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Autore: Albert Wesker    11/05/2006    2 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“Mi vuoi dire che lui ha incontrato l’assasino dei miei genitori?”
Ginny non badò al volume della sua voce mentre gridava queste parole ad Hermione. Stava guardando con occhi furiosi e rossi dal pianto il pallido giovane oltre la porta a vetro, senza badare alle occhiatacce delle persone che attendevano nel corridoio.
“ Non lo so. L’unica cosa che ha detto prima di svenire era il cognome di Harry.” Rispose piano la strega.
“E perché è vivo?” la voce era più bassa, ma la rabbia era, se possibile, aumentata. Aveva perso quasi tutti i suoi fratelli ed i suoi genitori quella notte e si sentiva presa in giro dal destino quando aveva scoperto che una persona odiosa come Draco Malfoy era stato risparmiato. La classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso, facendo esplodere la rabbia, il dolore e la tensione accumulati in un colpo solo.
“Credo – iniziò Hermione – che non dovesse sopravvivere.”
Ginny la fissò con i suoi occhi infuocati.
“Se quel babbano non lo avesse trovato probabilmente sarebbe ancora lì, a morir di fame e di sete.”
“Potrebbe anche non trattarsi della stessa persona. - bisbigliando Lupin - E’ sicuro, invece, che conosceva sia Draco sia Severus. E li odiava.”
Finalmente la medimaga uscì dalla camera, dopo aver controllato i due pazienti. Il trio entrò.
Ad attenderli, appoggiato alla testiera del letto, c’era un Draco Malfoy sveglio e all’erta. I suoi occhi grigi passarono in rassegna i tre visitatori con un malcelato sospetto. La mano era pronta a scattare sulla bacchetta. Ma non abbastanza…
“Malfoy!” Ginny si lanciò sul biondo, senza dargli il tempo di fare qualcosa per difendersi, prendendolo per la collottola con entrambe le mani.
“Mollami!” sibillò il giovane, cercando vanamente di liberarsi.
“Adesso voglio sapere chi ti ha ridotto così?” gli rispose la rossa, ignorando il tono di comando del biondino.
“Cos’è? Vuoi fargli i complimenti?" chiese ironicamente Draco con la sua voce strascicata. Non potè fare a meno di notare, però, il rossore degli occhi della ragzza. Erano poco dissimili dai suoi capelli.
"Lascialo Ginny" intervenne Hermione separando i due.
"Non toccarmi con le tue luride mani, mezzo sangue."
Una dardo scarlatto mancò di poco il giovane, schiantandosi contro il muro. Remus Lupin lo stava fissando in volto con un espressione furente e molto lupesca.
"Non osare mai più a dire quella parole ad Hermione." disse con un tono minaccioso.
Draco si ammutolì all'istante, abbassando lo sguardo.
"siamo venuti ad interrogarti." gli spiegò Hermione.
"Perchè?" domandò insospettito Draco.
"Perchè sei stato trovato vicino al cadavere di Piton e vogliamo sapere cos'è successo. Pensiamo che sia stato lo stesso che..."
Hermione non terminò la frase. Cercò lo sguardo di Ginny, che le fece cenno di continuare.
"...che ha sterminato i Weasley." concluse
