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Autore: LucreziaPo    11/09/2011    4 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Sirius si guardò intorno, stupito.

Non era mai stato in un aeroporto prima d’allora. C’era un via vai immenso di persone, valigie, c’era tutta la fila per il check in, le sale d’attesa…l’aeroporto di Londra era grandissimo e si guardò intorno, spaesato.

Keira era seduta circondata da valigie, accanto al suo agente.

Avevano già salutato la famiglia Weasley, Sirius aveva preso una vacanza dal suo lavoro al Ministero ed aveva abbracciato e salutato Remus, Tonks e Teddy, raccomandando a Remus di non fare altri figli perché non voleva essere di nuovo zio (e beccandosi un’occhiataccia generale).

Ma la famiglia Potter non c’era.

Possibile che non sarebbero venuti a salutarlo?

Lily e Keira avevano avuto un addio strappalacrime il giorno prima, fatto di abbracci, promesse e stritolamenti vari.

Ma Sirius non parlava con James da giorni ed il Malandrino gli teneva ancora il broncio come un bambino.

Aveva chiarito con Harry, aveva sentito da quel ragazzo parole molto più sagge di quelle dette dal suo migliore amico, ma ora dov’erano?

Una testa rossa si fece largo tra la folla, trafelata, il viso arrossato, gli occhi luminosi.

“Sono qui!”esclamò e corse verso di Sirius.

Sirius lasciò che Lily l’abbracciasse stretto, cingendole la vita ed accarezzandole i capelli.

“Mi mancherai moltissimo.”disse lei, gli occhi chiusi.

Come avrebbe fatto senza quello scalmanato in casa?

Certo, sarebbe stata più tranquilla, ma…si trattava di Sirius.

L’adorava.

Harry guardò il padrino, abbozzando un sorriso.

“Non credevo avresti accettato.”disse Sirius, guardando quegli occhi color smeraldo.

“Era giusto così.”disse, semplicemente, il ragazzo.

Sirius lo trasse a sé e lo abbracciò stretto, posandogli una mano dietro la schiena ed una tra i capelli.

“Stai attento, mi raccomando. Non ti cacciare nei guai ed ascolta i tuoi.”

“Sirius, non sono un bambino.”protestò Harry, ma sorrideva a quelle attenzioni.

“D’accordo, ma per noi lo sarai sempre.”

Gli arruffò i capelli prima di voltarsi verso l’ultimo Potter.

James guardò il suo migliore amico, senza battere ciglio.

Era strano vestito con abiti babbani, come lo erano d’altronde anche lui, Lily ed Harry.

“Ti dovrai abituare ad indossare quelli.”disse, solo, indicando i jeans e Sirius rise.

“Non avercela con me.”mormorò. “Non voglio partire sapendo che mi odi.”

James sgranò gli occhi.

“Non ti odio, idiota. E mi dispiace.”

“Di cosa?”

“Di essere stato immaturo.”

James sentì il cuore battere forte.

“Mi mancherai, Ramoso.”

Sirius strinse James a sé, stupendolo.

Di solito Sirius non l’abbracciava mai.

Sirius sentì le lacrime pungergli gli occhi e le trattenne.

Si trattava solo di due mesi e poi si sarebbe smaterializzato spesso da loro.

“Anche tu, Felpato. Voglio che tu venga a trovarci sempre. Almeno una volta o due a settimana. O tutti i giorni, se ti va.”

Sirius rise contro la sua spalla e strinse più forte l’amico.

Lo sentiva tentennare, perché non voleva lasciarlo andare.

Poi, dopo un’eternità, si staccarono e Sirius e Keira s’allontanarono, dopo che Keira ebbe risalutato Lily e gli altri e partirono.

 

 Dopo la partenza di Keira e Sirius l’atmosfera in casa cambiò radicalmente.

Prima Harry non se n’era reso conto, ma l’arrivo della ragazza aveva portato un pizzico di allegria in più e Sirius e James erano sempre due vulcani in piena eruzione, sempre pronti a fare battute, idiote e non, a bighellonare al lavoro…erano sempre uniti.

