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Autore: LadyCharl    10/09/2011    3 recensioni
Spofondò nel morbido materasso del suo sontuoso letto e con voce flebile ammise a se stessa"...forse perchè ne ho bisogno..."
dedicata a tutti i fans Dair e alla mia migliore amica
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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SHALL WE DRIVE?

"Blair, mi hanno riferito che una camera della residenza è stata occupata da un tuo ospite...Di chi si tratta?"
Questa fu la prima frase che suscitò interesse nella ragazza; infatti era già da un'oretta che Blair conversava con il suo futuro sposo senza alcun coinvolgimento durante l'abbondante e intimo pranzo che stavano consumando sulla terrazza assolata dell'edificio. Louis le aveva descritto tutti i più piccoli dettagli del suo breve viaggio in Italia: aveva lodato la cucina, le opere d'arte e le bellezze naturali del bel paese, ma, nonostante il fascino che la penisola Italica esercitava su di lei, tutti i suoi racconti non l'avevano entusiasmata  minimamente e solo alla domanda riguardante il suo misterioso ospite la ragazza degnò il principe di una partecipazione adeguata alla conversazione
"Oh caro...ti ricoridi di quel mio..." si fermò un attimo, era assurdo ma maledettamente vero, continuò : "...amico...Daniel Humphrey..." fingendo indifferenza...
"Daniel! Certo che lo ricordo...ci aiutò a New York quando dovevamo convincere Loucien che non ci fosse nulla fra noi..." il francese prese un di vino poi continuò: "Simulaste un bacio, giusto?"
Blair senza alzare lo sguardo dalla sua macedonia fresca gli rispose con voce flebile:
"Si, simulammo un bacio..." poi cadde nel profondo dei suoi pensieri e ricordi, rivide le scale della casa di Serena, la cravatta che aveva scelto per lui, il viso di Dan avvicinarsi al suo, le loro labbra incontrarsi, risentì le braccia di lui cingerle la vita e la dolcezza della sua voce che con un celato affanno si informava se fosse abbastanza per convincere il collaboratore del principe, riesaminò la scena e comprese che quel bacio Dan non l'aveva affatto simulato, e lei? Non osò rispondere sinceramente a quell'interrogativo e ritornando alla realtà si rivolse a Louis:
"Riguardo ad Humphrey...credo che sia necessario invitarlo al gala di domani sera, trovo infatti inappropriato non presentare il mio ospite alla tua famiglia..."
"Ovviamente concordo completamente con te" affermò con tono gentile il principe, poi si alzò da tavola e si diresse verso Blair, le stampò un bacio sulla guancia e disse: "Ora perdonami, ma ho delle faccende di stato da sbrigare, provvedi tu ad avvisare Daniel?" la bruna annuì con grazia.
Dopo poco si diresse nella sua stanza, vi entrò, aprì un cassetto del comodino, prese un bastoncino di legno con cui, in un unico elegante gesto, raccolse i suoi boccoli in un approssimativo chignon e rivide quel manoscritto; di quel romanzo non sapeva nulla, fatta eccezione del titolo: "Inside"; le era arrivato circa un mesetto fa in un pacco che non portava scritto in mittente e l'aveva subito chiuso in quel cassetto non avendo ne tempo ne voglia di dedicarsi alla lettura.
Richiuse il cassetto e uscita dalla sua camera incontrò proprio chi desiderava vedere, ma lo sorprese in atteggiamenti sospetti: le dava le spalle e, gesticolando leggermente, confabulava con Dorota, il ragazzo non essendosi accorto della sua presenza continuava ad istruire la domestica:
"Allora Dorota ci siamo intesi, tra un po' tu entri in camera di Blair, la fai preparare..."
"Signor Humphrey..."
"insomma parrucca e cose varie...la porti sul retro con una scusa e allora io pass"
"Signor Humphrey..." ripetè la Polacca interrompendo Dan e indicandogli miss Blair  che sostava alle sue spalle , lui si girò e la vide, allora sbiancò in volto e iniziò a torturarsi le mani...
"Tu cosa?" chiese lei curiosa con un beffardo sorrisetto, indice della soddisfazione che stava provando per aver scoperto in fragrante il poveretto.
Ma Dan non cedette...si era impegnato tanto per farle quella sorpresa che tale sarebbe rimasta, non ci sarebbero stanti indizi quindi decise di agire immediatamente...indurì lo sguardo, afferrò il polso della ragazza e con un sorriso le disse: "Vieni, c'è un regalo per te!" e trascinandola dietro di se la condusse all'esterno...e la sorpresa fu svelata.
Lei che aveva borbottato durante tutto il breve tragitto arrancando sugli alti tacchi cercando di tenere il passo con quello di Dan, fattosi più svelto per via dell'entusiasmo che lo pervadeva, rimase stupidamente zittita alla vista della Mirror Mini 1000 bianca convertibile che aveva tanto gioiosamente criticato quel giorno che avevano unito le sue forze a quelle del ragazzo per il bene di Serena.
"L'ho fatta arrivare da New York via mare!" esclamò pieno d'orgoglio, poi continuò: "Dai Blair ci facciamo un giro!"
"Oh...mag..cioè no! Io su quel vecchio rottame non ci risalirò mai più! E poi non posso farmi vedere in pubblico senza il mio travestimento..."
