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Autore: Alexiel94    10/09/2011    6 recensioni
Mi rigirai per l'ennesima volta nel mio letto, guardando le mie compagne di stanza che erano beatamente fra le braccia di Morfeo, Dio, quanto le invidiavo, loro non avevano l'ombra di una preoccupazione, mentre io invece dovevo affrontare una situazione molto più grande di me.
Una ragazza deve affrontare un problema troppo grande per la sua età, sola e senza sapere cosa fare, come riuscirà a cavarsela?
[Capitolo 3]
-Calmati- disse lei in un tono che mi sembrava piuttosto offeso -c'è modo e modo di dire le cose-.
-Scusa- mormorai affondando la testa nel cuscino -ma ultimamente...-
-Hai improvvisi sbalzi d'umore?- completò lei per me. Ok, ora ne ero certa: aveva capito tutto.

[Thiago/Mar, Simon/Mar, Rama/Valeria, Rama/Mar, Luca/Tefy, Nacho/Tefy]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Rama, Tefi, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6 - NON SEMPRE LE COSE VANNO COME TE LE ASPETTI



Scoprii che Rama e Jazmin cominciarono a trovare divertente perndermi in giro quando, due settimane dopo lo svenimento, il mio amico si rifiutò di dividere con me la tavoletta di cioccolata che stava mangando sostenendo che avrebbe fatto male al bambino. -Non è vero- gridai allungando una mano nel tentativo di afferrarla, ma lui alzò in alto il braccio dicendo in tono divertito -Vuoi seriamente fare correre a tuo figlio un rischio simile?-.
-Non rischio nulla con la cioccolata!- replicai, ma lui non mi ascoltò e si diresse in salotto tenendo accuratamente la tavoletta fuori dalla mia portata mentre una sensazione di fastidio e irritazione si faceva largo in me. Non voleva darmi la cioccolata? Bene, l'avrei ottenuta da sola. Mi lanciai contro Rama quando passò affianco al divano, col risultato di cadergli sopra. Mi misi a cavalconi su di lui per bloccarlo contro il divano ringhiandogli contro -E ora dammi la cioccolata-.
-Mai- rispose lui a mezza voce, e allungò il braccio sopra alla testa per impedirmi di raggiungere il cibo che tanto bramavo. Mi allungai a mia volta per cercare di afferrarla, ma una voce fredda femminile alle mie spalle mi fece bloccare. -Cosa diamine state facendo?-. Mi voltai e vidi Valeria fissare con disprezzo me e Rama, e solo allora mi resi conto dell'imbarazzante posizione in cui ci trovavamo. Rama sdraiato sul divano e io a cavalconi sopra di lui. Sentii il mio viso andare in fiamme dall'imbarazzo, mentre anche il mio amico arrossiva, e mi alzai balbettando un -N-Niente-.
-Lo spero per te- replicò freddamente la mia amica, per poi prendere per un braccio il suo ragazzo, rosso almeno quanto me se non di più, e portarlo via. Appena lei uscì di casa entrò Simon, che accolsi con un sorriso tirato. Non avevo proprio il coraggio di confessargli della gravidanza, e stare con lui nascondendogli questo segreto mi faceva sentire un'emozione strana, un misto del senso di colpa per non confessargli una cosa del genere e della paura che lo potesse scoprire. Deglutii un paio di volte prima di salutarlo e dire -Cosa ci fai qui?-.
-Ecco...- improvvisamente imbarazzato cominciò a fissare il pavimento mentre si grattava la nuca -io...stavo pensando a te...e volevo chiederti se ti andava di uscire un po'...-. Mi fece una profonda tenerezza, com'era dolce.
-Aspetta un minuto, che mi cambio e arrivo- dissi, e schizzai velocemente in camera delle ragazze. Mi feci prestare da Jaz una maglia a maniche corte bianca, presi il primo paio di jeans che mi capitò sotto tiro, un paio di scarpe da ginnastica e quando tornai in salotto scoprii con amarezza che Simon stava chiacchierando con Melody. La cosa mi fece tremare di rabbia, possibile che la giraffa aveva preso come fosse uno sport il rovinarmi la vita? Non essendo riuscita a togliermi Thiago ora faceva la gatta morta anche con Simon, ma Dio, l'avrebbe finita di provarci coi miei ragazzi? Mi avvicinai a loro senza farmi notare, abbracciai il mio quasi-ragazzo da dietro e gli sussurrai all'orecchio -Sono pronta, andiamo?-. Lui borbottò un assenso, e uscimmo di casa sotto lo sguardo carico di disprezzo della mia rivale.

