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Autore: _montblanc_    01/09/2011    7 recensioni
«Mi sono risvegliata in mezzo alla foresta di Konoha e mi sono detta: ”Beh, non è un male, infondo è sempre stato il mio sogno”, ma poi l’Hokage mi aizzato contro un gruppetto di Anbu e tutto è degenerato...» stava sbraitando la ragazza, una certa isteria nel tono di voce.
~
«Vuoi unirti all’Akatsuki?» domandò di rimando lui, senza distogliere lo sguardo dal combattimento; si stava visibilmente spazientendo.
Vuoi unirti all’Akatsuki? VUOI UNIRTI ALL'AKATSUKI?! Certe cose non si chiedevano così! Non ci si poteva mettere un minimo di introduzione tipo “Ehi, ciao! Ma lo sai che anche se non sei una ninja e non sai un emerito cippolo di come ci si comporti in una battaglia, saresti un membro eccellente nell’Akatsuki? Eh? Che ne pensi?”.
Se lo faceva in modo così diretto e, sopratutto, ad una che non desidera altro nella vita - in mia difesa potevo solo dire che ognuno merita di avere le proprie ambizioni-, questa, poverina, rischiava l’infarto. Ed io non ero Kakuzu, a me ne bastava uno per rimanerci secca.
(Ho cominciato a scrivere questa storia veramente tanto tempo fa, quindi sto piano piano riscrivendo i vecchi capitoli nel disperato tentativo di renderli più leggibili)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Akatsuki, Altri, Deidara, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Capitolo 17:
Fu il risveglio più bello di tutta la mia vita.
Quando aprii gli occhi sentii di essere appoggiata su qualcosa di duro, non sul comodo materasso nel quale mi ero addormentata la sera precedente.
Ripresi pian piano possesso del mio corpo e fui pervasa da una miriade di sensazioni: la prima era il calore. Era come se questo lambisse ogni singola parte di me, come quando si entra in una vasca piena di acqua bollente. Però non faceva male, era qualcosa di piacevole.
Solo dopo diversi minuti notai di essermi praticamente sdraiata sopra Deidara, che mi stringeva delicatamente la vita con una mano.
Questo mi mandò in estasi totale: ero tra le sue braccia!
Riuscivo a percepire ogni suo singolo respiro accarezzarmi il viso e il movimento regolare del suo torace che mi cullava dolcemente.
Chiusi gli occhi, assaporando quel momento: e quando mi ricapitava più una situazione del genere!
Mi strinsi di più a lui, trattenendomi allo stento dallo sbavare: ci mancava solo che lo innaffiasi; Dopo col cavolo che decideva di dormire con me un’altra volta!
Purtroppo quel momento idilliaco durò ben poco dato che anche il biondino decise di tornare sul pianeta Terra – o come veniva chiamato quel mondo-.
Io, dimostrando per l’ennesima volta tutta la mia intelligenza, invece di staccarmi da lui feci finta di dormire. Eppure la sera prima mi aveva chiaramente detto che non ero brava a fingere di farlo!
Ci mise un po’ ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava, ma poi, vedendomi stravaccata sopra il suo corpo lo sentì irrigidirsi.
Pensavo che mi avrebbe scostata dolcemente, cercando di non svegliarmi, ma purtroppo lui non era il principe azzurro e i suoi modi non erano...diciamo...dei più delicati.
Infatti mi prese per una spalla, cominciando a scrollarmi violentemente.
- Ehy mocciosetta dico a te! Sveglia! Non sono mica un cuscino, uhm!- mi urlò nell’orecchio.
Dopo cinque minuti buoni di shakeramento, ormai al culmine della sopportazione, mi scostai da lui.
- Potevi anche essere un po’ meno drastico...- borbottai massaggiandomi la spalla.
Lui mi fissò irritato.
- Perché eri sopra di me?- fece.
- E-e che ne so io!? Secondo te sono consapevole di quello che mi accade mentre dormo?!- sbraitai alzandomi dal letto ed uscendo dalla stanza.
Nonostante tutto, però, non mi era dispiaciuto affatto svegliarmi in quel modo.

Gli allenamenti procedevano a gonfie vele, o almeno così mi sembrava.
