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Autore: Simona_Lupin    06/09/2011    9 recensioni
Sotto il soffitto incantato di Hogwarts nasceranno nuovi e appassionanti intrecci amorosi.
Ma Lily non sa che la guerra che sembrava essersi conclusa venticinque anni prima, si sta riaprendo.
La famiglia Potter è in pericolo ed è arrivato il momento per i Malfoy di decidere da che parte stare.
E in gioco c'è anche l'amore. Quello tra Lily e Scorpius, che dovranno combattere per far trionfare i loro sentimenti.
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INCOMPIUTA.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 19

Orientamento Professionale



Come succedeva da cinque anni per una sorta di tradizione, quella mattina, quando Lily e Hannah entrarono in Sala Grande per la colazione, trovarono tutta la famiglia riunita in un gruppetto ormai ben noto, con l'unica differenza di Scorpius che era entrato da poco a farne parte.
"Buongiorno a tutti" salutarono in coro, prendendo posto nella panca e gettando le borse strapiene sotto, strette tra le loro gambe. Hannah si lanciò sul cibo senza esitazioni mentre Lily si avvicinò al fidanzato, sorridendo.
"Dormito bene, Lils?" domandò lui, dopo averla baciata dolcemente sulle labbra.
Lei annuì, poi scrutò il giornale che teneva aperto sulle ginocchia.
"E' successo qualcosa?" chiese.
"Nell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche è stato assunto un ex Mangiamorte. Nel suo ultimo processo ha fatto delle confessioni o roba del genere e l'hanno rilasciato. Adesso lì al Ministero è anche un pezzo grosso. Tira una brutta aria, a quanto pare le cose non vanno molto bene con il nuovo Ministro, sembra che non sia particolarmente competente. Molti si sono ribellati, infatti. Quello lì non è adatto a quella carica così importante, non so cosa sia venuto in mente alla gente quando l'hanno eletto..." disse Scorpius con aria abbattuta.
"Quanto mi manca Kingsley... Non era poi così vecchio, poteva continuare per qualche altro anno..." borbottò Lily mestamente. "E comunque è sconvolgente. Se non possiamo fidarci di chi ci guida, non possiamo fidarci di nessuno".
Scorpius fece per parlare ma si interruppe alla vista dei gufi postini che irrompevano nella Sala cercando i destinatari delle lettere o dei pacchetti che trasportavano. Un gufetto planò verso Lily, atterrando maldestramente sul cestino dei biscotti.
"Questo è il gufo di papà" osservò Hugo. "Leo".
Lily slegò la lettera dalla sua zampetta tesa: era dei suoi genitori. "Papà deve aver usato il gufo di zio Ron" disse, aprendola mentre i suoi fratelli si avvicinavano per leggere.

Cari James, Albus e Lily,

come state? La scuola procede bene? O James è una schiappa come insegnante? Mi piacerebbe proprio vederlo il Re degli Scherzi alla cattedra!
Qui stiamo tutti bene, ci sono anche gli zii Ron e Hermione che vi salutano.
Ron ha rotto di nuovo il vaso che ci ha regalato lo zio Percy, quello che fa sempre cadere a terra e la mamma è andata su tutte le furie, per poco non lo picchiava con la padella. Dovevate vedere la scena! Io e zia Hermione ci siamo sbellicati e la mamma voleva uccidere anche noi.
Come forse avrete letto, però al Ministero non sta andando molto bene, lo vediamo chiaramente anche noi. C'è gente poco raccomandabile e noi cerchiamo di stare all'erta perché la situazione non ci piace per niente.
Niente di cui preoccuparsi, eh? Voi state tranquilli.
Lils, siamo così contenti del fatto che ti sei subito ripresa! Eravamo spaventati a morte. Siete stati magnifici, siamo orgogliosi di voi. Ovviamente niente più Hogsmeade finché questo casino non sarà finito, sono sicuro che lo avrete già capito e accettato bene. Sembrate già adulti e noi siamo davvero fieri. Tre gioielli, ecco cosa siete.
Beh, vi mando i saluti di tutti e voi fateli a Hagrid e Neville. E date un grosso bacio a Hugo e Rose.
Vi vogliamo un bene dell'anima. Scriviamoci spesso. Un abbraccio,

 

