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Autore: bells swan    01/09/2011    18 recensioni
Dal primo capitolo:
- Gli porgo la mano. “Io sono Bella”.
Sorride. “È bello vedere che almeno una donna su cinque ha un’alta considerazione di se stessa”. Ritorna serio e riabbassa la testa sul libro. “Sì, sei molto carina” si limita a dire.
Alzo gli occhi al cielo. “Bella è il mio nome” specifico.
“Come vuoi” borbotta senza neanche guardarmi.
Mi appoggio alla sedia, osservandomi intorno e cercando altre scuse. Non ne trovo. Passo al sodo. “Ho bisogno del tuo aiuto” mormoro, diventando improvvisamente seria.
Annuisce con gioia, alzando finalmente la testa. “Certo. A circa sei isolati da qui c’è un centro specializzato per malati mentali come te. Se vuoi ti do un passaggio”.
Gli lancio un’occhiataccia. “Non sono pazza”. Scrollo le spalle. “Ho solo bisogno del tuo aiuto”.
Riabbassa la testa. “E di cosa avresti bisogno?” chiede con indifferenza.
“Vuoi essere il mio fidanzato?” domando, gli occhi che brillano. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amor non si comanda... o sì?'
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“Edward, mi prendi in braccio?” domando improvvisamente.
Mi fissa a bocca aperta. “Cosa dovrei fare?” chiede stupito.
Mi posiziono dietro di lui. “Sì, prendimi in braccio” propongo con un sorriso a trentadue denti. Gli circondo il collo con le braccia e con un salto riesco a circondare i suoi fianchi con le mie gambe. Le mani di Edward sono subito pronte per sostenermi, mentre vedo che sta sorridendo.
“Dio mio, Bella, più passa il tempo più mi convinco che mia sorella sia una santa confrontata a te” mormora divertito, facendomi ridere.
“Lo prendo per un complimento!” esclamo.
“Allora, signorina, dove dobbiamo andare?” chiede galante.
Dio, quanto vorrei riempirlo di baci! “Non lo so” rispondo.
Si blocca all’istante. “Come non lo sai? Devi pur saperlo!”
“Ma non lo so... Miami è così grande e io mi sento così piccola che... aspetta! Vieni con me” esclamo subito scendendo dalla sua schiena e prendendolo per mano.
Corriamo per un po’ fin quando non raggiungiamo la spiaggia. Non conosco molto Miami essendoci stata pochissime volte e per pochissimo tempo, ma con Tanya spesso andavamo in quella spiaggia a giocare.
“Non volevi rimandare la spiaggia a un altro giorno?” chiede curioso Edward.
“Infatti. E non verremo qui, andremo in un’altra spiaggia domani. Questa è la spiaggia dove io e Tanya venivamo a giocare da piccole, non per altro” spiego ricordando i bei vecchi tempi.
“E la gente che veniva a prendersi il sole?”
Rido. “Ma noi non giocavamo qui, proprio in spiaggia. Giocavamo lì” e indico un punto alle sue spalle.
Edward si volta e posso immaginare la sua sorpresa. “In un castello?” chiede esterrefatto.
“Già. È un castello disabitato, non si può entrare, ma io e mia cugina giocavamo sulle gradinate”
“E come giocavate?” domanda, passandomi un braccio sulla schiena per portarmi più vicino a lui.
Ho lo stomaco sottosopra, e non devo andare in bagno. “Non posso dirtelo” rispondo, ignorando le farfalle allo stomaco. Sembrano essersi stabilite, queste, nella mia pancia.
“Perché no?” chiede sorpreso.
“Perché poi riderai di me!” esclamo imbronciandomi.
Sorride dolcemente. “Non riderò di te, promesso.”
Alzo gli occhi al cielo, indecisa se rispondere o meno. “Io e Tanya... giocavamo alle Principesse. Lei la Principessa del castello, mentre io...”
“Tu?”
Sospiro, sconfitta. “Io facevo il suo cavallo” dichiaro infine.
Rimane un attimo interdetto, voltando il viso improvvisamente. “Ehm...”
Emetto un gemito strozzato. “Stai ridendo, lo sapevo!” grido voltandomi per andare via.
“No, no, no, non sto ridendo!” esclama rincorrendomi. Ridendo, però. Riesce a raggiungermi fermandomi e abbracciandomi da dietro. “Scusami, non volevo ridere, te lo giuro!” esclama, ancora ridendo. “Prometto che mi farò perdonare, sul serio”
“A meno che non mi porti Antonio Banderas con solo un tanga addosso tutto bagnato, difficilmente potrai farti perdonare” mormoro. Vediamo adesso cosa fa.
“Non ho capito cosa ci trovate voi donne in questo Antonio!” esclama allontanandosi.
Rido. “Okay, ora ti sei fatto perdonare” mormoro. Vederlo geloso di me è un premio di consolazione niente male.
“Ma se non ho fatto niente” ribatte.
“Sì, invece. Dai, ora andiamo a bere qualcosa” lo invito prendendolo per mano. E chi lo molla più, ora?
 