La mia tecnica super personale aveva fatto passi da gigante e, con mia grande soddisfazione, ero quasi riuscita ad abbattere un albero con un colpo solo –quasi-.
Avevo migliorato il mio Kage Bunshin no Jutsu ed ero arrivata addirittura a creare fino a cinque copie sane –un grande record per una come me!-.
Purtroppo il mio senpai aveva altri programmi.
- Vediamo come te la cavi con il combattimento ravvicinato.- disse un giorno, uscendo dalla sua marionetta.
Prego?
Mi si parò davanti.
- C-cosa intendi dire?- balbettai io preoccupata.
- Semplice, combattiamo.- rispose scrollando le spalle.
Ovvero, lui combatteva e io le prendevo, ma le prendevo di brutto.
Deglutii spaventata.
- Non ti ucciderò.- cercò di consolarmi lui, mentre prendevo a sudare freddo.
Nel mio ultimo scontro, quello con Sakura, non mi sembrava di essermela cavata tanto bene, anzi, dovevo ringraziare ogni santo del mondo –magari anche il grande Jashin-sama- per essere ancora in vita.
- Noooo...- piagnucolai disperata ricordandomi di tutte le batoste che mi ero presa quel giorno.
Purtroppo Sasori, ormai noto per la sua impazienza, convenne di aver già aspettato fin troppo e si scagliò contro di me.
Se non fosse stato per lui probabilmente mi avrebbe centrato in pieno con un pugno.
Tirai un sospiro di sollievo: si era fermato a pochi centimetri da me, ma almeno si era fermato.
- La prossima volta non sarò così buono...- fece, con un tono che mi congelò il sangue nelle vene.
Era la volta buona che decideva di avvelenarmi.
Con un salto mi allontanai dal rosso di qualche metro, distanza che lui pensò subito di annullare.
Mi venne vicino e, dopo aver caricato un pugno, si lanciò verso di me.
Lo parai goffamente con il gomito per poi passare al contrattacco.
Però non volevo colpirlo! Con tutta la fatica che avevo fatto per evitare che lo accoppassero non potevo mica mettermi a trucidarlo con le mie mani –non che ne fossi in grado-!
Perciò dirottai il mio pugno poco prima che potesse centrarlo dato che lui, con mia grande sorpresa, non si era mosso.
- Perché ti sei fermata?- mi domandò curioso.
- Non voglio farti male!- borbottai io.
- Non posso provare dolore, credevo che lo sapessi.- fece.
Certo, potevi sempre sbriciolarti ed andare in mille pezzi.
- Lo so, ma non voglio farlo lo stesso!- ribattei io sicura.
- Peccato...- disse semplicemente lui afferrandomi la mano e, con una spinta, mi fece cadere a terra.
Questo non era affatto leale! Cattivo! Io gli dicevo che non volevo fargli male e lui mi sbatteva al suolo come una triglia – non che le triglie si sbattessero al suolo-?
- Così è scorretto però...- borbottai alzandomi, ma lui era terribilmente veloce – o forse ero io ad essere tremendamente lenta-.
Per un soffio scansai un suo calcio e schivai goffamente un kunai – diciamo che mi eseguii una tripla rotazione aerea su me stessa che si concluse con me e il mio sedere a terra-.
Non sembrava importargliene molto di farmi male.
Continuai a schivare i suoi attacchi, senza sapere cosa fare. Insomma, io non volevo colpirlo, ma lui non sembrava condividere le mie stesse idee!
Cosa dovevo fare? Stare ferma a prenderle? No, mi ero stancata di farlo.
Era il momento di vendicarsi per l’episodio del bagno – no, non me ne ero scordata-.
Alla fine di tutti questi ragionamenti convenni che era inutile starmene lì impalata come un baccalà e decisi di utilizzare “Quella”.
Dopo aver composto i sigilli mi comparse tra le mani ed io iniziai a scagliarla contro di lui: ovvio che non riuscivo a prenderlo neanche di striscio.
Più cercavo di colpirlo e più mi auguravo con tutta me stessa di non riuscirci. Lo so, sono abbastanza complicata.
