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Autore: misspepper    01/09/2011    4 recensioni
"Come se il boccino avesse letto i suoi pensieri, improvvisamente cambiò direzione scendendo vertiginosamente verso il basso.
- Albus, è troppo pericoloso. – disse Scorpius fermandosi a guardare.
Ma Albus era già sceso in picchiata verso il terreno di gioco.
Sugli spalti, tutti erano con il fiato sospeso: Harry si era alzato in piedi, così come Rose e Lily. Persino Julia non riusciva più a commentare.
- Mamma mia, se Albus sopravvive questa sarà una delle catture del boccino più emozionanti che Hogwarts possa ricordare. – esclamò Clark eccitato."
Dopo la Battaglia di Hogwarts, il mondo magico ha vissuto un lungo periodo di pace e prosperità nel segno della vittoria di Harry Potter su Lord Voldemort. Diciassette anni dopo, Albus Severus Potter e Rose Weasley approdano a Hogwarts, dove conosceranno Scorpius Malfoy, il tormentato figlio di Draco e Astoria, Julia Harris, timida ma coraggiosa purosangue e tanti altri nuovi amici.
Nonostante le antiche rivalità sembrino inizialmente prendere il sopravvento, durante il sesto anno misteriose forze oscure riapriranno i giochi.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dopo quei primi due giorni pieni di novità e sorprese, per Albus, Julia e Rose il tempo iniziò a trascorrere molto più velocemente – anche a causa delle ingenti quantità di compiti a cui erano sottoposti dai severi professori di Hogwarts.
Alla fine delle lezioni pomeridiane, Rose amava passeggiare per i corridoi della scuola, attraversare il vasto parco fino al Lago Nero e sedersi sotto un albero; di solito veniva raggiunta da Scorpius, e i due si rilassavano nell’ammirare i bagliori e i riflessi dorati del sole sulla superficie del lago.
Il giorno di Halloween arrivò fin troppo tardi per gli studenti di Hogwarts, che non ne potevano già più di studiare e di correre da una lezione all’altra.
- Quel maledettissimo ectoplasma di Ruf ci ha assegnato un maledettissimo tema di tre pergamene sulla figura di Grindelwald, per dopodomani! – si stava lamentando James nella Sala Grande, addobbata con pipistrelli di liquirizia animati e zucche volanti – Oggi è festa, domani c’è il Quidditch! E ho pure gli esami quest’anno!
- Troverai il tempo di farlo, James. – disse Lily con gli occhi fissi sulla Gazzetta del Profeta – Guardate, c’è una breve nota su papà!
Albus strappò il giornale dalle mani di Lily, che imprecò non poco, e lesse ad alta voce.
 
La terribile notte in cui James e Lily Potter persero la vita.
Il 31 ottobre del 1981, Lord Voldemort uccideva i membri dell’Ordine della Fenice Lily Evans e James Potter, senza sapere che la loro morte e il tentato omicidio del piccolo Harry Potter – di solo un anno – avrebbe segnato l’inizio della sua fine.
Sono stati scritti fiumi di parole su quella notte – è uscito anche un libro o forse di due: noi della Gazzetta del Profeta ne approfittiamo per ricordare tutte le vittime della Prima e Seconda Guerra Magica, compresi i genitori di Harry.
 