Martedì

 
Mi siedo sulla sedia a sdraio, posando la borsa per il mare sul tavolino vicino a me e indossando gli occhiali da sole.
“Uaoh” mormora annoiato Edward, sedendosi vicino a me.
“Non ti piace prendere il sole?” domando, per nulla interessata. Sto prendendo il sole.
“No, infatti. Mi annoio!” esclama. Stavolta, il bambino lo fa lui.
“Perché non ti metti a fissare le ragazze in bikini?” propongo. Se lo fa, può considerarsi un uomo morto.
Rimane un attimo in silenzio. “Sì, forse hai ragione” risponde alla fine, con tono di voce divertito.
Ah sì? Mi metto subito seduta, rovistando nella mia borsa e tirando fuori un binocolo. Tolgo gli occhiali da sole e prendo il binocolo, controllando la spiaggia da sinistra verso destra e viceversa.
“Ma che stai facendo?” chiede Edward sbigottito.
Tengo a fatica l’impulso di sorridere. “Sto cercando i bagnini” rispondo subito.
Mi toglie immediatamente il binocolo dalle mani, fissandomi torvo mentre io gli sorrido come un angioletto. “Perché non ti rimetti gli occhiali da sole?” chiede coricandosi nuovamente.
“Va bene, così?” chiedo, dopo essermeli messa.
“Sì, ora va meglio” mormora attirandomi a sè.
Non mi oppongo di certo e lascio che la mia schiena si scontri con la sua spalla, in modo tale da abbronzarmi pur rimanendo vicino a Edward.
“Bella, andiamo a farci un bagno?” chiede Tanya comparendo di fronte a noi, mano nella mano con Garrett.
Non mi sono ancora messa la crema abbronzante, perciò accetto. “Dai, vieni con me, ci divertiremo!” lo sprono tirandolo per una mano, in piedi.
Edward non molla e rimane disteso. “No, vai tu. Seguirò il tuo consiglio e rimarrò a fissare le ragazze in bikini” mormora divertito.
Mollo immediatamente la presa, alzando le mani. “Come vuoi.” Mi volto, dandogli le spalle. “Garrett, sto arrivando!” urlo pronta a raggiungerlo.
“No, ma quale Garrett!?” chiede subito brusco Edward alzandosi e affiancandomi.
“Tu volevi stare qui a fissare le ragazze in bikini, io volevo andare a mare libera di flirtare con chiunque. Non ti sta bene?” chiedo sorridendogli.
“No che non mi sta bene. Non siamo neanche fidanzati e chissà quante volte mi hai messo le corna solo col pensiero!” esclama adirato.
“Non ti piacerebbe scoprirlo” sussurro, dandogli dei leggeri colpi sulla spalla.
Sbuffa. “Andiamo a farci questo benedetto bagno”
“Va bene, ma devi sapere che io non so nuotare e che quindi devo stare attaccata a una persona. E dato che non vuoi che sia Garrett, questa persona, devi esserlo tu” spiego.
“Oh no, ma cosa mi tocca fare?” domanda retorico entrando in mare e allungandomi una mano con un sorriso.
Camminiamo sin quando l’acqua non tocca il mio ventre.
“Bella, finiscila di stritolare la mia mano, vai tranquilla” mormora Edward. Lascia che l’acqua gli copra tutto tranne il volto.
Lo guardo, più alta di lui essendo ancora in piedi. “Se mi lasci morire annegata giuro che mi vedrai ogni notte in sogno con cinque uomini diversi a fare solo Dio sa cosa” sibilo.
