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Autore: vanryo    07/09/2011    3 recensioni
" E'... indefinibile."
Robert, lasciato (e scappato) da un matrimonio,una sera conosce Minx, e non gli importa quanto lei possa essere complicata.
Finché una sera non vede Minx, ma Jude.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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Robert P.O.V


It's time to try
Defying gravity
I think I'll try
Defying gravity
And you can't pull me down!



Ok, qualcuno deve spiegarmi cosa sta cantando quella tizia con la faccia verde, perché credo di essermi perso nella trama alla seconda canzone di questa cosa.

In realtà non sto prestando nessuna attenzione, perché il criceto che c'è nella mia testa sta girando spaventosamente nella ruota, e riesco a pensare a tutto, fuorché che godermi davvero lo spettacolo.

Quando ho visto Jude mi si è mozzato il respiro. In parte perché è stupendo, ma maggiormente perché ignoro chi sia.


So if you care to find me
Look to the western sky!
As someone told me lately:
"Ev'ryone deserves the chance to fly!"
And if I'm flying solo
At least I'm flying free
To those who'd ground me
Take a message back from me
Tell them how I am
Defying gravity
I'm flying high
Defying gravity
And soon I'll match them in renown
And nobody in all of Oz
No Wizard that there is or was
Is ever gonna bring me down!


- Oh, Robert! - esclama prendendomi una mano e stringendola forte emozionato, quando la strega verde, che credo si chiami Elfa, si alza in volo.
Ha le lacrime agli occhi.
In questo momento mi fa tenerezza, come tutte le volte che Minx si esalta per qualsiasi cosa. Anche la più piccola.

Ecco qual è il problema in sostanza. Non so chi sia la persona che è al mio fianco.
__________________

Lo spettacolo è finito da un po', ma siamo rimasti dentro per almeno dodici minuti di applausi. Sì, forse esagero, ma sicuramente Jude sarebbe rimasto dentro almeno un'ora a spellarsi le mani.
Minx lo avrebbe fatto sicuramente.

- E' stato così... così fantastico! Le luci, la musica... l'interpretazione! Oddio, sto ancora tremando...-

Parla e parla ancora. Forse non si rende contro che non lo sto davvero ascoltando, perché impegnato a guardarlo abbastanza male.

Credo di avercela con lui, ma è complicato da spiegare.

Quando arriviamo al portone del suo condominio si volta verso di me e mi squadra con fare incerto.

- Non hai detto una parola per quasi tutta la serata...- dice piano facendo ondeggiare il sacchetto con la maglietta di Wicked che gli ho regalato in ricordo della serata.

- Non avevo niente da dire. Le tue parole bastavano per tutti e due .- dico con un sorriso falso. Non mi viene da sorridere sinceramente, e non mai stato bravo a fingere. Difatti Jude se ne accorge subito.
Ma lascia correre.

- Vuoi salire da me? - mi chiede con quel tono. Lo so cosa significa. L'ho usato così tante volte in vita mia.

- Non credo proprio .- rispondo troppo velocemente, e noto un'espressione ferita sul suo volto. Forse si sente anche offeso.

- Robert ...-

No. Non guardarmi con quelli occhi azzuri malinconici. E non usare quel tono di voce.
Non ce la posso fare altrimenti.

- Mi vuoi dire qual'è il problema? Pensavo che fossimo arrivati a... - vedo che tentenna in cerca della parola giusta - pronti per il passo successivo.-

- Credevo di esserlo - rispondo sincero - ma non con te. Tu... io non so chi sei - lo squadro dalla testa ai piedi. E' davvero stupendo, e farebbe la felicità di qualsiasi persona. Ma io non riesco a pensarci.

E' tutto molto confuso nella mia mente, in realtà.
Sto parlando a Jude come se avessi le idee chiare, ma le parole mi muoiono in gola, e se lui continua a guardarmi come un cucciolo ferito, farò ancora più fatica ad andare avanti con questa conversazione.

- Come non sai chi sono? - sorride per allentare la tensione che si sta creando - Lo sai benissimo chi sono. Stiamo... usciamo insieme da un po' di mesi, sei stato a casa mia e una volta mi hai pure aiutato a riordinare l'armadio.- conclude ridacchiando.

Inevitabilmente sorrido ripensando a quel pomeriggio dove Minx mi ha mostrato tutti i suoi vestiti, qualcuno più appariscente dell'altro, e la montagna di scarpe coordinate. Non ho mai trovato più piacevole fare ordine come in quel giorno.

- No - trovo la forza di dire - Quella era Minx . Tu sei Jude e... francamente non penso sia la stessa cosa. Perché sei venuta vestita così? Voglio dire... non ti ho mai detto che mi avresti messo in imbarazzo! Quando mai te l'ho fatto capire? Per me non ha nessuna importanza! -

Jude rimane in silenzio e mi fissa curioso. Probabilmente non si aspettava questa risposta, e la sua mente vagava verso tutt'altra direzione.