Draco si fermò a guardare Ginny, cercando qualche segno di menzogna sul viso, ricordandosi dei suoi occhi rossi e furenti. In qualche modo si sentiva legato a lei per quello stesso sentimento di perdita.
"D'accordo, vi dirò cos'è successo, ma non sono sicuro che vi piacerà.
E' stato Potter ad uccidere Piton."
I tre si guardarono stupiti ed allarmati dalla sua affermazione.
"Ne sei certo?" chiese Lupin
"Sì, era identico a come lo ricordavo ma era completamente blu."
Ginny gli fu nuovamente addosso. Lo prese per il colletto e gli puntò minacciosamente l'indice destro. Il suo volto era nuovamente attraversato dalle lacrime.
"Piantala di prenderci per il culo Malfoy. Lo sai che Harry non può più fare niente."
Stavolta fu Lupin a separarli. Ginny gli si strinse addosso tremante di rabbia e dolore. Hermione, invece rimase in disparte ad osservare in silenzio gli occhi grigi di Draco, ricambiata da uno sguardo di sospetto, ostilità e (possibile?) pietà.
"C'era qualcuno insieme a lui?" chiese infine, dandogli un ultimo sguardo.
Draco parve uscire da una trance qundo distolse lo sguardo da Ginny e Remus. Volse il suo sguardo triste su Hermione, rimettendosi la sua maschera di arroganza.
"Sì, un bellimbusto alto, con i capelli neri ed un abito scuro da babbano..."
"E' LUI!" gridò una voce dietro di loro. Si voltarono allarmanti.
Fred Weasley si era svegliato.
Il volto era pallido e sudato, tutto il suo corpo stava tremando in maniera convulsa. Gli occhi erano grandi come palline da ping pong ed esprimevano un terrore mai conosciuto prima. Ginny li fu subito accanto.
"Come ti senti?" gli chiese subito la sorella.
Il giovane si voltò appena, con gli occhi offuscati.
"Vai subito a chiamare un medico!" abbaiò Lupin a Hermione.
"Ginny...ti prego...non cercare quell'uomo...è un demonio..." disse flebilmente Fred, sempre più debole.
Hermione tornò col medimago ed un'infermiera. Bastò uno sguardo per capire cosa stava accadendo.
"Presto, portatelo in Sala Operatoria!"
In un attimo la sua barella venne fatta fluttuare e portata di corsa nella Sala Operatoria. Ginny, Hermione, Remus e Draco rimasero bloccati fin quando il lettino non uscì dalla stanza. Per l'ennesima volta in due giorni, il silenzio tornò sovrano intorno a loro. E per l'ennesima volta un gufo arrivò portando nuove sciagure.
Fu Remus ad andare ad aprire la finestra che il gufo becchettava insistentemente. Aveva portato un edizione speciale del "La Gazzetta del Profeta".
"Strage in Germania. 20 Morti a Berlino" titolava a lettere cubitali il giornale.
Lo passò ad Hermione e Ginny. La rossa fu la prima a reagire.
"Vado."
"Dove?" le chiese Lupin.
"A trovare Harry. Ti prego controlla che mio fratello stia bene."
"Vengo con te." disse subito Hermione.
"Anch'io." aggiunse , a sorpresa Malfoy.
"Tu?" gli chiese Ginny, guardandolo con odio.
"Sì, anch'io ho in conto in sospeso con loro." replicò il giovane, mentre si alzava dal letto.
In pochi minuti raggiunserò la hall dell'ospedale e si smaterializzarono.

