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Autore: N i s h e    06/09/2011    1 recensioni
Dalla storia:
"Matt si è finalmente alzato. Un'occhiata alla finestra gli mostra un sole quasi coperto dalle nuvole. Meglio tenerla chiusa.
Si dirige, con difficoltà, verso quello che sembra il bagno e gli basta un' occhiata allo specchio per capire che non è il ritratto della salute. Si fissa le mani, sopra il lavandino. Qualcosa simile a uno strano presentimento si mescola al sonno ancora fresco nei suoi occhi. Sarà stata la sua faccia a farglielo venire? Cerca di non pensarci.
Accigliato inizia a lavarsi mentre la voce di Dom gli scaglia ogni insulto che conosce. E' un pò permaloso quando non gli viene riconosciuto il suo talento alla batteria."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono cinque minuti da quando Dom si è svegliato e ha visto che la porta è ancora chiusa... Sarà perchè ancora non ha messo nulla sotto i denti ma è di un nervosismo più grande di lui. Per cui sono cinque minuti che bussa a intermittenza alla porta di Matt ma sta per perdere le staffe anche lui, a quanto pare.
-Dom! Cosa cavolo strilli a quest'ora?
Chris si alza bruscamente dal divano dove ha dormito, la testa rischia di scoppiargli.
-E' ancora lì dentro Chris!
Il biondo gli indica la porta. Esasperato, tira un calcio a qualcosa di troppo ingombrante, per terra.
-Forse si è sentito male...
Aggiunge, stranamente preoccupato.
-Senti, manteniamo la calma. Prova a cercare qualcosa per aprire questa serratura e forse riusciamo ad entrare.
 Il bassista si è alzato a stento e si è avvicinato cautamente alla porta.
-Dove te la cerco qualcosa per aprire la serratura?! Uff. Okay, provo a chiedere ai ragazzi.
-Ecco, bravo. Io sto qua...
Chris è ancora frastornato: il risveglio brusco è un mattone in testa, ma cerca di mirare la porta con il pugno chiuso e bussa.
Un colpo.
Due colpi.
Tre colpi.
-Ehi amico siamo fottutamente in pensiero per te, puoi aprire?
Nessuna risposta.
Chris sospira, rassegnato.
-Ascoltami. Ci sono passato anch'io, credimi e... ti capisco. E' stato come se mi strappassero il cuore dal petto.
Sono andato avanti solo perchè avevo qualcuno per cui valeva la pena continuare a sorridere. Vuoi che ti elenchi le persone che ti stanno vicino, in questo momento?

Nel disordine più totale, al di là della porta.

Matt ha aperto gli occhi come se fosse la cosa più naturale del mondo, dopo aver passato una notte rivisitando i suoi ricordi più nascosti. Addormentato in un'angolazione davvero troppo scomoda, ormai non sente più il sangue circolargli alle gambe ma non gli importa.
Qualcuno sta bussando alla porta, forse da un po' di tempo. Ma non se n'è accorto. O forse, semplicemente, non voleva dar retta al mondo là fuori.
Un colpo.
Due colpi.
Tre colpi.
Una voce che lo chiama, Matt attiva i sensi. Ascolta.
Quando Chris parla, vale sempre la pena ascoltarlo. E' ciò che pensa di lui, Matt. E anche se il suo cuore urla come prima, è per questo che si è alzato da quel letto disordinato e si è avvicinato alla porta. Lentamente, pesantemente.
Una mano allungata a quel pomello che lo separa dall'amico. Vorrebbe solo guardarlo negli occhi perchè spiegare quello che prova a parole, è troppo per lui in quel momento.

Sente qualcuno aprire una porta esterna, entrare nel camper.

-Non risponde neanche a me, Dom. Hai trovato...Cosa c'è?

-Ha...chiamato Paul.

-...cosa? E'...?

-Sì...

-No, cazzo! Perchè ci siamo dovuti fermare a questa maledetta sosta?!

-Chris...Ormai è inutile.

-Avrebbe potuto salutarla, almeno, Dom...

-Ehi. Dove vai, amico?

-Non ce la faccio a restare qui dentro, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.

La camera di Matt è diventato un posto freddo e troppo oscuro, adesso. Ha ascoltato inorridito le parole di Dom. L'incredulità è sul suo viso, lo stupore, la meraviglia che sia successa sul serio una cosa del genere lo abbattono come onde. Il dolore. La rabbia.
Non ha salutato sua madre per l'ultima volta. Non l'ha pregata di restare per lui. Non ha potuto farlo. Non le ha potuto dire quanto l'amasse.
Rabbia.
Odio.
Si odia.

Dom è rimasto dall'altra parte della porta col cellulare ancora in mano. Non sa cosa provare, non sa perchè si sente mancare l'aria come se fosse successo a lui.
Pensa a come dirlo a Matt. Pensa che debba essere lui a dirglielo, a questo punto. Un rumore dietro quella porta chiusa.

"Ha sentito tutto..."

Qualcosa inizia a perforargli piano il petto, l'ansia lo assale. Si avvicina precipitosamente alla porta e vi appoggia un orecchio sopra.
-Matt? Per favore, apri...
E' proprio mentre alza la mano per bussare ancora, che la porta si spalanca davanti ai suoi occhi.
-Matt... Dom è senza fiato. Eccolo, pieno di dolore fino all'orlo di sè. Pieno di odio, rabbia. Ormai lo conosce come se ci fosse lui dentro al suo corpo così freddamente rigido.
-Cosa diavolo ne sarà di me, Dom? Matt lo guarda, sfinito da tutto quello che è successo, desiderando fortemente di sentire la risposta dell'amico. Qualsiasi risposta. Pronuncia quelle prime parole dopo ore, come se fossero la sua ancora di salvezza: si è perso.
-Io... Non lo so, Matt. Vorrei poterti dire quello che vorresti sentire ma non lo so. Posso dirti che se hai bisogno di me sai dove cercarmi, come sempre.
Silenzio.
Matt abbassa il viso. Non era quello che voleva sentirsi dire. Quelle cose le sa già.
Dom inizia a muoversi in direzione dell'amico. Vorrebbe abbracciarlo, sentirlo vivo di nuovo sotto le sue braccia.
Ma Matt non ce la fa.
Lo scansa, prima che possa avvicinarsi a lui, cercando di non essere troppo brusco.
-Vado a farmi una doccia, scusa.

Punta in direzione del bagno.
Un altra porta chiusa. Di nuovo.




Oddio, mi rendo conto che sta diventando una cosa troppo deprimente, questa storia.
Non ho idea di quello che mi vagava nella mente, allora. Chiedo scusa a tutti in anticipo, ma siccome l'ho ri-iniziata adesso la ri-finisco.

Mi rendo conto anche che non ringrazio quasi mai le persone che mi recensiscono e mi seguono. Sono una scema colossale, che legge "pescio tutto rosa" invece di "pesco tutto rosa", rendetevi conto. In realtà ogni recensione, ogni vostra parola, mi spinge a scrivere ancora e ancora e questa "ossessione" sembra non voler finire. Quindi, GRAZIE mille.

Nishe.
   
 
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