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Autore: Amelie Malfoy    04/09/2011    2 recensioni
Che poi ad Hermione sembra di vivere ai tempi di Hitler, con tutta questa gente che crede ancora ci siano razze e razze. Peccato (per modo di dire) che però gli toccherà fare i conti con uno di loro in maniera piuttosto ravvicinata! Ci vorrà ovviamente dell'inestimabile tempo per superare l'arroganza e magare riuscire a rispecchiarsi almeno in un sorriso amichevole.Ma alla fine...cosa ci si può aspettare di più da un Purosangue?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Passavano i giorni. Harry e Ron avevano ormai capito che non c'era da preoccuparsi, che Malfoy era-circa- innocuo,quindi erano abbastanza tranquilli. La punizione procedeva lenta, ed era infatti solo il quarto giorno che Piton imponeva loro di pulire a fondo l'aula di Babbanologia, che era così grande che ci sarebbe voluto un intero squadrone di pulizia per farla divenire linda come lo era una volta. 
La prima volta, vedendo quella stanza e sentendo l'odore di polvere e di antico si chiedeva da quanto tempo non veniva data una piccola ...lucidatina. Sta di fatto che Draco ed Hermione stavano rintanati là dentro per ore, circa dalle 20.30 fino alle 00.00. Arrivato,per l'appunto,il quarto giorno, non si poteva dire che le cose tra loro fossero migliorate,ma grazie al buon Dio, nemmeno peggiorate. 
La Serpe era intenta a spazzare con precisione il pavimento, mentre la ragazza ripuliva alcuni specchi. Erano passati minuti interminabili da quando si erano detti la loro ultima parola. Effettivamente sarebbe stata gradita da entrambi una piccola frase, così, tanto per riscaldare l'atmosfera a dir poco artica che si era formata in quella stanza,se non fosse stato per l'innegabile orgoglio di entrambi i ragazzi.  
Perché quei due avevano più cose in comune di quanto potessero immaginare. Erano entrambi muniti di un orgoglio che lasciava un po' a desiderare. 
Se il gelo non fosse stato solo metaforico, Hermione era sicura che avrebbe appannato tutti gli specchi che aveva ripulito con cura. Ma in un certo senso ciò la rincuorava: aveva passato tutto il pomeriggio a pensare a quale fattura avrebbe potuto usare in caso di minaccia o qualcosa del genere. Fino a quando la voce del giovane Malfoy arrivò alle sue orecchie:
"Granger, sai mantenere un segreto?" 
"Non voglio sapere gli affari tuoi."
"Non hai risposto alla mia domanda. Sai mantenere un segreto?" 
"Ma no, stupida. Intendo un segreto tra di noi."
"Non c'è niente che io voglia condividere con te...a partire da questa punizione, Malfoy."
"Non stai rispondendo alla mia domanda... dobbiamo continuare così in eterno?"
"Va bene, Si: so mantenere un segreto. E allora?"
Hermione era sulla difensiva. E quando Hermione stava sulla difensiva voleva dire che era nervosa da morire. E se Hermione era nervosa andava nel panico. Perciò: difensiva uguale panico assicurato per la ragazza del Grifondoro.
"Sei sulla difensiva, Granger. Stai tranquilla, non è niente di che."
Beccata.
"Cosa vuoi?"
"Imparare a giocare a libiardino.. ogni volta che lo guardo mi sento sciocco a non saper usare un aggeggio babbano.  Se me lo insegnerai io in qualche modo ricambierò il favore,facendo rimanere il tutto un segreto." 
"Biliardino..non libiardino" disse guardando Malfoy, e ridacchiando vedendo che stava arrossendo. "Comunque...va bene. Ma deve rimanere un segreto, non vorrei che sapessero che io parlo con... un idiota." 
"Ed io con una strega a mio parere non autorizzata."
Hermione sospirò. Certa gente non avrebbe mai capito cosa voleva dire essere nati babbani, e di certo non l'avrebbe spiegato ad un idiota come quel biondino ossigenato. Poi si diresse verso il biliardino, seguita da Draco. 
Si guardarono per pochi secondi e poi il giovane ragazzo disse : "Parla.. è quasi ora di andar via."  Hermione fece vedere che non era esattamente soddisfatta di come si era rivolto a lei, ma a lui non sembrò importare. Perciò iniziò a recitare,annoiatamente:"Si può giocare in singolo o coppie e quando si gioca a coppie si distingue tra un difensore ,cioè che per l'appunto difende la propria porta,e un attaccante,che deve andare a segnare nella porta dell'altro.Il difensore manovra due stecche, quella con l’ometto del portiere e quella con i due ometti della difesa. L’attaccante manovra a sua volta due stecche, l'attacco, composto da tre ometti e la linea mediana composta da cinque ometti. L'obiettivo è quello di segnare con un piccolo pallone nella porta dell'altra squadra. Chi arriva prima a dieci vince."  Vogliamo provare? Io sono i rossi e tu i blu." 
"Proviamo."
Hermione si mise dalla parte dei rossi,e Draco da quella opposta.
Era però visibilmente confuso, perciò lei aggiunse : 
"C'è qualcosa che non hai capito?" 
"No... non credo. Insomma, però c'è un problema credo."
"Che problema c'è?"
"...Gli omini non si muovono.. è normale?"
Hermione rise per 5 minuti, la metà del tempo soltanto per avere la soddisfazione di far sentire stupido Draco.
"Ahahaha,Draco, si che è normale. Gli oggetti babbani inanimati solitamente non si muovono. Devi muoverli tu con la stecchetta che corrisponde agli omini del tuo colore."
"Capisco."
Si mise di nuovo al suo posto e con aria stupida cercava di muovere la leva avanti e indietro, e quando, dopo una decina di volte che ci provava dichiarò che la stecca non si muoveva, Hermione si battè una mano sulla fronte e disse:
"Caro mio, sei proprio un idiota! Devi girare da destra verso sinistra..." 
La guardò con aria infuriata. Evidentemente al ragazzo non piaceva non essere capace nel fare qualcosa. Era davvero troppo insopportabile cercare di insegnare qualcosa ad un testardo. Soprattutto se quest'ultimo era contro di te. 
"Ho capito. Grazie." Rispose gelido.
"Figurati." disse lei, diffidente. Se c'era una cosa che Draco non sapeva di Hermione era che lei sapeva essere acida come solo una ragazza sarebbe riuscita ad essere. 
Iniziarono a giocare... inutile dire come andò a finire. Se prima di iniziare Draco era gelido, alla fine della partita non si impegnava a nascondere il fatto che avrebbe strozzato la Granger,che invece si limitò a vincere timidamente... stracciandolo dieci a due. 
"Si vede che non sei babbano, Draco. Un qualunque ragazzo babbano mi avrebbe stracciata." 
"Sono tutti...così bravi?" chiese stupito.
"No...non tutti, conosco qualcuno che è addirittura peggio di te." Disse ridacchiando,ignorando l'espressione in cagnesco di lui. Poi prese la sua roba, aprì la porta e aggiunse: "Ci vediamo domani sera,Malfoy."
"Già. E domani ti distruggo a libiardino!"
"Di nuovo? Biliardino. Ciao."
Chiuse la porta lasciando Malfoy ad esercitarsi a 'libiardino'. Era stato addirittura divertente. E segreto, grazie a Dio era tutto convenevolmente segreto. 
  
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