-Che vuoi ragazzo?- dissi con aria superficiale.
-Ciao baby, li vedi quei due ragazzi nascosti dietro l'albero?- mi girai per vedere.
-Si li vedo, quindi?- con aria quasi scioccata, continuò indisturbato.
-Ho fatto una scommessa con loro: vogliono che sia tu a chiedermi il numero di telefono.-
-Ma questo io non lo farò, quindi vai via.-
-Lo so, io sono un gentiluomo, quindi ora farai finta di darmi un biglietto e poi me ne andrò.-
-Ma perché proprio io?! Ci sono altre cinquanta ragazze qui al parco!-
-Perchè i tuoi occhi sono speciali, hanno qualcosa da raccont...raccont.. si insomma ci stai o no?-
-D'accordo, basta che poi sparisci!-
Mi guardò come pietrificato e poi alzò il sopracciglio sinistro.
Feci quello che mi aveva chiesto, infine si alzò e mi fece l'occhiolino.
Ci guardammo fino a quando arrivò dai suoi amici, poi mi girai e ripresi da dove mi aveva interrotto.
Che strano... anche i suoi occhi, gli occhi color miele, avevano tanto da raccontare, persino più dei miei.