Anche Lily s’era ritrovata benissimo con la sua amica. Lei, Tonks, Keira e Molly spesso si ritrovavano insieme a passeggiare, ad organizzare uscite e pranzi ed Harry vedeva sua madre serena.

Ed ora che Sirius e Keira se n’erano andati la situazione era cambiata.

Sua madre era più tranquilla, ma James era decisamente giù di morale.

E neanche Remus, l’altro suo migliore amico, riusciva a tirarlo su.

Lily aveva notato, senza riuscire a trattenere un sorriso di compassione, che James si rifaceva mangiando…soprattutto gelati al cioccolato, menta e cocco.

Solo quando gli disse che sembrava una donna in gravidanza, si beccò un’occhiataccia e decise di lasciar perdere.

“Gli passerà. E non credo che neanche Sirius e Keira riusciranno a stare lontani. Scommetto che resisteranno una settimana e si smaterializzeranno qui ad ogni ora del giorno.”sorrise Lily, dopo pranzo, mentre Harry l’aiutava a sistemare la cucina.

“Come ne sei così sicura?”

“Li conosco. Abbiamo vissuto per tre anni in due case, l’una di fronte all’altra, e praticamente od eravamo io e James a trasferirci da loro o viceversa. Siamo molto legati e non credo che trasferirsi in America cambi le cose, anche se li vedremo molto meno del solito.”

“Ammettilo, ti manca Sirius che bighellona per la casa in boxer e canottiera.”ghignò Harry e Lily scoppiò a ridere.

E continuò soprattutto quando entrò James, chiedendosi il perché di tutto quel baccano.

Sirius mancava anche ad Harry.

Era una persona travolgente, cocciuta ed impulsiva, ma era stato per anni il punto di riferimento del ragazzo e nonostante i suoi fossero qui continuava ad esserlo.

Ron, Hermione e Ginny capirono il suo stato d’animo e cercarono di coinvolgerlo il più possibile in gite, pranzi, partite a Quidditch.

Ma Lily aveva ragione.

Passò esattamente una settimana prima che Sirius e Keira si smaterializzassero nel salotto di casa Potter, facendo sussultare James che leggeva La Gazzetta del Profeta e che sguainò la bacchetta, allarmato.

Sirius alzò le mani in segno di resa, ridendo.

“Calma, Ramoso! Siamo in pace.”

“Voi due…mi farete venire un infarto!”esclamò James, correndo ad abbracciarli.

Erano visibilmente molto abbronzati e Keira portava anche lei la bacchetta in mano.

“Sto imparando di nuovo a fare incantesimi e pozioni. Ma mi sono stupita di ricordare molte cose che credevo di aver rimosso.”

“Beh, tu sei un genietto.”rise James, abbracciandola forte.

Il trambusto richiamò anche Lily ed Harry.

“Ma cosa…? Sirius? Keira?”

Ci furono altri abbracci e sorrisi enormi.

“Keira ha appena finito di girare un video ed abbiamo tempo una settimana per riposarci un po’.”spiegò Sirius.

“Riposarci? Io lavoro e lui bighellona per Los Angeles!”protestò lei, ridendo.

“E’ uno scansafatiche!”rincarò la dose.

“Ehi, anche io lavoro. Ti accompagno sempre e…”

“Poi ti fermi a girare per i negozi senza una meta fissa ed a comprare souvenir.”concluse lei e tutti risero, Sirius compreso.

“Guardate qui!”

Sirius tirò fuori dalla borsa una maglia con su scritto Los Angeles a lettere magiche cangianti.

Era davvero stupenda.

“C’è una grandissima comunità magica a Los Angeles ed un mare stupendo. Dovete venirci. È incredibile. E Keira sta anche tentando di imparare a fare surf…senza risultati.”concluse, beccandosi uno scappellotto dalla ragazza in questione.