Ride divertito. “E se invece farò il bravo? Cosa ricevo in premio?” chiede, facendomi ricordare il bacio–premio che gli ho dato.
“Niente. È un favore quello che ti sto chiedendo.”
“E io, di rimando, un premio voglio ricevere. Ricordati che starai attaccata a me per tutto il tempo, guarda che è una fatica” spiega.
Mi volto, pronta per l’ennesima volta a lasciarlo solo. “Nessuno ti costringe.”
“No, no, no, scherzavo. Farò il bravo bambino, te lo prometto!” esclama immediatamente.
Rido. “Voglio fidarmi” mormoro.
“Bene. Allora, abbassati fino ad arrivare all’altezza del mio viso col tuo” sussurra fissandomi.
Lo guardo, convincendomi sempre di più che potrei affidargli la vita stessa senza mai pentirmene.
“Ora allarga le gambe” continua.
Ubbidisco, ma quando le mie gambe non toccano più la sabbia ed essendo il livello del mare molto alto lancio un urlo spaventato e mi aggrappo a lui facendolo ridere.
“Bells, è tutto apposto, ti tengo io” mormora, lisciandomi i capelli bagnati sulla schiena.
“Possiamo ritornare dove l’acqua mi arriva alle ginocchia?” chiedo, non allontanandomi per niente da lui.
Ride ancora. “Credevo ti fidassi di me.”
“Infatti! Mi fido di te, è dell’acqua che non mi fido” chiarisco subito, scostandomi di poco per guardarlo negli occhi.
Sorride, avvicinandosi a me e lasciandomi un leggero bacio sulle labbra. “Non aver paura, ti tengo io. E se ti fidi ancora di più, posso anche insegnarti a nuotare.”
Non riesco a connettere, non dopo quel bacio che in realtà non era neanche definibile così. È stato uno sfioramento di labbra che è durato meno di un attimo, ma per me il tempo è stato come se si fosse fermato. Non ho la minima idea del perché, ma spesso mi vien da pensare che sono cotta a puntino. E forse, anche qualcosa di più.
Alzo il viso, ricordando che devo dargli ancora una risposta. Faccio finta di pensarci su, mentre mi beo del contatto del mio corpo attaccato al suo stile Koala. “Mi piacerebbe imparare a nuotare.”
“Allora ti insegno io” propone divertito.
Sorrido. “Va bene, insegnami tu.”
 
 

Spazio autrice

 
Sapevo che darvi più capitoli in una settimana era sbagliato, adesso vi sembrerà passato un secolo dall’ultimo aggiornamento, quando in realtà sono passati solo 7 giorni ç_ç
Comunque, credo proprio che mancano gli ultimi due capitoli e… bye bye storia! ^^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, benché non accade nulla di così interessante…
Purtroppo non posso rispondere alle vostre recensioni, non sapete quanto mi dispiace ç_ç Sapete che lo faccio SEMPRE ma proprio oggi non posso <3 Sappiate, comunque, che le leggo più e più volte e che spesso e volentieri un sorriso divertito per tutte le vostre parole mi spunta sul viso, facendomi sorridere davanti al pc come una scema xD
Un bacio, a presto :3
 
 
 
 
   
 
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