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Autore: Roxanne Potter    09/09/2011    1 recensioni
Fingiamo che Voldemort sia già stato fermato e sconfitto da Silente all'inizio degli anni Ottanta, per essere poi rinchiuso nella più remota cella di Akzaban.
Fingiamo che non sia accaduto nulla, la notte del 31 ottobre 1981. Fingiamo che Lily e James siano ancora vivi, dopo aver scoperto il tradimento di Minus, e che il loro figlio Harry abbia avuto la vita più normale e felice del mondo.
In questa raccolta, spaccati di vita quotidiana sulla famiglia Potter: drabble, flash fic, one-shot che raccontano episodi vari tra i personaggi, dai più divertenti a quelli malinconici.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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-Harry, va tutto bene?
Il bambino era rannicchiato in un angolo del salotto, la schiena poggiata al muro, mentre si rigirava tra le mani un pupazzetto a forma di drago.
-Sì.- rispose.
I suoi occhi verde chiaro fissavano il fagotto in braccio a Lily: una neonata addormentata, di non più di cinque mesi, con un visetto liscissimo e capelli rossicci, molto radi, che le ricoprivano la testolina.
-Non sei geloso di Susan, vero?- sorrise Lily.
-No.
Harry scosse la testa, ma il suo sguardo quasi seccato non era molto convincente.
-Bene. Te l'ho detto, io e tuo padre vogliamo bene anche a te.
Lily si voltò e si diresse verso la porta che dava sulla cucina. Harry balzò in piedi, facendo cadere a terra il suo pupazzo, e le corse dietro.
-Aspetta, vengo anche io!- disse, con la sua vocetta infantile. -Voio... voglio i biscotti. Ci sono?
-Certo.- rise Lily, e tese una mano per aprire la porta, mentre usava l'altro braccio per cingersi Susie al petto. -Non ne mangiare troppi, però.
Entrarono nella cucina e Lily andò a poggiare Susie nel suo seggiolone di legno, con gesti delicati. La bambina sembrò contrarre le labbra, ma rimase addormentata, la testa che ciondolava di lato.
Lily si voltò per raggiungere i fornelli e i cassettoni. Si alzò in punta di piedi per aprire l'anta della credenza, e iniziò a frugare tra i pacchi di farina e camomilla e i barattoli di sale e zucchero.
-Ecco qua.
Si girò verso Harry, che la fissava con aria impaziente e allegra. Gli porse un sacchetto rosso con su stampati due Bolidi che si rincorrevano e un Boccino che svolazzava placido sul davanti della confezione. Il bambino lo afferrò con gli occhi che brillavano.
-Non li mangiare tutti.- disse Lily, mentre richiudeva la credenza.
-Grazie!- esclamò Harry.
Si affrettò a sedersi al tavolo accanto a lui e scartò il pacchetto, per poi tuffare una mano all'interno e prendere un bel biscotto al cioccolato, a forma di Boccino d'oro, con piccoli rivoli di crema.
Lo masticò, assaporando il gusto dolce, mentre osservava Lily che riordinava alcuni oggetti sparsi sul bancone della cucina.
Poi, i suoi occhi si posarono sulla bambina addormentata nel seggiolone.
Perché era venuta quella Susie? Perché doveva avere una sorella? Forse lui non bastava per i suoi genitori, che avevano deciso di prendere un altro bambino, che li avrebbe soddisfatti di più?
E se poi si dimenticassero di me?