- Non ci stai mettendo abbastanza impegno.- mi fece presente Sasori dopo aver fermato la falce con una mano.
No guarda, non me n’ero proprio accorta.
Sbuffai, mentre, con una leggera pressione trasformai la mia arma in catene e cercai di catturarlo –magari la fortuna mi avrebbe assistito come con Sakura-.
Purtroppo ciò non avvenne e lui si liberò anche troppo facilmente dalla mia presa, spingendomi a terra per l’ennesima volta.
Stava diventando abbastanza fastidioso a dire il vero.
Afferrai la falce con la mano sinistra e iniziai a concentrare il chakra sulla destra.
- Super Super Kawaii Impact!- dissi e una sfera di fuoco si scagliò contro di lui, ma, ovviamente, la evitò.
Non che ne fossi particolarmente sorpresa: infondo Sasori era un ninja di altissimo livello ed io... bè, non ero neanche un ninja.
Poteva anche cercare di collaborare e starsene fermo, però!
Il combattimento continuò tra me che cercavo di non farmi ammazzare e lui che non ci metteva la minima fatica.
Mondo ingiusto!
Tentai più volte di utilizzare la mia tecnica, ma risultò completamente inutile.
- Taiju. Kage Bunshin no Jutsu.- feci, e le mie adorate copie si materializzarono accanto a me.
- BANZAI!- urlarono tutte in coro.
Tale madre, tale figlie. Infatti inciamparono tutte nello stesso sasso e caddero a mo’ di domino, scomparendo in una nuvoletta di fumo, sotto lo sguardo basito del mio insegnante.
Ok, non sapevo più cosa fare: le uniche due tecniche in cui riuscivo si erano rivelate completamente inutili.
Potevo sempre provare ad utilizzare le altre, quelle di cui, bene o male, riuscivo a ricordarmi i sigilli.
Però non credevo di riuscire a fare molto, visto che non le avevo mai provate prima.
Scrollai le spalle: tanto valeva tentare, peggio di così non sarebbe potuto andare.
Iniziai a comporre i sigilli della prima tecnica, quella che mi ricordavo meglio.
- Katon: Haisekishō ( Elemento fuoco: ceneri brucianti)!- dissi, prendendo un grande respiro.
Immediatamente sentii i miei polmoni farsi carichi di qualcosa di molto pesante, troppo a dire il vero.
Soffiai con tutto il fiato che avevo in corpo e, quando lo esaurii schioccai i denti.
La nube che si era formata non era molto grande, ma, quando scoppiò, fece lo stesso la sua porca figura.
Purtroppo io ero troppo impegnata per stare ad ammirarla.
- C-che...che roba è? Ma è pesantissima! Oddio mi viene da vomitare...- dissi fra un colpo di tosse e l’altro.
Sentivo i polmoni pieni di cenere e non era una sensazione piacevole: mi nauseava...
Solo quando mi fui ripresa notai che Sasori stava decisamente dalla parte opposta alla quale avevo scagliato la nuvoletta – era troppo pretendere che riuscissi a fare sia la tecnica che ad utilizzarla sul mio avversario-.
Dato che anche questa non aveva funzionato passai alla successiva.
- Katon: Gōkakyū no Jutsu (Elemento fuoco: tecnica della palla di fuoco suprema)!-.
Purtroppo non andò come avevo sperato in quanto le sue dimensioni raggiunsero a stento quelle di una nocciolina.
Sbuffai infastidita.
Bene, avevo finito le tecniche che conoscevo –lo so, lo so: non erano mica tante!-.
Ce n’era un’altra a dire il vero, ma farla sarebbe stato inutile.
Però morivo dalla voglia di provarci.
Dovevo assolutamente farlo!
- Katon: Zukokku ( Elemento fuoco: sofferenza istantanea)!- dissi con fin troppa enfasi, ma ovviamente non successe nulla.
Probabilmente perché non avevo composto i sigilli... dato che non avevo la minima idea di quali fossero.
Sasori mi rivolse uno sguardo interrogativo a cui risposi con un sorriso a trentadue denti.
- Ho sempre desiderato farlo!- spiegai impacciata.
