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Autore: Cosmopolita    11/09/2011    3 recensioni
3 settembre 1939. L'inizio della Seconda guerra mondiale. Dieci personaggi vivranno delle esperienze destinate a concatenarsi tra loro, sullo sfondo di uno dei periodi più bui della storia...
STORIA IN REVISIONE
[Mi sono resa conto che questa storia è stata un... ingenuo esperimento, diciamo così! Molte cose credevo di saperle ed ero anche convinta che la maggior parte degli espedienti narrativi fossero a dir poco geniali. Ovviamente, non è così. Rileggendola, qualche tempo fa, mi sono accorta della sua acerbità e di alcune, imbarazzanti, inesattezze storiche che, un po' per l'età, un po' per il mio iniziale entusiasmo, non avevo assolutamente considerato. Non cancellerò questa storia: dopotutto, è una tappa della mia evoluzione stilistica, mi dispiacerebbe silurarla in questo modo. Ho deciso, però, di revisionarla, di modo che chiunque abbia voglia di leggerla, non me rimanga orripilato.
Spero che chi si sia addentrato nella lettura di questa storia, abbia almeno letto queste poche righe introduttive.]
Genere: Guerra, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Campagna francese (vicino Brest), 30 novembre 1942

Francis Bonnefoy era affacciato alla finestra quando vide la macchina nera come la morte avvicinarsi lenta verso casa sua.
Il veicolo parcheggiò e l'uomo che ne uscì era, doveva ammetterlo, molto bello. Sembrava essere giovane, aveva i capelli di un biondo quasi bianco e gli occhi di una tonalità di marrone piuttosto chiara.
Ad un occhiata più approfondita però ,Francis notò che non erano marroni ma rossi. Con quell'aspetto e con quell'uniforme, il soldato sembrava il Nazismo in persona.
Il francese si avvicinò all'ingresso, ripetendo a se stesso di stare calmo, di sembrare sicuro di se ma allo stesso tempo simulare almeno un briciolo di rispetto. Non aspettò nemmeno che quello bussasse.
- Bonjour, monsieur!- salutò aprendo la porta
- Bonjuor monsieur...- il crucco lesse qualcosa da un foglietto - Bonfoy!-
- Bonnefoy, monsieur!- lo corresse, ma il tedesco continuò a parlare imperterrito
- Je suis le lieutenant Gilbert Beilschmidt!- (io sono il tenente Gilbert Beilschmidt!) si presentò
-Je suis tres heureux de connaît- vous, monsieur- (sono molto contento di conoscervi, signore).In realtà disprezzava i tedeschi, odiava il loro accento rigido che deturpava "la romantica lingua francese" per dirla modo suo.
Lo fece accomodare in sala da pranzo e gli chiese il motivo della visita -Mais oui, monsieur Bonnefoy! Sappiamo che circa cinque anni fa ,dalla Spagna, è giunto nel paese qui vicino un certo Antonio Fernandez Carriedo. Ci è giunta voce che lei era in ottimi rapporti con il signore!-
Francis non sapeva cosa doveva fare: mentire? No, i tedeschi a suo parere ne sapevano una più del diavolo ed era meglio non rischiare
- Si, eravamo amici!- ammise. Gilbert rimase colpito da tanta sincerità
- E il signor Carriedo le ha mai detto di essere ebreo?-
- Me lo ha...accennato!- Beilschmidt fece un sorriso mellifluo -Da qualche giorno è sparito! Sa dov'è andato?-
- Mi ha confessato di voler fuggire in America! Forse qualcun'altro dei suoi lo ha già arrestato!- rispose Francis
- Forse si...o forse no...- il tenente rimase zitto per alcuni minuti - Monsieur Bonnefoy, sa perchè sono già tenente a soli ventitrè anni?-
- Non saprei...-
- Perchè oltre ad essere capace nel fare il mio lavoro, anzi,, capace a fare tutto, so che quello che faccio è unicamente per il bene dell'umanità!-
Il francese spalancò gli occhi - B...bene?- balbettò
- Mi scusi ma...- continuò - Ma Antonio che colpa ha nell'essere nato ebreo?-
Era stato impertinente, lo sapeva. Ma Gilbert non mostrò alcuna irritazione - Nessuna...per ora!- poi prese fiato
- La colpa è dei suoi genitori che lo hanno...contagiato, per così dire. Ma, supponiamo che il suo amico dovesse sposarsi. I suoi figli saranno contagiati a loro volta e questo fa di lui un colpevole. Perchè rendere dei bambini insani?- spiegò.
Francis rimase spiazzato e non seppe cosa dire: quel discorso era folle, privo di senso e intriso di un odio inconcepibile. Lui aveva sempre visto gli ebrei come persone oneste e laboriose, per cui non si capacitava dell'odio che i tedeschi avevano nei loro confronti.
- Ha della birra?- chiese il tenente, interrompendo i pensieri del francese
- Oui, monsieur!- prese una bottiglia, riempì un bicchiere e glielo porse. Gilbert la bevve tutta d'un sorso.
- La birra...la cosa più fantastica del mondo...dopo di me!-
Riempì un altro bicchiere, poi riprese a parlare - Se il signor Carriedo è nascosto in casa sua, me lo direbbe monsieur Bonnefoy?-
- Si. Ma purtroppo non nascondo nessuno in casa mia!-
Il sorriso di Beilschmidt si spense - Guardi che se tiene nascosto il signor Carriedo e me lo dice in tempo, questo non farà di lui un colpevole!-
- Mi dispiace per lei, ma Antonio non è qui!-
- La avverto, monsieur Bonnefoy! Le credo, ma domani verrò lo stesso per un ispezione. E se trovo anche solo un capello di quell'ebreo, giuro che gliela farò pagare cara!-
Francis rabbrividì al suono secco e imperioso del tenente, ma riuscì a resistere - La capisco, monsieur! Venga, l'accompagno...-.


