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Autore: Ilune Willowleaf    08/05/2006    3 recensioni
Cosa succede se prendiamo un'ambientazione grandiosa e ampia come "Exalted" della Withe Wolf, e facciamo giocare all'interno di essa dei giocatori casinari al punto giusto? Attenzione: alto tasso di demenzialità alla Lamù e Ranma
Genere: Demenziale, Azione, Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 parte 3
Capitolo 1 parte 3: nel covo delle Bande Gialle
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Quando mi svegliai, Mikahil stava già preparando gli zainoni con tutto il necessario per l'escursione.
Dopo la colazione (abbondante e senza quat), Mikahil andò a sellare e preparare i nostri cavalli.
Nizar stava aveva già il cavallo pronto, pulito, strigliato, curato, sellato dallo stalliere della locanda, che aveva capito (a differenza di quel cretino dell’oste), più o meno, che quella signora era una tipa MOLTO importante.
Eravamo pronti a partire verso nord, per il luogo che Mikahil riteneva essere il quartier generale delle Bande Gialle.
-Mmm… Mika, hai preso un cavallo anche per me, o cavalco con te?- chiesi, accarezzando il dorso dell’animale, nervoso (tutti gli animali da carne sono nervosi vicino a me… sarà per il leggero odore di cacciatore, quel non so che di predatore, che emano e che gli animali percepiscono?)
-Cavalca con me ^__^- sorrise Nizar tutta pimpante.
-Uh?- voltai la testa, curiosa. Il cavallo di Nizar in effetti era più controllato di quello di Mikahil, forse più avezzo a cose strane.
-Ho sentito bene...? Okkei vieni qui che c'è posto^__^- ommamma, deve aver scambiato il mio cenno interrogativo per un si…
-Ehm, no, io preferisco cavalcare con Mikahil... ^^;;;- arretrai di qualche passo, la fronte imperlata di sudore. Ci provava spudoratamente, altro che!
-UN CAVALLO A TESTA- calcò Mkahil
-Ma io non so cavalcare ;_;- ricordai al mio compagno -Mikahil, sai che non so stare in sella senza cadere!!!-
Oramai, per me i cavalli sono solo cibo, e solo incidentalmente un mezzo di trasporto.
-Metti quella casa ambulante che definisci borsa sul mio cavallo, io vengo con te!!!- esclamai.
Nizar parve illuminarsi un attimo… scese da cavallo, corse sul retro della locanda, e dopo poco ne tornò con… bell'asinello^_^
-Guarda Tail, questo è docile e tenero^^-
“Tail”? ehi, chi ti ha dato il permesso di usare tanta confidenza?
-Sicuramente può aiutarti se non sai cavalcare^__^ *evil grin*-
-... -_-...-
Preferii lasciare perdere... -Guarda, sono abituata  così…- dissi in tono neutro, prima di girarmi, accostarmi al cavallo di Mikahil, saltarci su e rimanere in piedi sulla groppa
Mikahil, che era già in sella, si voltò e mi fece sedere con lui, sospirando.
-Meglio che scendi, non fare l'equilibrista.- mi disse, con uno sguardo come a dire: “non fare l’esibizionista inutilmente”.
Mi strinsi a Mikahil, sorridendo.
Quando cavalchiamo assieme, io sto seduta dietro, ben attaccata a lui.
È vero, non so cavalcare. Da mortale, di cavalli non ne ho mai cavalcati, al massimo, erano attaccati al calessino.
E da Lunare, i cavalli per me sono sempre stati cibo. Ne ho anche assorbito la forma di uno, un cavallino robusto, pomellato grigio, rustico.
Iniziammo a cavalcare verso nord.
Mikahil si dimostrò un battipista abbastanza nella media… anzi, un po' mediocre, anche se si giustificò dicendo di non conoscere la zona. ^^;
Si era oramai fatto mezzogiorno, ed eravamo appena in vista delle colline tra le quali si trovava la nostra destinazione.
-Ahem, forse è meglio accamparci e mangiare qualcosa.- propose il mio compagno.
La pianura era piuttosto brulla. Qui e là, piccole macchie di alti arbusti frammisti ad alberelli cespugliosi punteggiavano, dove l’umidità era un po’ maggiore, una distesa di erba secca e rada, tenace, frammista a sassi.
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-Ci accampiamo nei pressi degli alberi, così non saremo molto in vista?- chiese Nizar.
-Ho della carne salata dietro. Purtroppo nulla di meglio.- disse Mikahil, con tono di scusa verso Nizar. -Per l'accamparci, se facciamo in fretta anche qui andrà bene.-
-Ok. Vuoi che vado a vedere se trovo qualcosa di appetitoso, o usiamo le provviste?- chiesi al mio compagno.
-Uhm, un coniglio, ostessa^_^- fece Nizar, evidentemente convinta che scherzassi.
-Agli ordini!!!- scattai sull’attenti sulla groppa del cavallo.
-O_O ehi mumento ma… cosa intendi fare?^^"- si, era proprio convinta che stessi scherzando, quando ho detto che andavo a caccia.
Ero già saltata giù dal cavallo, scomparsa nella vegetazione bassa, e rispuntata qualche metro più in là.
-Procuro qualcosa di meglio della carne secca!!! Ecco cosa fo!- esclamai, prima di tornare a sparire nella vegetazione, come un vero felino delle savane.
-Ehi ma dove è andata?^^"- chiese smarrita a Mikahil.
-Lasciala fare. È cresciuta tra i barbari dell'est, e sa cavarsela da sola.- la tranquillizzò il mio compagno.
-Si ma…come lo procura?^^"-
Mikahil sorrise e scosse la testa. -Lasciala fare.- rispose semplicemente.
-Uhm va bè…*glom*…non vorrei mai si facesse male nel folto del bosco o_O-
eheheh… non ti preoccupare, nonnina, è il lupo che deve temere me, non il contrario… anche se la carne di lupo è tignosa e ha un sapore schifoso… meglio il coniglio.
-Tranquilla. Quella ragazza sa essere sorprendente.- sentii Mikahil rassicurarla, mentre mi allontanavo un po’, in cerca di tracce.
Fiutai la traccia, e come un segugio arrivai alla preda, silenziosa come un’ombra.
Era un grassoccio coniglio di un paio di anni circa. Ottimo: giovane, ma non piccolo. Un maschio che stava approfittando di un invitante macchia di lamponi per strafogarsi a più non posso.
La bestiola non fece neanche a tempo a capire cosa stava succedendo, che già le mie mani avevano circondato il suo collo e l’avevano rotto con un secco *crock*. Accidenti, avrei potuto prenderlo vivo, berne il sangue ed assumerne le sembianze!
Uffa. Avrei dovuto usare il coltello: una morte così avrebbero potuto generare domande inopportune da parte di Nizar. Non avevo però il mio coltello d’osso con me. Imprecai.
Avevo fatto presto. Cavai dalla piccola borsa che mi pende sul fianco un largo fazzoletto di tela, e lo riempii di lamponi.
Così, quando tornai all’improvvisato accampamento, dove Mikahil aveva fatto il fuoco e preparato la brace, oltre alla carne portavo anche la frutta.
-Guardate qui!!! Abbiamo anche il dessert!!!- mostrai trionfante un fazzoletto pieno di frutti di bosco
-Ehi, pretendo di capire: cos'hai usato per cacciarlo?^^ non mi pare tu abbai delle armi appresso^^""- chiese Nizar, di una pericolosa curiosità, riferita al coniglio col collo rotto.
-Se conosci le tracce degli animali, è facile arrivare alla tana, - spiegai - e lì tendere dei lacci. -
-Ah^^"- disse solo la Cynis, evidentemente del tutto ignara delle tecniche di caccia col laccio.
