può cambiare tutto... a volte per il meglio, ma altre volte per il peggio.
Sto facendo un errore a cercare di cambiarlo? Giocherellai con il medaglione, un regalo di Apollo (con una foto di noi due che ridiamo abbracciati... era il nostro undicesimo compleanno e Apollo aveva appena fatto una battuta divertente che ci aveva fatto scoppiare a ridere come delle iene), persa nei miei pensieri.
«Artemis?»
Alzai lo sguardo e lo posai su James, lì in piedi con le mani in tasca e l'aria leggermente imbarazzata.
Mmh... che diavolo ci faceva lì?
«Stai bene?» chiese esitante.
«Sto bene» disse brevemente.
Si sedette accanto a me e allungò una mano per prendermi il medaglione «Cos'è?»
«Un medaglione» mormorai. Me lo tolsi e glielo porsi. Lui lo aprì e sorrise alla foto all'interno. Lo guardai mentre il sorriso gli faceva brillare gli occhi e spuntare le fossette.
Non si può negarlo. Questo ragazzo è STUPENDO. Ricordatemi perché non voglio sposarlo?
Oh giusto. E' pazzo. E incredibilmente insopportabile. E non mi piace particolarmente.
«E' bello» disse porgendomelo. Me lo rimisi intorno al collo e ripresi a guardare fuori dalla finestra.
«Pol è l'unico che ti ama davvero nella tua famiglia, vero?» chiese piano alla fine. La sua voce era... gentile e tenera e dolce. Mi sembrava che quello fosse un James completamente diverso da quello che conoscevo.
«Sì» sospirai dopo un breve silenzio «Tutto quello che interessa a mio padre è il denaro e mia madre tende a dimenticarsi di noi».
«Mi dispiace».
«Non è colpa tua» E' mia.
«Non è nemmeno tua» disse guardando il mio profilo. Io decisi di non rispondere.
«Ogni famiglia ha i suoi difetti... nessuno può avere una vita perfetta» continuò.
«Tu ce l'hai» dissi guardandolo «Hai una famiglia perfetta, una vita perfetta... ce l'hai fatta, James, non si può negare».
«Non è vero» rise scuotendo la testa «Nemmeno alla lontana. Può sembrare così da fuori, ma non è vero».
«Tuo padre è Harry Potter» continuavo a sostenere la mia opinione.
«Allora? Non è una specie di supereroe, sai. E' solo mio padre - è un po' un cretino, indossa quegli occhiali ridicoli e a volte ha problemi a controllare la rabbia. Tende ad essere davvero sarcastico quando è incazzato. Mia mamma - si infuoca da far invidia a migliaia di soli, strilla come una banshee e anche lei è un po' una cretina. Possono sembrare perfetti, ma non lo sono».
«Almeno si interessano a te» dissi amaramente.
«Sì... ma... senti, quello che sto cercando di dirti è che nessuno ha esattamente quello che vuole. A volte la vita non è perfetta, ma per restare felice devi guardare le cose che sono perfette invece di quelle che non lo sono. La vita sarà schifosa, ma se ti concentri sulle cose che non sono schifose, improvvisamente non sembra più così orribile» finì, continuando a parlare con voce dolce, gentile e vellutata.
Wow. Questo ragazzo è profondo.
Questo fa sembrare il mio fantastico consiglio sulla vita una specie di scherzo.
Ma NON è uno SCHERZO, ok? Era saggio. Non prendetemi in giro. Conosco il vostro futuro.
Chi lo immaginava? Aveva davvero qualcosa tra le orecchie oltre ad un buco nero. Ero impressionata. Davvero. Ero impressionata.
«Hai ragione» dissi alla fine «Parte della mia vita fa schifo, ma ho lo stesso delle cose abbastanza fantastiche».
«Certo che ce le hai» sorrise.
«Grazie James» ricambiai il sorriso «Mi ha davvero aiutato. In realtà sei abbastanza saggio, lo sai?»
«Shh» disse guardandosi attorno «Non dirlo a nessuno».
Risi, guardando di nuovo fuori dalla finestra.
In realtà non è tanto male. E' abbastanza dolce, sapete?
Oh no. No, Artemis. NON puoi innamorarti di lui. Non è permesso.
Capito? VIETATO. NON. PERMESSO.
Quindi non pensarci nemmeno per un secondo. Lui. Non. Ti. Piace.
Fattelo entrare in testa. STAMPATELO BENE IN TESTA.
Bene.