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Berlino

Harry e Thibaulth stavano correndo a perdifiato lungo le stradine berlinesi, inseguiti da un numeroso manipolo di uomini. Il gruppo che avevano incontrato nel parco era solo l'avanguardia. Svoltarono a destra, in uno sporco vicolo che puzzava d'urina.
Thibaulth notò una porta in acciaio, appena socchiusa. Si fiondò dentro seguito a ruota da Harry, che chiuse la porta dietro di sè prima che fossero visti.
Aspettarono cautamente dietro la porta ascoltando attentamente i rumori di passi che si allontanavano, trattenendo il fiato. Un rumore di piedi in movimento passò senza fermarsi, continuando la caccia ai due fuggitivi. Finalmente potevano prendere un attimo di riposo per respirare.
Harry si mise la mano al petto per regolarizzare il battito cardiaco, sentendo il cuore vicino ad esplodere per l'adrenalina e la mancanza d'aria. Notò che Thibaulth, nonostante avesse corso alla sua velocità, non si era minimamente scomposto e non aveva bisogno di tirare il fiato come lui. Anzi, si era appoggiato al muro e aveva tirato fuori l'ennesima sigaretta.
"Perchè non li abbiamo uccisi come gli altri?" chiese infine
"Vorrei evitarlo se possibile. Prima non avevamo scelta." gli rispose il licantropo mentre accendeva la sigaretta.
"Ma sarebbe stato facile. Avremmo potuto separarci e distruggerli."
Thibaulth si fermò un attimo come congelato, mentre la sua mente tornava alle sue parole di cinquecento anni fa. Scosse un attimo la testa e fissò lo sguardo su Harry.
"Credo che sia una trappola, ho già vissuto una cosa del genere."
"E perchè non usiamo la smaterializzazione allora?" Harry era frustrato e non si impegnava a nasconderlo.
"No. Fine della discussione." fu la secca risposta.
Il lupino aprì lentamente la porta, cercando di non far rumore, per controllare la situazione. Nessuno li attendeva fuori dal magazzino. Ripresero la corsa lungo le piccole strade, scavalcando con agili balzi i bidoni di immondizia.
Uscirono lungo una grande strada di periferia, priva di traffico. Le uniche macchine presenti erano parcheggiati ai lati delle strade.
"Strano." bisbiglio Thibaulth, fermandosi un attimo.
"Cosa?"
"Nessuna macchina nei dintorni ed è quasi mezzogiorno." sibillò sospettoso il licantropo, mentre riprendeva ad avanzare cautamente.
"Credi che ci siano di mezzo gli Au..." stava per chiedere il moro quando un forte CRAC lo interruppe. Per un grottesco gioco del destino, intorno a loro erano apparsi degli Auror che subito gridarono in coro:
"Stupeficium"
Si buttarono a terra mentre decine di proiettili scarlatti passavano sopra le loro teste, distruggendo tutto quello che incontravano. Tra le file degli Auror alcuni vennerò colpiti dal fuoco amico, vetrine e muri andarono in pezzi. In certi punti si sviluppò un principio di incendio.
Harry si rialzò, pronto a combattere. Ma Thibaulth lo sollevo di peso da terra, tirandoselo dietro. Cogliendo di sopresa la squadra magica, i due uomini li caricarono, buttandone giù un paio, e proseguirono la loro fuga.
Corserò a più non posso lungo le strade. Gli edifici antichi. le porte sconnesse. Attraversarono, senza badare agli sguardi incuriositi, un passaggio a livello che divideva la città. Davanti a loro apparve la Porta di Brandeburgo.
Harry e Thibaulth non si accorsero di essere attesi.
All'ombra del monumento c'erano Draco, Ginny ed Hermione. E stavano cercando loro due. E si viderò a vicenda.
Potter incrociò lo sguardo con ognuno di loro, incapace di registrare quello che stava accadendo. In un'altra vita avrebbe considerato impossibile quel trio. Fissò per ultima Ginny, in una reminiscenza del passato. E' un dolore lancinante lo assalì.
Lo sentiva partire dal cuore ed estendersi lungo gli arti fino a raggiungere il cervello in vampate dolorose come mille pungiglioni di ghiaccio. Si buttò in terra, incapace di reggere ulteriormente il dolore che provava, non sissimilmente da come era accaduto a Piton. Il biondo aveva puntanto la bacchetta su di lui, pronto a lanciare l'Avada Kedavra. Thibaulth non riuscì a bloccarlo.
Il raggio verde puntava rapido sul corpo indifeso del ragazzo.
Un'ombra nera giunse a volo, interponendosi tra Harry e la morte. Fumo e fiamme scaturirono dall'esplosione.
Thibaulth approfittò della confusione. Prese in spalla Harry mentre si trasformava in lupo nero e fuggì lontanto, con la sua velocità sovrannaturale. Tacitamente malediceva il sangue del dissennatore, che si era reso più debole nel momento meno opportuno.
Sul selciato una nera creatura raggrinzita piggolava disperatamente davanti al trio.

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Un altro capitolo difficile per il sottoscritto. Tanti eventi tutti insieme. Che faticata. Spero che vi piaccia.

@ Samvise: spero di non averti deluso. Buona lettura.

Albert Thibaulth Wesker
  
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