I never needed you to be strong
I never needed you for pointing out my wrongs
I never needed pain,
I never needed strain
My love for you is strong enough you should have known
I never needed you for judgment
I never needed you to question what i spend
I never ask for help
I take care of myself I dont why you think you got a hold on me
Il suo corpo si muoveva lentamente sulle strofe di quella canzone delle Pussycat Dolls, il palco nero era abbastanza grande, perfetto per svolgere il suo numero, per esibirsi nella cosa in cui era più brava, il ballo.
Le grida, le urla, gli applausi di una centinaia se non più persone la facevano sentire qualcuno. E questo era gratificante.
And its a little late for conversations
There isnt anything for you to say
And my eyes hurt, hands shiver
So look at me and listen to me because
Un piccolo sospiro e via, un numero infinito di passi differenti l'accompagnarono per tutto il resto della canzone. Emozioni, adrenalina ed il buio più totale. Sentiva il suo nome scoppiare tra la folla, sentiva il calore dentro i suoi passi.
I dont want to stay another minute
I dont want you to say a single word
Hush hush
Hush hush
There is no other way, I get the final say
Because
I dont want to, do this any longer
I dont want you, theres nothing left to say
Hush hush
Hush hush
Ive already spoken, our love is broken
Baby hush hush
"Sono fiero di te sorellina, sono fiero di te" Zayn l'abbracciò
"Così mi soffochi" disse con voce strozzata Beth scherzando
"Spettacolare, Harry ha tenuto la bocca aperta tutto il tempo" disse Liam ridendo
"Styles!" Beth e Zayn urlarono contemporaneamente il cognome del ragazzo, i ragazzi risero
"Niall?"
"Sono qui" disse sbucando da dietro Liam, i due si abbracciarono
"Fantastica, sei stata fantastica" le sussurò il ragazzo. Beth lo strinse.
Il loro abbraccio durò un eternità, anche se per entrambi sembrò poco. Zayn finse una tosse e i due sciolsero l'abbraccio.
Sahvanna lo fulminò con lo sguardo. Il locale era troppo affollato, così decisero di uscire anche se Liam rimase insieme a Louis.
La strada verso casa la fecero a piedi, infondo non era lontana. Abitavano tutti non molto distanti fra loro. Il primo ad aprire il portone fu Harry, la casa seguente sarebbe stata quella di Sahvanna, ma nessuno si fermò. E poi quella di Zayn ed Elizabeth.
"Ci vediamo domani" salutò velocemente Zayn per poi sgattaiolare in camera sua con Sahvanna.
"Dormirò sul divano" disse Elizabeth arresa, ancora fuori la porta di casa. Il ragazzo ridacchio.
"Allora io vado" le diede un bacio sulla guancia
"Aspetta! Non, non puoi farmi compagnia, almeno per un po'? " domandò
"Certo che posso" sorrise entrando dentro casa.
2000
La piccola correva verso i blocchi della lego, con il suo vestitino arancione chiaro, le sue scarpette bianche e il suo giacchetto dello stesso colore. Era giugno e la temperatura era perfetta.
"Ciao" aveva le mani dietro la schiena
Il bambino che giocava con i pezzi di plastica costruiva un grande aeroplano, alzò lo sguardo "Ciao"
Elizabeth si voltò indietro e vide la madre che da lontano annuiva e le sue labbra si muovevano così da far uscire un "sì" dalla sua bocca.
"Cosa costruisci?" chiese curiosa
"Un aeroplano" rispose fiero mettendo l'ennesimo pezzo costruendo un ala.
"Ehm, domani è il mio compleanno, mia mamma ha organizzato una festa a casa, vuoi venire?" disse tutto d'un fiato. Il bimbo aggiustò l'ultimo pezzo del suo giocattolo e guardo Elizabeth, sorrise e annuì. Anche la piccola dai capelli ricci sorrise.
"A domani allora" scappò via, come l'ultima volta. Presa dalla timidezza corse dalla mamma
"Gliel'hai chiesto vero? vero? vero?" disse tirandole la maglia bianca.
"Certo piccola, ha detto che va bene" la bambina l'abbracciò.