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Autore: Allipardi    06/09/2011    0 recensioni
Al e J. chi sono?cosa fanno?
200 parole massimo è troppo poco anche solo per un'assaggio.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Beh dai mi sono riposata abbastanza è ora di seguire J nella sua missione e iniziare le mie conoscenze. Scendo nell’atrio principale che funge anche da mensa e lo vedo li con ben cinque ragazze intorno, tutte prese a contemplare i suoi muscoli e i suoi addominali, una addirittura contemplava già la bocca! Che zoccola quella sgualdrina. Vedo J da lontano che mi fissa con aria sognante come per dirmi “dai che siamo venuti nel posto giusto” e io non posso fare a meno di sorridere a pensare quant’è scemo. Per non sembrare da meno gli faccio l’occhiolino e mi avvicino a un gruppo di bei ragazzi seduti a giocare a carte e intanto penso “per fortuna che qui ci sono quasi esclusivamente italiani, le lingue non sono il mio forte e , ad essere sincera, vale anche per J. Come avrebbe fatto?” mi viene da ridere solo a pensarci.
-“Ehi ciao! Piacere Al”- dico sorridendo ai ragazzi. Non mi piace come mi fissano, sembra che mi stiano spogliando con gli occhi, e di certo io sto contribuendo ora che mi rendo conto di come sono vestita.
Un ragazzo moro, occhi color ghiaccio e ammetto un fisico parecchio statuario, si fa avanti e dice di chiamarsi Mattia e a lui seguono le presentazioni e i complimenti degli altri, che non seguo molto perché sono rimasta incantata da Mattia. Sento Giovanni…Gabriele…Mirko…Christopher…Michael…Sergio…ma non li ascolto. Sono incantata.
La sera ci mettiamo d’accordo tutti per uscire compreso J e le sue “ragazze”.
 
Mi sto preparando e J continua a fissarmi e sorridere, non sono in imbarazzo, in intimo ci siamo già visti milioni di volte. Sto fissando i miei vestiti e prendo il nuovo tubino argento col corpetto che mi fascia il seno e lo alza rendendomi più provocante. Le mie gambe dritte sono scoperte da poco meno di metà coscia in giù e mi vedo bella, anche se non riesco ad apprezzarmi perché il problema dell’ossatura grossa mi torna sempre in testa. Mentre mi osservo per decidere se vado bene, sento lo sguardo insistente di J su di me, mi giro e lo vedo che mi fissa con un’aria contrariata.
-“Ok ho capito J, non ti piace, sono brutta e me lo levo”- lui non risponde e continua a fissarmi. Alla fine poi, si decide a parlare -“sei bellissima…stai attenta ti prego, sono in ansia per te. So già che ti salteranno tutti addosso-. Era serio lui, ma io non riuscivo a smettere di ridere pensando fosse troppo esagerato.
Finito di prepararci scendiamo e quando arriviamo nella sala del calcetto tutti si fermano a fissarci. Odio essere fissata troppo, mi mette in imbarazzo sin da quando ero piccola; non so mai come comportarmi, se sorridere o meno, che gesti fare, cosa dire: diciamo che mi da fastidio. Quando Mattia arriva e mi sussurra che sono stupenda non posso fare a meno di arrossire, mentre J lo guarda contrariato, è sempre troppo geloso, e decidiamo di prendere un enorme tavolo per i ragazzi, le ragazze, J e me.
Mattia ovviamente mi si siede accanto,  mentre J è davanti a me in mezzo a due delle ragazze più zoccole che penso di aver mai visto in tutta la mia vita. Iniziamo a ordinare da bere e dopo meno di un’ora ridiamo, beviamo, urliamo e ci divertiamo. Senza alcun preavviso Mattia mi prende e mi trascina nella piccola pista da ballo che c’è qui, mi prende per i fianchi e mi attira a se e, forse per colpa dell’alcool, inizio a strusciarmi su di lui -“Sei bellissima e cazzo oh, ci sai fare, continua dai, quanto sei bella”-. Ero abituata a questo genere di complimenti ormai, mi facevano piacere certo, ma diciamo che non ci morivo dietro. -“E se faccio così ti piace?”-maliziosa mi giro, le nostre intimità si toccano, la sua erezione si sente, e inizio a strusciarmi e abbassarmi. Mi piace provocare, ma so quando fermarmi, non mi piace esagerare ancora prima di conoscere.
Lui mi porta verso l’esterno della pista, mi immobilizza al muro e inizia a baciarmi. E ammetto che ci sapeva fare. Le lingue danzavano rincorrendosi, prendendosi, prima lente poi veloci, senza mai mollarsi. Lo sento scendere sul mio collo, toccarmi il seno, e non capisco cosa vuole fare siamo in un luogo pubblico, ad un certo punto ho paura, cerco di scansarmi ma è troppo forte per me. Intanto continua a toccarmi e a volermi, sento le sue mani dappertutto. Cerco con lo sguardo J e lo trovo, capisce subito i miei sguardi lui, accorre li e lo manda via -“non vedi che ti oppone resistenza, lasciala”-gli urla, sovrastato dalla musica. Mattia prima di togliere le sue mani dal mio sedere lo guarda di sbieco e penso che stesse per rispondergli qualche enorme offesa quando passa davanti un’altra ragazza bionda, la classica figa che tutti scopano e nessuno vuole veramente, e inizia il suo rito con lei lasciandomi finalmente in pace.
Abbraccio J con uno sguardo che esprime tutta la mia gratitudine. Per fortuna che lui c’è sempre.

-“Te l’avevo detto che dovevi vestirti di più. Tu eri impegnata con lui ma non hai idea di come ti stavano guardando tutti i suoi amici e gli altri ragazzi. Ti sarebbero tutti saltati addosso ma c’era lui a marcare il territorio” - “Ah allora mi hai osservato per bene”- sorrido io, ma mi rendo conto che questa non l’avrei dovuta dire. -“Non scherzare Al, non ci trovo niente da ridere”- mi fredda lui gelido -“scusami J, mi piace quando fai il protettivo”- concludo io abbracciandolo. -“ Vieni torniamo in stanza piccola”-.

  
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