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Dopo una breve pausa con pranzo leggero a base di coniglio arrosto e lamponi, ripartimmo.
Continuando verso nord, la pianura lasciava posto ad un terreno collinoso e pietroso molto brullo, in cui anche con i cavalli non riuscimmo ad andare più veloci di un semplice passo d'uomo.
Mikahil armeggiò con una grossa mappa. Dopo averla attentamente consultata, parlò. -È meglio lasciare qui i cavalli e muoverci a piedi per l'ultimo tratto. Abbiamo a che fare con una banda, meglio passare inosservati.-
Così, scendemmo, legammo i cavalli vicino a dell’erba, nascondemmo parte del bagaglio, e affrontammo la dura scarpinata, che si protrasse per un’oretta buona. Lo confesso, avrei preferito farlo fare ai cavalli, il tragitto. Ogni tanto devo ammettere che sono utili pure loro, a parte come bistecche.
-Mikahil, vuoi che ci fermiamo un attimo, che cerco tracce?- chiesi a un certo punto.
-Sì, dà un'occhiatina in giro e vedi se trovi qualcosa. - annuì il mio compagno.
Iniziai così una meticolosa ispezione del terreno.
Frugai per una mezz'oretta in giro, seguendo poche tracce, principalmente ramoscelli spezzati. Alla fine, trovai, nei paraggi, quella che supposi essere una grotta artificiale, forse l'ingresso di una miniera o qualcosa di simile; era una volta abbastanza alta e spaziosa scavata nel fianco roccioso di una collina ripida e sorretta da assi e supporti di legno.
Tornai verso Mikahil e Nizar, e notai che sulla sommità della collina c'è una piccola struttura in legno, una specie di guardiola, mimetizzata abbastanza bene. Probabilmente dentro c’era qualcuno, forse delle guardie o delle sentinelle. Tuttavia, l'ingresso della grotta in sè e per sè non era piantonato.
-Mikahil, vieni a vedere…-
Condussi Mikahil e Nizar più vicini, e gli spiegai quello che avevo scoperto.
-Andiamo… ma muoviamoci con attenzione. Se c'è qualcuno di guardia, meglio non allarmarlo.- disse il mio compagno.
-Vi seguo? Se vi posso servire…- chiese Nizar.
A volte mi domando se non abbia scaglie, al posto del cervello…
Mikahil la guardò strano (che avesse avuto anche lui il mio stesso dubbio sulla natura del contenuto del cranio di Nizar?) -Ma, veramente noi contavamo tutti su di te…-
-Ah si?^^" Ed in che senso dovreste contare su di me^^"-
Intanto ci eravamo avvicinati alla grotta, stando attenti a non venir notati da chiunque possa trovarsi nella guardiola, riparandoci dietro una grossa lastra di pietra.
-Beh, sei una Stirpe del Drago... sai com'è, avere un Eccelsa con noi è un po’ una garanzia!- fece Mikahil sorridendo.
-Mika, vado a vedere?- sussurrai, cercando di interrompere una conversazione che poteva diventare pericolosa.
-No, aspetta, qui ci serve un piano. E poi il terreno è tutto scoperto, ti vedrebbero subito.- mi zittì il mio compagno.
-Ok. - aveva ragione… in parte "Se solo non ci fosse quella, potrei andare a vedere indisturbata... uffa" pensai, stizzita. -Idee?- chiesi… ignorata, dato che Mikahil e Nizar avevano ripreso a parlare.
-Garanzia… insomma vorreste approfittare? T_T- <--- NON è una faccina che piange, attenzione :P
-Uhm… beh… detto proprio terra-terra… sì. ^^-
-........-
Mikahil, dove è finita la tua rinomata diplomazia?
"Se solo potessimo rivelarci, quelli lì dentro morirebbero di paura... TRE eccelsi... hihihi" pensai tra me e me.
Non era però il momento di ridere, dato che Nizar pareva aver cambiato visibilmente umore.
Decisi di scendere in campo anche io…
-Ma non volevate aiutarci?- feci, con vocina dolce. -Quelli lì non possono mica passarla liscia, dopo aver ammazzato un povero mercante così!- continuai, con aria occhioni-dolci-per-favoooore (che, tra l’altro, mi riescono a meraviglia).
-Certo che volevo aiutarvi. aiutare, non essere sfruttata =_=
Sapessi quante altre morti non sono state volute, eppure non si è mosso un dito. -
-Beh, se è per lo "sfruttare", praticamente Mikahil sfrutta da quando l'ho conosciuto le mie abilità di esploratrice e cacciatrice…- cercai di rabbonirla.
Mikahil fece spallucce, come a dire "ciascuno fa quel che può".
-E poi, non siete curiosa di vedere cosa o chi c'è là dentro?- chiesi, con aria da bambina curiosa.
-No- rispose, fredda come un ghiacciolo.
-IO ne farei volentieri a meno. Ma dobbiamo entrarci comunque…- troncò Mikahil.
Nizar sospirò, alzandosi -…che idee avete?-
-Fate da diversivo, io entro e rompo il collo alla guardia, poi entriamo?- esposi con un sorrisino, in modo da non lasciar capire se scherzassi o meno (beh, se necessario, non avrei avuto remore  a macchiarmi le mani di sangue. L’ho già fatto e lo farò in futuro, se necessario).
Mikahil mi guardò con sguardo pallato, mentre Nizar commentò, scherzosa -Guarda guarda, un nuovo cadavere^_^ allora te la faremo pagare cara :P-
-Uffa, mai che le mie idee vadano bene…- misi su il broncio.
-In effetti, raramente.- rincarò la dose Mikahil.
-l'ingresso non è sorvegliatissimo... potremmo cercare di strisciare dentro...- stavo ragionando a mezza voce, quando afferrai il senso delle parole di Mika.
-Cattivo Mikahil… perché non ti fai venire TU una idea?-.
-Giusto!- rincarò Nizar -Non sei forse tu il diplomatico? ^^-
-Ne HO una, ma non mi hai dato tempo di esporla…- fece il mio compagno, stizzito.
-Ok, parla. - lo incitai.
-*ahem* Five, pensi di riuscire a distrarli per un attimo, in modo da permettere a me e Nizar di sgusciare dentro senza essere visti? Potresti far perdere le tue tracce e seguirci subito dopo, prima che tornino ai loro posti. -
-Penso di si...
che opzione preferisci? Ragazzina smarrita, fumo all'orizzonte, urli selvaggi?-
-Boh, sei tu l'esperta. - fece spallucce Mika.
Nizar alzò la mano.
-Preferenze, Nizar?-
-Dato che fai tanto la carina, fa la piccola smarrita che fugge da un capanno in fumo all'orizzonte, attaccato da qualche nemico…-
-Non ci sono capanni in zona.- replica, logica.
-e poi...
come fa il fumo dall'orizzonte ad investire il capanno?- rincarò Mikahil, con tono incredibilmente sarcastico.
-Credo che accenderò un bel fuoco fumoso sopravento… quindi preparatevi dei fazzoletti bagnati per non soffocare…- ponderai.
-La ragazzina smarrita non dovrebbe essere di competenza di guardie, quindi se ne fregherebbero molto. QUALSIASI cosa che bruci e che può investire la zona, magari qualche nemico in vista, così si smuovono ad andare a vedere :P- si trovò d’accordo Nizar.
Così scartammo l’idea della “ragazzina smarrita”.
Il vento c’era, ma molto leggero, da nord a sud. Troppo leggero perché il fumo investa tutto.
-Il vento è troppo leggero, per fare falò che li affumichino…- constatai.
-Basta chiacchiere. Five, va là, tiragli un sasso attraverso la finestra e poi scappa. - tagliò corto Mikahil.
