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Autore: natashaa    09/09/2011    5 recensioni
Mi chiamo Edward Cullen, e sono l'uomo piu' felice al mondo.La mia infanzia,come ho già detto precedentemente, è stata a dir poco terribile;mia madre morì quando avevo poco o più di due anni, eppure la ricordo nelle sue gesta, nella sua semplicità,ma,contemporaneamente,nella sua eleganza. Ed è questa la donna che cercavo,e che ho trovato.
 Deve essere stata lei,da lassù ad aiutarmi, perchè poco prima di incontrare Isabella
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Anima e Corpo

Capitolo 2- Camilla
 
 
Il vocabolo "donna" nel mio dizionario rientrava nella sezione ignoto,sconosciuto.
Non sognavo la donna perfetta, ma per ipotizzarne una che lo fosse per certi versi,scrutavo dolcemente ogni singola ragazza che incontravo sulla mia strada, osservandola,nelle gesta nella postura e nel modo di parlare.
Non mi interessava l'aspetto fisico,per niente. Piuttosto mi soffermavo sui capelli,amavo le donne con i capelli lunghi,scuri,setosi.
Quella mattina il sole batteva più forte del solito sulla finestra della mia camera. Erano quasi le 9 e mia Zia Kate era indaffarata a preparare le sue squisite e deliziose frittelle.
Quel giorno le frittelle sembravano più buone del solito,forse perchè erano le ultime che assaggiavo,dato che a breve sarei partito. Non avevo idea della destinazione,dicevano fosse una sorpresa,ma sapevo bene cosa mi aspettava. << E' un'ottima scuola Edward >>diceva mia Zia mentre prendeva il piatto,oramai vuoto,e iniziava a lavarlo<< sono certa che col tempo imparerai ad apprezzarla >>.
Sapevo che mia Zia era triste,e a dirla tutta, lo ero anch'io,forse più di lei.
Sapevo anche che "la scuola" dove loro mi stavano mandando era in realtà un collegio.
<< Edward! >> urlava mio Zio. << Quanto ci metti a salutare tua Zia?! >>. Io e lui non andavamo per niente d'accordo,perchè lui,mi considerava un disperato,e io consideravo lui un povero contadino nato e vissuto nella completa ignoranza.
Così corsi subito in macchina,quando ad un tratto,in lontananza,un ombra femminile correva maestosa nella mia direzione. All'inizio,pensai fosse il miraggio di mia madre,ma in seguito rimasi deluso nel capire che si trattava semplicemente di Camilla,una mia grande amica.<< Edward! Aspetta! >> urlava  << Devo parlarti! >>.
 Uscii dalla macchina e corsi subito verso di lei,e quando le fui abbastanza vicino,presi fra le mie mani le sue esili braccia appena sopra il  gomito,e quasi stringendola al mio petto,la guardai in modo ipnotico con un lieve respiro affannato.
Sentivo il suo corpo tremare e vedevo i suoi occhi illuminarsi come scintille guardandomi.
Da tempo avevo capito che per Camilla non ero un solo un amico,ero di più:ero il fuoco dal quale lei voleva essere bruciata,ero l'anima alla quale lei si voleva unire,per fonderne una sola,ero l'uomo col quale lei avrebbe voluto perdere la verginità,e quest'ultima mi terrorizzava.
Mise dolcemente le sue mani fra i miei capelli e guardandomi diritto negli occhi disse<< Edward io...io...io ti amo! >>.
A quel punto iniziò a piangere stringendosi il più forte possibile al mio petto. << Camilla... >>le sospirai a bassa voce all'orecchio,ma lei non rispose,continuò a piangere e facendo finta di capire alzò la testa verso i miei occhi e posò leggermente le sue delicate labbra sulle mie,senza spingersi oltre.In fondo,era quello, ciò che desiderava.
Le feci fare ciò che voleva,e sapeva bene che se avesse voluto le avrei lasciato fare qualsiasi cosa col mio corpo,anche se la mia mente sarebbe in ogni caso rimasta salda sul pensiero di non amarla,ma lei non si spinse oltre.Dopo circa 10 secondi lasciò le mie labbra,anche se con rammarico e quasi vergogna di ciò che aveva appena fatto.
Quindi mi girai,dandogli un attimo le spalle e vidi mio Zio pronto a partire e mia Zia sullo zerbino di casa inondata dalle lacrime.
<< Ciao >>le dissi e senza più dire una parola mi diressi verso la portiera della macchina e prima di entrare mi fermai,la guardai e le accennai un sorriso.
Lei ricambiò piangendo. 
A quel punto la macchina partì e Camilla si allontanava man mano insieme a tutto l'ambiente circostante. Ora Camilla faceva parte del passato mentre il futuro mi aspettava impaziente a Forks.
  
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