Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Vashti    04/09/2011    0 recensioni
Basta una lettera per cambiare per sempre la vita. Come cambierà spetta soltanto a noi deciderlo...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non pensavo di riuscire a postare il capitolo puntuale ma per fortuna ci sono riuscita. Buona lettura a tutte!

 

Capitolo sette
 
Mi vuoi ancora?

 
 
Firenze, 6 Febbraio 2013, ore 9.30
-Zia, dove stiamo andando?- domandò Jenny percorrendo Piazza della Signoria con aria eccitata
-A trovare un’amica della mamma-
-Quell’amica della mamma?- chiese saltellando
-Sì, però se ti rompi una gamba non andremo da nessuna parte-
-Ma io non sono vec...-
-Jenny ti strappo la lingua-
La bambina rivolse un dolce sorriso a Megan che le diede un bacio sulla guancia e insieme ripresero a camminare, raggiungendo l’Hotel De Medici. Jenny guardò estasiata le statue e i quadri che abbellivano l’atrio, mentre Megan raggiungeva la hall.
-Buongiorno- la salutò il Direttore
-Buongiorno signor Fanucci, vorrei parlare con la signorina Rice-
-Chi devo annunciare?-
-La signorina Hayden, la sua vecchia amica di Vancouver-
Nel sentire quel nome Guido allargò un sorriso:
-Allora tu sei Megan...-
-Ci conosciamo?-
-Vieni con me...- poi sorrise verso Jenny e le tese la mano –Vuoi conoscere l’amica della tua mamma?-
Jenny guardò Megan con aria timorosa, ma la donna le fece cenno di seguire Guido e insieme raggiunsero l’ascensore.
-Non ci siamo mai conosciuti ma è come se vi conoscessi da sempre. Lily stanotte mi ha parlato di voi, di Carol...-
-Devo averla fatta star male-
-Megan, è solo innamorata, che male c’è nell’amore, suvvia...-
-Non sapevo fosse la tua fidanzata- commentò Jenny giocherellando con la sciarpa –Non l’hai mai portata a casa-
-In effetti non lo è-
-Ma lei ti ama?-
-Spero tanto di sì...-
-Sì, sì, la ama- assicurò Guido
-E tu la ami?-
Dopo un momento di silenzio Megan rispose sicura:
-Sì-
-Allora è la tua fidanzata-
Di fronte alla logica disarmante della nipote, Megan non potè fare altro che sorridere.
In quel momento le porte dell’ascensore si aprirono e l’uomo le guidò lungo un corridoio, fino a fermarsi davanti a una porta bianca, uguale a tutte le altre. Bussò in modo fermo e deciso, e dopo qualche istante la porta si aprì.
Megan non riuscì a nascondere la sua sorpresa, quell’uomo era la stessa persona che aveva incontrato alla festa! Anche l’uomo la guardava sorpreso e fu Guido a rompere il silenzio.
-Roy, ti presento la signorina Mega Hayden e sua nipote Jenny...-
-Entrate-
-Vi lascio soli, la halla mi attende, è più possessiva di mia moglie!- esclamò Guido sorridendo
Roy scosse la testa divertito:
-Amo gli italiani anche per questo, riescono sempre a trovare qualcosa per cui valga la pena ridere. Vieni dentro Megan...-
La donna sospinse Jenny all’interno della suite ed entrò chiudendosi la porta alle spalle.
-Così tu...-
-La cioccolata!- esclamò Jenny –C’è della cioccolata?-
-Sì, perché non raggiungi la cucina? Il mio ragazzo sta facendo colazione, sono certo che vorrà condividere la cioccolata con te-
La bambina si tolse in fretta e furia sciarpa, guanti, cappello e cappotto e corse verso la stanza che Roy le aveva indicato. Megan raccolse gli indumenti da terra e mormorò:
-Perdonala, è un segugio per la cioccolata-
-Dalli a me- disse prendendo i vestiti –Direi che ci conosciamo già...-
-Sì... Così tu sei...-
-Roy Anderson-
-Il proprietario della famosa galleria in centro?-
-Proprio io...-
-Ascolta...-
-Non mi devi alcuna spiegazione, ammetto che se mi fossi trovata nella tua situazione avrei fatto la stessa cosa-
-La stessa cazzata-
-E’ lo stesso. Lily stamattina è uscita, non mi ha detto dove andava, ha farfugliato qualcosa su una guida che Carol le ha lasciato...-
Megan per poco non gli altò in braccio, tanto quella frase l’aveva riempita di gioia:
-La guida, ma certo, ecco a chi l’aveva lasciata! Jen...-
-Lasciala con noi, ci occupiamo volentieri di lei
-Ti lascio il mio numero di cellulare-
-Assolutamente sì, chiamami appena l’hai trovata-
-Se non mi ucciderà...-
-Ti ama, fidati-
 