“E’ bello rivedervi. Non ce la facevate senza di noi, vero?”

James mise un braccio attorno alle spalle dell’amico che sorrise, ricambiato.

“No, Ramoso. Affatto.”

 

“Los Angeles è bellissima, Lily. Ci sono un sacco di cose da fare. C’è un parco divertimenti babbano che è stupendo e ci sono stata tre volte. C’è un ottovolante gigantesco che ti fa fare nove giri della morte consecutivi!”

Lily rise.

A Keira brillavano gli occhi mentre raccontava dei negozi, dei concerti, del tour…

“Sono contenta che Sirius sia venuto con me. Non è molto entusiasta della vita da babbani, ma è meglio non dare nell’occhio. Il mio agente e manager è babbano e non voglio che sappia che ha a che fare con una strega ed un mago. Vedessi com’è imbranato Sirius con gli aggetti elettronici. Sa usare solo il telefono, perché gliel’ha insegnato Harry tempo fa, ma per il resto è un disastro. Non sa guidare, né chiamare un ascensore…è un bambinone per certe cose!”

Lily annuì, comprensiva.

Anche James era un totale disastro con il mondo babbano!

Guardò l’amica e le sorrise.

Keira stava benissimo.

I capelli scuri le incorniciavano il viso sorridente e lei strinse la mano all’amica.

“Ho imparato a Smaterializzarmi, sai? Sirius mi ha ricordato come si fa. Ed abbiamo portato qualche libro di Incantesimi e Pozioni ed adesso so fare tutte le pozioni più utili ed anche molti incantesimi.”

Era entusiasta.

“Non credevo che la magia mi sarebbe mancata tanto, sai? Credevo di poter vivere senza. Ma da quando vi ho rivisti, ho rivisto tutte le vostre magie…s’è risvegliato qualcosa dentro. Mi mancava e non me n’ero accorta.”

“Perché fai parte di questo mondo, tesoro. È normale. Sono contenta che tu sia ritornata quella di un tempo. La mia streghetta ribelle!”

“Sono cresciuta, Lilian cara.”rispose lei, fingendo una voce altezzosa, ma subito scoppiò a ridere.

“Sirius non vedeva l’ora di tornare qui. Non sentirvi per una settimana è stata dura per entrambi, ma non potevamo sparire in continuazione, né volare dall’America fin qui. Ed i gufi ci avrebbero messo un’eternità ad arrivare.”

“Ed i telefoni?”

“Sequestrati.”ammise lei. “Non so chi sia riuscito a trovare il mio numero di telefono, ma mi hanno chiamato a tutte le ore del giorno e della notte.”

“Chi?”chiese Lily.

“I miei fan. Alcuni molto pervertiti, fatto sta che Sirius ha imprecato loro contro e distrutto il telefono. E quindi ho deciso che forse era meglio lasciar perdere con quell’aggeggio.”

Risero.

Sirius geloso era sempre un bello spettacolo.

 

“Non credevo saresti tornato così presto!”

James lanciò a Sirius la Pluffa così forte che lo colpì allo stomaco e l’uomo cadde all’indietro.

Si rialzò dolorante e risentito.

“Ancora arrabbiato, Jamie?”

James parò il suo colpo. Potentissimo.

“Sì!”e lo rilanciò. “Ma sono contento che tu sia tornato!”

“Già, papà era in fase depressiva.”aggiunse Harry che si godeva la loro partita.

Sirius rise, con la sua risata simile ad un latrato e ghignò a James.

“Beccato.”

“Mi è mancato il Quidditch.”ammise Sirius, dopo un po’.

S’era disteso sul prato, tra James ed Harry e guardava il cielo sgombro di nuvole.

“Lì non c’è?”chiese James.

“No.”mugugnò l’altro.

“Come avete passato la settimana senza di me, piagnistei di James a parte?”

James gli mollò un pugno, risentito, facendolo, però ridere.

“Nulla di che. Lily ha deciso che vuole trascinarci a Privet Drive dai Dursley.”mugolò James.