                                             Mamma e Papà 
 

I tre completarono la lettura nello stesso momento e si scambiarono dei sorrisi rincuorati. Ricevere buone notizie da casa aveva un valore inestimabile poiché tutti e tre non desideravano altro che la serenità della famiglia.
La faccenda del Ministero però non andava affatto giù a nessuno dei fratelli.
"Ma a che gioco stanno giocando assumendo ex Mangiamorte?" saltò su Lily, osservando con intensità un punto lontano del soffitto incantato che non riusciva neanche a vedere. Da che parte stava il Ministero della Magia? Dopo la fuga di due Mangiamorte da Azkaban, in un periodo difficile come quello, come poteva commettere un passo del genere sapendo ciò che avrebbe comportato? C'era qualcosa che stava nascondendo? Possibile che c'entrasse di nuovo quel mago oscuro? Subito dopo averlo pensato si disse che era assurdo, ma in tutti i modi fu distratta dall'arrivo di Neville, carico di libriccini colorati che davano male alla testa soltanto a guardarli e che non riusciva nemmeno a trattenere sulle braccia.
"Ehi, Neville, aspetta, ti aiuto" si offrì James, prendendo alcuni opuscoli dalle braccia stracariche dell'insegnante di Erbologia, che ne scaraventò il resto sul tavolo.
"Oh, grazie, James" mormorò lui, sorridendo grato. "Tutto bene, ragazzi?"
Tutti annuirono e Lily disse: "Ti salutano i miei genitori".
"E anche mia madre" aggiunse Hannah.
"E anche i miei genitori" concluse Hugo.
Neville rise. "Salutatemi tutti" disse. "Bene. Sono qui per informarvi che oggi i ragazzi del quinto anno avranno i colloqui di Orientamento Professionale".
Seguì il silenzio. Hugo e Lily fissarono Neville disorientati mentre Hannah non pareva per niente confusa e annuì in modo che continuasse a spiegare.
"A un orario stabilito vi presenterete all'ufficio del Direttore della vostra Casa - quindi voi verrete da me - e insieme parleremo della carriera che intendete intraprendere una volta fuori da Hogwarts e delle materie che dovete continuare a studiare dopo i G.U.F.O. per poterci provare, quindi anche di quelle che potete lasciare. Adesso vi darò degli opuscoli che vi saranno utili se avete le idee un po' confuse riguardo al mestiere che volete fare dopo gli studi e nel frattempo vi darò l'orario del vostro colloquio. Dubbi?" chiese infine, sfregandosi le mani.
Loro scossero la testa e aspettarono che venisse dato a tutti l'orario del proprio appuntamento prima di cominciare a discutere di ciò che li attendeva.
"Voi lo sapete cosa volete fare dopo Hogwarts?" domandò subito Hugo, mentre Neville andava a parlare con gli altri Grifondoro.
Lily e Hannah annuirono convinte all'unisono e si scambiarono un sorriso. Era da un mucchio di tempo che ne parlavano, avevano passato pomeriggi interi a programmare il loro luminoso futuro, con descrizioni dettagliate che non riguardavano solo il lavoro ma che andavano dal colore delle varie stanze presenti in casa loro al marito perfetto che entrambe sognavano: il cantante delle Sorelle Stravagarie, la cui età non avrebbe impedito a nessuna delle due di sposarlo e condividerlo senza problemi.
"Pozionista" annunciò Lily.
"Auror" disse Hannah.
"Felicemente sposate con Bertie Jacker!" terminarono in coro, sorridendo.
James, accanto a Hugo, parve infastidito e lo sentirono borbottare: "sono più bello io..." mentre Scorpius esclamava indignato: "Sposata con chi?"
"Oh, ma lui è il marito alternativo, Scorp! Io sono a tutti gli effetti la signora Malfoy" cinguettò allegramente la rossa, baciando il fidanzato un po' più rincuorato.
"Comunque" riprese Hugo serio. "Io non voglio fare proprio niente da grande, non so se mi spiego. Quindi cosa racconto a Neville?"
"Digli che vuoi sposare una donna ricca" suggerì Lily ridacchiando. "Voi cosa volete fare, invece? Cosa avete detto al vostro colloquio?" domandò, rivolgendosi ad Albus e Scorpius, curiosa.
"Cercatore professionista, magari nel Puddlemore United" rispose Al con sguardo sognante.
"Ecco!" esclamò Hugo, sorridendo trionfante come se fosse stato colpito da un'illuminazione geniale. "Portiere! Nei Tornados!"
"Lo zio Ron ti escluderebbe dal testamento" osservò saggiamente James. Ron e Hugo litigavano sempre a questo proposito, perché il padre era un tifoso sfegatato dei Cannoni di Chudley praticamente dalla nascita.
