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Autore: _montblanc_    09/09/2011    6 recensioni
«Mi sono risvegliata in mezzo alla foresta di Konoha e mi sono detta: ”Beh, non è un male, infondo è sempre stato il mio sogno”, ma poi l’Hokage mi aizzato contro un gruppetto di Anbu e tutto è degenerato...» stava sbraitando la ragazza, una certa isteria nel tono di voce.
~
«Vuoi unirti all’Akatsuki?» domandò di rimando lui, senza distogliere lo sguardo dal combattimento; si stava visibilmente spazientendo.
Vuoi unirti all’Akatsuki? VUOI UNIRTI ALL'AKATSUKI?! Certe cose non si chiedevano così! Non ci si poteva mettere un minimo di introduzione tipo “Ehi, ciao! Ma lo sai che anche se non sei una ninja e non sai un emerito cippolo di come ci si comporti in una battaglia, saresti un membro eccellente nell’Akatsuki? Eh? Che ne pensi?”.
Se lo faceva in modo così diretto e, sopratutto, ad una che non desidera altro nella vita - in mia difesa potevo solo dire che ognuno merita di avere le proprie ambizioni-, questa, poverina, rischiava l’infarto. Ed io non ero Kakuzu, a me ne bastava uno per rimanerci secca.
(Ho cominciato a scrivere questa storia veramente tanto tempo fa, quindi sto piano piano riscrivendo i vecchi capitoli nel disperato tentativo di renderli più leggibili)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Akatsuki, Altri, Deidara, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Capitolo 21:
- ‘Ri-senpai mi mancherai tantissimo!- piagnucolai avvinghiandomi al rosso, che sbuffò esasperato.
- Si, si...- disse semplicemente lui, battendomi una mano sulla spalla.
- E io? Io ti mancherò?- domandai, osservandolo con uno sguardo da cucciolo bastonato.
Lui puntò i suoi occhi altrove, infastidito.
- Così, così.- rispose semplicemente, ma bastò questo per riempirmi il cuore di gioia.
- Ti adoro ‘Ri-senpai!- trillai, cominciando a saltellare.
- Deidara si offenderà se non vai a torment...abbracciare anche lui.- osservò allora.
Di mala voglia mi staccai dal rosso, per poi ghignare in direzione del biondino, che guardava disinteressato la scena appoggiato allo stipite della porta.
- Lo sai che mancherai anche tu, vero?- domandai sorniona, avvicinandomi a grandi passi.
- Lo so, uhm.- fece beffardo, mentre gli buttavo le braccia al collo.
Che buon profumo che emanavano i suoi capelli, come avrei potuto fare senza sniffarlo ogni giorno?
- La domanda è sempre quella.- dissi ad un tratto – Ti mancherò anch’io?-.
- Per niente, uhm.- rispose scorbutico– Forse un pochino, ma poco!- aggiunse poi vedendo la mia espressione affranta.
- Ti adoro DeiDei!- mi scimmiottò prima che potessi dire o fare qualcosa.
Lo osservai storto: la sua imitazione faceva schifo.
- Stavo per dire “Ti voglio bene DeiDei”.- borbottai, mentre il suo sorriso si accentuava.
Dopo questi saluti, depressa e per nulla eccitata del viaggio che stavo per intraprendere, mi diressi all’uscita del covo.
- Fate attenzione.- mi raccomandai triste, prima di andarmene definitivamente.
L’odore dell’erbetta umida e della vegetazione mi investii in pieno, facendomi lacrimare gli occhi.
L’aria era così calda che quasi non si riusciva a respirare.
- Si parte...che bello...-.

Ero sola, completamente sola. Così sola che cominciavo a soffrire la solitudine.
L’unica persona con cui potevo parlare era me stessa e, tra l’altro, non era per nulla divertente.
Avevo superato due villaggi in mezza giornata spinta dalla voglia di arrivare da Hidan e Kakuzu; Almeno avrei avuto qualcuno con cui intraprendere una conversazione.
- Che palle...- borbottai scalciando un sasso, che aveva osato intralciare il mio cammino.
Non ce la facevo più, volevo tornare indietro dai miei compagni di squadra ed abbracciarli forte forte.
Mi mancavano già...Ok, forse mi affezionavo troppo in fretta alle persone.
Persa com’ero nei miei pensieri non mi accorsi della presenza di qualcuno fino a quando quest’ultimo mi fu davanti.
- Ti ho trovata.-.

Deidara:
Camminavo avanti ed indietro per il covo, indeciso sul da farsi.
Era sicuro lasciarla andare a zonzo da sola per il Paese del Fuoco? Sarebbe stata bene? Avrebbe mangiato decentemente? Avrebbe incontrato qualche pericolo? E se doveva combattere? Lei non ce la poteva fare per conto suo!
