Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: DreamsofMartina    03/05/2006    6 recensioni
Sono passati tre anni dalla partenza di Li, ma Sakura lo ama ancora: "Un fiore cadde da un albero, il petalo rosa si poggiò sulla mano della ragazza che rivide il suo amore, una lacrima le rigò il volto e il vento che spirava in quel momento la portò via con sè, era l'ultima che avrebbe versato per lui" ripreso dal primo capitolo. Una soffitta, dove la polvere regna sovrana, è la custode di un libro dimenticato, di un libro maledetto, la prigione di colei che scioglie gli eseciti. Se vi ho incuriosito un pochiiino, vi prego leggete questa mia primissima fanfiction. Consigliata a coloro che amano la coppia Sakura-Li. GENERE: Avventura, Romantico, Triste e Fantasy.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina, il sole brillava alto nel cielo: un ponticello, un fiume scorreva lento, due ragazzi, l’uno di fronte all’altro:

The man only for me

 

La vita è più forte della morte.

E io ho tutta la vita davanti.

(COLLOREDO Sabrina,“I giorni dell’amore, i giorni dell’odio”, edizioni EL)

 

 

Era mattina, il sole brillava alto nel cielo: un ponticello, un fiume scorreva lento, due ragazzi, l’uno di fronte all’altro:

“Sakura, io non ti amo, non ti ho mai amata, fin’ora mi sono solo preso gioco di te!”

La ragazza era sconvolta e, senza che se ne rendesse conto, calde lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi azzurri:

“No, non ci posso credere, è tutta una menzogna, ti prego Li dimmi che è una bugia perché, perché io ti amo!”

“E’ la verità, io non ti amo, e adesso tu dovrai soffrire per sempre!!!

“Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!”

 Sakura si svegliò di soprassalto e, con sua somma meraviglia, si ritrovò in una stanza bianca, incorniciata qua e là da finestre semi chiuse, con le tendine rosa tirate e si accorse di essere sdraiata in uno dei tanti letti posizionati rigorosamente l’uno accanto all’altro.

“Povera Sakura, hai fatto un incubo, ti senti bene adesso, ti prego non farmi preoccupare!”    

La ragazza sentendosi chiamare, si voltò e si accorse di non essere sola ma in compagnia della sua migliore amica, che si contorceva le mani freneticamente, segno inconfutabile della sua preoccupazione.

“Tomoyo stai tranquilla sto bene, non è successo niente, piuttosto dove ci troviamo, sembra di stare in un ospedale.

“Indovinato! Infatti siamo nell’infermeria della scuola ma, tu non ricordi niente di quello che è successo?”

Perché, cosa dovrei ricordare? È accaduto qualcosa di importante?”

“ Beh, diciamo di sì, ma non ricordi proprio niente di ciò che avvenne dopo il suono della campana del pranzo?”

La ragazza sembrava confusa, cosa poteva essere mai successo di così importante che lei non rimembrava?

“Ricordo che dopo il suono della campana sono andata in giardino e, sotto la quercia mi aspettava Li, abbiamo parlato della nostra situazione mentre ci bagnavamo sotto la pioggia che si faceva sempre più fitta, e poi, poi… ho un gran vuoto di memoria, che cosa è successo? Ti prego Tomoyo dimmelo!”

Tomoyo fece un bel respiro e iniziò a raccontare:

“A causa della troppa pioggia che hai preso dopo aver parlato con Li, sei svenuta, è lui che ti ha portata qui e ti è stato accanto fino alla fine delle lezioni. È andato via da poco, mi ha raccomandato di salutarti e ha anche detto di riferirti queste parole  – la promessa con Mei Ling è stata infranta da tempo, ti ricordi dove hai pianto la prima volta?, ti aspetto lì appena ti sarai risvegliata- , poi sorridendo mi rassicurò dicendomi che avresti capito. Che cosa ne pensi?”