Il francese tirò un sospiro di sollievo non appena vide la macchina del crucco ripartire.
- Puoi uscire!- urlò
Un bel ragazzo dalla pelle olivastra e gli occhi verdi, si affacciò e, trovando Francis solo, gli dedicò un sorriso di ringraziamento
- Francisco io...non so davvero come ringraziarti!-
- Un bacino?- lo prese in giro Francis. Antonio rise
- Non farci l'abitudine...- gli rispose, dandogli un bacio appena accennato sulla guancia.
- Quel Gilbert era duro da convincere!- commentò lo spagnolo
- Non così tanto! Se ne è andato subito...-
- Com'è che ha detto.? "Se il suo amico si sposasse e facesse dei figli, loro saranno insani!"- Antonio imitò il tenente
- Qualcosa del genere!- sorrise. Antonio gli piaceva molto anche per il suo modo di prendere tutto alla leggera.
- Già...magari lui da piccolo ci ha anche provato con un ebrea!-
- Magari le ha dato un due di picche, per questo ce l'ha così tanto con voi!- aggiunse Francis.Entrambi risero.
- Però...sul serio,mon petit Antoine, forse dovresti prendere in considerazione l'idea di fuggire in America!- gli consigliò
- E come? La Francia pullula di nazisti!Come potrei raggiungere un porto e imbarcarmi sulla nave?-
- Mon amour, mi sottovaluti! Francis Bonnefoy ha amici ovunque!-
- Sputa il rospo!-
- Ho un amico che lavora su una nave-passeggeri a Brest. Potrei convincerlo a farti salire clandestinamente, senza che i crucchi ti controllino i documenti!- gli spiegò
- Faresti questo...per me?-
- Se vuoi maggiore sicurezza, ti procurerò dei documenti falsi...- .
Antonio lo guardò ammirato. Quando lo aveva pregato di nasconderlo, credeva che alla prima visita di un nazista, Francis avrebbe confessato tutto. Era rimasto impressionato dal comportamento dell'amico. Comunque fosse, entro quella sera, lui doveva sparire, altrimenti lo stesso Francis sarebbe stato in pericolo!
- Avanti, cosa aspettiamo?-
Brest, per fortuna, era vicina. Lì Francis riuscì ad ottenere dei documenti falsi dal suo amico marinaio
- Fabien Martin!- lesse Antonio - Suona abbastanza bene!-
- Per me rimarrai per sempre Antoine!- per Francis gli addi erano sempre stati difficili. Guardò l'amico e si commosse
- Abbi cura di te!- poi lo abbracciò forte, per troppo tempo e Antonio glielo fece notare
- Subito te ne approfitti, eh?- .
Francis ridacchiò appena - Non è un pò troppo poco?- chiese indicando un esiguo bagaglio, l'unico che Antonio aveva
- è abbastanza per me! Francis...io davvero non so come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me e...-
Il marinaio amico di Francis lo interruppe - Su, o farai tardi!-
Antonio diede un'ultima occhiata al suo amico e poi si voltò verso la nave, verso il suo nuovo futuro.




Ed eccomi con un altro capitolo! Come vedete, questa volta è più lungo! Ringrazio chi ha messo la mia storia tra le seguite, per me è un grande onore!
Infine, mi raccomando, recensite, anche solo per dirmi di lasciar perdere!
A presto
Cosmopolita
   
 
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