- Rob, guarda che prima di essere Minx sono Jude. Non è che possa cancellarmi con uno schiocco di dita!-

- Ma lo fai! Io non ho conosciuta questa persona... che sei adesso. Io ho conosciuto Minx. Pensavo che tu fossi... -

- Sò benissimo cosa sono Robert -  calca il mio nome con tono gelido per la prima volta - Non è che se per due ore o poco più non indosso la mia gonna o una delle mia parrucche smetto di essere la ragazza che hai conosciuto quella sera al bar. Io mi sento Minx. Io sono Minx, ma sono anche Jude. Questo aspetto non è forse quello che amo di più... - si tocca appena sul petto - ma fa parte di me comunque.-

Fisso questo ragazzo che ho di fronte un po' più dolcemente. Ha davvero il carattere della mia Minx.
Anche se l'ho vista pochissime volte arrabbiata, poichè non abbiamo mai avuto l'occasione di litigare veramente.

- Allora,- si siede su un gradino lasciando il posto necessario anche per me e appoggiando il sacchetto - ora che anche i miei vicini sanno che ho un amico decisamente troppo problematico... cosa vuoi fare?-

- Sono solo un amico adesso?-

- L'hai detto tu con le tue parole. Sei davvero strano. Mi accetti come Minx e sei disposto ad innamorarti di me con quell'aspetto, ma non riesci a guardarmi nello stesso modo quando sono così. Tutti farebbero il contrario al posto tuo.
Io devo ancora capire alcune cose Robert... e non so se riesco a parlartene subito . So solo che quando ti ho incontrato mi hai stupito così tanto che ho subito iniziato a creare dei castelli in aria. E ogni volta che ci vedevamo, pensavo che quei sogni potevano realizzarsi davvero... Insomma, ho fatto tutto di testa mia... -

Poso una mano sopra la sua. Sta tremando, e non credo sia per il freddo.
Mi odio un po' per averlo reso in questo stato, ma molte cose le sto sentendo io, perché ho capito che questa relazione si sta complicando . Ma non sono disposto a lasciarmela sfuggire dalle mani.

- La tua mano è così calda...- sussura con un sorriso, che però non trasmette nessuna emozione.

- Posso rimanere con te stanotte? - chiedo io stavolta, perché non sono certo di volermene andare a casa e lasciare Jude solo dopo la conversazione che abbiamo avuto. Avrebbe tutto il diritto di dirmi no, anzi. Potrebbe anche spingermi giù per la scale che non gliene farei nessuna colpa.

- Sì, per favore - dice piano -... non ho molto sonno ora. Potrei fare un po' di caffè e parlare ancora un po'. O magari ci limitiamo a stare sul divano e guardiamo un film. Rent .-

Storco appena il naso.

- Ehnnò. Ho appena visto un musical e me ne devo subire un altro subito dopo? Sarò ignorante in materia ma non tanto da non conoscere questo titolo!-

- E io che speravo di fartela... - Jude si alza recuperando la sua maglia e mi porge la mano libera per aiutarmi.
La differenza d'altezza tra noi non è poi così tanta.

Saliamo fino al suo appartamento, che ormai conosco molto bene, e si toglie la giacca di pelle buttandola sul divano mentre si dirige in camera da letto.

Mi guardo attorno, nel piccolo soggiorno- cucina che negli ultimi mesi ho praticamente imparato a conoscere  come le mie tasche. Un piccolo tavolo dove fa capolino un portatile dove so che annota diverse cose. Pensieri, opinioni.
Alcune volte mi ha confessato di aver ricevuto come risposte degli insulti abbastanza pesanti, e sebbene mantenesse una maschera di indifferenza vedevo nei suoi occhi la sofferenza.

Non ci sono foto dei suoi genitori. Alcune di amici, amiche come lei e della sorella.
 Dopo cinque minuti Jude torna scalzo e si mette a preparare l'acqua per il caffè. L'operazione procede in silenzio, finchè in un paio di minuti non torna vicino a me con una tazza fumante in mano.

Ci spostiamo sul divano, dove non smette di guardarmi.

- Cosa c'è?-

- Niente. E' che sei così bello. Non credo di avertelo mai detto ... -

Arrossisco come un tredicenne. Lui che dice a me che sono bello.

- Se io sono bello tu sei stupendo allora.-

- Ma preferisci Minx, no? -

Ne parla come se fosse una sorella. O un'altra identità.
La cosa che continua a martellarmi nella mente è che io sto considerando Jude come un'indentità fittizia di Minx.

- Robbie...- dice poi  stringendo la tazza nelle mani - ... quando ero un bambino, mi trovavo più a mio agio con mia sorella che con gli altri bambini. Ammiravo e invidiavo la sua delicatezza. Volevo essere come lei... In un certo senso, quando mi guardavo allo specchio non mi trovavo poi così disgustoso o fuori posto. Penso di essere stato fortunato sotto quel punto di vista.-

Ha ragione. Ha dei lineamente delicati, ma allo stesso tempo decisi.
Un aspetto dolce, ma che può farti pensare le cose più eccitanti che la tua mente possa sfornare.