-Un... sasso?- sospirai -Com’è poco fine… okkei…-
Mikahil fece un sorrisone -simple is best!-
Nizar, a braccia conserte, borbottò -Allora bon, sto zitta -.- -
Scivolai via, avvicinandomi alla torretta dalla parte opposta all’ingresso della grotta.
Sassi ce n’erano in abbondanza, e ne presi una bracciata.
Avvicinandoti, mi sembrò di sentire qualche rumore e parola dall'interno, c’era certamente qualcuno dentro.
Presi a bersagliare di sassi le finestre, mandando in frantumi alcuni vetri, e facendo un fracasso colossale.
Quasi subito la porta si spalancò, e ne uscirono di corsa due uomini mal messi, con armature leggere spaiate, uno con una spada ed uno con una lancia.
Feci loro una linguaccia, poi scappai in direzione opposta a Mikahil e Nizar.
-Ehi, tu!- -prendila!- si incitavano a vicenda… poveri illusi.
Corsi leggera, e mi tuffai nell’erba alta, il mio, si può dire, ambiente naturale, in cui mi muovo e mi confondo come il ghepardo mio totem.
Quei due iniziarono a inseguirmi, da fessi quali erano.
La mia idea era di fare un largo giro che desse almeno 5 minuti a Mikahil e a Nizar per entrare, poi tornare lì lasciandomi alle spalle i soldati spompati.
Li distanziai facilmente, erano abbastanza fuori allenamento, e in ogni caso deve ancora nascere il mortale che mi batta nella corsa!
Ridendo tra me e me per la loro lentezza, feci un largo giro e, dopo essermi assicurata che Mikahil e Nizar fossero già entrati, mi fiondai dentro anche io correndo più veloce che potevo.
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-Ok, andiamo!- Mikahil incitò Nizar, scattando poi verso l'ingresso della caverna.
Entrarono, senza farsi scoprire, ma al pelo. Si presero una bella sorpresa quando io, con la mia innaturale velocità, letteralmente apparsi di fronte a loro, spompati, fresca come un fiorellino.
-Momenti vi vedono, mi sa…- dissi, con un piccolo sorriso di condiscendenza -Ho seminato quelle lumache zoppe in un attimo!-
-Vedevano, 'gnurant :P- mi corresse Nizar.
"Sarò 'gnurant', ma sono 'veloc', io..." pensai, ignorando deliberatamente la correzione.
-Silenzio ora… andiamo avanti con attenzione e cerchiamo di capire che razza di posto è questo.- ci zittì Mikahil.
-Ok. vado avanti io?- mi offrii.
-Vi copro le spalle?- si offrì invece Nizar.
Mikahil annuì, e fece cenno di continuare avanti.
Avanzammo, io in testa, Mikahil al centro e Nizar in retroguardia. Esploravo il terreno in cerca di eventuali trappole/passaggi/altro, ma non trovai nulla.
Dopo poco, la galleria diventava più simile all'interno di una casa: terreno e pareti lisce, anche se un po’ rozze perché scolpite direttamente nella pietra, fiaccole fissate ai muri che rischiarano l'ambiente, intersezioni e, di tanto in tanto, porte. Quasi un labirinto.
Avevo del gesso con me, e presi a fare, a ogni bivio, un piccolo segno per terra, vicino al muro, indicante la direzione da cui venivamo. Ci sarebbe venuto comodo nel caso avessimo rischiato di perderci.
Mikahil si grattò la testa. -Ho paura che siano più numerosi e meglio organizzati di quanto immaginavamo.…-
-Beh, se li becchiamo pochi per volta, non dovrebbe essere difficile…- dissi tranquilla io.
Nizar pareva in ascolto, forse per controllare che non arrivasse nessuno. Dalla sua espressione relativamente tranquilla, pareva di no.
-Chissà dove stanno i capi… se riuscissimo a colpire loro, decapitando l'organizzazione, cadrebbero come pere cotte…- riflettei.
Nel frattempo, ci eravamo nascosti in un ripostiglio, una piccola stanza con scope, stracci e secchi d’acqua per le pulizie.
-L'idea è carina, ma… boh. Chissà dove sono. - si dichiarò Mikahil.
-Ne acchiappiamo uno e lo facciamo cantare?- proposi, con aria furbetta.
-Potrebbe funzionare. Ho già avuto a che fare con criminali simili in passato… so come parlarci.- e qua Mika fece un sorrisetto un po’ cattivo.
-Ok, tutto sta ora o ad aspettare che passi qualcuno, o ce lo andiamo a cercare…-
-…Io posso fare qualcosa?- si offrì Nizar.
-Se magari ci dai una mano a bloccarne uno… abbiamo corde?- chiesi. -Io esco e vedo se e dove ci sono segni di persone… statemi dietro che se c'è qualcuno, mi aiutate a bloccarlo, ok?-
-Non credo avremo bisogno di bloccare il nostro soggetto. Nizar, pensi di riuscire a stendere una persona in un colpo solo?- chiese Mikahil -SENZA ucciderlo-, specificò subito dopo.
-Mika, se però vogliamo interrogarlo, meglio legarlo, un eventuale prigioniero, no?-
Mikahil mi ripeté che non sarebbe servita, e io mi fidai.
Uscii, quatta quatta, e origliai alle porte, per sentire voci o simili.
-Nizar… vedi se riesci a sorprendere qualcuno che passa in questo corridoio e a stenderlo in una sola botta, prima che dia l'allarme. - stava spiegando Mika.
Sentii dei passi avvicinarsi…-Siamo fortunati, ecco un pollo…- uno solo, dal rumore di passi -Perfetto, è solo…-
Il “pollo” stava passando davanti alla porta del ripostiglio, in cui eravamo rientrati.
-Uhm vado io...qualche consiglio?^^- sussurrò Nizar.
-Picchialo sulla testa col piatto della spada.- fece Mika, col tono di chi spiega le cose ai bambini, ma scherzosamente.
-ok^___^- quando sorrideva così, dava una brutta impressione…
Quatta quatta uscì dal ripostiglio, alle spalle del tipo; gli puntò il ditino sulla spalla, lo fece girare, gli disse “ciao!”…
e poi lo stese con una piattonata in testa!
*SDENG* (classico rumore di padella contro cranio umano) *thunk* (classico rumore di cranio umano che colpisce il duro, duro pavimento)
-BINGO!!!- esclamai.
Nizar lo trascinò dentro, e a quel punto l’interrogatorio passò in mano a Mikahil.
Mi misi comoda a guardare… manco fossi al teatro!
Beh, in effetti, un po’ di pop-corn non ci sarebbe stato male…
Senza troppe cerimonie, Mikahil prese il secchio della lavatura di pavimenti e glie lo versò in testa.
-Povero… chissà che schifo di acqua, in quel secchio…- mormorai a Nizar, anche lei bella comoda accanto a me -Adesso ci divertiamo…-
-Ok stiamo a guardare…- fece lei, i gomiti sulle ginocchia.
Appena il malcapitato criminale riprese i sensi, Mikahil gli mise con fare un po’ strafottente un dito sulla punta del naso, e gli fece -Non ho bisogno di dirti cosa succederà se ti metti ad urlare; -, con tono molto duro -patti chiari amicizia lunga.-. Chiaramente, era un modo di dire ironico…
-A…amicizia…- mormorò Nizar sotto, molto sotto voce.
-Oooh, adoro quando fa il cattivo…- le sussurrai.
Il tipo, chiaramente spaventato e sorpreso, annuì in silenzio. Mikahil lo guardò con aria parecchio intensa per alcuni secondi, per metterlo ancora più a disagio, e lo scrutò interamente, come se lo stesse esaminando cercando chissà che cosa.
Poi, improvvisamente, gli spara uno schiaffone in faccia (con il classico *sciock* che riecheggia per lo stanzino) e si alza in piedi (prima era in ginocchio vicino a lui, tuttora steso a terra). -Bene, iniziamo. -  fece, tirando fuori da una tasca della giacca due coltelli.