Sakura sentendo quelle parole, non potè fare a meno di piangere, perché aveva pronunciato quella frase e, cosa intendeva per “promessa con Mei Ling”, lei non capiva più niente: prima era sicura di provare odio nei suoi confronti, di desiderare la vendetta che progettava da anni, per fargli provare la sofferenza e il male infertole da lui anni prima, ma ora non sapeva più cosa provava nei suoi confronti, non riusciva a capire per quale motivo il suo cuore si struggeva così tanto, possibile che l’amore che l’aveva travolta una volta, stava sciogliendo di nuovo il buio che si era impadronito di lei? Di una cosa però era sicura, doveva assolutamente incontrare Li per mettere in chiaro la loro situazione e capire finalmente il volere del suo cuore.

Ormai aveva deciso e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea.

Tomoyo, notando il cambiamento dell’amica, non sapeva se chiederle o meno cosa le fosse successo ma, precedendola Sakura disse:

“Ho deciso, voglio incontrare Li!”                                         

Ma sei sicura di esserti ripresa, potresti svenire di nuovo, e questa volta chi ti aiuterà?”

Sakura alzò gli occhi al cielo, perché doveva essere sempre così apprensiva, a volte le veniva voglia di strangolarla, a volte però non sapeva come ringraziarla per il dono che le faceva regalandole un piccolo pezzettino della sua mamma.

“Stai tranquilla., mi sento benissimo, non una sola goccia di pioggia potrà farmi svenire! Bene ora scendo da questo letto e vado!”

Così dicendo, con un calcio scaraventò per terra le coperte e iniziò a correre, quando una sonora risata la fece bloccare, si girò e vide Tomoyo che si contorceva dalle risate:

Dove corri, non credi d’aver dimenticato qualcosa? Guardati sei ancora in mutande e canottiera, dove pensi di andare, la tua uniforme scolastica e là sul termosifone, sbrigati a vestirti sennò ti prenderai un raffreddore!”

Sakura, tutta rossa per la vergogna, andò a vestirsi e, quando fu pronta salutò Tomoyo, correndo fuori da scuola.

La prima cosa da fare era chiamare Li, cercò il suo numero nella rubrica del cellulare: strano, lo aveva ancora memorizzato, una rarità visto che aveva inscatolato e chiuso in soffitta qualsiasi cosa le ricordasse Li.

Inviò la chiamata

 

Tu… tu… tu… tu…

 

“Pronto, sono Li chi parla?”

“C…ciao Li sono Sakura, volevo solo avvisarti che ho accettato il tuo invito, sto arrivando.”

Il ragazzo dall’altra parte della cornetta era diventato bordeaux, ma cercò lo stesso, nonostante la difficoltà, di rispondere:

“Oh…beh… ok allora ti aspetto lì, ciao.”

“Ciao.”

Sakura, senza accorgersene, iniziò a correre e non si fermò nemmeno quando si rese conto che le sue gambe non ce la facevano più, che non l’avrebbero retta ancora per molto. Lei però non si dava per vinta, doveva assolutamente raggiungere il parco… “Ah quel piccolo parco, anche se vi  erano solo un paio di panchine, un’altalena e uno scivolo, mi piaceva fermarmi lì di ritorno da scuola, dondolavo e le mie preoccupazioni, come la leggera brezza che mi portava in alto, si alzavano e sparivano nel blu del cielo; però non è questo il motivo per cui  il suo ricordo mi tocca il cuore, ancora serbo memoria  di quel pomeriggio… ero appena stata scaricata da Yukito e Li mi chiese se poteva accompagnarmi a casa, io accettai a patto di passare per il parco: fu lì che piansi per la prima volta sulla sua spalla,

fu lì che lui mi abbracciò per la prima volta,

fu lì che mi accorsi che ci legava qualcosa di più profondo dell’amicizia.”

Non ce la faceva più, le gambe le facevano male, stava per cedere… quando si accorse di essere in prossimità del parco così rallentò, riprese fiato per qualche secondo e decise di entrare.

Superato il cancello un ragazzo si voltò, lui la stava aspettando.

“S… Sakura vedo che stai meglio, come ti senti?”

“Io.. emh bene, a… a proposito di questo io volevo ringraziarti per essermi stata accanto tutto il tempo, sei veramente gentile…”

Ma?”

“Ma?” e ora che significava questo ma, lei si stava dimostrando gentile e lui mandava tutto al vento…

però aveva ragione c’era un “ma”.

