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Autore: Hollina    04/09/2011    1 recensioni
Perchè tutto succede per una ragione. Non c'è modo di sfuggire al proprio destino. Ci saranno sempre delle scelte da fare e delle decisioni da prendere. Ma di chi ci si può fidare se non delle persone che ami? "Lo guardai negli occhi. Erano castani. Indugiai sul suo viso, sulla sua fronte ricadevano ciuffi color biondo cenere. Il mio sguardo vagò sul resto del suo corpo. Era davvero un tipo originale e affascinante. Doveva essere non molto più grande di me".
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti e buona domenica. Vi lascio alla lettura del capitolo.Ringrazio tutti coloro che mi seguono.

La Fuga

Mi rendevo conto di quanto fossi patetica, di quanto fossi stupida perchè in fondo ero solo una ragazzina. Cosa pretendevo di sapere della vita e dei sentimenti? Ora che il mio cuore si era fermato, avevo visto la mia vita sbriciolarsi davanti ai miei occhi, sgretolarsi. Avevo perso tutto..
Alzai gli occhi verso la finestra della mia provvisoria camera che non reggeva il confronto con l'originale e sentii Penelope arrivare.
O quasi..
La sentii indugiare sulla porta, ma infine l'aprì. Io davo le spalle all'entrata, ma non mi occorreva guardarla per scoprire le sue emozioni.
-Venice- pronunciò il mio nome e una scarica elettrica mi percorse la schiena. Da quanto non sentivo la sua voce con così tanta dolcezza?
-Ho saputo del tuo primo allenamento- rise, coinvolgendo anche me in un sorriso.
-Lo so che svenire non era ciò che desideravi- le andai incontro voltandomi verso di lei. Indossava un jeans nero e una camicia attillata dello stesso colore. I capelli ricci le circondavano il viso splendido e gli occhi verdi erano così pieni di vitalità.
-In effetti no, ma non conosco la vastità del Potere che hai dentro. E' doloroso?- mi chiese raggiungendomi sul letto.
Le strinsi la mano sinistra. -Un pò-
Mentivo. Il dolore era indescrivibile. Quando lo sentivo oltrepassare le barriere, era come se mille lame mi infilzassero all'unisono, ma speravo che con l'andare del tempo, mi sarei abituata anche a questo tipo di dolore.
Lei mi accarezzò la guancia protettiva e le sorrisi, l'abbracciai forte e sentii il suo disagio crescere. Non poteva più nascondermi niente, ci conoscevamo da una vita..o da un'esistenza.
-Che hai?- chiesi allontanandomi appena per guardarla negli occhi.
Penelope mi lanciò uno sguardo minaccioso che mi fece rabbrividire.
-L'hai fatto- sussurrò inclinando il viso.
-Fatto cosa?- Non capivo. Avevo sbagliato qualcosa?
-Hai usato il tuo potere- annuì convinta.
Inarcai un sopracciglio confusa. Non vedevo fiamme, nè esplosioni e non avevo controllato le sue azioni. Ne ero sicura.
-Manipoli le sensazioni, i sentimenti, riesci a sentirli..a vederli-
-Io.. Non ho fatto nulla. Era questo il potere supplementare che potevo avere?- chiesi sorpresa.
Penelope annuì.
-Non ho provato dolore, è stato automatico- Ero pronta, forse.
-Si, chiederò a Josh, ma probabilmente, essendo un potere innato e non acquisito ti risulta più facile da utilizzare. Dovevo aspettarmelo da te- ridacchiò soddisfatta.
La sua mi sembrava una risposta più che soddisfacente, ma non avevo dimenticato quel disagio crescente in lei.
-Non hai risposto alla mia domanda, però- calcai bene le parole. Non volevo essere costretta ad utilizzare i poteri su di lei, ma se fosse risultato necessario..
Lei abbassò lo sguardo e iniziò a giocherellare con un buco della trapunta.
Il disagio aumentava.. Per favore Penelope, pensai affranta.
-Oliver è.. diverso- Le sue parole furono un flebile sussurro che probabilmente da umana non avrei afferrato.
-Come? Sta bene?- Che stava succedendo?
-Si, o almeno si direbbe, ma è così pieno di odio. Lavora con Face e sembra sempre sul punto di scoppiare. Ho paura che possa commettere qualche errore di cui poi si pentirà-
Ascoltai in silenzio.
-Dovresti parlarci-
Risi amara. -Ti ricordo che mi ha lasciata per il suo lavoro, non vedo perchè dovrei. Non sono niente per lui-
-Sei proprio ottusa. Ti ha lasciato andare, il che rende le cose diverse. Tu che avresti fatto? Sapevi sin dall'inizio che avresti dovuto scegliere e lui sapeva già su cosa eri orientata, ti ha solo semplificato il compito-
Quelle parole ebbero l'effetto di un'onda gelata su un corpo caldo.
Io ero una stupida. Io ero troppo accecata dal dolore dell'abbandono per rendermi conto di tutto ciò che c'era dietro. Ma in fondo cosa cambiava? Avrei scelto sempre Penelope. Io dovevo salvarla dai Cacciatori ora che lei aveva salvato me dalla morte. Oliver non mi poteva chiedere questo.. Non l'aveva fatto.
-Sta male senza di te. Sta odiando anche il suo lavoro. Eri tu la sua ancora di salvezza e ora che ti ha lasciato andare per il tuo destino, si sente solo. Ti ama proprio tanto, Hale-
Penelope mi baciò la fronte.
-Pensaci-
Detto questo mi lasciò sola in camera.
-Lo amo anche io- sussurrai.
Lacrime fredde caddero sulla trapunta bucherellata.

Dovevo raggiungerlo.

   
 
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