-Che bisogno aveva di tirargli lo schiaffo, poi…- mormorò MOLTO sotto voce Nizar.
Il tipo sbarrò gli occhi. -N-no, aspetta, io non so nulla, s-sono l'ultima ruota del carro qui!-
Mika fece un altro sorrisetto strafottente. -E chi vuole sapere qualcosa?- fece, tirando un coltello e piantandolo per terra pericolosamente vicino alla sua faccia.
Nizar osservava del tutto indifferente la scena; io guardavo come se fossi stata al teatrino delle marionette.
Mikahil è MOLTO bravo a trattare con la gente. È la sua specialità, e quello che fa ha un senso. Quindi, in questo caso la parte richiedeva che io gli reggessi il gioco.
Mika si girò verso di noi, dandogli le spalle. -Tenetelo inchiodato a terra.- fece, con un tono da comandante che dà ordini ai sottoposti. In realtà, senza che il poveraccio lo potesse vedere, ci fece l'occhiolino, come a chiederci di dargli corda.
E corda gli demmo. Io gli bloccai le gambe, Nizar i polsi, con una mano, mentre con l’altra gli teneva la testa premuta a terra.
Beh, certo che eravamo davvero delle carogne… ma il bello doveva ancora arrivare.
Mikahil si girò, giochicchiando con l'altro coltello. -La guardia civile di Larjin vi sta dando la caccia. Hanno già montato una bellissima forca tutta per voi. Purtroppo, vi abbiamo trovato prima noi... non ve la caverete così facilmente.- si inginocchiò ancora, posando la punta del pugnale all'altezza dello sterno del poveretto. -Ma prima, sono curioso di vedere esattamente QUANTO avete avuto a che fare con le potenze demoniache.-
Poi, rivolto a noi, con tono medico e professionale -Pensate che sia meglio ispezionare il fegato, o è meglio prima i polmoni?-
-Io opterei per l'intestino. - fece Nizar.
-Non saprei, forse i polmoni- feci invece io, tranquilla, come se non si trattasse di vivisezionare un uomo -Se gli stagliuzzi il fegato, tirerà il calzino troppo in fretta; - spiegai - ma non danneggiare troppo le corde vocali; un polmone solo: l'altro gli servirà per cantare…- terminai.
-Ma se gli sfili tutto l'intestino vedrai che sputerà fuori quel che ci serve!- ribatté Nizar.
Il tipo ovviamente sbiancò (eccecredo!!!). -No, vi prego! Non ho fatto niente! Sono qui da poco! Mi hanno costretto! Non mi rimaneva più nulla…- tentò di giustificarsi, tremando e piangendo i paura.
Eh, si, eravamo porprio un bel trio di carogne.
-Allora, canta, uccellino… o potremmo cominciare da qualcosa di non necessario… ma molto doloroso…- dissi, indicando i… gioielli, e facendo un sorrisino molto, molto cattivo.
-MA NON MI AVETE ANCORA CHIESTO NULLA!!!- esclamò, disperato, ma stando attento a non alzare troppo la voce.
-Oh, già… dettaglio…- notai, con aria annoiata.
-Infatti aspettiamo che LUI lo faccia…- replicò Nizar, indicando con un cenno della testa Mikahil.
Guardai il mio compagno con aria furbetta.
Mikahil gettò un’occhiata sul malcapitato. -Ah, sei innocente? o almeno così dici di essere…-
-Dettagli, minimi dettagli, se sa da fà, se fa. - disse Nizar con aria saputa.
Mikahil guardò più profondamente il tipo -Ma se sei davvero innocente, allora non dovrebbe importartene nulla di questo culto. Sei qui solo perché a Larjin sei ricercato, in fondo. -
Il tipo pallò gli occhi. -E come fate a saperlo?!-
Mika lo ignorò. -Tutti questi santuari di cultisti hanno sempre una sala centrale. Se sei veramente innocente, dicci dov'è, e potrai tornare a casa, dalla tua moglie. Il governo di Chaya rimuoverà tutti i capi d'imputazione a tuo carico e sarai di nuovo un uomo libero.-
Il tipo era sempre più sconvolto…
Esitò per un secondo, poi cedette. -Dritto per il corridoio centrale… la porta sulla destra. Ci sono due guardie, una di loro ha la chiave…-
-Ok ora sappiamo quello che ci serve… lo traumatizzo di nuovo?^____^- chiese Nizar con un sorrisone.
Mikahil si rialzò ed annuì. Mentre Nizar traumatizzava (cioè stordiva con un pugno sulla capoccia) il poveretto, sghignazzando inquietantemente.
-Mikahail… ti ho mai detto che sei dannatamente sexy quando fai il cattivo?- sussurrai al mio compagno, facendogli l’occhiolino.
Per tutta risposta, mi sorrise e mi fece una linguaccia in risposta.
Ehi! Io dicevo sul serio!
-Cosa dite di bello?^_^- chiese Nizar. Evidentemente, non aveva sentito nulla.
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-Come ci muoviamo con quelle due guardie? Ci pensiamo noi fanciulle?- chiesi, scrocchiando le dita.
-Argh, non vorrai farmi aver a che fare con un uomo…- fece Nizar inorridita. Forse pensava che dovevamo sedurli…
-Le lascio a voi… fate un bel doppio knockout prima che una possa dare l'allarme. - disse tranquillo Mikahil.
-^_^ bene!!! Andiamo a menar le mani!!!- presi per un braccio Nizar, uscimmo dallo stanzino, e ci avviammo in silenzio verso la strada indicata dalla vittima.
Le guardie non si accorsero di noi, nascosti dietro l’angolo. Se la porta fosse stata aperta, sarei potuta tranquillamente passarci in mezzo, probabilmente, senza che neanche mi vedessero.
Mi lanciai per colpirli alla nuca, ma avevano degli elmi, non presi bene la mira, o vattelapesca, fattostà che non riuscii a fare altro che a farli guardare attorno disorientati per un paio di istanti.
Per fortuna, grazie alla mia velocità ed elusione, ero di nuovo al sicuro prima che mi potessero anche solo immaginare.
Al secondo tentativo, le stesi entrambe. 
Nizar spogliò e prese la divisa a uno dei due; le stava a pennello, ma aveva un’aria schifata, forse perché aveva dovuto spogliare un uomo? Aveva anche trovato la chiave, nel vestito.
-Bene, ora che facciamo? Mikahil, se magari indossi anche tu la divisa, potreste entrare senza problemi. e io… io so passare inosservata…- proposi.
Mikahil non pareva molto convinto, ma indossò anche lui la divisa, sopra ai suoi abiti.
-Se conosco questo genere di culti, di sicuro ai semplici adepti non è permesso entrare liberamente nel sancta sanctorum…-
-Beh, se ci sono degli ostacoli… li si rimuove, no?- replicai al mio compagno, scrocchiando le dita.
Mikahil aggiunse, mentre stavamo per entrare, sussurrando nell'orecchio di Nizar: -Mi raccomando, massima faccia di bronzo e, se succede qualcosa di sospetto, attacca subito! Ho la brutta sensazione che potremmo trovarci contro un demone o due del primo cerchio… questi cultisti mi sembrano ben organizzati. Io e Five cercheremo di coprirti.-
Mi sistemai, il mantello in modo che mi coprisse il più possibile (è magico, e aumenta la mia capacità di eludere gli sguardi; la gente mi vede, ma non percepisce la mia presenza), tenendomi vicino ai muri e cercando di passare inosservata.