Il pensiero era davvero molto triste, ma Harry cercò di scacciarlo dalla mente, mentre prendeva un secondo biscotto. Il primo si era quasi sciolto in bocca.
Tanto hanno detto che mi vogliono bene lo stesso.
Eppure, quando guardò Susie Potter, ebbe una piccola ondata di rancore verso di lei. Gli sembrava un'estranea, una bambina che non aveva nulla a che fare con lui e i suoi genitori, ed era arrivata così, all'improvviso.
Non si accorse che il sacchetto, stretto nelle sue mani, si era mosso da solo. Poi notò un biscotto che si sollevava in aria, e rimase a fissarlo con occhi sgranati.
Come è successo?
Il biscotto si mosse: sfrecciò attraverso la cucina e andò a colpire una guancia della piccola Susie.
Il colpo sicuramente non era stato grave, ma fu abbastanza forte da farla svegliare. Gli occhioni scuri della bambina si spalancarono, e Harry la osservò mentre iniziava a urlare e piangere, attirando l'attenzione di Lily.
-Piccola, cosa c'è?- disse la donna, avvicinandosi. Le accarezzò la testa e si voltò verso Harry, come se avesse potuto sapere cos'era accaduto.
-Mamma!- esclamò lui -Io so cos'ha.
Si sentiva così euforico! Certo, era anche un po' dispiaciuto perché Susie si era fatta male, ma quello che era appena accaduto...
-Che cosa?- domandò Lily.
-Ho fatto una magia! Ho fatto alzare un biscotto e ho colpito Susie!- affermò Harry, con un sorriso allegro.
Lily lo fissò stupita per qualche secondo. Si voltò di scatto verso la bambina, esaminando il suo viso, ma non vi trovò alcun graffio o livido. Per fortuna, Susie aveva smesso di piangere e anche di singhiozzare: fissava la madre con gli occhi lucidi e le guance paffute.
-Davvero... hai fatto un incantesimo?- disse Lily, in tono sbigottito, mentre tornava a girarsi verso Harry.
-Sì.- disse lui, senza riuscire a smettere di sorridere.
Lily tirò un respiro profondo.
-Mi assicuri di non averle fatto male?
-No, anche se l'ha colpita alla guancia. Ma non si è fatta niente.
Lily scoccò un'altra occhiata a Susie, prima di guardare Harry con un'espressione allegra e luminosa.
-Complimenti! Vuol dire che sei un mago, lo sai? Quindi andrai nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Sorrideva raggiante, e Harry si sentiva quasi fiero. E decisamente felice.
Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts... aveva una vaga idea di cos'era. Una scuola, sì, per imparare a usare la magia... ma non sapeva altro. Ogni tanto quel nome compariva nei discorsi di Lily e James, e Harry sapeva già che un giorno ci sarebbe andato.
I suoi genitori erano maghi, no? Allora doveva esserlo anche lui, per forza. Voleva dire che sarebbe andato in quella scuola.
-Lo so che sono un mago.- rispose. -Ma... quand'è che vado a scuola?
-Si inizia a undici anni. Devi aspettarne sette anni e mezzo, mi dispiace.
Lily sorrise dispiaciuta davanti all'espressione delusa del figlio.
Harry si sentiva come se il suo palloncino di felicità fosse scoppiato. Ecco, sapeva di essere un mago, sua madre gliene dava la conferma e gli diceva che sarebbe andato nella scuola di Hogwarts... e avrebbe dovuto aspettare quasi otto anni?
-Ci posso andare prima?
-No, non è possibile.
Harry si alzò, sbuffando, tenendo in mano il sacchetto dei biscotti.
-Va bene.- borbottò, per nulla convinto. -Vado in camera.
-Ok.
Lily lo osservò mentre prendeva un altro biscotto e si dirigeva fuori dalla cucina. La sua espressione era proprio triste.
Si voltò verso Susie, con un sospiro.
Se lei, da bambina, avesse saputo che era una strega... sarebbe morta d'impazienza nell'attesa della lettera di Hogwarts. Era scampata a quella sfortuna, ma Harry proprio no.
Spostò lo sguardo su Susie e sorrise dolcemente, mentre una mano andava ad accarezzare i capelli radi della stranamente silenziosa bambina.
-E tu? Quando mi farai qualche magia, piccola?

*

Avevo il capitolo pronto e poca voglia di aggiornare, ma alla fine ho sconfitto la pigrizia.ù.ù
Spero che il capitolo vi piaccia, e... ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite.;) Al prossimo aggiornamento!

   
 
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