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Autore: natashaa    11/09/2011    4 recensioni
Mi chiamo Edward Cullen, e sono l'uomo piu' felice al mondo.La mia infanzia,come ho già detto precedentemente, è stata a dir poco terribile;mia madre morì quando avevo poco o più di due anni, eppure la ricordo nelle sue gesta, nella sua semplicità,ma,contemporaneamente,nella sua eleganza. Ed è questa la donna che cercavo,e che ho trovato.
 Deve essere stata lei,da lassù ad aiutarmi, perchè poco prima di incontrare Isabella
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Anima e Corpo


Capitolo 3 - Un lungo viaggio ...
 
Improvvisamente la macchina diventò una culla per me, ed io iniziai ad addormentarmi cullato da essa. Era una sensazione piacevole la brezza d'aria che faceva dolcemente ondeggiare  i miei capelli,accompagnata dal cinguettio degli uccellini e dalla radio,che trasmetteva canzoni anni '70 da piano-bar. 
Il viaggio sarebbe durato circa 6 o 7 ore e dopo nemmeno 1 ora di viaggio la macchina si fermò. << Edward! Svegliati! Edward! >> aprii leggermente gli occhi inarcando le sopracciglia in senso di sonnolenza << Tuo Zio va un attimo nel bosco, ci metto poco,torno subito >> e mentre stava per uscire dalla vettura gli chiesi << Ma cosa vai a fare nel bosco? >>.
 Mio Zio mi guardò male e quando poco dopo capii,arrossii e diventai a dir poco imbarazzato << Tu devi....? >> mi chiese altrettanto imbarazzato lui << No,no grazie >>  risposi.
Nel frattempo pensavo a Camilla,e quando realizzai che sprecai il mio primo bacio con una persona che non amavo minimamente,mi arrabbiai con me stesso.
Quindi decisi di cancellarla dalla mia mente,evitando così di piangere sul latte oramai versato e arrabbiandomi con me stesso inutilmente.
Passavano i minuti,ed io,fermo a guardare gli alberi del bosco,decisi di scendere dalla macchina e di andare a controllare dove si fosse cacciato mio Zio,quando ad un tratto,appena misi piede per terra,qualcosa di velocissimo iniziò a passarmi davanti per almeno una decina di volte. Ero terrorizzato e non sapevo minimamente cosa dovevo fare.
Non riuscivo a decifrare cosa fosse,poichè la troppa velocità e soprattutto l'emozione,mi permettevano di vedere solamente qualcosa di sfuocato che passava continuamente davanti a me. Avevo paura,ma più mi calmavo,più riuscivo a dare un senso a quello strano avvenimento,di conseguenza cercavo di rilassarmi il più possibile.
Forse perchè riuscii a concentrarmi bene,forse per un sesto senso,ma di una cosa ero certo; quella strana creatura che passava davanti a me era una donna.
Lo capii dall'odore roseo e dolce che s'infondava nelle mie narici al suo passaggio,e che inondava il mio corpo di una sicurezza e di una pace assoluta,lo capii dall'odore che emanavano i capelli,un odore sublime e candido.
Non so se "candido" è l'aggettivo giusto per descrivere i capelli di una donna,ma sono certo che per lei faceva eccezione.
Chiusi gli occhi,per concentrarmi meglio su quel profumo meraviglioso, ma dopo pochi istanti,li dovetti riaprire perchè quella strana creatura se n'era andata,lasciandomi solo in quel bosco che mi sembrava quasi stregato.
All'inizio,avendo appena riaperto gli occhi,rimasi scosso,come se avessi appena sognato,ma quando realizzai ciò che era accaduto pochi minuti prima,mi guardai intorno,cercando quella creatura,oramai invano. << Aiuto!! >> urlò una voce in lontananza << Aiuto!! >> capii che era la voce di mio Zio e,orientandomi aiutato dalle urla,riuscii a trovare mio Zio. Era steso per terra,e muoveva invano le braccia al cielo.
Mi chinai verso il suo corpo e gli dissi in modo agitato << Zio! Sono qui! Svegliati! >> 
A quelle parole aprì gli occhi e,aggrappandosi alla mia spalla,si rimise in piedi e mi abbracciò fortemente. Il mio stomaco ebbe una brutta rezione a quel gesto,e sentii quasi la necessità di vomitare,anche se mi astenni dal farlo.
Non mi aveva mai abbracciato in quel modo,e tutto quell'affetto insieme in una sola volta mi procurò una strana emozione definita "felicità",termine che rientra nella sezione "rari" del mio dizionario.
<< Edward, qui è successo qualcosa di strano qualche minuto fa,prima del tuo arrivo; una ragazza mora,proveniente dal nulla,si è fermata davanti a me,fissandomi in maniera assassina e ad un certo punto ha incominciato ad avvicinarsi quando ho urlato "aiuto"e lei mi ha scaraventato a terra,fuggendo via  >> .
A quelle parole rimasi a dir poco scioccato.
<< Aspetta Zio, vado a controllare se è andata via,in tal caso fischierò,e te mi raggiungerai in macchina, d'accordo? >> mio Zio annuì. Camminando per il bosco in direzione della macchina, notai un ombra. Cercai di andarle incontro ma lei mi anticipò << Sei molto bello >> sussurrò qualcuno alle mie spalle. 
Era la voce di una donna,ma non era colei che avevo incontrato,non aveva quel suo splendido profumo.
Non ebbi nemmeno il tempo di girarmi che lei aveva già cambiato postazione, quindi decisi di rimanere fermo << Chi sei? >> chiesi . << Questo è un piccolo dettaglio >> sussurrò mordendomi l'orecchio. Feci una piccola esitazione in segno di dolore. << Ops! Scusa... non volevo... sono un po' troppo... aggressiva >> disse sghignazzando,ma ad un tratto,sentii di nuovo quello splendido odore femmineo prorpio dietro la nuca e girandomi vidi due donne,una mora e una rossa,che lottavano a colpi di sangue. Fischiai, e corsi via insieme a mio Zio.
Eravamo entrambi spaventati e a dir poco traumatizzati.
Il motore sembrava non volesse partire, ma mio Zio riuscì a metterlo in funzione,e così 
scappammo via da quel terribile incubo.
  
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