“ma vorrei sapere il significato delle tue parole, che cosa intendi per - la promessa con Mei Ling è stata infranta – dimmelo.

Se l’aspettava quella domanda, del resto Sakura non era una stupida e presto o tardi  avrebbe trovato da sola la soluzione a quel mistero, con o senza il suo aiuto;

era tempo di spiegale molte cose:

“Va bene ti dirò tutto ma ti assicuro che sarà una cosa abbastanza lunga, perciò forse è meglio che ti siedi- disse indicandole l’altalena e, dopo che la ragazza ebbe iniziato a dondolarsi continuò il suo discorso- tempo fa, quando ero piccolo e vivevo ancora in Cina mi allenavo ¹ spesso con Mei Ling, che tra l’altro era anche la mia vicina di casa, così un giorno mentre ero intento a fare i compiti me la ritrovai sul tavolo: le mi guardò  disse “io mi considererò la tua promessa sposa fino a quando non ci sarà un’altra persona nel tuo cuore, e in quel caso mi farò da parte.” Io la guardai interrogativo e le chiesi cosa dovessi fare, lei rispose semplicemente “devi dire «prometto».

Così promisi sigillando quel patto.

Ricordi quando Mei Ling dovette tornare a casa, anche in quel caso mi ricordò la promessa, pur sapendo che qualcosa in me era cambiato.”

Sakura allora sembrò capire ogni cosa, la gelosia di Mei Ling ogni che li scopriva da soli, il rossore di Li quella volta all’aeroporto, quando dovette salutare la sua amica d’infanzia e lei gli sussurrò qualcosa all’orecchio.

“Allora quando hai detto che la promessa è stata infranta intendevi forse…”

Li sembrò leggerle nel pensiero

“Sì, intendevo dire che c’era una persona nel mio cuore e che ci sarebbe rimasta per sempre, quella persona sei tu Sakura e io ti amo ancora come la prima volta, possibile che non lo capisci! Io non voglio perderti di nuovo.”

Dopo quella dichiarazione Sakura non sapeva cosa fare, il suo cuore le suggeriva di accettare quel sentimento che sempre più forte si faceva largo dentro di lei, ma la sua mente… no, la sua mente le diceva che non poteva perdonarlo così in fretta, non dopo tutto quello che le aveva fatto passare.

“Mi…mi dispiace io non ce la faccio, non adesso ti prego capiscimi, per me è come ricominciare da capo e non so se ce la farei.

Iniziò a piangere, ma questa volta le lacrime non erano pugnali taglienti che toccandole il viso, ferivano le sue rosee gote; le gocce, che con danza triste scendevano dai suoi occhi, non  erano più nere come il parassita inchiostro, che dalla carta sua prigioniera succhia, espandendosi sempre di più, la bianca anima: questa volta erano solo tiepide gocce salate.

Non riusciva a smettere, anche se lo voleva con tutta se stessa, non ci riusciva le lacrime, come una diga appena aperta, straripavano dai suoi occhi, bagnandole le rosee mele; scese dall’altalena pronta per scappare a casa, pronta a rifugiarsi nella sua camera ovattata, che tante volte aveva assorbito le sue lacrime, pronta a celare dietro quella porta di legno il suo dolore…

quando si sentì cingere alla vita, tentò più volte di liberarsi dalla presa ma le braccia che la imprigionavano non accennavano a desistere, infine rassegnata decise di scoprire il volto del suo assalitore.

Si voltò, trovandosi faccia a faccia con lui, il suo cuore accelerò i battiti, la mente volò a quel momento, il cuore si abbandonò al ricordo…

era tutto uguale a quel pomeriggio di primavera, la brezza che soffiava leggera cullava le fronde degli alberi cantando, con lievi fischi, una dolce nenia; Sakura era di fronte a Yukito, Li e Tomoyo le stavano accanto, gli aveva appena confessato il suo più grande segreto: lo amava.

 In quel momento Yue prese il posto del ragazzo con gli occhiali e pronunciò parole fredde e pungenti:”Tu non sei attratta da Yukito, ma dai suoi poteri così come Li, tu non ami Yukito ma hai pensato che fosse così per tanto tempo.