Più cercavo di scacciare questi dubbi dalla mia testa più questi tornavano.
Non ero riuscito a distrarmi neanche con le mie creazioni d’argilla.
L’unica cosa divertente della situazione era Sasori, che, nonostante lottasse con tutte le sue forze per rimanere impassibile, ogni tanto lanciava occhiate preoccupate all’entrata del covo.
Probabilmente se non fossi stato troppo preso dall’immaginare scenari apocalittici su Fuko avrei iniziato a punzecchiarlo.
- Basta, mi sono stancato. Vado con lei, uhm.- dissi.
- Fermati.- fece lui – Il capo ci ha detto di farla andare da sola.-.

Fuko:
Oh, cazzo...Orochimaru!
No, sto scherzando, non era l’uomo viscido dai capelli setosi quello che mi si parava davanti.
- Ryu!- esclamai, sorpresa di vederlo.
Vi ricordate del bel ninja misterioso che era venuto a salvarmi dagli Anbu di Konoha? Bé, proprio lui, in carne ed ossa, ed anche abbastanza incazzato a dire il vero.
- Fuko.- borbottò lui – Per quale motivo ti sei unita all’Akatsuki?-.
Perché li amo!
- Non sono Fuko! Quante volte devo ripeterlo?- sbuffai infastidita, riprendendo a camminare.
- Ok, ok...Ambra, giusto?-.
- Wow. Te lo ricordi!- esclamai, per nulla entusiasta.
Avevo paura che potesse costringermi ad abbandonare l’organizzazione Alba.
Nonostante avessi accelerato il passo non voleva saperne di lasciarmi in pace.
- Dov’è Fuko, la vera Fuko?- domandò, incupendosi.
- Al mio posto.- spiegai con una semplice scrollata di spalle – Mentre io sono finita in questo mondo, nel suo corpo, lei è nel mio.-.
- Falla tornare qui.- disse, puntandomi un kunai alla gola.
Ma quando l’aveva tirato fuori?
Deglutii a vuoto, sentendo la lama fredda dell’arma premermi sulla pelle.
Deidara...Sasori...Help me!
- Fuko sembra essere molto importante per te.- osservai allora, cercando di non mettermi a urlare, implorando pietà.
Anche se sentivo che di lì a poco l’avrei fatto.
Io non ero certamente una persona definibile come “coraggiosa”. Anzi!
- Già.- disse con una scrollata di spalle – E’ per questo che la rivoglio.-.
- Mi dispiace, ma non sono io quella che ha deciso di trapiantarsi qui dentro. Non posso fare nulla al...r-riguardo.-.
La pressione sul collo si faceva sempre più intensa, forse era il caso di fare qualcosa.
Con una mano cercai di farmi strada all’interno del mantello, per prendere la pergamena. Lui, però, fu più veloce e me la bloccò.
Perfetto, ora si che sono nella cacca fino al collo.
- C-che vuoi?- borbottai preoccupata – Ti ho già detto che non posso fare nulla!-.
Il suo sguardo si fece più determinato.
- E allora ti ucciderò, non ho intenzione di farti usare il suo corpo come arma di quell’organizzazione da quattro soldi.-.
Ohi...Ohi...Non andava affatto bene! Questo mi ammazzava per davvero!
Dovevo fare qualcosa...dovevo assolutamente inventarmi qualcosa...
Dov’era finito il Ryu tanto gentile e simpatico che mi aveva salvata dagli Anbu? Mistero...
- Super Super Kawaii Impact.- pensai, e il corpo di Ryu venne sbalzato via, lacerandomi il coprifronte ed il collo con il kunai.
Forse non era stata proprio una bella mossa....
Bé, per fortuna la testa era ancora saldamente ancorata alle spalle.
Non andava molto bene però, da come sanguinava.
Oh cazzo...sangue...
La testa prese a girarmi vorticosamente.
La scossi determinata: non era il momento di lasciarsi impressionare.
Guardai Ryu che si alzava, impugnando saldamente il coltello dal quale colava un certo liquido rosso, che doveva essere sicuramente succo di pomodoro. Era ovviamente succo di pomodoro.
Repressi a stento un conato di vomito: no, non riuscivo a fregarmi per conto mio.
Cercai di distrarmi da quella bruttissima sensazione pensando cose del tipo: è la prima volta che uso quella mossa in un vero combattimento! E ci sono pure riuscita!
Solo allora venni colta dall’ispirazione: era la volta buona che potevo usare il potere del vuoto.
Bene, come dovevo fare?
L’uomo interruppe i miei pensieri, venendomi incontro.
- Suiton. Suiryūben(Frusta del Drago Acquatico)- disse componendo dei sigilli.
Davanti a me comparve un’immensa sfera d’acqua.
Con un salto schivai un forte getto che, con una forza peggiore di quella di Sakura, mandò in frantumi il terreno.