 
Firenze, chiesa di Santa Croce, ore 11.00
Lily aveva adempiuto al suo dovere anche quella mattina, benchè non ne aveva la minima voglia e aveva raggiunto la chiesa di Santa Croce, il luogo in cui Angelo e Carol si erano scambiati la loro promessa di amore eterno, anche se il destino beffardo aveva preso una decisione diversa.
Si sentiva stanca, confusa, smarrita e anche arrabbiata con sé stessa.
Sì, furiosa, perché nonostante tutto dentro di sé la voglia di Megan la straziava come l’aquila di Prometeo e il senso di colpa era così forte da non farla respirare.
Ripose la guida della città nella borsa e raggiunse a piccoli passi il Chiostro maggiore, posto fra la Cappella Pazzi e la Galleria dei monumenti funebri. Un tiepido sole faceva capolino fra le nuvole grigie, accarezzando la neve che presto avrebbe cominciato a sciogliersi per lasciare spazio ad una nuova primavera.
Tutto andava avanti e si trasformava, tranne lei che a dispetto del tempo passato era ancora rimasta con la mente e il cuore alla sera in cui Megan le aveva detto “ti amo”.
Si accarezzò il braccio sinistro, come faceva sempre quando qualcosa la tormentava. Sotto la stoffa calda del giaccone e la lana del dolcevita poteva avvertire la cicatrice pulsare dolorosamente.
Lo sguardo di Carol sembrava quello di una belva inferocita mentre cercava di colpirla al petto. Se non avesse alzato il braccio, se Megan non fosse intervenuta, a quest’ora il suo panorama quotidiano sarebbe stato un bellissimo cimitero a Vancouver.
Non potè impedire a una lacrima di scivolare lungo la guancia...
Carol, perché tutto questo?
 
Megan si fermò all’ingresso del Chiostro Maggiore, Lily sembrava un angelo in mezzo alle statue e alle lapidi di personaggi famosi. Sedeva su una panca di pietra e fissava un punto indefinito davanti a sé, le spalle scosse dal pianto.
Bella era bella, ancora più di come la ricordava. Il corpo un tempo acerbo era diventato più morbido, poteva intravedere le sue forme sotto la forma goffa del giaccone; i capelli ricadevano lungo la schiena, si stava mordendo le labbra e istintivamente proteggeva il braccio sinistro.
Rimase a osservarla per qualche minuto, mentre pensava a Carol.
Dammi la tua benedizione, dovunque tu sia, perché ora vado a riprendermi la vita, mia amata sorella.
Si mosse con passo silenzioso e sicuro, gustando quell’attesa come qualcosa di sacro e si portò alle spalle di Lily. Era un gioco che avevano sempre fatto, ma quella volta avrebbe cambiato il copione.
Le mise le mani sugli occhi e la sentì sobbalzare mentre le sue lacrime bagnavano la pelle, si avvicinò all’orecchio e le sussurrò con dolcezza:
-Mi vuoi ancora?-
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Vashti