Mi dispiace, ma non sarà lui l’uomo della tua vita, ci sarà un altro che prenderà il suo posto nel tuo cuore, e lui ci resterà per sempre”.

Sakura non salutò Yukito, non ne aveva la forza, quel pomeriggio il suo piccolo cuore si era incrinato: tante schegge di vetro, come cuccioli di diamante, danzavano dentro di lei.

Sakura e Li accompagnarono Tomoyo a casa, la ragazza dopo aver salutato la sua migliore amica, decise di tornarsene a casa, dal suo amico cuscino che avrebbe accolto senza ribattere il fiume salato che le usciva dagli occhi.

Decise di tornarsene a casa quando, una voce a lei familiare pronunciò parole piene di sentimento:

“ Emh… Sakura… io… emh… posso riaccompagnarti a casa, sempre se tu vuoi, sennò non fa niente… anzi dimentica tutto, scusami non dovevo…”

“Sì”

Quella parola pronunciata da lei aveva tutto un altro significato, le stava dando un chance per poter finalmente confessarle i suoi sentimenti, per poter finalmente dire “ti amo”…

Ma…”

Ah parola maledetta! Cosa intendeva con quel ma:

- ma… non puoi salire a casa;

- ma… mi lasci all’inizio della via di casa;

- ma… faremo soltanto un breve tratto insieme e poi ognuno per sé e Dio per tutti…

Ma… prima di tornare a casa possiamo passare per il parco che è qui vicino?”

Solo questo, gli stava chiedendo un favore, Che stupido!

Fece cenno di sì con la testa, lei gli prese la mano e iniziò a correre, correre, correre più veloce…

fino a quando si fermò proprio davanti all’entrata del parco.

Era piccolo, ma allo stesso tempo affascinante, Sakura si sedette sull’altalena di legno e cominciò a dondolarsi…

ma quel continuo dondolio che inebria i sensi, non bastò a far cessare il fiume di lacrime e dolore che incessanti ripresero a scendere dal suo viso; Li se ne accorse e si avvicinò a lei porgendole il suo fazzolettino azzurro, ma Sakura non ebbe il tempo di usarlo per asciugarsi le lacrime perché si buttò tra le braccia di lui che la strinse dolcemente a sé.

Le lacrime continuavano a scendere ma, di colpo si fermarono, proprio mentre lui pronunciò le parole più belle che avesse mai sentito:

“Non piangere Sakura, troverai anche tu l’uomo solo per te ², e lui è più vicino di quanto tu possa mai immaginare”…

Ora si ricordava tutto:

l’uomo solo per me, perché ho smesso di cercarlo, io lo devo trovare - poi, solo allora tutto fu più chiaro, e lei si rese conto dell’errore che aveva commesso- perché in tutto questo tempo non me ne sono accorta, ora lo so… so….

Why is it.

That I couldn’t wait

for summer break.”

Sakura alzò il volto e guardò gli occhi di Li

“l’ho cercato per tanto tempo, e…

Sentì una nuova sensazione pervaderle il corpo e, un dolcissimo sapore di fragole che si poggiava sulle sue labbra.

“… finalmente l’ho trovato

L’uomo solo per me.”

 

 

 

 ¹Per chi non lo sapesse Li è anche esperto nelle arti marziali e in Cina si allenava, oltre che con Mei Ling, con il suo maggiordomo che credo che fosse maestro di arti marziali.

 

²Frase ripresa da Chobits delle Clamp.

Mi scuso con tutti per lo spaventoso ritardo, ma sono stata ricoverata in ospedale un mese per dei controlli che faccio annualmente ma che, a causa dei responsi aventi dei risultati al di sotto della media, mi hanno trattenuto all’ospedale così allungo.

Spero vivamente che questo capitolo possa far felici molte persone che sperano in un lieto fine.

 

PS. La festa che era prevista in questo capitolo, a causa di forze maggiori, che ripeto non sono state volute da me, si verificherà presumibilmente nel prossimo capitolo.

Mi scuso ancora con tutti.

                                Aya-chan

 

 

 

 

 

 

 

  
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