Eccoci al terzo capitolo! È un po’ che non aggiorno, ma mi rifarò! Se avete tempo lasciate anche una recensione! Un bacio e buona lettura!
                                                                                                          Cass.
 
Capitolo 3
 
 
“Al, ma cosa-?” non concludo la frase, non capisco neanche cosa intenda, come gli sia venuta in mente una cosa del genere.
“Pensaci Rose! Da quando non lo vedi con una ragazza?”
“Al, tuo fratello non è più ad Hogwarts! Come fai a sapere che non esca con qualcuna?!”
“I miei mi hanno detto che James non è più uscito con nessuna da quando ha terminato Hogwarts, magari si vergogna!”
“Senti, anche se fosse che ti importa? Non sono poi affari tuoi, e se ci tieni tanto manda una lettera a Jamie.”
“E che cosa gli scrivo? Ciao Jam, sono tuo fratello, tutto a posto? Sai, mi stavo chiedendo se tu fossi gay, mi daresti delucidazioni in merito?” dice molto sarcastico.
“Può essere un’ottima idea” dico fingendo serietà. Ci fissiamo negli occhi un secondo e poi scoppiamo a ridere di gusto.
“Comunque non devi preoccuparti, anche se fosse omosessuale cosa cambierebbe?”
“Niente, ma sarebbe strano…”
“Lascia stare, piuttosto, preoccupati di Julia!” e facendo un sorrisetto furbetto me ne torno in dormitorio, lasciando mio cugino boccheggiante a biascicare qualcosa tipo:
“Tu… io… lei… ma io, perché sì… insomma…”
Insomma, ha una cotta per Julia Zabini dal terzo anno!
 
 
Entro in camera e chiudo la porta ancora sorridente pensando alla faccia di Al.
“Ehi, ci hai messo tanto!” faccio un saltello per la sorpresa, dietro di me c’è…. Oh Santo Godric! Scorpius Malfoy. Esattamente come mamma l’ha fatto. Fatto molto bene aggiungerei.
“Scorpius! Mi hai fatto prendere un colpo!” sento calore al basso ventre.
Non risponde, ma fa un sorriso talmente malizioso da farmi diventare ancora più rossa.
“Sono io o fa caldo qua dentro?” inizio a dire mentre Scorpius si avvicina.
“Fa molto caldo, quindi meglio togliersi da dosso questi vestiti, prima di morire di caldo” e inizia a levarmi il maglione, mentre mi abbandono alle sue mani. Poi inizia a sbottonarmi la camicia della divisa e ad ogni bottone che slaccia lascia un bacio, inizio a soffocare i gemiti. Poi mi toglie anche la gonna ed infine i collant. Poi con delicatezza mi sposta sul letto. Il cervello è in standby da quando sono entrate nella stanza, sono incollata ai suoi occhi grigi, non vedo altro, probabilmente non c’è altro. Poi inizia a baciarmi il collo languidamente e io mi riaccendo iniziando a cercare le sue labbra. Il bacio che ne segue non è neanche un bacio. È di più. Molto di più. Quella specie di bacio non ha un nome, niente gli si avvicina. È come se non fossero solo le labbra a toccarsi ma tutto il corpo. Era un bacio dato con l’interno corpo. Ci guardiamo negli occhi, un sorriso mi nasce sulle labbra, e lui ricambia. Poi sento quanto è eccitato e mi viene quasi da ridere. A quel punto, sempre guardandoci negli occhi, lui entra in me. E con poche e veloci spinte, raggiungiamo l’apice del piacere.
 
 
Un fastidiosissimo raggio di sole mi sveglia. Di fianco a me c’è Scorp, che dorme nudo accanto a me. La sua mano destra mi circonda un fianco. Lo osservo bene, è bellissimo. Ma non una di quelle bellezze classiche. Lui è una bellezza schietta, sarebbe perfetto nella parte del bello e dannato. Ma è solare come poche persone. Mio zio Harry dice che è la prova che tutti possono cambiare. Ma mio padre non può vederlo, ma nonostante questo tutti gli anni viene da noi a Natale, e l’anno scorso anche io sono andata da lui, suo padre e sua madre hanno fatto di tutto per accogliermi, ma alcune abitudini sono dure a morire.
Tutti i miei cugini lo adorano, anche James e Fred, i più reticenti al riguardo hanno ceduto, e ora Scorp e James sono molto amici.
“Ehi buongiorno!” mi accorgo in quel momento che Scorp è sveglio.
“Buongiorno!”
“Cos’avevi da guardare?” chiede ghignante “Se vuoi il bis devi solo chiederlo!”
Gli tiro un cuscino in testa e lui ne recupera un altro per dare il via ad una battaglia di cucinate. Finchè lui non mi blocca tra le sue braccia e il muro, e le risate si spengono, di nuovo quello sguardo. Si avvicina piano e mi bacia. Un bacio da Oscar, uno di quei baci mozzafiato, che vi lasciano il respiro corto per qualche minuto, perché vi siete dimenticati come si fa a respirare. Poi inizia a scendere con le labbra lungo tutto il mio corpo. Sono scossa da brividi, e non sono certo per il freddo. Lo allontano prima che la situazione degeneri. Lui mi guarda confuso.
“Dobbiamo andare a fare colazione, devo mangiare qualcosa!” dico decisa
Lo sguardo, da confuso com’era, diventa malandrino.
“Puoi sempre mangiare me!”
Ripensandoci, la colazione può attendere!
 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Capitolo breve, ma carino, spero vi sia piaciuto! Lasciatemi qualche recensione! Un bacione,
                                                                                 Cass.