 

 

AAAAAAAAAAAHHHHHIIIIIIIIIII.
Non riuscivo a sentirmi le gambe. Non riuscivo a sentirmi le braccia. Non riuscivo a sentirmi il cervello.
Quello era stato l'allenamento assolutamente più brutale che avevamo mai fatto.
Avrei UCCISO Potter.
Già, tutti quei pensieri "dolci e magnifici" su di lui? COMPLETAMENTE CANCELLATI. Come avrei mai potuto innamorarmi di uno psicopatico? Non ero così stupida.
 

Caddi dalla scopa a quasi un metro da terra e atterrai a faccia in giù nell'erba. Non avevo l'energia per girarmi, così rimasi lì, a respirare l'odore fresco dell'erba.
«Missy? Vieni?» mi chiese la voce stanca di Scorpius da qualche parte sopra di me.
«Non adesso» provai a dire. Venne fuori così: «Mmh aggghmm»
E già. Sono un genio in tutto quello che riguarda la lingua inglese. Inchinatevi tutti davanti alla mia magnifica abilità oratoria.
CONOSCO IL VOSTRO FUTURO. FATELO SUBITO.
«Ok» disse insicuro «Hai bisogno di aiuto per alzarti?»
«Nmhp».
«Sei sicura?»
«Shhs»
«Va bene. Ci vediamo dopo».
«Mmh».
Sentii i suoi passi allontanarsi e respirai di nuovo l'erba, finalmente rilassata. Mi stavo ancora riposando quando all'improvviso il terreno scomparve da sotto di me. I miei occhi si spalancarono per la sorpresa e la prima cosa che vidi fu la faccia di Potter, che mi sorrideva dall'alto. Capii che mi aveva preso in braccio e stava camminando verso la scuola tenendomi tra le braccia.
Senza avermi chiesto il permesso.
Oh no, te lo puoi scordare.
«Mettimi giù» ordinai con voce debole, chiudendo di nuovo gli occhi.
«Hai una faccia orribile» disse invece lui.
«Accidenti, grazie» sarcasmo pesante. Appena guastato dalla debolezza della mia voce.
«No, davvero, sembri mezza morta».
«Ma no» aprii un occhio per fulminarlo «Dopo quell'allenamento brutale, sono praticamente mezza morta. Dimmi, Potter, quando hai deciso di uccidere i tuoi compagni di squadra?»
«Non voglio uccidervi!» disse cercando di difendersi.
«E io che stavo per cascarci» dissi «Avrei detto che stavi tentando di ucciderci. Sai, avere una squadra esausta e mezza morta non ti aiuterà a vincere».
«Hai ragione» disse alla fine, camminando a passo svelto lungo il corridoio della Signora Grassa. Ero davvero così leggera? Non stava nemmeno respirando pesantemente.
«Questo significa che l'allenamento di domani è cancellato?» non riuscivo quasi a credere alla mia fortuna.
«Sì» scrollò le spalle e io andai su e giù «Torneremo a tre allenamenti alla settimana. Credo di essere diventato un po' psicotico su questa cosa...»
Wow. Era stato facile.
«Un po'?» alzai un sopracciglio.
«Ok, un bel po'» si corresse sorridendo «Ehi, sono sorpreso che non mi hai ancora urlato contro o picchiato».
«Per cosa?»
«Per portarti in braccio senza permesso» ghignò.
«Sono troppo stanca, troppo dolorante e non sarei stata comunque in grado di camminare da sola» sbadigliai «Questa è un'alternativa leggermente migliore che restare sdraiata a faccia in giù sull'erba per tutta la notte».
«Solo leggermente?» fece finta di essersela presa.
«Molto leggermente. E questo non significa che puoi toccarmi senza permesso».
Ridacchiò, le vibrazioni dal suo petto arrivavano al mio corpo. Mi resi conto che aveva una risata carina... era un po' contagiosa. Dovetti fare del mio meglio per non ridere insieme a lui.
Devo. Resistere. Alla. Risata. Terribilmente. Contagiosa.
ARGH! RESISTI, DANNAZIONE! RESISTI!
Cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, cucciolo morto, CUCCIOLO MORTO!
Aah. Ero triste. Molto meglio.
Mi appoggiò con attenzione sul divano, sdraiandomi in modo che fossi comoda. Mentre mi metteva giù, il suo volto rimase sospeso a pochi centimetri dal mio. Anche dopo che ero al sicuro sul divano, non si mosse. Il suo respiro caldo soffiò sul mio viso e i suoi occhi dorati si fissarono nei miei argentati con così tanta intensità da farmi battere forte il cuore. Si chinò un po' di più e io ghiacciai.
Oh, cazzo.
Cosa dovevo fare?
Così feci quello che ogni ragazza che voleva evitare di venire baciata da un ragazzo che NON le piace assolutamente fa. Rotolai giù dal divano, atterrando sul sedere con un rumore sordo.
Mi tirai su in piedi di fretta, ignorando il dolore che sentivo alle gambe, guardando ovunque tranne che nei suoi confusi occhi dorati.
«Beh, devo andare, ci vediamo domani, ciao!» mi precipitai su per le scale, lamentandomi ad ogni gradino.
Phew. Per un pelo. Dovevo assicurarmi di non ritrovarmi MAI PIù così vicina a quel ragazzo. Avrei potuto fare qualcosa di cui mi sarei pentita.
Non mi ero impegnata molto in tutta quella cosa dell'evitarlo. Gli stavo parlando troppo e non era un BENE. Dovevo evitarlo. Se volevo cambiare il futuro, dovevo farlo.
Ma quello era il problema... non sapevo se volevo cambiare il futuro. Cioè, lo volevo, ma ero un po' confusa in quel momento.
Urgh, evitalo e basta, Artemis. Eviterai la confusione. Evitalo e basta.
Mi decisi, uscendo dalla doccia e infilandomi il pigiama rovinato (pantaloncini troppo corti e canottiera bucata). In quel momento mi ricordai che Dom doveva annunciare la sua gravidanza a Ella ed Alex.
Dio, sono un'orribile migliore amica! Non ci avevo più pensato.
Ecco. Basta pensare a James. Lo sbatto fuori dalla mia testa. Devo solo concentrarmi su Dom adesso. Ecco. Solo Dom.