- Tutte cose che sappiamo già. – borbottò James mentre si ingozzava di dolcetti alla menta e pasticcini alla crema – Lanciami il giornale, Al, magari c’è scritto qualcosa su questo Grindelwald.
- Grindelwald è stato un mago oscuro tra i più potenti che il mondo magico abbia mai conosciuto! – sbottò Rose stizzita – È stato sconfitto una volta per tutte da Albus Silente nel 1945, che era stato suo grande amico durante l’adolescenza.
James brontolò qualcosa che somigliava di molto a un “secchiona” e lasciò il tavolo dei Grifondoro. Lo sguardo di Albus si soffermò un’ultima volta su quel breve articolo di giornale, provvisto di una foto che raffigurava i suoi nonni con suo padre da piccolo.
Erano così simili, lui e Harry...
- Al! – lo richiamò Julia dandogli una gomitata terribile tra le costole.
Albus stava per rispondergli per le rime, quando vide il suo dito puntato verso il tavolo degli insegnanti: suo padre Harry stava salutando i professori.
Come mai era tornato a Hogwarts? C’era qualcosa che non andava?
La sua attenzione fu subito catturata da Scorpius Malfoy, che aveva lasciato il tavolo dei Serpeverde e si stava allontanando a gran velocità verso l’uscita. Non aveva nemmeno finito di mangiare.
- Rosie, che succede al tuo amico durante questi giorni? – chiese alla cugina senza perdere di vista il giovane Malfoy.
Rose si voltò immediatamente, quasi come fosse stata punta da un insetto.
- In che senso, Al?
- Mi sembra strano.
- Da quando ti interessi di Scorpius?
- Da quando lascia il piatto pieno. – rispose Albus alzandosi.
- Starà mal - e adesso dove vai?
- Ad accertarmi che stia bene! – disse allegramente il ragazzo seguendo Scorpius.
Rose gli venne subito dietro.
- Spero tu stia scherzando. – gli sussurrò, guardandosi intorno.
- Adesso non dirmi che non sei curiosa di sapere dove va!
- Non mi interessa dove va. – rispose Rose arrossendo un po’.
- Beh, a me sì!
I due cugini pedinarono Scorpius cercando di non farsi notare, fino a che non lo videro più. Lo avevano perso di vista, anche se non poteva essersi Smaterializzato.
- Deve aver preso un passaggio segreto di cui non conosciamo l’esistenza. – constatò Albus amareggiato – Se solo ci fosse stato James! Lui li conosce tutti.
- Lascia stare, Al. Se ti sta tanto a cuore questa faccenda, più tardi posso chiedergli se c’è qualcosa che non va. – sussurrò Rose speranzosa di concludere il discorso.
Albus annuì, ma rimaneva forte in lui il sospetto che Scorpius stesse combinando qualcosa di misterioso. Qualcosa di proibito.
 
*
 
La Stanza delle Necessità era sempre stato un ottimo posto dove fare le cose di nascosto; Scorpius lo sapeva bene e si rifugiava spesso là a meditare, studiare, tentare strade magiche poco ortodosse.
- Deleo Incantamentum, Cruore Manat, Ad Finem Perduco... – continuava a ripetere nella disperata speranza che tutto potesse finire con qualche parola magica.
Ma sapeva che non sarebbe stato così.
- Dannazione! – gridò togliendosi in fretta e furia il maglioncino con lo stemma di Serpeverde, poi la cravatta, poi la camicia.
Si guardò l’avambraccio dove pulsava il Marchio Nero, deciso a farla finita una volta per tutte, con le buone o con le cattive.
- Un simbolo così maledetto ha bisogno di altrettanta Magia Oscura per essere lavato via – disse ad alta voce, come per darsi un sostegno – qualcosa di potente.
Chiese alla stanza un coltello, e subito gli venne fornito.
Scorpius chiuse gli occhi e si morse il labbro, mentre incideva la propria carne con l’utensile di acciaio: segnò un taglio profondo proprio dove c’era il Marchio, vide il proprio sangue ricoprirlo e nasconderlo alla vista.
- Mundus cruor asperge carnem sordidam, deterge animum...
Un dolore lancinante gli colpì il braccio: era come se il Marchio Nero stesse andando a fuoco. Scorpius aprì gli occhi inorridito, e vide che effettivamente era così: le fiamme che scagionavano dal simbolo avevano bruciato il suo sangue, riportando in mostra il sigillo che un tempo era stato di Lord Voldemort.
Non avrebbe mai funzionato uno sciocco pegno di sangue.
Serviva qualcosa di maggior valore. Serviva un sacrificio.
Scorpius pensò a tutto ciò che aveva di più caro.
Pensò alla madre, al padre – per quanto lo potesse detestare ora, avrebbe sempre conservato un minimo di affetto per l’uomo che lo aveva cresciuto. E poi pensò a lei.
Rose Weasley, la sua migliore amica.
Sentì il Marchio Nero pulsare al ritmo dei battiti accelerati del suo cuore.
- No, lei no... – supplicò Scorpius rivolgendosi a qualcosa di imprecisato dentro se stesso. Non avrebbe mai sacrificato Rose, nemmeno per salvare la sua vita.
Si rannicchiò contro al muro e cominciò a tremare: presto quel marchio maledetto avrebbe risucchiato la sua anima e lasciato il suo corpo un involucro vuoto.
Pronto ad accogliere qualcosa di nuovo.
 