Poi Mika mi sussurrò -Tu resta nascosta e cerca di coprirci se le cose fanno male. Cerchiamo di evitare di farci scoprire come Eccelsi Celestiali da Nizar… fuoricasta o no, non credo che ci prenderebbe bene se sapesse la verità.-
Annuii.
-D'accordo, vado allora… tu che sai, hanno usanze particolari, come saluti o gesti tra di loro? Se devo far bene la parte, non devo sbagliare…- chiese Nizar.
-Uhm… non lo so!- sorrisone innocente di Mika -Tu lascia parlare me, improvviserò qualcosa.-
-Ok, allora vado…-
E vai, porca miseria! Coraggio, un po’ di fegato!
La porta era chiusa a chiave, ma noi la chiave l’avevamo… peccato, ho perso l’occasione per esibire le mie discrete capacità di scassinatrice…
-Apri tu?-
-Apro io…-
MUOVETEVI!
Nizar girò la chiave nella porta, e la serratura si aprì senza storie.
Io mi tenevo dietro di loro, nel caso ci fossero persone che potessero vedermi.
Precauzione inutile: la porta dava su una stanza stretta e male illuminata. L'unica fonte di luce e di calore era rappresentata da cinque bracieri in ferro, uniti da catene in modo da formare un pentacolo, disposti attorno ad una specie di piccolo piedistallo/altare scolpito che emergeva dal pavimento, dalla forma irregolare ed elaborata che non riuscimmo, lì per lì, ad identificare bene. Tutto il posto sembra deserto.
-Mi sa tanto di rituale di evocazione o altre diavolerie del genere, Mika…- sussurrai, avvicinandomi al mio compagno.
-A me sa tanto di sacrificio o qualcosa di simile…- fu invece il commento di Nizar. Deglutii.
-No, non è così… questo simbolismo è… strano… copritemi, vado a controllare l'altare. - disse Mikahil.
Nizar controllò in giro, io mi misi alla porta, per segnalare la presenza di ospiti indesiderati.
Mikahil si avvicinò all'altare, passando oltre le catene, stando ben attento a non toccarle.
-Ma questo è…- fece, ma le parole gli morirono in bocca. -Ma questi sono deficienti. Non possono farlo. Non esiste.- disse, con tono sicuro; quando si girò notammo però che… boh, sarà stato per colpa della luce, ma sembrava stranamente pallido.
Nizar e io gli ci si avvicinammo
-Cosa succede?- chiese Nizar.
-Mika, che hai?- feci io, preoccupata -Che vogliono fare?-
Mikahil si guardò in giro. -Cercate la maschera… dev'essere qui vicino, forse in qualche nicchia nei muri. Non lo so, Five, o meglio credo di averlo capito ma di certo mi sto sbagliando…-
-Ciò non mi rassicura. Su, cerchiamo 'sta maschera…- disse, decisa; frugai i muri passandoli in rassegna centimetro per centimetri, imitata da Nizar, dall’altra parte.
Dopo meno di un minuto, trovai una serie di nicchie. La maggior parte erano vuote, ma alcune contenevano degli oggetti bizzarri e variegati (un ferro di cavallo, un sacchetto di sabbia, una pinna di pesce…) e anche la maschera.
-Mikahil, guarda!- esclamai -Credo che siano tutti oggetti rubati, come la maschera!!!-
Non toccai gli oggetti (si sa mai…)
Mikahil non si girò nemmeno, troppo occupato a ispezionare il piedistallo. -Prendete tutto. Non dobbiamo lasciare niente qui… quello che non riuscite a prendere, distruggetelo.-
*gocciolina*
-Sicuro che sia sicuro toccare 'sta roba?- chiesi.
-Li prendo io?- si offrì allora Nizar.
-No, grazie. - aprii la mia borsa, e ce li cacciai dentro.
-Prendeteli ed andiamocene di qui…- ci incitò Mikahil
-ok…- avevo finito di stivare tutto in borsa, e la chiusi saldamente con la cinghietta -Andiamocene, dai…-
-Potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro, non rischiamo.- disse Nizar.
-Beh, rischiamo di più a stare qui. Muoviamoci!- ribattei io, avviandomi verso la porta.
-Prima di andare via… Nizar, vieni qua, c'è una cosa che dobbiamo assolutamente fare. Anche se ci faremo scoprire quasi sicuramente così.- ci richiamò Mikahil.
Cynis si avvicinò, ascoltando, mentre io, vicino alla porta, ero con tutti i sensi all’erta, per assicurarmi non arrivasse nessuno. Per fortuna, no, non arrivava nessuno.
Mikahil indicò il piedistallo, che, ora, notammo rappresentare una testa di un drago dall'aria incredibilmente brutta e feroce, con cinque occhi verticali ciascuno dei quali con due pupille ed un orrendo spettacolo di corna e zanne, che spuntava dal pavimento.
-Dobbiamo distruggerla. Questi pazzi… questi pazzi, non so come, ma stanno nutrendo il Kukla.- spiegò. Io non avevo idea di cosa fosse ‘sto Kukla, ma dalla faccia di Nizar, intuii che almeno lei doveva conoscerne almeno il nome.
-E'... una cosa cattiva, vero? Che nutrano questo Kukla...- chiesi, preoccupata dalle facce dei due.
Nizar si chinò ad osservare meglio il drago -Non sono sicura… non so quanto faremo bene a romperlo… sarà così semplice spaccarlo?- borbottò.
-Mikahil, che è 'sto Kukla?- chiesi.
-Il Kukla venne imprigionato dagli dei- Mikahil esitò, lanciando un'occhiata a Nizar -e dal potere dei Draghi Immacolati mille anni fa, durante la Guerra Fatata. È un Drago Elementale Minore completamente folle, con il potere di distruggere continenti. - mi sorrise -Se ti può interessare, è lungo sette chilometri, per dartene un'idea. Ed è un dio.-
*GLOM*
-Rompete quel coso e usciamo di qui!!!- esclamai, nervosa… molto nervosa.
-In quanto al piedistallo, è un collegamento con Kukla. È solo marmo, ma mi pare che sia abitato da uno spirito. Le tue armi in giada dovrebbero poterlo tagliare facilmente. - continuò il mio compagno, rivolto a Nizar. -Eppure… è assurdo. Per quanto lo sfamino, il loro è comunque uno sforzo inutile. Che siano un culto totalmente folle?-
La logica mi disse: se è stato imprigionato dagli dei (o dai draghi immacolati, come ha aggiunto Mikahil per non destare sospetti in Nizar), non c'è modo che dei semplici mortali possano liberarlo.
Nizar aveva già tirato fuori dai foderi le spade, con aria trasognata *_*
-Mikahil, ma come possono degli umani rompere il lavoro degli dei?- chiesi, esponendo i miei dubbi. -Che cosa pensano di ottenere?-
Nizar rifletté ad alta voce - …che cerchino di trarre profitto dall'alimentare un bestio simile?-
-Ma come? cosa ci ricavano?... feci divine?- feci io, molto dissacrante.
-Non lo so. ma qualunque cosa che aiuti il Kukla è una cosa CATTIVA.- tagliò corto Mika.
-Non importa, dobbiamo affrettarci…-
Accidenti, ma quanto parlano!
-Rompete quel coso e usciamo di qui prima che arrivi qualcuno!- incitai io -Rompi rompi rompi!!! E poi usciamo di qui…-
-Dai, rompi quest'altare. - incitò Mikahil.
Nizar brandì le due spade, e contemporaneamente le fece cadere sull'altare
-Su belle, fatemi vedere un po' di movimento…- esclamò, rivolta alle due spade, che scoprii in seguito chiamarsi hanabi e tsumi… si, esatto, parlava alle spade. Santa pazienza…
*WHAM*
L'altare andò letteralmente in frantumi, sbriciolato dal taglio e dal peso delle due spade in giada rossa, sollevando una nuvola di polvere di pietra e detriti…
-Apperò, che forza!!! Tagliamo la corda, prima che arrivi un nugolo di guardie!- commentai…
Prima di notare che l’altare, ommeglio, la nuvola di detriti, contrattaccò o_O con una botta paurosa, che fece volare Nizar all'indietro e le fece sfondare il muro alle sue spalle.