"Me ne farò una ragione" disse Hugo con noncuranza, riprendendo a mangiare.
"E io sarò ricca" s'inserì Rose, arrivando dal tavolo dei Corvonero come sempre accompagnata da Franky.
Lily notò che, malgrado sorridesse, aveva un'aria stanca e abbattuta e si chiese mentalmente cosa diavolo le stesse succedendo. Dov'era finita la Rose amichevole e scherzosa di sempre? Scrutando ogni centimetro del suo viso triste, ogni espressione dei suoi occhi ambrati, non potè che pensare al giorno prima: dal momento in cui le aveva raccontato della sua storia con Scorpius, era cambiata. Ma cos'è che l'aveva scombussolata tanto? La sua mente lavorò frenetica in cerca di una possibile verità, una plausibile spiegazione di quel brusco cambiamento d'umore, finché non potè più ignorare l'inquietante risposta che le attraversava la mente ormai da un pezzo ma che lei continuava invano a cercare di scacciare: possibile che Rose fosse innamorata di Scorpius?
"Io voglio fare il Guaritore" stava dicendo lui, ma i pensieri di Lily erano altrove, fissi su quella possibilità, terrificante già solo al pensiero.
"Tesoro, cos'hai?" sussurrò Scorpius, avvicinandosi in modo che solo lei potesse sentirlo. Lily sussultò al suono della sua voce, così vicina all'orecchio che le arrivava in un caldo soffio. Non osò guardarlo negli occhi ma percepì il suo sguardo puntato addosso, così attento a ogni dettaglio del suo viso che lo sentì bruciare. Se solo avesse incontrato i suoi occhi chiari lui l'avrebbe spogliata di ogni maschera usata per nascondere quei pensieri che la turbavano.
Se si fosse sentita bene come qualche minuto prima avrebbe fatto caso a come lui l'aveva chiamata. Tesoro... Era la prima volta che la chiamava così.
Come le accadeva spesso, sentì una vampata d'amore scorrergli nel corpo, potente come un'onda magnetica.
"Sto bene" mormorò infine, cercando di sorridere, ma Scorpius continuò a osservarla preoccupato, così aggiunse: "davvero".
Decisa a non dare al fidanzato motivo di preoccuparsi si impegnò a comportarsi normalmente: avrebbe parlato con Rose prima delle lezioni.
Solo in quel momento le venne in mente la discussione lasciata a metà con Hannah, quella mattina in Dormitorio.
"Hannah" la chiamò. "Lo sai che non mi hai ancora risposto, vero? E che io pretendo che tu mi risponda, vero?"
La ragazza sbuffò. "Per i boxer di Godric, Lils, non di nuovo!"
"Oh sì. Di nuovo".
"Ma ti ho detto che non ho fatto niente di che, ero in giro!"
"Ann, se non me lo vuoi dire significa che è successo qualcosa. Avanti, voglio sapere dove sei stata ieri sera!"
James sputò un intero sorso d'acqua in faccia ad Albus.
"Grazie mille, fratello... A cosa devo questo atto di gentilezza?" commentò quello sarcastico, asciugandosi il viso con un tovagliolo.
James non gli diede retta.
"Hannah, non farti distrarre dall'idiozia di James, rispondimi!" la richiamò Lily, notando che stava guardando suo fratello con una punta di disprezzo.
"Già, Hannah, non farti distrarre dall'idiozia di James, rispondi" ripetè lui.
"Ti ho detto che non è successo niente!" sbottò lei, mentre James per qualche motivo ridacchiava sotto i baffi.
"Jamie, tu l'hai vista?" domandò Lily. "Per questo ridi?"
"Io?" esclamò lui, come se lui e Hannah non avessero parlato, ballato e litigato per quasi tutta la notte. "Assolutamente no, sorellina! Rido perché magari Hannah è stata bene con qualcuno e non vuole raccontartelo" disse ghignando.
"Zitto un po', Potter" intimò Hannah aggressiva.
"Ma almeno dimmi se sei stata bene come dice James o se è successo qualcosa di brutto!" tentò Lily, guardandola implorante.
Hannah parve rifletterci e infine, con uno sguardo di sfida a James, disse: "Sì... Sono stata bene".
Il ghigno del ragazzo si trasformò in un sorriso stupefatto e Lily ebbe la certezza che intorno a lei almeno tre persone le stessero nascondendo qualcosa.
Determinata a risolvere il più importante dei casi, si rivolse a Rose e in un sussurro disse: "dobbiamo parlare".
