Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: suni    09/09/2011    3 recensioni
Quando il tuo ragazzo è così tonto da invitare i suoi amici a casa l'unica sera in cui la sua famiglia è fuori dalla circolazione... Per fortuna Scorpius è fornito di un'intelligenza e una pazienza superiori.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Controllo di routine



..Aaand the worms ate into his braaiin...”
Scorpius chiuse lungamente gli occhi, con la fronte contratta e le mani poggiate sulla scrivania a dita allargate, come se stesse cercando di penetrarne la materia. Era impossibile anche solo immaginare di studiare, con quel chiasso infernale. Ci voleva pazienza. Molta pazienza.
La gente normale, e nemmeno tutta – lui no, per esempio – magari canticchiava, sotto la doccia. Alcuni modulavano semplicemente una melodia fra le labbra strette, oppure ne mormoravano le parole, magari cantavano e si facevano scappare qualche acuto stonato, ma tendenzialmente finiva lì. L'altra gente intorno poteva ringraziare lo scroscio dell'acqua per la salvezza dei propri timpani e la preservazione del proprio gusto musicale. Ma non lui.
Perché James Sirius Potter, un bel tipo di fenomeno zoologico, sotto la doccia non cantava, no. Lui si sgolava. Strideva come un gabbiano preso a sassate, come un Elfo Domestico che stesse tirando infinite testate a una parete incandescente. Incamerava nei polmoni tutto il fiato che poteva – e non era poco, perché il ragazzo Potter aveva da sempre la peculiare abitudine di urlare anziché parlare, e Scorpius ormai era definitivamente convinto che la sua capienza polmonare fosse la stessa di un gigante. Non era mica normale che uno andasse in giro parlando sempre con quel tono di voce micidiale. Sembrava che avesse un Sonorus sempre attivato, e non solo sulla voce: era rumoroso da morire.
In quel momento James stava allegramente massacrando la canzone di un gruppo rock Muggle che Scorpius aveva già sentito un paio di volte a casa Potter, se non ricordava male. Non era sicuro di riconoscerla correttamente però, perché volume a parte James era stonato come un Avvincino.
Non era la prima volta che gli capitava di assistere a un simile scempio – frequentava abbastanza regolarmente quella casa da più di cinque anni, ormai – ma era la prima volta da quando lui e James avevano iniziato quella loro cosa. Se almeno Albus fosse stato lì avrebbe potuto aiutarlo a sdrammatizzare, ma il suo migliore amico era andato a cena dagli zii insieme al resto dei familiari: l'aveva accolto al camino cinque minuti prima col mantello già in mano e genitori e sorella assiepati attorno.
James sta facendo la doccia,” aveva annuncio laconico, con espressione eloquente.
I Potter sembravano un po' nervosi ed emozionati mentre uscivano, certamente all'idea che il loro bambino appena diciassettenne, recentemente dichiaratosi omosessuale, si stesse avvicinando al misterioso mondo del sesso tra uomini. Il signor Potter non aveva nemmeno preso male il fatto che il candidato prescelto fosse lui, Scorpius. Mai quanto suo padre, in ogni caso, che ad ogni accenno al nome di James continuava ad essere sul punto di fumare dalle orecchie ed emetteva qualche sibilo inquietante.
...Don't help them to carry the sto-o-oone...”
James stoccò mostruosamente e Scorpius diede un altro lungo respiro. Pazienza. Ci voleva molta pazienza. Si era seduto alla scrivania nella pia illusione di studiare un po' nell'attesa, e non era possibile, ma lui era una persona acuta, una specie di vero e proprio genio naturale a detta dei professori, e figurarsi se non poteva sopportare un ritardato. Soltanto, si domandò se davvero intendeva passare mesi, forse anni con quella persona lì. Quel tizio casinista, spaccone e così fastidioso per le orecchie.
Lo scroscio dell'acqua si interruppe mentre Scorpius cogitava su questo sinistro quesito e il giovane Slytherin diede un sospiro di sollievo. Un attimo dopo la porta della stanza si aprì e James fece la sua comparsa, con un terrificante accappatoio arancione drappeggiato addosso e i capelli, per una volta disciplinati e attaccati alla testa, che gocciolavano lungo il suo collo. Vedendolo seduto alla sua scrivania ebbe un moto di leggera sorpresa, poi sorrise e Scorpius cominciò a trovare molto semplice la risposta alla domanda che si stava ponendo un attimo prima.
C'era qualcosa di oggettivamente speciale nel sorriso di James Sirius, qualcosa che Scorpius aveva dovuto sempre riconoscere già prima, quando lui e il fratello maggiore di Albus non andavano affatto d'accordo, non si piacevano, non si trovavano simpatici e non potevano stare nella stessa stanza senza incavolarsi l'uno con l'altro. James sorrideva in un modo che faceva sembrare il suo viso un po' troppo smilzo una fonte di calore. Era un sorriso di una schiettezza disarmante, spontaneo, ampio, con un tepore genuino che non poteva non contagiare. Faceva migliorare l'umore a guardarlo e dava sempre l'impressione che nella stanza si fosse accesa una luce.
