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Autore: Amelie Malfoy    06/09/2011    1 recensioni
Che poi ad Hermione sembra di vivere ai tempi di Hitler, con tutta questa gente che crede ancora ci siano razze e razze. Peccato (per modo di dire) che però gli toccherà fare i conti con uno di loro in maniera piuttosto ravvicinata! Ci vorrà ovviamente dell'inestimabile tempo per superare l'arroganza e magare riuscire a rispecchiarsi almeno in un sorriso amichevole.Ma alla fine...cosa ci si può aspettare di più da un Purosangue?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Il giorno dopo quella gradevole serata, Hermione ,Harry e Ron avevano un'altra volta Pozioni, con il raccapricciante Piton e con Serpeverde. Ormai con Draco non c'era più quell'aria di sfida,quando si guardavano. 
Sembrò quasi che quando si guardarono negli occhi, mentre entravano, Draco abbozzò,per a dir poco smisurato stupore della Grifondoro, un sorriso.E menomale che doveva rimanere un segreto. 
Il giorno dopo quella gradevole serata, Hermione ,Harry e Ron avevano un'altra volta Pozioni, con il raccapricciante Piton e con Serpeverde. Ormai con Draco non c'era più quell'aria di sfida,quando si guardavano. 
Sembrò quasi che quando si guardarono negli occhi, mentre entravano, Draco abbozzò,per a dir poco smisurato stupore della Grifondoro, un sorriso.E menomale che doveva rimanere un segreto. 
Se se ne fosse accorto qualcuno il loro piccolo segreto sarebbe stato sbandierato ai quattro venti,e ciao ciao nuovo amico biondo platino. 
In ogni modo, prima che lei potesse ricambiare il gesto-circa- amichevole,che non era esattamente nello stile del ragazzo, quella ragazzina irritante dal nome di Pansy Parkinson lo spinse dentro l'aula stringendolo in un abbraccio a dir poco stritolante.
"Andiamo Dracuccio!" La vittima della ragazza si limitò ad inarcare il sopracciglio per il soprannome stupido che le aveva propinato, poi gettò lo sguardo verso di lei e si limitò (ovviamente sotto la stretta morsa di lei) a seguirla nell'aula. 
Pansy  Parkinson era una ragazzina di Serpeverde innamorata del fascino di Draco, dal viso carlino e gli occhi sporgenti.  Nutriva un profondo odio per Hermione, soprattutto dopo aver saputo che passavano molto più tempo insieme,o almeno più di quanto lei lo passasse con il suo adoratissimo 'Dracuccio'. 
Per un attimo Hermione fu pure dispiaciuta per lui.. una ragazza così gli doveva capitare.Simpatica come ingurgitare latte e cetrioli, diceva sempre Ron.  In ogni modo ognuno prese i propri posti, 
Harry ,Ron ed Hermione sempre ai soliti posti ,anche se stavolta si era aggregato a loro Neville. Hermione aveva deciso di non dire nulla di ciò che era successo ieri sera, che poi, per carità,non era niente di così scandaloso. 
Aveva solo insegnato ad un mago a giocare un biliardino. Ma era sicura che Harry e soprattuto Ron non avrebbero gradito.  Era inutile tentare di seguire quello che diceva Piton, era troppo noioso. Perciò iniziò a lisciarsi i capelli su due dita,fino a quando non notò il fatto che i suoi due migliori amici la guardavano esterrefatti. 
"Hermione, stai bene?" 
"...Si, perché?!" 
"Ti lisci i capelli e non ascolti la lezione... chi sei e dov'è Hermione?! Da dove hai rubato la roba per fare la Polisucco" Disse Ron nervoso. Hermione sorrise,poi disse,con aria molto tranquilla e serena,il più possibile per non farli preoccupare:
"Tranquilli, sono Hermione Granger,nessuna pozione Polisucco...dopo l'incidente dell'ultima volta,nel quale sono diventata un micio rosso, non ci tengo a provare a riusarla. Sono soltanto molto stanca. Davvero, tranquilli.. io me lo posso permettere qualche volta di prendermi una pausa,voi no. Perciò ascoltate Piton." 
Sembravano essersi convinti, perciò scrollarono le spalle in contemporanea (nemmeno fossero i gemelli Weasley) e si spostarono la testa dalla parte della lezione noiosa e che non passava mai. Davanti a Piton, che aveva sempre la sua solita aria cupa e malinconica. Hermione non riusciva ad odiarlo come professore. 
Le sue lezioni,per quanto la ragazza sapesse o ricordasse,non erano mai state piacevoli,sebbene a lei piacesse la materia. 