Lei la guardò spaventata ma annuì e seguì la cugina, la cui folta chioma rossa ondeggiava visto come camminava di fretta. Si voltò solo per tranquillizzare Scorpius e Hannah, poi riprese a marciare finché non uscì dalla Sala Grande, seguita da Rose che le trotterellava dietro. Arrivata lì e appoggiatasi a una colonna però, non riuscì a dire nulla che assomigliasse a una frase. Come faceva a rivelarle quel dubbio? Non aveva minimamente pensato a come affrontare l'argomento.
"Che succede quindi?" chiese titubante Rose, scrutandola impaurita.
"Oh...ehm... Devo...dovrei chiederti una...una cosa, Rose" tentò, con voce malferma. "Volevo sapere se... Voglio dire, ho notato... Insomma, per l'amor del cielo, vorrei sapere che ti prende!" esclamò infine, sperando che rispondesse di sua volontà alla domanda che non le aveva fatto.
Rose trasalì. In fondo, sapeva benissimo che prima o poi Lily l'avrebbe messa alle strette. Si accorgeva sempre di quando stava male per qualcosa. Non poteva nasconderle niente, la conosceva fin troppo bene e lei non riusciva a sottrarsi al suo sguardo attento, al suo essere così perspicace...
Lily era sua sorella. I segreti che non le rivelava, ben nascosti nelle sue vene, parevano scorrere anche in quelle di lei, in quel sangue così simile al suo da renderle vicine, più di quanto non fossero in realtà.
"Non ho niente" mormorò, senza convinzione.
"Rose, tu sei innamorata di Scorpius?"
La domanda la colpì come un ceffone. Ma cosa diamine stava dicendo? Era così assurdo che scoppiò a ridere di cuore.
"Innamorata di Scorpius? Io? Ma se sto con Franky, Lils!"
"Sì, ma... Da quando ti ho detto..." Non completò nemmeno la frase. Solo ora, dopo averli rivelati, i suoi dubbi le parvero infantili e stupidi. Le sue parole le sembrarono semplicemente ridicole a arrossì. "Lascia perdere, scusa. Sono una sciocca. Ma allora perché stai così, Rose? Non dirmi che non è vero! Lo vedo e lo sento che c'è qualcosa che ti turba. Raccontami tutto, voglio aiutarti".
La sua voce era così dolce e comprensiva che davvero avrebbe voluto confidarle ogni cosa. Il suo cuore scalpitava per stare a contatto con quello che ormai era diventato il suo gemello, il cuore di Lily, in cui aveva riversato paure e sogni, speranze e anima stessa e che non aveva mai smesso di di accogliere qualsiasi cosa avesse bisogno di riporvi.
Avrebbe voluto con anima e corpo gettarsi tra le braccia di Lily, farsi stringere con quell'affetto straordinario che solo lei riusciva a darle e piangere sulla sua spalla, la spalla che aveva sempre libera nel caso lei avesse bisogno di poggiarci la testa che fin troppo spesso aveva strapiena di pensieri.
Avrebbe voluto raccontarle ogni problema, quanto stesse soffrendo per la mancanza dell'amica e sentirsi dire che lei c'era, che tutto sarebbe andato bene.
Avrebbe voluto fare tutto questo come ai vecchi tempi, quando la bambina dai lunghi capelli rossi e quella dal caschetto cespuglioso si confidavano liberamente i loro piccoli problemi e poi si abbracciavano, fiduciose, perché insieme li avrebbero risolti.
Dio, quanto avrebbe voluto trovarsi fuori da quella situazione. Era tremendo sapere che tutto ciò che desiderava e che temeva non dipendeva da lei, ma dalle due persone che più amava, che tiravano i fili della sua stupida marionetta senza capire quanto le facesse male ogni singolo movimento.
Eppure avrebbe potuto mettere fine a tutto, ma una di quelle due persone sarebbe andata via per sempre. E lei non aveva la forza di scegliere. La forza gliel'avevano sempre data loro, ma ora non poteva più chiedergliene. Era sola. E distrutta. E non sapeva rimettere insieme i pezzi del suo stesso cuore, perché erano sempre state loro a farlo per lei.
"Rose..."
Non sopportava più il suo nome pronunciato da lei, con quell'affetto che non meritava.
Stava per scoppiare.
Era sempre stata debole, malferma sulle sue stesse gambe. Una volta c'erano due persone a reggerle, a renderle più leggere. Ma adesso pesavano come macigni e non le avrebbe sopportate a lungo.
Fuggì via, con la dolorosa consapevolezza che non stava correndo da nessuno e che nessuno avrebbe asciugato quelle maledette lacrime.
Nessuno l'aspettava alla fine della strada ma lei era troppo fragile anche per poter finire di percorrerla.
Si nascose da tutti e pianse, la voce di Lily che chiamava il suo nome forte come un tuono nella sua mente.
Avrebbe voluto urlare basta. Ma, ancora una volta, non ne aveva la forza.