Ehi, Sgorbius,” lo salutò, con un tono contento a dispetto del soprannome che gli aveva appioppato pochi giorni dopo che si erano conosciuti, al suo primo anno. “Non sapevo fossi già arrivato. Sei in anticipo?” domandò, avvicinandolo mentre si strofinava il cappuccio sulla testa. I suoi capelli ritornarono istantaneamente al loro caotico stato abituale.
Sei tu che sei in ritardo, come al solito,” replicò lo Slytherin con un ridicolo tono compito che gli sfuggì suo malgrado. “I tuoi sono già usciti,” aggiunse, ed era un po' strano. Erano in casa da soli: non era mai successo prima.
James annuì come se niente fosse, esitò per un secondo e poi si piegò su di lui e gli diede un bacio veloce, a stampo, a mo' di saluto. Si strofinò le mani sulle braccia, incrociandole, e si sedette sul letto.
Ho comprato un paio di pizze da scaldare a cena e della burrobirra,” annunciò vago. “E, ehm, può darsi che più tardi passino Lorcan e Sander,” aggiunse molto velocemente, quasi come se così la cosa potesse passare inosservata.
Scorpius aggrottò la fronte: erano dieci giorni che progettavano di passare quella serata da soli. Aveva praticamente dovuto minacciare di suicidarsi per convincere Draco a dargli il permesso di cenare a casa Potter e soltanto l'intercessione di un'ormai rassegnata Astoria aveva permesso il raggiungimento dell'obiettivo. Suo padre era comunque stato di umore pessimo per tutta la giornata e gli aveva giurato che se non fosse tornato entro mezzanotte precisa lui avrebbe, parole sue, portato a termine il glorioso progetto di Lord Voldemort cancellando la genia dei Potter dalla faccia della terra.
Ed ecco che ora spuntavano fuori i gemelli Scamandro a guastargli i piani. Tutto l'entusiasmo accumulato negli ultimi due giorni sembrò evaporare dal suo stomaco. James dovette accorgersene dalla sua faccia – Scorpius aveva occhi d'un grigio piuttosto chiaro ed estremamente espressivi, quasi trasparenti – perché sbuffò rimbalzando sul materasso, mentre arretrava per poggiare la schiena al muro.
Senti, lo so, ok?” affermò allargando leggermente le braccia. “Ma oggi pomeriggio al camino Lorcan mi ha detto che il nonno Lovegood non sta bene e che i loro genitori sarebbero andati a passare la serata con lui, per aiutarlo. Erano preoccupati e...beh.”
Scorpius annuì con le labbra serrate ma James si accorse immediatamente che la sua spiegazione non l'aveva minimamente rabbonito: quando passi anni a non andare d'accordo con qualcuno, sei abituato a capire subito quando ce l'ha con te e Scorpius, in quel momento, era inequivocabilmente irritato. Per di più sapeva benissimo che i gemelli non erano molto simpatici a Scorpius, che riteneva Lorcan un invadente seccatore e Sander un perfetto alienato mentale, e questo non era nemmeno del tutto falso. Però Lysander era anche uno dei suoi migliori amici e James tendeva a non degnare di considerazione il dettaglio che fosse un po' schizzato.
Cosa volevi che facessi?” insistette James. “Che dicessi loro di arrangiarsi?”
Scorpius storse il naso senza rispondere. Se fosse stato al suo posto e Francis o Albus avessero avuto qualche noia probabilmente avrebbe semplicemente proposto agli amici un pranzo insieme l'indomani. Ma James era diverso da lui e lui era troppo intelligente per non rendersene conto. Non che questo cambiasse il suo stato d'animo.
Prepariamoci da mangiare,” affermò, alzandosi dalla sedia di James e decidendo saggiamente di soprassedere.
Il Gryffindor storse il naso.
Quanta fretta, Sgorb,” osservò scherzoso. “Siediti un attimo qua e levati quell'espressione schifata dalla faccia,” suggerì, tendendogli la mano. “Anzi, magari te la levo io,” aggiunse con un sorriso di sghembo.
Scorpius sbuffò con condiscendenza.
Figuriamoci,” borbottò.
James intuì che in realtà non aveva soprasseduto per niente e cercò un diversivo.
Sono anche nudo,” gli fece notare, abbandonando le braccia lungo i fianchi.
Scorpius riuscì con encomiabile padronanza di sé a non battere ciglio nonostante il leggero surriscaldarsi del suo corpo. Aggrottò appena la fronte.
Siccome ho un quoziente intellettivo molto altro avevo immaginato che non portassi una tenuta da Hit-Wizard sotto quell'accappatoio, Potter,” commentò ironicamente.
James lo omaggiò di un altro sorriso che spezzava le gambe.
Controlla,” lo invitò, indicandosi.
Scorpius non riuscì a trattenere una sommessa risata e sbuffò, prima di percorrere i pochi passi che lo separavano dal letto di James e lasciarsi cadere su di lui andando alla ricerca della sua bocca. Dopotutto, rimanevano ancora almeno due ore prima che gli Scamadro venissero a rompere le scatole, e sarebbe stato un peccato sprecarle facendo cena.


____________________


La canzone che James sta cantando è “Hey You”, dei Pink Floyd.
La shot è collegata a un progetto molto più ampio, una long fiction che sto scribacchiando da qualche tempo, incentrata su questi bei tipetti, di cui mi sono perfettamente invaghita. Spero risulti piacevole alla lettura.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: suni