-NUOOOOOOOOOOOOOO OoO!!!!!!!!-
Corsi a vedere se era tutta intera, e la tirai su per un braccio, aiutandola a rialzarsi.
-Tutto bene?- chiesi, un po’, lo ammetto, stupidamente.
-………
TUTTO BENE??? TI PARE DI DOVER CHIEDERE SE VA TUTTO BENE???- mi ruggì contro.
Mentre la polvere si diradava, vidi un'alta creatura dalla pelle pietrosa, simile ad un uomo dalla schiena curva ed incredibilmente muscoloso, emergere e farsi largo tra i detriti, verso di noi, con uno sguardo non esattamente amichevole…
-occa22o...- mi lasciai sfuggire.
Nizar emise un ultimo grugnito seccato, poi notò anche lei la creatura che si ergeva tra la polvere
-Questo tizio non mi sembra amichevole…- commentò Nizar, stringendo meglio le due katane di giada rossa.
Il gentile pubblico in sala vuole sapere cos’era quel coso? Io non lo sapevo, ma Nizar sicuramente si. Era un Jokun, uno spirito elementale della terra, che mena come un fabbro. Nel Reame, gli stregoni lo usano come guardie del corpo e come forza-lavoro per costruire case. Da solo. A volte le sposta anche, le case.
-Err… ma questo…- la Sangue di Drago deglutì a vuoto un paio di volte, riconosciuto il coso -Sentite, che ne dite se...?- indicò la porta con un gesto della testa, lo sguardo pallato O_O
-OK!!!- approvai, afferrando Mikahil per un braccio (è una schiappa a correre, e in quanto allo scatto, lasciamo perdere), poi mi lanciai di corsa verso la porta -GAMBE IN SPALLA!!!-
Peccato che, da qualche istante, dalla porta venivano delle grida… -cos'è successo?!- -il santuario è sotto attacco!-,  e quando aprimmo ci trovammo davanti una mezza folla incazzata ed armata che ci stava per controcaricare…
Decisamente non era la nostra giornata.
Mikahil reagì prontamente nella maniera più sensata: chiudendo e sbarrando la porta (e facendovi spatasciare contro i cultisti).
-Ok, quelli sono fuori... ma abbiamo ancora questo…- indicai il Jokun, che ovviamente non era lì per fare della conversazione educata...
Inoltre i cultisti si stavano adoperando per sfondare la porta…
Guardai Mika come a chiedergli "che devo fare?".
Fortuna che, dissimulata in forma di abiti di pelle, indossavo la mia armatura, con la sua capacità di aumentare le mie potenzialità di attacco, difesa, i miei sensi, eccetera eccetera. Adoro la mia armatura! È un vero gioiello della Prima Era, ed era sparpagliata per mezzo Est. Ho lottato con le unghie e coi denti per recuperarla…
Mikahil mi tirò un'occhiata di soppiatto, e mi sussurrò (stavamo tenendo chiusa la porta) -Ok: è meglio avere una dinasta come nemico, o un intero culto più un jokun?-
-Il culto. - risposi immediata -A lei, me la "coccolo" io dopo…ma poi mi rifaccio con te!- feci l'occhiolino a Mika e preparai le catene.
Intanto, il jokun caricò Nizar, che parò con le lame di giada, scaricando una sfilza di imprecazioni al bestione. Se non l’avesse parata, Mikahil e io saremmo diventati due sottilette…
-Mika, cerca di resistere… cercherò di danneggiare il bestione!- dissi al mio compagno -Ce la fai a reggere da solo?-
-Spero di si!- mi rassicurò.
Annuii, poi scattai di lato azionando le catene a corta distanza (circa un metro e mezzo) e cercando di colpire la testa dell'elementare, mentre Nizar ancora lo teneva fermo, parando il suo colpo con le spade.
Speravo di rompergli almeno il cranio, ma le catene fecero *tink* sulla sua pelle più che spessa, e rimbalzano senza troppo danno. Il Jokun, furbescamente, ci scavalcò e si avventò su Mikahil per far entrare i rinforzi!
-Eh, no, carino!!- esclamai, lanciando le mie catene perché afferrassero le braccia dell'elementare. Riuscii, in effetti, ad avvolgergli le catene attorno alle braccia e... dannazione al mio “peso piuma”, fui io ad essere trascinata!
-AAAAHHHHH- @_@ mi stava sballottando di qua e di la! -BRUTTO £&$)$£()££$)"/£$(?"/$=?"!!!!!!- le mie imprecazioni avrebbero fatto arrossire uno scaricatore di porto Nexusiano, ma tant’è…
Lo stesso cazzotto del jokun che mi aveva sballottato via, era diretto a Mikahil, che incassò di schiena e di braccio un gran brutto colpo. Il pugno di pietra proseguì, sfondando la porta e aprendo la strada ai cultisti armati fino ai denti…
Nizar era riuscita a riguadagnare distanza, e, sollevate le due lame, lo colpì nella sua enorme schiena, aprendogli due ferite/crepe. Lui si girò verso di noi, con in ghigno, e ci sbarrò la strada per la porta, mentre i cultisti si apprestavano a massacrare Mikahil!
-MIKAHIL!!!!-
Il jokun bloccava interamente il passaggio, non avevo speranze di sgusciargli di fianco, e nemmeno di passare sopra saltando tra spalle e soffitto: la sua capoccia sfiorava il grezzo soffitto. Avrei potuto provare a passare tra le gambe, ma quelle colonne di pietra parevano capacissime di prendermi al volo e stritolarmi…
Non avevo charme in grado di aiutarmi a superare il jokun, e Mikahil non sembrava in condizione di cavarsela, neppure usando i suoi charme… probabilmente era svenuto, e con una trentina di fanatici pronti a sventrarlo!
Non avevo altra scelta, la vita di Mikahil era in pericolo, e al diavolo la segretezza!
Mi rialzai, richiamando a me le catene sparpagliate attorno a me…
-ADESSO SONO INKAZZATAAAAAARRGGGHHH!!!-
Passai in forma ibrida, presi un mezzo metro di rincorsa, scaraventandomi sull’elementare per scansarlo. Questi, sopraffatto da un misto di sorpresa e forza bruta, finì gambe all'aria… e ovviamente tutti i cultisti si paralizzarono agghiacciati.
Per la cronaca, la mia forma ibrida è alta due metri e mezzo, con spalle da armadio a due ante; ho un muso da ghepardo, zanne in bella vista, artigli al posto di mani e piedi, e ciocche di pelliccia maculata sulle spalle e sulle ginocchia; ah, si, c’è la mia adorabile codina (codona), anche, che spunta.
Nizar fece per attaccare il bestione stordito, ma, dopo aver buttato un occhio verso di me, assunse un’espressione indecifrabile.
-GIU’ LE MANI DA MIKA!!!!!- urlavo io, prendendo a mega-sberle e mandando contro il muro i cultisti. Con un cazzottone ne scaraventai un paio al venerdì seguente, mentre gli altri, terrorizzati, si disperdevano e correvano.
Mikahil era a terra, coperto di sangue; tentò di alzarsi, lentamente. Gli brillava il simbolo di casta, un'eclisse dorata stilizzata, al centro della fronte. Deve aver attivato qualche charme per sopravvivere; probabilmente sarebbe morto se non l'avesse fatto.
-Stai bene?- gli chiesi, aiutandolo ad alzarsi -No, scusa, che domanda cretina. Andiamocene, su…-
Lo portai in un angolo sicuro.