Non gli andava per nulla l’idea e sapendo come avevano trattato Harry nel corso della sua vita sarebbe andato lì a farne una strage.

“Perché? Se Petunia vi vede vivi, come minimo muore seduta stante.”ridacchiò Sirius, coinvolgendo James.

“Non lo so. Forse vuole recuperare i rapporti con loro.”disse Harry.

“Harry, tua madre e quella cavalla della sorella non si sopportano. Credo che voglia andare lì solo per urlare loro contro. Io farei così, almeno.”

“Non ce la vedo la mamma a fare così. È tipico di te e Sirius un comportamento così.”

“Andiamo, non ti vendicheresti? Dopo tutto quello che ti hanno fatto passare?”chiese James.

Era indignato e guardava il figlio, stupito.

Dopo tutte le sofferenze, la reclusione, le botte…Harry non aveva voglia di rivalsa?

Neanche un po’?

Lui l’avrebbe avuta, ma forse Harry era meno scalmanato di lui.

Harry rifletté.

Era vero.

Aveva sofferto e molto con i suoi zii, era stato maltrattato, insultato…ma ora che aveva riavuto la sua famiglia tutto sembrava così irrisorio.

“Io li farei neri. Solo la minaccia che io ero un pazzo terrorista li ha spinti a trattarti meglio!”aggiunse Sirius, ma Harry scrollò le spalle.

“Ragazzi, entrate! È ora dei souvenir!”esclamò Keira da dentro.

Keira e Sirius avevano praticamente svaligiato tutti negozi e rovesciarono sul tavolo del salotto una miriade di cose, tra cui magliette, calamite, tazze, bicchieri pieni di immagini di Los Angeles, di Hollywood, della Walk of Fame…

“E questi sono biscotti al rabarbaro e cocco!”

Keira diede a Lily una scatola enorme che per poco non le cadde di mano.

Era pesantissima!

“Ma avete saccheggiato quanti negozi?”chiese James, mentre osservava incuriosito una calamita con la scritta LA dorata.

“E questa cos’è?”

“Calamita, papà. Ti attacca alle cose di ferro.”spiegò Harry con una risata.

Possibile che non sapesse cosa fosse una calamita?

“E domani venite tutti con me e Sirius al parco divertimenti!”decretò.

“Cosa?”

James la fissò, incredula.

“Non voglio sentire risposte negative, perché io e Sirius abbiamo già preso 7 biglietti, anche per Remus e Tonks. Il piccolo Teddy non può venire, purtroppo.”

Keira era allegra.

Adorava quel parco divertimenti.

“Keira, ho del lavoro da fare!”protestò James.

“Oh, andiamo! Goditi la vita, James! Devi venire. Così ti facciamo vedere il nostro appartamento e potete stare da noi quanto volete!”

Sorrideva, un sorriso a 32 denti.

Non c’era verso di dirle di no.

 

James ed Harry non erano mai stati in nessun parco divertimenti, ma quello era una vera e propria città, da far sentire spaesati i nuovi arrivati.

C’erano montagne russe, ottovolanti, bumping jumping…

Keira insistette per salire su tutte quelle più alte e pericolose e loro furono costretti a seguirla.

Tonks e Remus furono felicissimi di poter riabbracciare Sirius e di vederlo così felice e rilassato.

Erano anni che non si sentiva così bene con qualcuno e quel qualcuno era la sua Keira, che stava salendo per la terza volta sulle montagne russe, trascinando con sé una pallidissima Lily ed una ancora più pallida Tonks.

Sirius approfittò per girovagare con James, Harry e Remus per il parco, gustandosi un mega gelato.

Faceva davvero caldissimo.

 Dopo il terzo giro della morte, Keira decise che non ne poteva più ed appena scesa, corse in bagno, accompagnata da una preoccupata Lily ed un’ansiosa Tonks, dai capelli, stavolta, viola e panna.

Sembrava un gelato dal gusto strano.

