2. Io non ti avrei mai toccato.

Il giorno dopo, Melanie si alzò con un forte mal di testa e con qualcosa di caldo accanto nel letto.
Le venne quasi un colpo quando scoprì che era Harry. Il ragazzo stavo ancora dormendo profondamente avvinghiato alle lenzuola che lo coprivano interamente. La ragazza rimase un po’ a guardarlo, soffermandosi sui riccioli arruffati. Le farfalle presero a svolazzare allegre per lo stomaco facendola innervosire come non mai. Non doveva piacerle quel ragazzo.
Solo in quel momento si accorse di una cosa abbastanza strana. Indossava il suo pigiama e non ricordava di averlo messo la sera prima. Vide il suo vestito insieme alle scarpe accartocciato in un angolo della stanza.
Divenne subito livida di rabbia. «Chi ti ha dato il permesso di spogliarmi?» urlò verso il ragazzo spingendolo giù dal letto.
Il riccio cadde fragorosamente a terra e si svegliò, finalmente. «Che cosa?» mormorò con la voce ancora impastata dal sonno.
La ragazza, per risposta, le indicò il vestito e poi il suo abbigliamento. «Oh. –riprese lui- Guarda che ti sei cambiata tu alla fine.»
Melanie arrossì di nuovo, ma questa volta per l’imbarazzo. «Meglio per te.»
«Io non ti avrei mai toccato.» rispose il riccio sprezzante.
Il cuore della ragazza si frantumò di nuovo. Le labbra presero a tremarle e gli occhi diventarono lucidi. «Nemmeno io.»
Si precipitò in fretta fuori dalla stanza e si chiuse nel bagno iniziando a singhiozzare senza contegno. Aveva detto che si era lasciata tutto alle spalle, che non le importava nulla. Ma quella mattina, quando lo vide addormentato accanto di lei, temette che il cuore le potesse scoppiare da un momento all’altro.
Qualcuno bussò forte alla porta. «E’ occupato! Usa l’altro bagno.»
«Fammi entrare!» ringhiò una voce che lei riconobbe subito.
Fece scattare la serratura del bagno e un ragazzo la travolse con un abbraccio. «Che ti ha fatto questa volta?»
Melanie raccontò tutto, partendo dalla sera precedente, fino a pochi minuti prima, non riuscendo a frenare le lacrime e i singhiozzi.
«Ti avevo detto di non fare nulla ieri.»
«Non inferire, Zayn. Avevo voglia di dimenticare tutto per un po’, e sarebbe stato anche la cosa giusta se non si sarebbe intromesso quel bastardo.»
Proprio in quel momento, mentre Zayn asciugava le lacrime della ragazza e le sorrideva dolcemente, entrò Harry nel bagno.
«Non si bussa?» chiese la ragazza.
Il riccio non rispose, troppo impegnato ad osservare quei due seduti accanto alla vasca da bagno abbracciati. Si irrigidì. «Che ci fate voi due qui?»
«Saranno cazzi nostri cosa ci facciamo qui, no?» rispose Malik sprezzante.
Senza dargli il tempo di rispondere, scesero in cucina a fare colazione, dove trovarono tutti i ragazzi seduti già al tavolo, mentre Louis preparava delle frittelle. Subito si avvicinò alla sorella, l’abbracciò e gli sussurrò all’orecchio: «Menomale che ti ha visto Harry ieri sera e ti ha portata a casa.»
La ragazza sorrise falsamente. Il fratello non sapeva della sua cotta per Styles, visto che era il suo migliore amico e Melanie temeva di farli litigare se raccontava al fratello quanto soffriva.
Fecero colazione assieme ridendo e scherzando, fino a quando Harry non entrò dentro la cucina.  La bruna ebbe una fitta al cuore, si alzò e se ne andò in camera sua.
Affondò la testa nel cuscino, ma quello aveva l’odore del riccio, così lo scaraventò sull’armadio.
Non doveva soffrire così, non era giusto. Tutta questa tortura era iniziata da quando Harry si era presentato, con un’enorme sorriso stampato sul viso, a casa dei sei ragazzi con la sua nuova fidanzata.
Da quel giorno era iniziata una situazione insostenibile sia per Melanie, sia per Zayn, che non ne poteva più di vederla soffrire così.
Qualcuno, nel frattempo, si sedette nel suo letto. «Va tutto bene, Melanie?» chiese Niall preoccupato.
«Certo, tranquillo.»
«Allora ti va di uscire un po’ con me?»
La ragazza lo osservò. Non erano mai stati grandi amici, però preferiva uscire che rimanere a deprimersi sul
letto con la paura che lui potesse entrare da un momento all’altro.
«Dammi il tempo di vestirmi.»
«Aspetta un secondo..» le chiese il ragazzo che si era fermato sulla porta.
«Che c’è?»                                                                                   
«Mettiti qualcosa di comodo, voglio portarti in un posto speciale» le sorrise.


Eccomi di nuovo qua con un nuovo capitolo :D (che fa anche schifo, ma lasciamo perdere ç-ç )
Siccome ho fretta, vi dico solo di continuare a leggere e recensire **
Grazie mille :3