Piton era sempre stato raffigurato come il volto del diavolo,perfido e senza pietà. Il tipico stereotipo di professore senza pietà per i poveri studenti buoni e studiosi. 
Avrebbe potuto crederci Hermione se non avesse fatto parte di Hogwarts. Era infatti convinta che sotto sotto Severus Piton potesse essere un uomo innamorato, uno veramente geniale. 
E lei lo aveva sempre stimato,fin dalla prima lezione, ricordava nitidamente le sue parole la prima volta che insegnò loro Pozioni,il primo anno. Le sue parole la stregarono.
"Poichè qui non si agita inutilmente la bacchetta,molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia.
Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti,il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane,ammaliando la mente,stregando i sensi... " .
Comunque era vero,Hermione era piuttosto stanca, calcolando che,dopo la punizione di Piton con Draco, ogni santa sera il suo cervellino fedele e e paziente doveva sottoporsi ad una punizione maggiore: almeno ad altre due ore di compiti. Quindi circa ogni giorno fino alle due del mattino doveva stare sveglia. 
Poggiò furtivamente la testa sul banco. Ma per la seconda volta durante la settimana, la colpì un cartoccetto in testa, facendo un rumorino che la fece sobbalzare. 
Alzò distrattamente la testa,riappiattendosi la montagna di capelli,fino a poco fa sparsi sul tavolo. Alzando gli occhi ambrati incrociò i freddi gelidi di Draco Malfoy, che le indicarono con lo sguardo il bigliettino appallottolato sul tavolo,poco fa sulla sua testa. 
Lo aprì, appiattendo le pieghe formatesi e riuscì a leggere, in una calligrafia sottile ,in corsivo 
"Guarda che stasera di sconfiggo sicuramente,Hermione. Mi sono esercitato anche dopo che sei andata via.. ho stregato l'altra squadra affinchè si muovesse da sola.. e ho fatto proprio un bel lavoro." 
Aveva davvero chiamato Hermione per nome? La Parkinson gli stava assolutamente facendo friggere la testa.
"Voglio proprio vedere cosa combini! Anche se ne dubito... un babbano è bravo solo in quel tipo di cose ,no? Lo pensi tu.."Dracuccio". Ahahah,la tua amica è seriamente problematica..."
Gli rilanciò il bigliettino e appena finì di leggerlo le gettò un'occhiata accigliata,poi sorrise. Poi prese la piuma e,facendosi piccolo piccolo per non essere beccato, scrisse. Poi riappallottolò il tutto e lo lanciò ad Hermione. 
"Già. Come posso negarlo...? Dracuccio non lo batte nessuno come soprannome!" 
Appena lo lesse Hermione sghignazzò silenziosamente,poi lisciò il foglietto,lo ripiegò accuratamente e se lo mise nel taschino della tunica. Poi si sentì toccare da un dito sulla spalla. Si voltò ed era Neville.
"Perché parli con Malfoy?! E' un viscido."
Oh-oh. Beccata. Per un momento pensò di mentire,dicendo che si erano scritto solamente perché dovevano mettersi d'accordo per pulire l'aula di Babbanologia metà e metà. Invece finì con il porsi l'indice sulle labbra e fare il gesto di stare in silenzio.
"Shh..Non dirlo a nessuno Neville. Tantomeno a Ron ed Harry." Poi gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio: "Stiamo diventando amici". Neville si portò una mano alla bocca, ma poi sorrise e disse: "Va bene,sarò una tomba." 
"Grande!" Esclamò,per quello che si definiva 'parlare sottovoce' poteva permetterle.
Dopodiché prese lo zaino e tornò nel suo dormitorio. La lezione era finita, e lei non solo era stanca, era anche leggermente confusa. 
Mica capita tutti i giorni di fraternizzare con il proprio nemico,alla fin fine! E mandarsi bigliettini di nascosto durante la lezione del più temuto degli insegnanti, e passare le serate di teorica punizione a giocare a biliardino e pulire. 
Era...divertente. Perché la spaventava così tanto il fatto che potessero scoprire tutti che...che erano amici? In fondo cosa c'è di più puro di un'amicizia. Subito la parola "Mezzosangue" le balzò addosso. Ecco,aveva capito cosa c'era. Lui era diverso... era... diverso da lei. Quell'aria così elegante e diplomatica... così..nobile. Lei era soltanto una ragazza semplice e fondamentalmente corretta. Oh,doveva darci un taglio con tutti questi complessi da ragazzina esaurita. Andò a farsi una doccia, così,per schiarirsi le idee sotto un getto d'acqua calda. 