Mikahil ne aveva prese, e tante, anche. Oltre alle ferite e alle contusioni, aveva come minimo un braccio rotto, che teneva morto e torto in una posizione innaturale.
Riaprì gli occhi a fatica, tirandosi in piedi col mio aiuto, e mandò un sorrisetto a Nizar.
-Mi spiace… non te l'abbiamo nascosto per cattive intenzioni.- fece, lanciando poi un'occhiata alle spalle di Nizar; alzò un dito (dell'altro braccio, quello sano) verso il Jokun. -Tu sai cosa rappresento. Vattene.- gli fece, con tono duro.
Io sottolineai le sue parole scrocchiando le dita…
Il jokun guardò per un attimo il simbolo di casta di Mikahil che ancora si vedeva, pallido, sulla sua fronte. Poi, se ne andò.
Peccato, avrei proprio voluto girargli la testa di 180°…
Cynis restò ferma immobile ad osservarci, lo sguardo tra il deluso e il sorpreso.
Mikahil era andato kaputt, grazie alla sua costituzione da stuzzicadenti e alla sua resistenza pari a zero…
Con un gocciolone enorme, ignorai l’espressione di Nizar, commentando -Lo dicevo io che deve fare più ginnastica…-
Dei cultisti non c’era più traccia. Erano scappati come lepri vedendo la mia forma ibrida.
Mi parve quasi di leggere in faccia a Nizar che in effetti la loro era stata una buona idea, in fondo.
Comunque, era ancora lì ad osservarci, tra le mani le spade, mentre io mi assicuravo che Mikahil non avesse lesioni interne tali da rendere consigliabile il non muoverlo.
-Quindi...voi due...- recuperò la parola Nizar, con uno sguardo molto allusivo all'argomento.
Assicuratami che potevo prenderlo in braccio senza peggiorare le cose, raccolsi con la massima delicatezza Mikahil, la cui espressione per più o meno così à x__X
-Possiamo parlarne fuori? Mikahil ha bisogno di un posto sicuro e di cure mediche. - dissi, prendendo la strada per l’uscita, abbassando la testa per passare sotto alla porta.
-Dai, muoviti! O vuoi restare ad aspettare che arrivi il fratello del coso di pietra?- la incitai.
Raggiungemmo l’uscita senza alcun problema… eccecredo, se qualcuno mi vede in forma ibrida così com’ero, gli saltano le valvole mitraliche e gli pija un infarto! ^__^
Cynis aveva una faccia del tipo non-sono-sicura-di-potervi-accompagnare; comunque, una volta raggiunta l’uscita, sgusciò avanti a noi, scavalcandoci velocemente.
Mi allontanai a passo veloce, non si fermandomi, per sicurezza, finché non ebbi messo 2-3 km tra me e la caverna.
Nizar procedeva dandomi le spalle, con le braccia incrociate e l’aria corrucciata.
Francamente, non mi fregava un tubo se mi teneva il broncio. Tutta la mia attenzione era rivolta a impedire che Mikahil non tirasse il calzino.
Grazie a non so quale dei suoi charme, le ferite, mortali per un normale umano, avevano smesso di sanguinare, e le più superficiali stavano cominciando a rimarginarsi.
Deciso che c’era abbastanza distanza tra noi e la caverna, posai a terra il mio compagno, usando il mio mantello per evitargli il contatto col terreno.
Nizar ci si avvicinò, silenziosa. Con mia grande sorpresa, mi porse delle garze.
-Grazie, Nizar. - sorrisi… cosa non molto rassicurante, dato che avevo mantenuto la mia forma ibrida, per poter portare Mikahil senza che strisciasse a terra.
Pulii le ferite peggiori con l'acqua della borraccia, ma poi mi sovvenne un problema: anche senza contare le ditone grosse e più adatte a tagliare che a fasciare della mia forma ibrida, io non sono un genio delle fasciature. Già in forma normale rischierei di fare un casino, figuriamoci così!
-Nizar, te sai fare un bendaggio? io rischio sempre di fare i casini... e non è il caso.- le chiesi.
Cynis si avvicinò a Mikahil, studiò le sue ferite, poi prese le bende. Tentò di farlo alzare, almeno seduto, ma dato che lui era ancora privo di sensi (non più svenuto, ma beatamente, profondamente addormentato!), lei si rivolse a me.
-ehi...- mi fece, con un cenno de capo.
-eh? oh...-
“tienilo alzato, spoglialo che io lo bendo” era il suo messaggio.
Unendo gli sforzi, lo fasciammo, e poi gli risistemai i vestiti, che comunque avrebbero avuto bisogno di una energica lavata e di una brava rammendatrice.
-Accidenti, doveva essere stordito quando l'hanno attaccato... o non l'avrebbero conciato così. - commentai, finendo di risistemargli la casacca -Fortuna che, malgrado tutto, c'ha la pellaccia dura. - feci in tono discorsivo.
-Credo di aver concluso nei vostri confronti. - disse d’improvviso Nizar, fredda.
Alzai un sopracciglio. "Beh, almeno non cerca di ammazzarci", pensai.
-Senti, se hai intenzione di correrci dietro e braccarci, dimmelo subito, che mi carico Mikahil in spalla e cerco di renderti l'impresa il più difficile possibile…- feci, sarcastica, tornando a prendermi cura di Mikahil. Non sono gran che come infermiera, ma qualcosa posso fare.
Sul volto di Nizar si leggevano delusione, sconfitta morale e rabbia.
Io però la ignorai.
-Uff... non posso tornare normale finché dorme... sennò come me lo porto dietro?- mugugnai. I cavalli erao spariti, forse rubati dai cultisti in fuga.
-Non ho queste intenzioni, sinceramente non mi interessa. - continuò fredda Nizar. Molto fredda.
-Oh, beh, meglio così. - le rivolsi il primo sorriso da quando mi ero rivelata come Lunare. Ovviamente, sul muso felino della mia forma ibrida, non so se l’ho detto, un sorriso è molto inquietante e assai poco rassicurante.
Presi Mikahil in braccio, facendo attenzione a non urtare il braccio, rotto e ben steccato con dei rami.
-Beh, mi sa che entrambe dobbiamo tornare alla locanda, quindi credo che dovrai sopportarci fino a lì. - dissi, placida, incamminandomi poi, e sospirando al pensiero del lungo percorso
Francamente, il rientrare in città era un problema: nella mia forma ibrida, avrei senza dubbio scatenato paura e panico, ma portarmi Mikahil in braccio nella mia forma umana avrebbe attirato troppi sguardi: in fondo, sarei una ragazzina di un metro e mezzo e 48 kg che porta tra le braccia un ragazzo che la supera di trenta centimetri e diversi kg!
Qui toccava aguzzare l’ingegno…
Guardandomi in giro, vidi degli alberelli.
Usando un paio di rami o tronchi lunghi e sottili, assieme a un telo o un mantello, avrei potuto fare una barella da traino.
Ero indecisa se usare il mio mantello o cercare di usare quello mezzo strappato di Mikahil, quando Nizar mi prevenne, offrendomi tacitamente il suo.
-Uh? Oh, grazie... ma non eri andata avanti?- chiesi, sospettosa.
-Ho rancore nei vostri confronti, però mi fa pena lasciare Mikhail così. - fu la sua laconica risposta.
Scrollando le spalle, preparai la lettiga da traino.
Nizar era tornata a darmi le spalle, imbronciata, ma ogni tanto si voltava a guardami.
Feci l'occhiolino a Nizar, il che è molto seducente, dato che ero tornata nella mi forma umana per fare i nodi più delicati e sottili.
- Nizar, ora ti fo vedere un trucco divertente e utile...- le dissi, prima di trasformarmi in cavallo.
