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Autore: Otello Svplex    05/09/2011    0 recensioni
non avrei mai pensato che mi avrebbero convinto a farlo eppure dopo aver finito di disegnere personaggi per anni e anni è giunta l'ora di scrivere qualche vicenda che li accomuni tutti assieme grazie Danjy
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dopo la luce Lontano, vicino, sono senza significato, cosa ne sarà di me? Dopo aver distrutto il mio tempo vagavo nel nulla più bianco, senza inizio, senza fine tutto attorno a me si estendeva fino a dove l’occhio arrivasse e solo io ero lì la più totale solitudine mi assaliva, non ricevevo più nessuno stimolo, non avevo fame, non avevo sete, non sentivo né freddo né caldo, avrei voluto smettere di esistere, avrei voluto unirmi al nulla diventare parte di esso provare qualcosa di nuovo, scoprire cosa vuol dire non essere, eppure vagavo senza meta nel più disperato tentativo di arrivare ma dove? Mi fermai, mi stesi, eppure mi trovai ancora in piedi. Angoscia, paura, no qualcos’altro mi sentivo vuoto, avevo vita? Il mio corpo era il vacuo contenitore della stessa sostanza che mi circondava mi guardai la mano provai dolore per non poter fare più niente, provai rabbia perché non potevo nulla, ripresi il mio viaggio senza fine, senza sosta, senza meta. Nulla accadeva non soffiava il vento, non c’era acqua, i miei passi non risuonavano nell’eterno pellegrinaggio epurare poco a poco ogni mio movimento diveniva pesante, faticoso, intrappolato nella morsa del nulla provai a camminare ancora ma caddi, e ancora una volta ero in piedi verso un eterno niente. Forse stavo impazzendo nella mia mente risuonavano le voci dei miei cari, sempre più forti sempre più vicine, al passo successivo li vidi lontani, sorrisi ma non provai nulla, anzi qualcosa sentii nel profondo del mio cuore un battito, il mio cuore sussultò, mi apprestai, pian piano presi a correre, nel mio petto palpitava forte il pensiero e la gioia di incontrare ancora chi amassi, li raggiunsi le loro voci erano ben distinte si eccoli: Otello, Eonis, Lous li salutai ma lo erano immobili c’era Otello sui libri fermo, immobile, Eonis stava parlando con Lous la sua bocca era immobile ma usciva la voce anche Lous era fermo impassibile, li sfiorai ma loro svanirono come nebbia si dissolsero e poi sparirono anche le loro voci tornavo solo, e il mio cuore smetteva ancora di battere, sentii un ultima cosa, solo una, una lacrima, che mi percorreva la guancia lenta scendeva, per poi cadere e sparire come i miei sogni. Io sono… io non sono ormai, perché ero quel che resta di qualcuno che ha perso anche il diritto di essere. Passo dopo passo scomparirò diventerò il vento che percorre il nulla per tornare ad essere il niente che popola questo lato d’eternità. Così avverrà perchè cosi è voluto.
  
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