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Autore: Gae8989    04/05/2006    5 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se Harry Potter fosse un film dell'orrore? Sarete immersi nelle più classiche situazioni da film horror e ricordate, come dice la locandina di "Scream", chi urla muore, e in questa storia spero di farvi morire dal ridere!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 6

Capitolo 8 – Il settimo giorno

Drrrin!

Harry sollevò la cornetta e rispose: “Pronto?”

“Parlo con il signor Harry Potter?”

“Sì, chi è?”

“E’arrivato il settimo giorno… tu-tu-tu-tu…”

“AHHHHHHHHHHHHH!” esclamò Harry.

Puttana Eva! Se lo era proprio dimenticato… era giunto il momento che più temeva: la Morte stava per venire a bussare dinnanzi alla sua porta.

In quel momento Ginny entrò nella stanza di Harry: “Che ti succede?”

“Ginny, è il settimo giorno!” esclamò lui.

La ragazza rimase impassibile, poi si diede un leggero schiaffo in faccia e disse: “Cavolo, devo rinnovare l’abbonamento a TOPOLINO! Grazie per avermelo ricordato, Harry. E uscì.

Il ragazzo realizzò che Ginny forse non era la persona adatta a capire la situazione… appena avrebbe risolto la situazione avrebbe convinto i Weasley a mandarla da qualche strizza cervelli, forse proprio di Lecter; anzi no, anche Lecter era leggermente preoccupante. Il giorno prima, mentre Ron e Hermione erano alle prese con i loro problemi non indifferenti, lui aveva tentato di scoprire di nuovo com’era morta la parente di Ron, ma Lecter aveva cambiato discorso e, non sapeva come, erano finiti a parlare dei migliori modi di cucinare il maiale. Ma alla fine del colloquio, il dottore aveva rassicurato che gli sarebbe stato vicino nel momento della prova. Harry, dopo averlo salutato, fece più volte un certo gesto scaramantico fin quando giunse a casa… Meglio sorvolare su ciò che successe appena varcò la soglia dell’abitazione.

Mentre rimuginava su tutte queste cose, Ron e Hermione entrarono, i volti carichi di preoccupazione.

“Harry…” esordì Hermione.

“Sì, è il momento, ragazzi.”

“Mio Dio!” esclamò Ron.

“Ehm, ragazzi” intervenne l’Autore, “non trasformiamo il tutto in un polpettone sentimentale… e poi, entrate così, come se Harry fosse un malato terminale… su, siate vitali.”

“Ma vitali un corno, se permetti!” fece Ron “Qui, è una questione di vita o di morte, e tu ci dici di essere vitali?”

“Sì, vabbè, andiamo avanti altrimenti qui diventa peggio delle puntate più tragiche di BEAUTIFUL!” E, detto questo, sparì.

La giornata trascorse con molta tensione e apprensione per tutti, tranne per Ginny, che, dopo cena, annunciò in tutta tranquillità di andarsi a vedere la televisione.

Quanto sono deprimenti, pensò tra sé e sé.

Prima di accendere il televisore prese la videocassetta incriminata (che stava lì, in salotto, dalla sera in cui tutta la faccenda era iniziata), la inserì nel registratore, lasciandolo in stand – by, e schiacciò ON sul telecomando della TV.

In quell’istante, bussarono alla porta e tempestivamente si precipitarono ad aprirla Harry, Ron e Hermione. Questi ultimi due tenevano pronta la bacchetta. Harry avvicinò con cautela la mano alla maniglia, aprendo lentamente l’uscio.

“Buonasera” disse il dottor Lecter, una volta che la porta fu completamente schiusa.

Gli altri tirarono un sospiro di sollievo, ma non ebbero tempo di dire nient’altro, chè Lecter aveva di nuovo preso parola: “Non c’è tempo da perdere, dobbiamo andare subito in soffitta: ho la chiave che risolverà il problema!”

I ragazzi rimasero esterrefatti. Harry non ebbe altro da dire se non: “Va bene, allora. Andiamo.” Per un attimo pensò di chiamare anche Ginny, ma pensò che, in effetti, in quei giorni aveva dimostrato di essere più strafatta che mai ed era meglio lasciarla così. Del resto, se fosse successo qualcosa quella sera, quel qualcosa sarebbe successo in soffitta forse.

E si incamminarono verso il piano superiore (Hermione, per la tensione, affondava le sue mani nel fondoschiena di Ron, il quale era teso e, stranamente, anche un po’eccitato).

Ginny era comodamente sdraiata sul divano e, mentre guardava C’E’ POSTA PER TE, pensava: finalmente è arrivato il momento di mettere fine a questa storia…

“Allora, dottore, che cosa ha scoperto?” chiese Hermione, una volta giunti in soffitta.

Ma Lecter non rispose.

“Dottore?” fece Harry.

Nessuna risposta… poi d’improvviso la porta del solaio si chiuse sbattendo. I ragazzi sobbalzarono, ma quando si voltarono rimasero scioccati per ciò, anzi, per colui che videro: Severus Piton.

“Lei?!? E’stato lei fin dall’inizio allora!” disse Ron, esterrefatto.

Piton aprì bocca e disse: “Ma bravo, Weasley. Hai dimostrato una volta tanto un po’di acume… quando ti insegnavo non ne dimostravi nemmeno un po’ “

“E’inutile che fa battutine sarcastiche” intervenne Harry, “piuttosto ci spieghi come ha fatto.