 

*  *  *
 

"Ma diavolo si sono cacciate Lily e Rose?" esclamò Scorpius preoccupato. "Sentite, io vado a cercarle". Si alzò dalla panca, prese la borsa e si diresse velocemente fuori dalla Sala con Albus e Frank alle calcagna.
"Vado anch'io. Devo copiare la fine del tema di Pozioni" disse Hugo e uscì di fretta anche lui masticando gli ultimi bocconi di pane tostato.
Hannah e James si scambiarono un'occhiata sfuggente.
"Tu vieni con me, Ann" disse lui, prendendola per il braccio e guidandola fuori dalla Sala. Lei ebbe appena il tempo di acchiappare la borsa e sentì molti studenti mormorare al loro passaggio.
"So camminare da sola da quasi quindici anni, Potter, grazie" disse acida, scrollando il braccio per farsi lasciare. Lui non le diede retta e la mollò solo dopo averla portata in una zona appartata del Cortile d'Ingresso. La fece appoggiare al muro e vi posò una mano anche lui, molto vicina al suo orecchio.
"Si può sapere che diavolo vuoi?" chiese Hannah innervosita.
Lui sorrise angelico. "Voglio sapere come mai non hai raccontato alla tua migliore amica dove sei stata ieri sera".
Hannah quasi sussultò. "Tu vuoi sapere?! Tu vuoi sapere? Ma fatti un calderone di affari tuoi, Potter! E allontanati" aggiunse, cercando di andarsene con aria altezzosa.
Lui però la inchiodò di nuovo al muro e si fece più vicino. Il cuore della ragazza fece un balzo per quell'inaspettata vicinanza e si maledisse mentalmente perché sì, si stava proprio rammollendo.
"Non merito questo trattamento, Watson" sussurrò James, sempre più vicino. "E comunque ti sto solo chiedendo di ripetere ciò che hai detto prima".
Muoveva appena le labbra per parlare, ma la sua voce la faceva rabbrividire inevitabilmente. Oh, Dio. Da quando Hannah rabbrividiva di fronte a Potter per la sua voce invece che per il ribrezzo? Si maledisse nuovamente.
"P-Potter... Non so di cosa tu stia parlando. Ora lasciami andare" mormorò con voce tremula.
James però si fece serio e continuò a guardarla intensamente, non più con spavalderia o aria di sfida ma con una nuova decisione negli occhi.
"Hannah, ho bisogno... Voglio dire, voglio sapere se pensavi davvero quello che hai detto".
"Rettifico: fatti un Lago Nero di affari tuoi!" disse lei, tornando acida.
"Avanti, Ann, devo saperlo!"
"Perché mai?" esclamò senza capire.
"Perché è importante per me".
A quelle parole sussultò davvero e arrossì fino alla punta dei capelli, cosa che con gli altri ragazzi non le era mai successo.
E' importante per me... E' importante per me... 
Quelle parole risuonarono nella sua mente all'infinito assumendo ogni volta un significato sempre più speciale.
"James..."
Lui sorrise, di quel sorriso sincero che Hannah amava vedere sul suo volto e che fece sorridere anche lei.
"Era da tanto che non mi chiamavi così" mormorò lui. "Allora?" domandò poi.
Lei lo fissò e si disse che, dannazione, per una volta doveva, voleva essere sincera con lui, lasciando l'orgoglio da parte.
"James, sai meglio di me che, al contrario di quanto dico...sto sempre benissimo quando sono con te e...insomma...dicevo... Dicevo sul serio".
Ecco. L'aveva detto. Non avrebbe saputo spiegare il perché ma non aveva importanza. Forse era stata quella luce d'entusiasmo negli occhi di lui, o quel suo dolce sorriso. O forse quella voce che l'aveva mandata in tilt per qualche secondo. Non ne aveva idea, anzi, in quel momento, così vicina a lui, non aveva idea proprio di nulla che non fosse lui.
Lo vide completamente spiazzato e non potè biasimarlo dato che solo un minuto prima lo stava odiando.
"Hannah, io..." cominciò a dire, passandosi la lingua sulle labbra secche.
Lei però, imbarazzata, si allontanò da lui e con il viso rosso come un pomodoro, balbettò: "Devo... Storia della Magia...io... Ci vediamo".
Quando la vide svoltare l'angolo, James si appoggiò alla parete e si accorse di essere tutto sudato. Si passò una mano tra i capelli, sconvolto e felice, quando vide spuntare Lily che urlava maledizioni al vento.
"Rose! Hannah! Dove siete, porca miseria, DOVE SIETE? Io impazzisco così, MISERIACCIA
!"
Hugo spuntò da un altro corridoio e prima di correre a lezione, disse alla cugina: "Non abusare del mio permesso!"

 

