Capitolo 3- Cambiamento.
Edward
si era sentito male quella notte, come se qualcuno avesse cercato di
tirarlo di
qua e di là, ma la costante presenza di Bella al suo fianco
lo aveva fatto
cadere nel sonno più profondo che avesse potuto immaginare.
Era
bellissimo avere qualcuno accanto, qualcuno che ti accudisse, ma
d’un tratto il
letto era diventato più piccolo e lui ci stava scomodo e gli
faceva malissimo
la gola.
Bella
si accorse che era mattina.
Stese
un braccio e lo fece ricadere sul materasso, ma nella discesa,
incontrò
qualcosa di duro e freddo, dalla consistenza della pelle.
E
non riusciva a respirare bene.
-
Aiuto- sussultò.
-
Non riesco a respirare- si spostò di scatto e
aprì gli occhi velocemente per
capire cosa le era successo in quei terribili secondi.
Davanti
a lei, nel suo stesso letto, c’era un ragazzo bellissimo che
la abbracciava.
Nudo.
-
Ma che…?!- era terrorizzata.
No,
impossibile. La scorsa sera, aveva portato a casa quello strano ma
adorabile
bambino.
-
Che accidenti…?!- urlò alzandosi in un attimo dal
letto.
In
risposta ebbe un grugnito da quella testa ramata.
Sobbalzò
all’indietro e con il piede schiacciò il
telecomando, che azionò in un attimo
la televisione davanti al letto.
-
Siamo i Power Rangers e puniamo il male!- il ragazzo si mosse e
aprì gli occhi
in un attimo.
-
Il male? Sììì!!- esclamò
con occhi sgranati.
Questa
reazione…
Le
immagini del giorno precedente, quando aveva fatto vedere al piccolo
Edward i
Power Rangers per la prima volta, le assalirono la mente.
Il
ragazzo si girò, mostrando un fisico invidiabile e un viso
spettacolare.
-
Bella?- domanda spaesato.
-
Edward?- sussulta lei portandosi le mani alla bocca.
-
Che c’è? Perché fai quella faccia
strana?- la ragazza lo guardò sconvolta.
Sei
Edward? pensò
allontanandosi.
-
Certo che sono Edward, maleducata- lei rimase di sasso.
-
Se tu sei il vero Edward, e io ho fatto il bagno insieme a
te… e ho dormito insieme
a te…- prese un cuscino,
pronta a scagliarglielo in faccia.
-
Aspetta, Bella! Dannazione, che ho fatto?
-
Che hai fatto? Che hai fatto?- ripeté
lei con voce sempre più acuta.
Lui
si alzò, incurante di indossare solo un paio di boxer.
-
Woah… che strano- disse traballando sulle sue stesse gambe.
Si
stropicciò gli occhi e camminò verso la cucina
come se niente fosse,
sorpassando uno specchio a parete e guardandolo di sfuggita. Quando fu
in
corridoio, Bella lo vide pietrificarsi e ritornare sui suoi passi con
una
velocità quasi inumana.
Si
riposizionò davanti allo specchio e per un attimo la ragazza
pensò che stesse
per svenire.
Davanti
a lui, riflesso sullo specchio, non c’era il solito bambino
adorabile, il
principino dagli occhi d’oro che il Regno di Esperia adorava.
C’era
un ragazzo adulto con folti capelli ramati e occhi del colore del
miele, un fisico
scolpito e pelle diafana che sembrava dare ancor più luce a
quel suo aspetto
così regale.
-
Oh merda!- sussultò tastandosi la faccia e girandosi
repentino verso Bella.
Non
aveva più sette anni. Il sortilegio aveva fatto effetto,
almeno in parte.
E
questo significava che…
La
sua gola iniziò ad avvampare, come se gli avessero infilato
un palo di ferro
incandescente giù per la trachea. Tossì e cadde a
terra, in ginocchio.
Bella
lo guardò pietrificata. Senza sapere a cosa stava andando
incontro.
Aveva
sete, sentiva l’odore di sangue umano nell’aria.
-
Bella? Bella scappa!- sussultò appoggiandosi allo stipite
della porta.
Era
adulto.
Era
un vampiro a tutti gli effetti.
Non
vi era scampo per quella ragazza, ma d’un tratto una luce
argentea proruppe
dalla finestra, illuminando il viso del ragazzo di una luce brillante
come il
sole.
-
Ehi Edwaaaard?! E’ tua sorella Alice che ti parlaaaa!- Bella
rimase ferma dov’era,
in stato di shock mentre una brillante fatina dalla bellezza
incommensurabile
entrava dalla finestra della sua camera.