“Già, è vero, Potter, tu tra poco morirai. E’giusto che sappia come ho fatto ad elaborare questo piano ingegnoso. Vuoi sapere chi ha ucciso la biscugina dei Weasley? Il qui presente dottor Lecter.

“Cosa?!?” fecero tutti.

E’sotto il controllo della maledizione Imperius. Ho dato a lui il comando di ucciderla e lo ha fatto: l’ha maciullata e ha mangiato le sue interiora. Ma il dottore aveva un alibi di ferro: doveva essere al convegno dei vegetariani dello Hampshire, quindi è stato ritenuto insospettabile. Poi ho falsificato il testamento della defunta, intestando ai Weasley questa villa: infatti, avrebbero dovuto ereditare solo una tabacchiera d’argento.

Che troia di merda!” esclamò Ron all’improvviso.

“Ron!” fece Hermione, scandalizzata.

“Sì, è una troia, Hermione… ci voleva trattare come se fossimo stati i figli della schifosa.

Hermione stava per ribattere, ma Harry le rivolse un’occhiata eloquente del tipo “ma-vi-sembra-il-momento?”.

Hermione, in tutta risposta, gli fece uno sguardo del tipo “fatti-i-cazzi-tuoi!”.

Quando terminò questa conversazione non verbale Piton riprese: “Ebbene, quando siete venuti qui ho fatto in modo che tu, caro il mio Potter, trovassi quella videocassetta. Vedi, il motivo per cui ho creato tutto questo casino non è proprio quello di ucciderti, è un altro in realtà.”

E quale sarebbe?” fece Harry in tono di sfida.

“Ecco, tu non sai che la videocassetta che hai visto è in realtà un Horcrux.

Ora, sui tre ragazzi si stampò la stessa espressione facciale di un bambino che ha scoperto la mamma e il postino stanno “cercando” delle lettere tra le lenzuola del letto.

“Sì, qui visse una strega, si chiamava Samara, che aveva fabbricato una videocassetta che uccideva entro sette giorni chiunque l’avrebbe vista. Ebbene, questa strega fu uccisa dal Signore Oscuro in persona. Sai perché, Potter?”

“Per via della maledizione di questa casa?”

“In un certo senso, direi sì. Forse non sai che questa casa è costruita sul luogo in cui giace Salazar Serpeverde. Bene, egli aveva fatto in modo che chiunque avesse osato profanare questo luogo sarebbe stato maledetto. La tomba fu distrutta, ma il corpo riposa ancora qui. Quando l’Oscuro Signore venne a sapere della fine che aveva fatto questo luogo si vendicò. Conosceva anche l’oggetto che aveva creato Samara ed ebbe allora una geniale intuizione… prova ad arrivarci da solo, Potter.

“Fece della cassetta un Horcrux.”

“Esatto. Ciò comportava un vantaggio, vedi. Chi avesse avuto intenzione di distruggere questa videocassetta avrebbe dovuto affrontare la morte. Pertanto quando troveranno il tuo cadavere, egli penserà che tu sia caduto nella sua trappola, mentre in realtà io mi sarò sbarazzato di un ulteriore parte dell’anima di Lord Voldemort!” e qui rise, trionfo.

Ma Hermione interruppe la risata alla Crudelia De Mon di Piton, chiedendo: “Ma allora come si spiegano tutte gli strani avvenimenti accaduti a noi.”

“Beh” fece Piton, “E’da ipotizzare che la videocassetta, che si trova qui da molti anni, abbia assorbito l’energia della casa e che ora che è stata messa in funzione essa abbia riproposto alcuni degli omicidi avvenuti in passato. In effetti, ve la siete cavata bene, ma appena il vostro amico sarà morto, ucciderò anche voi. E rise di nuovo. Era la prima occasione che Harry aveva avuto in vita sua di vedere Piton ridere, ma la situazione non era da ridere certo. Si voltò verso Lecter, che si era rannicchiato in un angolino… lo aveva capito che quell’uomo aveva un qualcosa di strano, ma non aveva mai pensato che fosse sotto il controllo della maledizione Imperius.

“Lei è uno stronzo” abbaiò contro Piton.

E tu sei un coglionazzo.”

Harry stava per rispondere, ma stavolta con la bacchetta, quando un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare. Si girò e vide un televisore situato nella penombra accendersi da solo.

“E’arrivata la tua ora, Potter…” fece Piton, funereo.

Ciò che seguì fu scioccante. La bambina che aveva visto in quella videocassetta sembrava che stesse per uscire fuori dallo schermo… NO! La bambina STAVA USCENDO DALLO SCHERMO!!!

Ginny, in tutto quel frangente, era ancora occupata a vedere la De Filippi.

“Credo sia il momento.” Fece l’Autore d’improvviso.

“Ok” e la ragazza prese il telecomando del videoregistratore e premette il tasto REC.

Harry, Ron e Hermione tenevano la bacchetta puntata verso la cosa uscita dal televisore, cercando di tenere a mente il primo incantesimo da scagliarle contro quando…

Ma cosa cazzo…?” fece Piton, stavolta preoccupato.

La bambina sembrava aver cambiato forma… e colore.

Ma no, non poteva essere, pensò Harry, eppure… sì, la bambina ora era diventata Maria De Filippi.

Piton esclamò, impaurito: “Cos’è questa cosa?”

“Allorra, apriamo la bustaaa!” esclamò la nuova cosa.

La porta si aprì.

“Complimenti, Piton. Un bel piano, non c’è che dire, ma credo che non sia finito come speravi. Disse Ginny Weasley oltrepassando la soglia dell’uscio.

  
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