*  *  *
 

Alle nove in punto di quella stessa mattina, Scorpius si stava dirigendo verso le serre per Erbologia, solo come ogni volta perché i due amici non la frequentavano: Albus, infatti, aveva eliminato tutte le materie superflue, preso com'era dai suoi sogni di giocatore nel Puddlemore United e su Franky l'ereditarietà genetica non aveva funzionato e nonostante i tentativi di Neville di convincere il figlio a seguire le sue lezioni, era stato tutto inutile perché a Franky Erbologia faceva proprio schifo.
Molti studenti erano già posizionati accanto a brutti ceppi contorti dall'aria innocente, ma il gran numero di paragengive e occhiali protettivi sparsi sul lungo tavolo eliminavano in maniera assoluta la possibilità che fossero semplici piccoli alberi innocui. Gli alunni di quella classe, in tutti i modi, li conoscevano molto bene dato che li studiavano sin dall'anno precedente e li stavano ripassando per i M.A.G.O.
Scorpius prese posto nel punto più lontano del tavolo, come faceva sempre, ma questa volta gli si avvicinò una ragazza dai lunghi capelli dorati che conosceva bene.
"Ciao, Scorpius" salutò Mary allegra. "Posso sedermi accanto a te?"
Lui le sorrise di rimando. "Certo, vieni pure".
Mentre lei gettava la borsa sul tavolo entrò Rose nella serra. Lanciò un'occhiata triste nella loro direzione e sedette il più lontano possibile. Aveva gli occhi gonfi e arrossati. Scorpius rimase basito e fissò l'una e l'altra senza capire: per quanto ne sapeva non avevano mai litigato prima di allora.
"Avete...avete litigato?" chiese a Mary, un po' spaesato.
Lei per qualche motivo arrossì. "Oh... Ehm... Sì, abbiamo litigato".
Lui fece per parlare ma il professor Paciock li invitò a iniziare a lavorare con i Pugnaci, perciò indossarono le protezioni e si tuffarono sul ceppo contorto. Quello prese subito vita e parecchi rami frastagliati spuntarono dalla cima, agitandosi come braccia alla cieca e cercando di colpirli. Dopo qualche attimo di lotta si aprì un buco nel centro del tronco e Scorpius tuffò una mano dentro, facendone uscire, dopo una breve ma furiosa battaglia, un baccello verde che pulsava sinistro. Mary gli porse subito una ciotola e lui lo buttò dentro senza tante cerimonie. Cercò di spremerlo con tutte le sue forze e non si accorse che Mary aveva ricominciato a cercare gli altri oggetti verdognoli nell'albero che lottava furioso. All'improvviso, però, la sentì urlare e si voltò di scatto: aveva un taglio profondo che si estendeva per quasi tutto l'avambraccio e il sangue aveva inziato a gocciolare a terra.
"In Infermeria, presto! La signora Parker lo aggiusterà in un attimo!" disse il professore.
"L'accompagno io" si offrì Scorpius e l'accompagnò fuori dalle serre, reggendole il braccio ferito e tutto insanguinato. Era terribile da vedere e doveva farle un male atroce, infatti piangeva silenziosamente.
"Presto passerà, Mary... Sta' tranquilla" balbettò lui, cercando di calmarla.
Arrivarono di corsa in Infermeria e la fece sdraiare su un letto per andare a chiamare la signora Parker. Quando tornò piangeva ancora.
"Sta' arrivando, Mary..." mormorò. Fece apparire un fazzoletto dal nulla e glielo porse, accarezzandole goffamente i capelli. Lei sorrise tra le lacrime e lo prese.
"G-grazie, Scorpius... Sei stato c-così carino..." disse tra i singhiozzi.
Lui sorrise intenerito. "Scherzi? Dovevo lasciarti morire dissanguata?"
Mary diede in una risatina tremula. In quel momento arrivò la signora Parker che corse incontro alla ragazza con volto pallido.
"Signorina Thompson, cos'è successo?" chiese, estraendo la bacchetta dalla tunica.
"Un Pugnacio, signora Parker, le ha tagliato il braccio" spiegò Scorpius.
Lei prese tra le mani il braccio della ragazza e borbottò per un paio di minuti parole incomprensibili. Quando ebbe finito c'era solo una sottile linea chiara al posto della ferita e, a quanto disse l'Infermiera, sarebbe sparita presto anche quella.
"Bene, grazie signor Malfoy, può andare" disse a Scorpius con un breve sorriso prima di allontanarsi.
Lui si voltò a guardare Mary e le sorrise incoraggiante. "Stai bene ora, vero?"
"Sì. Grazie mille, sei stato gentilissimo" rispose lei.
"Non dirlo nemmeno. Ci vediamo presto" salutò, con una strizzatina d'occhio. Lei arrossì e lo salutò con la mano.
Scorpius era stato carino con lei. Era così felice che non sentì più nemmeno molto dolore al braccio.

 