Passò il pomeriggio a lezione un po' di qua e un po' di la, ma aveva l'ora libera che sarebbe dovuta essere Divinazione. Non si era pentita nemmeno un secondo di aver lasciato quella materia. Calò la sera ed era già seduta al tavolo dei Grifondoro, di fronte ad Harry, vicino a Ron e Ginny,parlavano animatamente di quanto sapesse essere noiosa la Cooman. "Ha detto che morirò... un'altra volta." 
"Temporale? Incidente di scopa? In che altro subdolo modo morirai stavolta,eh Harry?" Ridacchiò Ginny, mandando giù un'altra forchettata di tiramisù. Guardò l'orologio,prese la sua borsa e disse: "Devo andare. Sennò faccio tardi e chi lo sente a quel sottospecie di prof. Baciò sulla guancia Ginny e fece un cenno di saluto a Ron ed Harry. Ron la guardava sognante. Ginny, che era la più vicina,gli diede una gomitata. Hermione rise,nervosa. 
Arrivò ai sotterranei, davanti all'ufficio di Piton,dove ci fu la solita consegna delle chiavi e tutto il resto. Draco arrivò con un po' di ritardo, perciò si recarono in aula di Babbanologia un po' più tardi del solito. 
"Mannaggia Draco, perché hai fatto tardi? Adesso dovrò prolungare i compiti a più tardi...se sarò fortunata domani a Trasfigurazione riuscirò a tenere gli occhi socchiusi.."
"Non te la prendere, ma Pansy non si levava,e Blaise non mi ha di certo aiutato... se la rideva soddisfatto." 
"Oh ,capisco."
Dopo qualche minuto di silenzio assoluto, passato a pulire, Draco disse: 
"Beh,facciamo che fra una mezzoretta ci mettiamo a giocare. Sono diventato bravo in poco tempo, a breve diventerò un campione! C'è qualcosa che IO non so fare?" 
"Il modesto, Draco,il modesto. Quello è il ruolo che non saprai mai fare." Disse lei, scherzosamente. 
"Solo perché hai paura di perdere." e imitò un pollo ripiegando le braccia e alzandole su e giù, aggiungendoci un verso esilarante sopra.
"Va bene, se io sono un pollo tu sei un immodesto. Va bene?" 
"Almeno posso dirti che sei un pollo." E sorrise in modo sciocco. Draco Malfoy che faceva lo sciocco, non avrebbe mai pensato che un tipo come lui sarebbe finito con lei ad imitare un pollo in una stanza gigantesca con uno scopettone in mano e un sorriso folle. Ma la gente stupisce, a quanto pare. Mezzora dopo si scoprì che il ragazzo Serpeverde si era realmente allenato con notevoli miglioramenti, aveva perso per un soffio. Dieci a nove per Hermione,effettivamente,ma non poteva nascondere che le avesse fatto sudare sette camicie quel risultato. 
"Cavolo Draco,non avrei mai pensato di dirlo...ma sei diventato seriamente bravo. Come hai fatto in un paio di ore?!" 
"Orgoglio dei Malfoy. Una cosa che ci tramandiamo da secoli. Sono così orgoglioso che a volte me ne vergogno." 
Hermione era stupita. Era esattamente come qualche volta si sentiva lei. Ma non glielo disse. Infondo non gli sarebbe interessato. Era nello stesso tempo felice. Aveva un ottio presentimento. Dopo la decima partita Draco riuscì a stracciarla con un risultato schiacciante. Finì esultando non con molta grazia e imitando ancora un po' il verso del pollo. Per certi versi era proprio un babbao. Risero seduti su delle vecchie poltrone,passandosi la pallina del biliardino e scuotendola da una parte e dall'altra. Poi lui guardò l'orologio,e disse che doveva andare,con un non indifferente velo di tristezza sul volto magro. 
"Devo andare. A domani,Herm." 
Draco fece una cosa molto buffa. Gli cinse la vita da dietro con un braccio e strusciò la sua chioma bionda e liscia contro quella scura e cespugliosa della ragazza. Per un attimo rimase sorpresa,se non scioccata. Poi disse,mezzo sussurrato:
"A domani Draco." 
Sbattè la porta forte,e la piccola dolce Hermione si ritrovò da sola,smarrita come un cerbiatto,e sentendo soltanto l'eco del suo respiro si ritrovò a pensare a quanto fossero cambiate le cose in meno di una settimana.  
  
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