Simon mi fece divertire tutto il pomeriggio, a partire dalle sue battute tutt'altro che divertenti, per seguire alle figuracce con i passanti e completare con la sua caduta epica dopo essere scivolato su del muschio. Nonostante ciò, però, non avevo ancora il coraggio di confessargli di essere incinta, era come se essere stata interrotta quella volta al bar mi avesse svuotata di tutto il coraggio che avevo, e dopo di allora mi figuravo sempre la scena di lui che mi guardava con disprezzo, come aveva fatto Thiago due mesi prima, e andarsene via lasciandomi sempre e comunque sola. E sinceramente, se dovevo crescere mio figlio da sola, avrei di gran lunga preferito farlo senza soffrire per un secondo abbandono. Arrivammo in piazza tenendoci per mano, e con mia amara sorpresa scoprii che ad uno dei tavoli del bar c'era Melody che mi fissava con odio. La ignorai e mi voltai per fare una battuta a Simon, ma non ebbi tempo di proferire parola che il suo cellulare squillò. -Pronto?- rispose, e dopo un paio d'assensi chiuse la chiamata. -Scusa, mia madre vuole che torni subito a casa- disse il mio quasi-ragazzo. Trattenni a sento uno sbuffo d'irritazione, possibile che Corina dovesse rompere le scatole anche a distanza?
-Fa nulla, vai pure- gli dissi con un sorriso tirato, e dopo esserci salutati e promessi di incontrarci il giorno seguente lui se ne andò. Lo fissai fino a che non saprì dalla mia vista dopo essere uscito dalla piazza, e allora mi voltai e andai a sedermi al nostro bar, a due tavoli di distanza da Melody. -Hey, Mar- sentii la voce di Jaz alla mia destra, e vidi la mia amica uscire dal bar per avvicinarsi a me e poi sedersi al mio fianco. -Ciao- la salutai allegramente.
-Ti sei divertita?- mi chiese notando il mio tono di voce e il sorriso che man mano si faceva largo sul mio volto.
-Ovvio- risposi, ricordando gli avvenimenti del pomeriggio -Simon è davvero carinissimo con me, è un vero tesoro...- mi interruppi perchè sentii un colpo violento provenire dalla mia sinistra, mi voltai e scoprii che era stata Melody, alzatasi in piedi e dalle mani aperte posate sul tavolo si presumeva che lo avesse appena colpito con veemenza. Se ne andò via arrabbiata, mentre sentii la mia migliore amica borbottare -Isterica-.

Quella notte mi sentii terribilmente sola. Sdraiata nel mio letto non riuscivo a prendere sonno, soffocata dai pensieri che bene o male riuscivo a reprimere durante la giornata. Ora che ero sola e avevo preso la scelta di tenere il bambino, come avrei fatto a crescerlo? Non ne sarei mai stata capace. Posai una mano al ventre, dove da qualche settimana riuscivo a sentire il battito del cuore del bambino, e sorrisi nel sentirlo vivere in me. Ma quel povero piccolo sarebbe cresciuto senza il padre, che lo aveva rifiutato scappando dall'altra parte del mondo pur di non prendersi le sue responsabilità. E se non voleva nemmeno Thiago questo figlio, di cui era il padre biologico, chi altri avrebbe mai voluto crescerlo insieme a me? Ero completamente sola. Questo pensiero mi provocò una strana fitta al cuore e sentii il magone in gola, ma riuscii a non versare alcuna lacrima. Accarezzai la pancia e giurai a me stessa che il giorno dopo avrei confessato a Simon della gravidanza, gli avrei detto tutta la verità su Thiago e gli avrei chiesto se era disposto a crescere con me questo bambino. Annuii convinta, sicuramente lo avrei fatto. Come no. Ero, e sarei rimasta comunque sola. Sentii dei passi leggeri provenienti dalla parte della porta del bagno, ma non ci badai finchè non sentii il materasso abbassarsi di qualche centimetro alla mia destra, una persona stendersi al mio fianco e una voce maschile dire -Scusa, Mar...ma non riuscivo a dormire e...- non lo lasciai finire, ma lo trassi a me e lo strinsi in un caloroso abbraccio, contenta del fatto che il mio migliore amico fosse lì con me. Rama si sistemò meglio sul letto, poggiando la schiena contro il materasso e la testa sul cuscino, mentre io posai la test sul suo petto e mi cingeva a sè con un braccio. Posò il dorso della mano libera sul mio ventre, e non la ritrasse quando sentì il cuore del bambino battere, ma sussurrò invece -E' una sensazione bellissima-.
-A chi lo dici- mormorai, e sistemai meglio la testa sul suo petto. Mi accarezzò dolcemente il ventre, senza dire una parola, e mi strinsi più forte a lui. Mi addormentai così, fra le dolci carezze del mio migliore amico.