*
 
- Lily! Tu e Hugo dovete smetterla di combinare guai per tutta Hogwarts!
Harry sembrava una furia agli occhi della sua quattordicenne figlia: in realtà era molto tranquillo, seppur scosso ogni tanto da qualche fremito di preoccupazione.
- Papà! – protestò la Potter minore – Io e mio cugino siamo due studenti modello. Vero, Hugo?
La piccola fotocopia di Ron annuì con un rapido movimento della testa.
Harry si lasciò andare ad una lunga risata sinceramente divertita.
- Ho appena parlato con la McGranitt e con Baston. Siete due piccole pesti!
Lily sorrise e lanciò uno sguardo a Hugo, le cui orecchie erano diventate dello stesso colore dei suoi capelli.
- Però – aggiunse Harry facendosi improvvisamente serio – se risento che uno di voi due è sgaiattolato fuori dal suo letto di notte per farsi un giro nel castello, giuro che troverò una punizione tale che non oserete più lasciare il vostro dormitorio dopo il coprifuoco.
- Anche tu lo facevi! – sbottò Lily incrociando le braccia – Li abbiamo letti i fascicoli di Gazza! Tu e lo zio Ron vi siete cacciati in miriadi di guai!
- E spesso abbiamo rischiato la nostra vita – rispose Harry – per delle cose stupide. Lily – sussurrò poggiandole le mani sulle spalle – io penso solo alla vostra incolumità. Ho paura che... che possiate farvi del male. Promettimi che non lo farai più.
La ragazza alzò lo sguardo al soffitto sbuffando: Harry sapeva quanto le sarebbe costata quella promessa. Lily aveva un carattere forte e orgoglioso, come Ginny, anche se per tutto il resto ricordava tremendamente Fred. Fred...
- Uffa, va bene! – borbottò Lily.
Harry le rivolse un sorriso enorme, quando un dolore lancinante lo rese cieco e annaspante.
La cicatrice.
Faceva male.
Di nuovo.
Hugo sussultò nel vedere suo zio in quelle condizioni, mentre Lily sgranò gli occhi.
- Papà?
Un rumore assordante li fece saltare: la porta d’entrata di Hogwarts si stava aprendo con uno stridore fragoroso. Una figura alta e dai capelli rossi fece il suo ingresso tappandosi le orecchie con le mani.
- Certo che gliela potrebbero dare una bella oliata a questi cardini! Beh, che c’è? Non venite a salutare il vostro Ron Weasley?
Hugo e Lily gli diedero come risposta un’occhiata terrorizzata, mentre Harry si teneva la testa tra le mani. Il dolore era scomparso all’improvviso, così come era arrivato.
- Harry? Tutto bene? – esclamò una voce acuta da dietro le spalle di Ron.
Hermione si lanciò immediatamente verso il suo vecchio amico, inginocchiandosi accanto a lui e guardandolo negli occhi. Bastò quel semplice sguardo.
Subito la donna gli toccò la fronte con le dita, sfiorando la cicatrice.
Ron osservava la scena sconvolto e, quando Hermione si voltò verso di lui, non ebbe bisogno di altre parole. Non era stato un sogno, Harry non si era immaginato che la cicatrice gli facesse male; qualcosa di oscuro si aggirava per Hogwarts.
Non era ancora finita.
 
*
 
- Scorpius, dove eri finito?
- Non sono affari tuoi!
Rose rimase colpita dall’atteggiamento di Malfoy: ormai sapeva che il suo umore era peggio di un’altalena e che col passare degli anni peggiorava, però sentiva che qualcosa continuava a sfuggirle.
- Sei stato male? – chiese la ragazza titubante.
- Non – stava per ribattere Scorpius, quando qualcosa lo bloccò: non voleva trattare male Rose. Lei non si meritava il suo odio e, sicuramente, lui non la meritava come amica.
- Sì – disse infine – sono stato male con... lo stomaco.
Rose tirò un sospiro di sollievo e lo abbracciò.
- Sei così distante. – soffiò sulla sua spalla destra – Mi manchi, Scorpius.
Il ragazzo rispose all’abbraccio con entusiasmo e si accoccolò tra quei capelli rossicci, così profumati e crespi, che gli carezzavano la pelle del viso.
Poi, allontanandosi, prese un respiro profondo e abbassò lo sguardo.
- I miei genitori si sono separati.

 





Harry’s Corner
Finalmente sono tornata! Innanzitutto un grazie enorme a chi mi ha seguito ad Agosto con Unrequited Love – Amori Non Ricambiati e a chi ha messo le mie storie tra le seguite/preferite/ricordate! Grazie, grazie, grazie! :)
In questo capitolo penso si inizi un po’ a capire che cosa stia succedendo.
Innanzitutto, Scorpius non è assolutamente un seguace di Voldemort.
Rose continua ad essere confusa a causa di quel famoso incantesimo di memoria che le è stato fatto da Scorpius, per farle dimenticare di aver visto il Marchio Nero.
Harry è tornato a Hogwarts – come si può ben comprendere – perché la cicatrice ha ricominciato a fargli male.
E se è vero che 2+2=4 – e dato che ormai ho una trama in testa finalmente – ne vedremo delle belle.
Un bacio !

Cocorit

  
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