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Autore: Hikari93    07/09/2011    3 recensioni
Naruto è un ragazzino ricco, che si ritrova, quasi per puro caso in un locale niente male, soprattutto per quanto riguarda un cameriere moro dalla "doppia personalità". Niente di complicato, se vi va, leggetela.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Non me lo aspettavo- esclamo soddisfatto. Sorrido, perché non riesco a credere che tutto stia andando per il meglio. Innanzitutto, le adorabili vacanze di Natale ci hanno accolti, strappandoci, almeno per alcuni giorni, alle pressioni della scuola. Senza contare che posso dormire di più fare colazione di mattina senza strozzarmi per evitare ritardi, trascorrere più tempo con Sasuke e, soprattutto, dedicare la mia attenzione anche ai miei genitori.
-Nemmeno io.- Sasuke scrolla le spalle, ma sul suo volto resta dipinta un’espressione indecifrabile. Non riesco a capirlo.
-Pensavo fossi contento.-
-Non mi sembra di aver detto il contrario.-
Lo fisso, un sopracciglio alzato. Seduto sul mio letto, accanto a me, a gambe incrociate sembra perso a contemplare il vuoto, come se volesse riuscire a scrutare ciò che si trova aldilà dell’arancione della mia calda coperta. Le dita si torturano continuamente, in cerca di una quiete che sembrano non trovare.
-Sasuke, ma ti rendi conto o no che è andato tutto bene, mh?- sbotto infine, senza smorzare il mio entusiasmo più del necessario. Inclino la testa di lato, finchè non riesco a scrutarlo per bene negli occhi. Prendendolo alla sprovvista, gli imprimo un bacio veloce sulle labbra. Solo così ottengo un minimo di considerazione.
-Sì, è andato tutto bene- conclude.
Sospiro.
 
Proprio ieri, i miei genitori sono ritornati dal loro viaggio di affari, tanto per festeggiare il Natale con noi. Ovviamente, ne sono stato felice, anche se i miei, mio padre in particolare, hanno notato qualcosa a loro dire di diverso nel mio sguardo, come un pensiero fisso, simile a nebbia, che mi oscurava gli occhi azzurri e vispi. Lì per lì li ho rassicurati, buttandola sul ridere e dicendo loro che no, non c’era nulla. Poi, ho presentato Sasuke, come mio nuovo amico. Non mi sono sfuggite le occhiate di Jiraiya: sembrava che mi stesse  perforando la schiena, grazie a quelle sue iridi nere. Tutto sommato, sono riuscito a trascorrere normalmente il resto della giornata, con quell’unico pensiero fisso che mi logorava dall’interno. “Mi sento morire: voglio dirglielo immediatamente”, pensavo, e resi partecipe anche l’Uchiha delle mie riflessioni. Tuttavia, non ricevetti un vero e proprio cenno di assenso o di diniego. Ma oggi pomeriggio, dopo pranzo, non ce l’ho fatta più e, inconsapevole dei pensieri di Sasuke – e come si fa a capirlo? – mi sono fatto avanti. L’ho preso per il braccio, e me lo sono trascinato dietro.
-Mamma, papà, devo parlavi- ho esordito, attirandomi gli sguardi gentili di tutti e due. Dietro di me, Sasuke ha sussultato.
-Dicci pure, caro.- A parlare, mia madre. Sempre con quel tono apparentemente calmo e un sorriso rassicurante stampato sulle labbra. Tremai interiormente al pensiero di poterli deludere. Come avrei reagito se non avessero accettato ciò che ero? Non pensavo ad altro che a questo.
Mio padre, al suo fianco, sorrideva.
Ho pensato, in quegli interminabili istanti, dove sono stato oggetto degli sguardi di tutti, a cosa fosse meglio dire, a come sarebbe stato meglio esprimersi, se ci fosse un modo logico per dire una cosa del genere, per esternare i propri sentimenti. Non credo di aver mai riflettuto tanto.
-Lui è Sasuke Uchiha, ma è un semplice amico: è il mio ragazzo.- ho detto. Sentire la mano di Sasuke tremare mi ha turbato. E’ stato come se l’Uchiha mi avesse trasmesso tutta la sua insicurezza, quella che ogni volta tenta di nascondere. Ho sorriso, sperando di confortare prima me stesso, e poi i miei genitori dei quali non capivo la reazione.
Mia madre mi è sembrata leggermente imbambolata, ecco… come se anche lei fosse presa dal dubbio e dalla paura di essere indelicata.
-Lo ami?- mio padre.
Non esiste domanda più semplice di questa: ho annuito con convinzione, neppure il minimo dubbio ha solcato il mio volto.
E lui ha sorriso, a significare che andava tutto bene.
E con lui, anche mia madre.
-Benvenuto in famiglia, Sasuke Uchiha.-
All’affermazione di mia madre, e più precisamente della parola “Uchiha”, mi è sembrato di vedere mio padre storcere il naso.

 


 




 
Scusatemi per il capitolo cortissimo (prometto: mi rifaccio la prossima volta!)! Figuratevi che ho scritto questa cosa abbastanza velocemente, e penso proprio di aver fatto un casino con i verbi! ç__ç
Comunque, ci avviamo alla conclusione, credo al massimo altri due o tre capitoli, di questa storia senza senso. Penso di essere migliorata un po’ da quando l’ho iniziata, per cui spero di poterne, un giorno, scrivere un’altra, scritta meglio e con un senso 8scusate il gioco di parole XD).
Scusatemi anche per il ritardo, per eventuali errori (perché SO che ce ne sono, anche se non riesco a trovarli).
Ho voluto comunque aggiornare, perché era quasi un mese che non lo facevo. Spero di poter fare prima, la prossima volta! TT___TT
Solo una cosa: siate buoni <3
 
P.S. Non mi esprimo proprio sul senso che dovrebbe avere – ma che non ha – questo capitolo. 

 

   
 
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