-BASTARDO! CHE HAI COMBINATO STANOTTE- la voce furiosa di Valeria fu il mio dolce risveglio del giorno seguente, aprii lentamente e con fatica gli occhi e vidi che le mie compagne di stanza avevano circondato il mio letto. Scoprii anche che Rama era seduto al mio fianco e balbettava imbarazzato sillabe piuttosto insensate, e Tefy disse con sarcasmo -Mar dice di essere leale quando poi in realtà ha una tresca col ragazzo di una sua amica. Coerenza zero-.
-Io non ho una tresca con Rama!- gridai scattando a sedere, anche se mi sentii arrossire.
-Mar, da te non me lo aspettavo- disse Caridad. Alzai gli occhi al cielo, ci mancava solo che lei mi lanciasse frecciatine.
-Cari, per favore, non mettertici pure tu- le dissi. Io e Rama passammo circa mezz'ora a spiegare a Valeria che quella notte fra noi due non c'era stato nulla, ma lei continuò a fissarci con aria scettica per tutto il resto della mattinata, fino a quando non uscì di casa con aria decisamente arrabbiata dicendo di avere bisogno di pensare all'aria aperta. -Povera Valeria, tradita dal suo ragazzo e da una delle sue migliori amiche- lanciò la frecciatina Tefy.
-Mar, ricordati che non devi fare sforzi eccessivi- mi sussurrò Rama all'orecchio notando che avevo stretto i pugni con troppa decisione, e quando incrociò il mio sguardo si affrettò ad aggiungere -e sappi che l'omicidio rientra nella categoria "sforzi eccessivi"-.
-Peccato- borbottai reprimendo il mio istinto di mettere le mani nei capelli alla mia adorata sorellastra. Non ci fu però bisogno di misure drastiche per farla sparire dalla mia vista, dato che poco dopo arrivò Luca e Tefy gli saltò letteralmente addosso, lui la prese in braccio e uscirono dalla Casa Magica. Rama rimase con me per un altro paio d'ore, fino a che non decise di andare a consolare Valeria e uscì anche lui di casa. Mi ritrovai sola nel salotto, ma la cosa non durò molto dato che pochi minuti dopo la porta si aprì di scatto ed entrò Melody sibilando qualcosa al telefono a proposito di un rossetto prestato a mia sorella che era finito non-si-sa-esattamente-dove, ma sta di fatto che sparì al piano di sopra e subito dopo di lei entrò Simon, che mi guardò con uno sguardo quasi colpevole. -Che è successo?- gli chiesi alzandomi in piedi e raggiungendolo. Lui sorrise imbarazzato e disse -Oggi non possiamo uscire, devo andare a trovare i miei zii-.
-Ah- fu l'unica cosa intelligente che riuscii a dire, mentre un senso di delusione si fece lentamente largo nel mio cuore. Mi diede un bacio sulla guancia e sussurrò -Scusami- per poi andarsene via. Solo allora notai Melody bloccata a metà delle scale intenta a guardarci con odio, e sarà stato il nervoso della mattinata, o il fatto che non sopportavo più quello sguardo, o gli ormoni squilibrati, ma sta di fatto che le ringhiai contro -Che hai da guardare?-.
-Niente- mentì lei per poi scendere le scale con assoluta nonchalance, gesto che non fece che buttare benzina sul fuoco.
-Niente?!- esclamai fuori di me -Passi metà del tempo a fissarmi male! Che è, un nuovo tipo di sport?!-. Vidi il suo sguardo farsi gelido, e i suoi lineamenti irrigidirsi, ma fu con voce ferma che chiese -Sai cosa si prova quando la persona che ami è innamorata persa di un'altra?-. Il mio primo impulso fu quello di risponderle affermativamente, ma poi mi ricordai che Thiago non aveva mai amato le ragazze con cui mi tradiva, per lui erano solo storielle senza alcun valore. -No, vero?- continuò lei, per poi scoppiare in una risata isterica e aggiungere -I tuoi ragazzi ti hanno sempre amata, perchè tu sei così perfetta, chi non vorrebbe una ragazza come te?-. Cominciai seriamente a preoccuparmi per la sua salute mentale, da quando mai ero perfetta? Se lo fossi stata forse Thiago sarebbe rimasto con me a crescere nostro figlio invece di scappare dall'altra parte del mondo. -Non ti seguo- le dissi.
-NON MI SEGUI?- stavolta fu il suo turno di sclerare, urlando ad un volume tale che feci un balzo all'indietro dallo spavento -Io amo Simon, quindi evita di girargli attorno come un avvoltoio!-. Dopo questa sua inaspettata dichiarazione, che mi lasciò interdetta per diverse ore successive, uscì dalla casa sbattendo violentemente la porta e imprecando contro il mondo intero.


Fine.
Allora...nel capitolo succedono un paio di cose, che saranno più o meno fondamentali nella trama della fic ^^
Vi avviso già da ora che non il prossimo capitolo, ma quello successivo sarà il capitolo-bomba della fic, probabilmente il più importante dell'intera ff, quindi vi consiglio di prepararvi psicologicamente già da adesso.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^
Ringrazio tutte come al solito =)
Alla prossima
Alexiel94
   
 
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