- Non voglio costringerti a rivelarmi tutti di te in una volta sola... Jude.-

- E io non voglio che mi guardi mai più come hai fatto stasera. Dalle altre persone posso sopportare quello sguardo. Non da te. Non lo accetto da te, Robert.-

- Non volevo. Mi dispiace, ti ho chiesto già scusa. E' che non...-

- Non riesci a capire come possa smettere i panni di Minx? Pensi che sia superficiale e ritenga il mio essere donna una cosa da nulla?-

- Questo lo stai dicendo tu. Continui a mettermi in bocca parole che non ho detto.-

Però ha ragione. La prima cosa che mi è balzata nella mente quando me lo sono visto davanti è stata: Dov'è Minx? Perché è stato così facile scegliere di non metterti il tuo vestito preferito e il rossetto rosso per venire da me?-

- Oh Rob, non pensare che io sia così ingenuo...-

- Continui a usare il maschile per definirti...- dico con tono acido.
 Giuro che non volevo usarlo! Dio, perché sento che tutto sta andando per il verso sbagliato?

- Perché non so ancora se voglio definirmi davvero donna, tesoro. Minx non è un gioco per me, comunque.-

Lo so che non è un gioco. Non volevo dargli la sensazione che lo stessi pensando, anche se effettivamente non poteva che fraintendere.

-... non credo che sia una buona idea che io rimanga per il film... o parlare.- Mi alzo in piedi, incerto di quello che potrebbe succedere una volta che uscirò da quella porta.

Jude si alza a sua volta, poggiando sul tavolo la tazza. Lo imito.

- Non devi andartene. Per favore, non puoi andartene.- mi sussura dolcemente  abbracciandomi.

Il suo tono è così ammalliante. Il suo accento è ammaliante.

-...vorrei che tu stessi qui con me sempre. Mi sento come un palloncino che galleggia nell'aria quando ti ho intorno...-

Continua a parlare, e io chiudo gli occhi lasciandomi cullare un po'. Ancora qualche secondo e probabilmente non capirò più quello che mi sta dicendo.

-  Hai ragione. Sono confuso, ma vorrei raccontarti tutto per davvero e non lasciare niente in sospeso. Ma devi accettarmi Robert. Come hai fatto con Minx. Puoi volermi bene come ne vuoi a lei? Sono sempre io. Vorrei che te ne accorgessi...-

Riaprò lentamente gli occhi, e mi perdo nel suo sguardo. Ecco. Lo sguardo è sempre quello.  Capace di trasmettermi mille emozioni diverse nello stesso istante.
Posso provarci. Posso provare ad amare Jude come amo Minx.

- Lo farò, te lo prometto.- snocciolo piano, e vedo un sorriso accendersi.

- Grazie. Grazie. Grazie...- continua a ripetere, finchè non ci ritroviamo a baciarci.

La sua mano mi accarezza teneramente i capelli, e la mia un suo fianco.

Jude continua a baciarmi sulle labbra, per poi spostarsi sulle guancia e infine sul collo.

Non credo di aver sentito mai tanti brividi in vita mia.

Una piccola vocina nel mio cervello grida lontana " Tradimento!", e la zittisco, perché ho appena promesso a Jude di guardarlo come se fosse la mia Minx, perché è lei.

Quando Jude, evidentemente soddisfatto del succhiotto che mi ha lasciato, lascia il mio collo, mi prende per mano e mi conduce fino alla camera da letto.

Sbarro gli occhi. Sono teso, agiato. Forse mi sudano anche le mani.
Non ho mai programmato quando sarebbe stata la prima volta in questa nuova relazione, ma di sicuro non immaginavo che sarebbe stata stasera. Non con tutti i  discorsi che ne sono nati.

Mi ritrovo seduto sullo spazioso letto di Minx, e Jude mi toglie la giacca, facendomi poi stendere e sbottonandomi la camicia con una leggera malizia negli occhi.

Dannato sguardo che non fa che tenermi incatenato e mandarmi in pappa il cervello.

Sospiro pesantemente quando sento le sue mani forti ma morbide sul mio petto e indugiare pigramente sulla cintura dei pantaloni per poi decidersi a sfilarla.

E mentre le cose prendono quel percorso, non riesco a lasciarmi andare del tutto.

La voce nella mia mente si è fatta più forte.
Tradimento, Tradimento, Tradimento!

E vedo la mia Minx lontana.
_____________

n.d.a Volevo ringraziare manubibi e _kia91_ per aver commentato il primo capitolo, e tutte le persone che hanno messo il capitolo tra preferiti o tra le storie da seguire.
Davvero, grazie.
Spero di non aver deluso con questo secondo capitolo X""D *incerta*

Per inciso, anche se è evidente, nella parte iniziale Robert e Jude sono alla fine del primo atto di "Wicked" e stanno ascoltando Defying Gravity . E ovviamente la strega verde è Elphaba e non Elfa XD

Provavo diverse sensazioni mentre scrivevo... non so se sia perché ero davvero presa o per l'agitazione per una cosa che devo fare domani XD
Comunque, aspetto commenti e impressioni e se volete continuare a seguire questa fiction non può che farmi piacere! XD
   
 
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