- Finiamola qui.- concesse allora lui, esasperato, passandosi una mano tra i capelli e cercando di ignorare la mia espressione inebetita davanti a tale spettacolo. Un bellissimo spettacolo a dire il vero.
Ad ogni modo mi sentivo sollevata: quelle tecniche avevano impiegato molto più chakra di quanto ne usassi solitamente e non mi sentivo affatto bene.
Quando tornammo finalmente al covo me ne andai diretta a letto. Non perché avessi già sonno, ma perché era giunto il momento di cominciare la seconda parte dell’allenamento.
Probabilmente sarebbe tutto risultato completamente inutile, infondo, che ne sapevo di come fare ad evocare il potere del vuoto ed a estendere il mio raggio d’azione? Insomma, l’unica volta che l’avevo fatto mi era riuscito per caso!
Bé, almeno avrei potuto dire a Pain che ci stavo lavorando.
- Che stai facendo ragazzina, uhm?- fece Deidara, seduto dall’altra parte della stanza – ma non usciva mai di lì?-.
- Mi sto concentrando...- risposi a denti stretti, mentre sentivo la testa esplodermi.
Era veramente troppo per lei, che era abituata a rimanersene inattiva per la maggior parte del tempo.
Non l’avevo mai utilizzata così tanto come da quando ero arrivata in quel mondo.
Era una bella sensazione sentire i miei neuroni socializzare tra loro, sembravo quasi intelligente.
Che poi non riuscissero a capirsi era un’altra storia, mica si poteva pretendere tutto nella vita...
Ok, mi stavo distraendo.
Riportai la concentrazione al massimo –il mio massimo-, ma non succedeva niente di strano.
Ero una semplice ragazza che se ne stava in posizione da yoga sul letto con un’espressione completamente corrucciata.
Dov’era il potere del vuoto? Mistero...
Per un attimo sospettai che Pain avesse sbagliato persona: insomma, magari era venuto per prendere la mia vicina di casa e aveva sbagliato porta.
Rabbrividii al pensiero di ciò che avrebbe potuto farmi una volta che se ne fosse reso conto...
C’era da dire che, con o senza quel potere, ero comunque riuscita a salvare Sasori.
Mi schiaffeggiai per conto mio, sotto lo sguardo basito del bombarolo.
- Ahia...- protestai toccandomi la guancia lesa.
Dovevo imparare a dosare meglio la forza.
- Bene, questa è la volta buona. Mi devo concentrare!- feci, ma i miei pensieri se ne andavano sempre altrove.
Arrivai anche ad immaginarmi quanto potesse prendere fuoco bene Konan, la donna di carta. Mi sarebbe tanto piaciuto vedere la sua reazione davanti ad un accendino...
E poi c’era un dubbio che mi assillava da diverso tempo: era o non era la fidanzata di Pain?
- Mmmm...- mugugnai incrociando le braccia al petto.
Ce li vedevo davvero bene...
- Perché ti stai lamentando, Fu?- chiese Deidara irritato.
- Pain e Konan stanno insieme?- domandai a bruciapelo.
- Cosa vuoi che ne sappia?- sbuffò – Perché ti interessa? Non mi dire che stai cominciando a fantasticare pure sul capo?- mi punzecchiò con un sorriso.
- Bé, è bello anche lui, ma non è il mio tipo.- lo liquidai con un gesto della mano.
- E come sarebbe il tuo tipo?- fece, abbandonando completamente la lavorazione della sua opera.
Ci pensai un po’ su, cercando di capire cosa mi attirasse di un ragazzo.
- A me basta che sia bello.- risposi scrollando le spalle, per poi maledirmi mentalmente. Accidenti, mi ero fregata per conto mio!
- Allora anche Pain potrebbe essere il tuo tipo ideale?- sorrise lui.
- Considerando che, a parte Kisame e Konan, io trovo bello ogni singolo membro dell’Akatsuki la cosa è un po’ generica...- dissi.
- Anche Kakuzu?- fece disgustato.
Io sorrisi felice.
- Senza il burka è veramente figo.- spiegai solenne, guadagnandomi un’occhiataccia.
Sbaglio o poco prima avevo detto che mi sarei dovuta concentrare?
  
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