Lily udì l’amica dare di stomaco e sospirò.

“Te lo dovevi aspettare dopo tre giri su quel coso! Io non mi reggo in piedi!”disse Lily, saggiamente, sedendosi sul davanzale della finestra ed aspettando che le sue gambe smettessero di tremolare.

Tonks, invece, era in ottima forma.

Keira uscì, pallidissima.

“Non è colpa di quell’affare. L’ultima volta è stata una settimana fa e ci sono andata 8 volte e sono stata benissimo. È da qualche giorno che ho sempre nausea.”

Si sciacquò il volto, guardandosi allo specchio.

Vide la sua immagine restituirle lo sguardo, cerea.

“Da qualche giorno? Sei sempre venuta qui?”chiese Tonks.

“No. Non credo c’entri il luna park.”disse, calma.

Ci stava pensando da qualche giorno.

“E cosa allora? Non stai bene? Dobbiamo andare all’ospedale?”

Keira scosse il capo e si riavviò i capelli scuri.

Gli occhi azzurri erano limpidi quando disse:

“Meglio una farmacia.”

Lily e Tonks si scambiarono uno sguardo, senza capire.

“Una farmacia? Ma cosa dici? Se stai male è meglio un ospedale e…”iniziò Lily, ma Keira prese la mano a lei ed a Tonks e le strinse.

“Lily, Tonks, ho un ritardo.”

Cadde il silenzio.

Poi Lily e Tonks parlarono.

“Vuoi dire che sei…”

“Ne sei sicura?”

Le due ragazze parlarono all’unisono, per poi scambiarsi un’occhiata divertita.

Keira ridacchiò, un po’ tesa.

“Non lo so.”

“E’ da meno di un mese che ti vedi con Sirius…sei sicuro sia suo? Oppure è…”chiese Lily.

Keira scosse il capo.

“No, non è di Ethan. Me ne sarei accorta prima. Credo sia recente la cosa.”

“Ok, in farmacia!”esclamò Tonks e le trascinò di corsa fuori dal bagno.

Urlarono a dei stupiti ragazzi che Lily aveva bisogno di un’aspirina e corsero via.

 

“Siete delle matte! Volete farlo qui?”

Keira guardò incerta la stecchetta del test.

Tonks saltellava in bagno, ridendo.

Era emozionata, più di Keira che era cerea.

La cantante guardò le amiche.

“E se lo fosse? Se fossi davvero incinta? Cosa accadrà tra me e Sirius? Insomma, ci siamo visti solo un mese ed ora…”

“Tesoro, lo conosci da 4 anni e vi amate. Se fossi incinta, salterebbe dalla gioia. Vedessi come si spupazza mio figlio e coccola e protegge Harry.”disse Tonks, tornando seria.

Erano chiuse tutte e quattro nel cubicolo e Keira sospirò.

Si sentiva male, ma non era la nausea.

Era una sensazione alla bocca dello stomaco.

Un misto di paura, ansia, terrore…eppure c’era anche desiderio, gioia, sepolti in fondo.

Osservò la bacchetta di plastica, sospirando sonoramente.

Lily la guardava, curiosa.

Keira non era mai stata un tipo materno.

Aveva adorato coccolare Harry da piccolo e stravedeva per Teddy, ma non l’aveva mai immaginata diventare madre.

E Sirius, poi!

Sirius era ancora un bambinone che giocava a Gobbiglie con James e che organizzava scherzi idioti.

Poi pensò al modo in cui trattava Teddy, come lo coccolava e si prendeva cura di lui e come aveva protetto Harry nel corso degli anni, come l’aveva ascoltato, come s’era preso cura di lui, rischiando continuamente la vita e capì che sì…ce l’avrebbero fatta se…

“E’ blu… Che significa blu? Tonks! Vedi il foglio delle istruzioni!”esclamò Keira prima tetra, poi allarmata e quando Tonks le lanciò uno sguardo carico di significati capì.

Cavolo…era davvero incinta.

 

  
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