La mia idea era di arrivare abbastanza vicina alla città come cavallo, e poi trainare in forma umana la lettiga fino alla locanda.
O_O ß faccia di Nizar.
Le indicai col muso i finimenti, come a dire "attaccami la lettiga così posso trainare Mika!"
-a ...anche questo sapete fare...- balbettò Nizar, sempre più pallata.
Nitrii, allegra. Mi piace quando posso sorprendere le persone!
Nizar alla fine trovò il coraggio di avvicinarsi e legare ben bene la lettiga al mio dorso, in modo che potessi trainarla senza perdere Mikahil per strada.
Proprio come un cavallo, detti un buffetto amichevole con la testa a Nizar, per poi partire al trotto serrato in direzione città
Lei non gradì propriamente il buffetto, temo… mi in ogni caso, ci seguì, forse perché proprio non le andava di restare in quella landa senza niente e nessuno.
Per la cronaca, il cavallo che mi pappai e di cui adesso posso prendere la forma era un bel cavallino compatto, color grigio pomellato, con la criniera e la coda color panna.
Arrivammo alla locanda senza problemi, ma controllai in modo quasi paranoico che non ci fosse nessuno nei paraggi, prima di tornare nella mia forma umana. Si sa mai…
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Direttamente dalla spiegazione del Grande Master, che si legge i manuali in inglese, beato lui che lo capisce così bene, ecco una spiegazione della genesi del mondo di Exalted, molto, ma molto più esauriente della mia…
All'inizio c'era solo il caos, ovunque. Un caos di sogni irrealizzati, materia informe, desideri disincarnati, e potenziale inespresso in eterno, continuo cambiamento, che si estende all'infinito in tutte le direzioni.
(Somiglia a camera mia n.d.Master)
Da questo caos, chiamato Wyld, emersero i Primordiali: creature inimmaginabilmente vaste ed aliene, animate da una vita che non era mai veramente esistita, sgorgati dal nulla informe del cosmo.
I Primordiali crearono il mondo, la Creazione, un'isola di esistenza e di realtà nel mare eternamente mutante del Wyld. O così si dice, dato che non c'era nessuno per testimoniare.
I Primordiali, però, non si curavano della Creazione, e non si sa se la crearono per un qualche scopo, o solo per capriccio, o per errore.
Fatto sta che furono loro a creare gli dèi, perché se ne prendessero cura e la amministrassero; dai più bassi e semplici, gli dèi dei luoghi, gli spiriti dei fiumi, le driadi di ogni singolo albero e i piccoli mani di ogni vallata, fino ai Celestini, gli Incarna, i più alti degli dèi: il Sole Invitto, Luna, e le Cinque Vergini: la Vergine dei Viaggi, la Vergine delle Serenità, la Vergine delle Battaglie, la Vergine dei Segreti e la Vergine delle Fini.
Passarono le ere, e la vita fiorì sulla Creazione, in molte forme, delle quali quella umana non era che una delle ultime e la più debole e indifesa.
E gli dèi erano sempre schiavi dei primordiali…
Così, architettarono un piano per liberarsi.
Solo due primordiali erano disposti ad aiutarli a riprendersi la libertà, Autochton, il Grande Creatore, e Gaia, la Madre Terra e signora dei Cinque Draghi Elementali, le cinque massime incarnazioni dei cinque elementi: Terra, Aria, Acqua, Fuoco, Foresta.
(la foresta è l’elemento della vita)
Così, gli Incarna volsero lo sguardo al genere umano, vedendo in loro un grande potenziale, ed Autochton insegnò loro a forgiare il proprio potere in scintille immortali.
E così, gli dèi diedero ai più coraggiosi, virtuosi, forti, saggi ed astuti dei mortali queste scintille, e crearono gli Eccelsi.
I prescelti del Sole Invitto, i Solari, erano i maggiori per potere e potenziale. Generali, guerrieri, santi, legislatori e creatori di imperi senza pari.
Ai Lunari, loro compagni predestinati, venne dato il potere di mutare la loro forma, come la loro patrona (il/la loro patrono/a. Luna è mutevole, anche nel sesso. SOPRATUTTO nel sesso). Ciascuno di loro scelse un animale totem che fosse il suo simbolo, ed acquisì tramite lui i poteri del mondo selvaggio.
I Siderali, prescelti delle cinque vergini, vennero benedetti con la visione del destino e potere su di esso, oltre all'autorizzazione ad entrare nella Trama del Fato a Yu Shuan, la città degli dèi. Divennero gli occhi, le orecchie e le mani degli dèi nella trama degli affari del mondo.
(Il Destino in Exalted non è un concetto astratto. È un palazzone che si trova in paradiso e in cui viene FISICAMENTE intessuto il destino.)
Infine, i Cinque Draghi Elementali, dietro preghiera di Gaia, discesero sulla terra e donarono il loro sangue ad alcuni mortali, creando i Sangue di Drago, benedetti coi poteri degli elementi.
I Sangue di Drago non avevano il grande potere degli altri eccelsi, né con la loro morte passavano la loro anima in un altro corpo, ma avevano un'altra benedizione, di poter passare il loro potere ai loro figli, ed ai figli dei loro figli.
Così, le schiere degli Eccelsi sorsero contro i Primordiali, i creatori dell'universo, e li annientarono.
Alcuni vennero uccisi. Il che è tutto un dire, perché non erano veramente mai "nati". Lo shock della morte di qualcosa di così grande che non può fisicamente morire creò un'altro mondo, il Mondo dei Morti, uno specchio oscuro della creazione, in cui sprofondarono (prima della loro morte non esisteva un "oltretomba" vero e proprio).
Altri si arresero, e furono costretti a giurare sui loro nomi patti che non potevano infrangere, di non tornare mai più nella Creazione, e furono banditi.
Ora risiedono a Malfeas, un mondo creato dal corpo avvolto su sé stesso del primordiale omonimo e circondato dallo sterminato deserto Ceylene, un'altra del loro numero, e sono condannati a vivere per sempre in una prigione ricavata da loro stessi.
Per quanto riguarda l’oltretomba, immaginate l'Ade greca. È un riflesso oscuro del mondo: dove nel mondo dei vivi c'è una città, nel mondo dei morti c'è una oscura città in rovina di edifici infranti infestati dagli spettri di coloro che lì sono morti, e che, perché trattenuti dal rimorso o volontà propria, non si sono reincarnati.
Autocthon, vedendo che non era più necessario e volendo evitare di essere fonte di problemi, lasciò la Creazione per fondare un suo mondo, Altrove.
 (Altrove è scritto con la maiuscola perché esiste. È una dimensione parallela di vuoto assoluto.)
Agli Eccelsi, che avevano sconfitto i Primordiali e liberato gli dèi, venne dato in premio il governo ed il dominio della Creazione.
E per un'era lunghissima lo governarono in pace, come giusti reggenti – dèi.
...ma...
...i Primordiali morenti, silenziosamente, col loro ultimo respiro, avevano segretamente gettato una maledizione sugli eccelsi. Una tremenda, tremenda maledizione.
Tutto quello che creerete sarà per nulla. Tutto quello che costruirete sarà distrutto. Tutto il vostro amore diventerà odio, tutta la vostra saggezza follia.
master: non è esattamente come essere condannati ad avere il telefono che suona sempre quando sei sotto la doccia, in effetti.
spettatore: era incluso anche quello? Crudele.
master: probabilmente sì: i Primordiali fanno le cose in grande.
E, pian piano, senza che nessuno se ne accorgesse, lo splendore della Prima Era iniziò a decadere.
Da giusti regnanti, i gloriosi Solari divennero arroganti dittatori...
... continua in fondo al prossimo capitolo!
.
.
Qui un bel disegno di Fivetails, in armatura, fatto da me!
  
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