*  *  *
 

Erano le tre del pomeriggio, orario del colloquio di Lily, ma lei era tre piani più giù rispetto all'ufficio di Neville, a discutere con Scorpius che la tratteneva.
"Scorpius, devo proprio andare..." stava dicendo, implorante.
"Ahh, prima voglio un bacio, Lily" rispose lui, sorridendo soddisfatto e trattenendola per un braccio. Lei gli si avvicinò.
"E se ti dicessi che devi aspettare?"
Lui intrecciò le mani con le sue e la spinse finché le sue spalle non toccarono la dura e fredda parete rocciosa. Accostò il viso a pochi millimetri da quello di lei, il cui respiro leggermente accelerato lo accarezzava a intervalli regolari.
La guardò con decisione negli occhi e disse: "Mi hai fatto aspettare più di quattro anni. Non ho intenzione di aspettare ancora".
Lily ebbe il tempo di sorridere prima che lui incollasse le labbra alle sue, baciandola con trasporto e desiderio. Lily rispose con entusiasmo mentre lui affondava una mano nella sua folta chioma rossa e profumata.  
Si baciarono per lunghi istanti, poi, quando non ebbe più fiato nei polmoni, lui la lasciò ma rimase pericolosamente vicino.
Fece scorrere un dito sulla sua guancia, poi scese fino al collo, accarezzandola con un tocco quasi impercettibile. La manica della sua camicetta scivolò un po' sul braccio, lasciando la spalla scoperta.
Lily non disse nulla. Era certa sapesse qual era il limite.
Lui infatti la guardò per un po', poi disegnò con le dita delicate il contorno della sua scollatura. Non era un vero e proprio tocco ma una lenta carezza. Le scoccò un veloce bacio a stampo e risistemò la manica.
"A dopo, tesoro" sussurrò, con voce leggermente roca e si allontanò.
Lily rimase qualche attimo appoggiata al muro, col respiro mozzato, poi corse verso l'ufficio di Neville.
"Avanti" disse, quando ebbe bussato.
Lei si precipitò dentro col viso arrossato. "Scusa, Neville... Sono in ritardo..." ansimò sfinita.
"Non è niente. E' solo qualche minuto. Siediti, riprendi fiato".
Lily si accasciò sulla sedia davanti alla scrivania e aspettò che Neville parlasse. Finì di appuntare alcune cose, poi si rivolse alla ragazza con un sorrise gioviale. "Allora, Lily, dimmi: hai già un'idea di cosa vorresti fare dopo Hogwarts?" chiese.
Lei annuì prontamente. "Mi piacerebbe diventare una Pozionista".
Il sorriso del professore si allargò. "Bene... Allora, per diventare una Pozionista dovrai continuare a studiare Erbologia, perché può essere utile l'utilizzo delle piante nelle Pozioni e tu hai sempre raggiunto ottimi risultati nella mia materia, a differenza dei tuoi fratelli" disse, ridendo. "Poi. Anche gli Incantesimi saranno fondamentali e vedo che hai un Eccezionale. E... Beh, oltre a Pozioni stessa, consiglierei anche Trasfigurazione. Puoi proseguire per il M.A.G.O. senza problemi, se farai bene come sempre nei G.U.F.O.".
La ragazza si rilassò. Adesso era sicura di poter riuscire nel suo intento, di poter realizzare il suo grande sogno. Poteva farcela.
"Grazie infinite, Neville" cinguettò, sorridendo radiosa.
"Di nulla. Puoi andare, Lils" rispose lui pacato.
Uscì dall'ufficio canticchiando allegramente tra sè. All'improvviso le parve che i colori che erano spariti dal mondo quella mattina fossero ricomparsi più sgargianti che mai. Ma, nel profondo, era consapevole di dover affrontare presto il buio più nero.

 