 

 

 

Anticipazioni:
«Apollo» disse Dom con voce sottile «Ho fatto sesso con Apollo».
«Già» rabbrividii «Lui».
«Sei-sei andata a letto con il fratello gemello della tua migliore amica?» chiese Alex, orripilata e impressionata allo stesso tempo.
«Sì» disse con la stessa voce sottile.

 

 
 

Note:
Non ho molto da dire, tranne che chiedervi scusa se è da mesi e mesi e mesi che non ho postato più capitoli. E’ un periodo un po’ particolare, questo: non ho voglia di fare niente (né scrivere, né tradurre) e farsi venire la voglia è sempre difficile.
Fortunatamente sono stata riscossa da Giorgia (Cinquemmezzo) quando mi ha chiesto se poteva collaborare con le traduzioni e sono tornata un po’ in carreggiata, quindi ne approfitto per ringraziarla di cuore! Sia per avermi dato uno scrollone, sia per aver controllato la traduzione di questo capitolo!
Non ci sono note di traduzione, perché è tutto tradotto alla lettera, quindi vi dico solo che non dovrete aspettare molto per il prossimo, visto che è già tradotto, così come buona parte del sesto capitolo; inoltre la storia in inglese è quasi giunta al termine e sta prendendo una piega interessante!
Vi lascio, al prossimo capitolo! Fateci sapere cosa ne pensate!

  
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