Devo trovare in fretta un piano...
Distratta com’ero dall’evitare le frustate di quello strano liquido mi accorsi di Ryu solo quando mi fu dietro.
- Suiton. Teppōdama (Sfere d'acqua solida)- recitò.
Qualcosa mi colpì violentemente alla schiena, facendomi fuggire un gemito di dolore e finii dritta contro il suolo.
- Che male...- piagnucolai massaggiandomi il punto leso, che aveva preso a pulsarmi.
Per quale motivo ero sempre quella che doveva essere pestata?
Mi girai su un fianco, evitando di striscio una frustata d’acqua. Il contraccolpo, però, mi travolse, facendomi ruzzolare per alcuni metri.
Feci in tempo a sollevare lo sguardo che un’altro getto stava venendo verso di me.
- Suiton. Suijinheki! (Muro Acquatico)- esclamai d’istinto, sollevano le mani a mo’ di scudo.
Una lastra d’acqua comparì davanti a me, parando il colpo.
Sospirai, sollevata.
Allora gli allenamenti con Sasori avevano dato qualche frutto.
Osservai il ninja, che a sua volta mi osservava.
Bene, avevamo capito che utilizzava tecniche acquatiche...perché accidenti mi mettevo a pensare come Shikamaru in un momento del genere?
Mi sollevai in piedi, cercando di riacquistare un minimo di dignità.
La cappa dell’Akatsuki, per fortuna, non si era fatta nemmeno un graffio. Non si poteva certo dire la stessa cosa per il mio coprifronte, che ora giaceva a terra, sfilacciato.
- Ora...o varco spazio-dimensionale...apriti, risucchia quest’individuo e portarlo nel paese più distante possibile da qui.- pensai, ma le mie suppliche non furono ascoltate.
Maledetto potere tarocco!
Rassegnata presi la pergamena ed estrassi la mia amatissima falce.
Dovevo trovare un modo per tramortirlo, non volevo mica ucciderlo! Un colpetto alla nuca e via.
Si...e quando mai ci sarei riuscita!?
La battaglia riprese, tra le tecniche di lui e il mio goffo modo di contrattaccare.
Bé, almeno non stava andando male come il combattimento che avevo avuto con la rosa. Diciamo che, quasi, riuscivo a tenergli testa.
- Mi sento potente.- pensai contenta, prima di essere centrata in pieno da un getto d’acqua.
Perfetto. Non potevo godermi un attimo di gloria che venivo miseramente atterrata.
Cercai di rialzarmi, ma era come se qualcosa mi stesse trattenendo al suolo.
Avevo mani e piedi incollati ad uno strano liquido appiccicoso, che mi faceva alquanto impressione in effetti.
- E’ finita.- disse Ryu, avvicinandosi.
- Che cavolo è ‘sta cosa schifosa!-borbottai, ignorando la sua frase minacciosa – Bleah!-.
Cercai con tutte le mie forze di sottrarmi da quell’impasto gelatinoso, ma invano.
Il mio cuore batteva all’impazzata, mentre il senso della morte di faceva strada in me, mischiato ad un moto di disgusto.
Non potevo morire, non così. Mi rifiutavo categoricamente di farlo!
Dovevo ancora salvare un sacco di persone! Non potevo lasciare che Hidan passasse il resto della sua eternità a marcire tra la cacca di cervo! O che Deidara si facesse saltare in aria come un petardo!
No, non l’avrei permesso! O, almeno, non in quel modo!
Se mi sarebbe toccato morire – ed ero pur certa che prima o poi sarebbe capitato- volevo che fosse per colpa di uno dei miei personaggi preferiti, non del primo Pinco Pallino che passava.
In quel momento alcune luci parvero squartare il cielo, dissipando i grandi nuvoloni che fino a poco prima volavano placidamente sopra di noi.
- Wow!- cinguettai stupita.
Mi sentivo strana, terribilmente strana, come se qualcosa si agitasse dentro di me.
Ryu si bloccò, guardando oltre le mie spalle, spaventato.
Che cazzo c’era dietro di me? Un mostro... un fantasma?
Non feci in tempo a voltarmi che una forte folata di vento mi attraversò.
Poi, le luci del cielo si fecero più intense, fino ad unirsi tra loro e ci inghiottirono.
Fui costretta a chiudere gli occhi a causa del forte vento che imperversava intorno a me.
Parve durare in eterno, o forse era il mio senso dello scorrere del tempo che lasciava altamente a desiderare.
Fatto sta che, una volta che aprii gli occhi, attorno a me non c’era più nulla: né Ryu, né gli alberi che fino a poco prima ricoprivano la zona.
C’eravamo solo io ed un immenso cratere che attraversava il suolo.
- Il mio potere...è un’immensa figata!- pensai estasiata.
  
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