*  *  *
 

Passavano i giorni tra piogge feroci e scorci di raro sole e Scorpius passava sempre più tempo insieme a Mary. Studiavano per ore nella vasta Biblioteca e stavano vicini anche durante le lezioni. Non era raro vederli uscire ridacchiando dalle aule e tutti ormai avevano notato l'intensificarsi della loro amicizia.
Lily studiava moltissimo a causa degli esami, per di più in Sala Comune insieme ad Hannah e Hugo e di conseguenza vedeva il fidanzato solo nelle ore di pasto. Non le piaceva per niente il rapporto che si stava creando tra i due. Aveva paura.
Una sera lo aspettò in Sala Comune fino a tardi, tanto che rimase sola.
"Ciao, Scorp" lo salutò, appena lo vide entrare dal buco del ritratto.
Lui sussultò: evidentemente aveva creduto che la Sala Comune fosse deserta.
"Lils, tesoro, sei ancora sveglia?" chiese, sedendosi nel divano accanto a lei, che annuì. "Ti stavo aspettando" disse.
"C'è qualcosa che non va?" domandò lui.
La ragazza sospirò. "Devo parlarti di una cosa che...mi preoccupa un po'".
Scorpius la scrutò preoccupato e mormorò: "dimmi".
"Ecco..." cominciò Lily titubante. "Ho notato che trascorri moltissimo tempo insieme a Mary. Molto di più di quello che passi con me".
Lui continuò a guardarla, leggermente perplesso e poi disse: "tu studi per tutto il pomeriggio e anch'io, quindi è difficile passare del tempo insieme" mormorò. "Io e Mary siamo amici e...beh, studiamo insieme".
Lily rimase imbronciata e seria.
"Avanti, Lils, non dirmi che sei gelosa?" esclamò Scorpius, incredulo.
"GELOSA?!" sbottò infuriata ma non aggiunse altro e incrociò le braccia al petto. Dopo qualche attimo di silenzio, borbottò, a mo' di scusa: "non fa che guardarti tutto il tempo..."
Scorpius scoppiò a ridere e lei lo raggelò con lo sguardo. "E' vero, non ti stacca gli occhi di dosso! Capisco che sei bello e tutto, ma deve darsi una calmata, tu sei il mio ragazzo!" protestò, puntandogli addosso un dito accusatore.
Il ragazzo sorrise nuovamente. "Sono bello sì..." mormorò, guadagnandosi un pugno sul braccio. "Cercavo solo di sdrammatizzare..."
"Se continua a ronzarti intorno e a guardarti con quegli occhi da pesce lesso, dovrà vedersela con me e allora sì che ci sarà da sdrammatizzare, Scorpius Hyperion Malfoy! Capito? Mi hai capito? Deve capirmi lei, per il suo bene! Deve guardare altrove, ci sono altri fighi al castello, e, peccato per lei, io mi sono presa il più figo di tutti! Deve starti lontana! LONTANA! Tu sei il mio ragazzo, miseriaccia! Il. Mio. FIDANZATO!" urlò, un tantino fuori di sè.
"Hai finito?" domandò cauto Scorpius.
"Potrei continuare".
"Non lo metto in dubbio".
"Non fare tanto lo spavaldo, tu stai al suo gioco!"
"Ma quale gioco?" esclamò, sconvolto. "Ascoltami bene, Lily, portiamo un po' di ragionevolezza a questa conversazione" disse, prendendola per le spalle e guardandola fissa negli occhi. "Io ti vado dietro da quasi cinque anni. Anche quando non sapevi della mia esistenza e quindi io non stavo con nessuno non ti ho mai tradito neanche col pensiero. Ti sogno ogni notte da non so quanto tempo e non faccio altro che pensare a te e a quegli occhi maledettamente belli che ti ritrovi. Non puoi neanche lontamente pensare a quello che hai pensato perché Mary è solo un'amica e, in tre parole, io ti amo".
Solo in quel momento si rese conto che, malgrado provasse quel sentimento da molto tempo, non lo aveva mai rivelato apertamente.
Gli occhi di Lily parvero dilatarsi dall'emozione e gli parve di sentire il suo cuore battere a un ritmo frenetico, molto vicino al suo.
"Mi dispiace" mormorò, imbarazzata.
"Di cosa? Di essere follemente gelosa di me? Nessun problema, tesoro" rispose Scorpius, ghignando.
Lei lo buttò sul divano e lo fronteggiò dall'alto. "Idiota" gli disse, ridendo.
"Ma chi, io? Non avevi detto che sono un figo?"
"Sì. Un figo fighissimo. Un figo da paura, in effetti" convenne Lily.
Si ribaltarono sul divano e risero come matti fino a quando non fece male loro lo stomaco.
"Lily?"
"Mmm?"
"Ti ho già detto che ti amo?"









Note delle Malandrinautrici: Saaaalve, gente! Come state, miei fedeli?
Beh, sono sempre in ritardo, lo so. Ma che volete farci? E' difficile buttar giù bene un capitolo.
Comunque eccomi qui. Avevo detto che sarebbe stato un po' più inutile, ma alla fine ci sono cose abbastanza importanti anche qui.
Diciamo che c'è un po' di tutto: la colazione con tutti, il lato oscuro, un momento di James e Hannah, due di Lily e Scorpius, l'Orientamento Professionale, Rose, Mary e Scorpius... Wow, non me n'ero resa conto! xD
Comunque, beh, ci sono parti di cui sono soddisfatta, altre meno, ma comunque non potevo farvi aspettare ancora, no?
Come avete visto, Hannah subisce un gran cambiamento nel giro di un minuto. xD Nel prossimo vedrete, non vedo l'ora di scriverlo!
Poi, Rose poverina è in piena crisi e non si può biasimarla. E' impossibile uscirne. Sono un po' crudele con lei, lo so. Non maleditemi.
Poi, beh, ora tutti odiamo Mary (compresa io) e anzi vi invito a odiarla! xD
Poooi ancora, Lily e Scorpius. xD Pff, la sfuriata di Lily non so da dove mi sia uscita, quella è pazza! E' stata simile alla madre in quel momento. O alla zia. xD 
Poi. No, basta credo. Hugo e James... Oddio. XD Sono due idioti, ma personalmente li amo.
Ora, i famosi ringraziamenti.
Intanto devo assolutamente ringraziare mia sorella che mi dà una marea di idee geniali e che continua a supportarmi. Inoltre, mi detta anche la storia quando devo riscriverla al computer. xD Quindi: GRAZIE MILLE, perché altrimenti non so che ne sarebbe stata di questa storia.
Poi, voi che siete i miei amorucci cari. xD Insomma, siete mitici! 63 recensioni, vi rendete conto? Io no. xD
E poi ringrazio i 21 che ce l'hanno tra le Preferite, gli 8 che ce l'hanno tra le Ricordate e i 47 che ce l'hanno tra le Seguite!
Grazie, grazie di cuore a tutti voi.
Un bacio, aspetto i vostri pareri, ci tengo.
Ciaooooooooooo!

Simona_Lupin

 

   
 
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