"Miss Blair!" la chiamò Dorota che si era fermata all'inizio della grande scalinata, la domestica sventolava la parrucca, Blair la raggiunse lasciando solo Dan che proprio non riusciva a smettere di sorridere dalla felicità di avere davanti agli occhi quella macchina che per lui era il simbolo del loro rapporto, infondo tutto aveva avuto inizio durante quel viaggio, da quel momento in poi lei si era finalmente ricredura completamente ( ovviamente senza dimostrarlo più di tanto) su di lui e nelle settimane di vacanza seguenti erano perfino riusciti a stringere una non-amicizia, quella macchina per lui era speciale...almeno quanto la cravatta dalle sfumature rosee che aveva indossato al Pink Party che custodiva gelosamente e che per fortuna non era finita spersa come il resto dei suoi bagagli poichè ben nascosta in una delle tasche della sua vecchia tracolla.
Quando la ragazza ebbe finalmente raggiunto Dorota, ancora ansimante per la corsa, le intimò: "Su! Dorota sbrigati, mettimi questa parrucca..." poi ,recitando come solo lei sapeva fare, mentre la poveretta alle sue spalle  eseguiva i suoi ordini, continuò: "...uff non mi va proprio di risalire su quella carretta a quattro ruote...insomma io sono abituata alle limousine!"
la domestica esasperata dalle recite della sua adorata miss, finendole di aggiustare ka falsa chioma bionda, replicò: "Signorina Blair, il signor Humphrey ci teneva davvero tanto a questa sorpresa, la prego di non smorzare l'entusiasmo di quel ragazzo..." dopo una breve pausa con un tono di voce più basso, come se stesse parlando con se stessa aggiunse: "...che tra l'altro è stracotto di lei!"
Blair quando captò quelle parole era intanta nel fissare Dan che aveva smesso di contemplare la "caretta" e si era girato a guardarla con uno sguardo simile a quello di un bambino impaziente, lei gli sorrise e strappò gli occhiali da sole dalle mani di Dorota e ignorando la sua ultima frase, fingendo nuovamente stizza salutò la sua fidata governante e si diresse verso di lui.
Dan l'osservò scendere e scalino dopo scalino il suo brillante sorriso si trasformò in un sorriso differente, un sorriso fievole, un sorriso che si intonava ai suoi occhi sognati puntati sulla ragazza, un sorriso discreto dal retrogusto triste, poi quando l'elegante figura gli si parò davanti fu bruscamente riportato alla realtà da un delicato: "Humphrey ci vogliamo dare una mossa?! Prima che ci ripensi e ti pianti in asso!"
Allora il ragazzo si affrettò ad aprirle la portiera e con gesto galante farla accomodare sul sedile e dopo averla richiusa con attenzione fece il giro ed entrò in macchina, mise in moto e con gioia ritrovata esclamò: "Si parte!"
Blair non potè non lasciarsi scappare una risata che riscaldò il cuore del ragazzo.
Poco dopo con lo sguardo assente rivolto al paesaggio che adagio le scorreva davanti agli occhi con tono pacato si lasciò sfuggire: "Sai Humphrey...mi piacerebbe visitare l'Italia così..."
"Perchè? Non ci sei mai stata?" chiese lui incredulo
"Si, ma mai con un'auto..." rispose Blair irritata dal tono di Dan, poi si fece improvvisamente triste e continuò: "E poi...quella volta..." ripensò alle vacanze che anni fa aveva pianificato con Chuck in Toscana, lui l'aveva lasciata sola e lei si era sentita abbandonata, Dan capì di aver innavertitamente rievocato qualche doloroso ricordo dei tanti che quel maledetto Bass aveva lasciato nella ragazza, del resto dopo aver passato tanto tempo con lei sapeva quanta sofferenza le aveva causato quell'amore malato e provava rabbia e il suo rancore verso il ricco rampollo cresceva maggiormente ogni volta che gli capitava di cogliere  quella velata tristezza negli occhi di Blair o, peggio ancora, quando si trovava spettatore impotente difronte allo straziante spettacolo che erano per lui le lacrime della ragazza.
"Dai sono sicuro che il tuo principe ti porterà in Italia!" disse lui cercando di rincuorare Blair.
In quel momento la ragazza puntò i suoi occhi su Dan che continuava a fissare la strada, e a bassa voce ripetè: "Già...il mio principe"
"EH? Hai detto qualcosa?" disse lui rivolgendogli un breve sguardo...la ragazza scosse la testa come a voler svuotare la sua testa da quei pensieri tristi e confusi
"No...Anzi si!" esclamò ricordandosi della conversazione avuta con Louis :"Humphrey fatti stirare il completo Prada da Dorota...sei stato ufficialmente invitato al gala di domani sera!"





Spazio dell'autrice: OK..ecco il 4 capitolo, di cui non vado particolarmente fiera, comunque spero vi piaccia e vi spinga a recensire. Per la cronaca il titolo del capitolo è tratto dal film "Shall we dance? e l'idea della Mirror Mini 1000 mi affascinava e quindi ho accontentato me stessa...Ringrazio ancora i miei assidui recensori confessandovi che molto probabilmente con questo capitolo si inizia ad entrare nella vera e propria trama della storia. Scusandomi per la mediocrità della storia e possibili errori vi saluto...Au revoir.

  
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