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Autore: TheBlazer    11/09/2011    2 recensioni
Prima di diventare un esperto Domadraghi e il Campione della Lega di Johto, Lance deve pur essere stato un ragazzo come tutti gli altri... o forse no? Cosa significa lo strano marchio che gli segna la mano fin dalla nascita? Chi è la misteriosa figura che di quando in quando gli appare in sogno, ammonendolo di stare in guardia da un certo "Disertore"? Un dono senza precedenti scorre nel sangue di Lance, un dono magnifico e terribile allo stesso tempo. E ora che un Male antico come il mondo si prepara a sciogliere le sue millenarie catene, il compito di fermarlo spetta proprio a Lance, ad una giovane e coraggiosa ricercatrice di nome Reason Elm e a N, un enigmatico ragazzo dagli insoliti poteri. Ma tra maschere e verità, confessioni e segreti non detti, per il nostro Domadraghi non sarà facile distinguere gli amici dai nemici... (LanceXOC?, NXWhite)
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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-Fuoco e Fiamme!-



Reason stava sprofondando.
Era una cosa lenta e graduale, quasi impercettibile, ma stava sprofondando, immergendosi sempre di più in quello strano abisso di fiamme e oro fuso. Tutto, attorno a lei, era splendente e infuocato, eppure non le trasmetteva una sensazione di pericolo... solo un'istintiva ammirazione verso qualcosa di antico e bellissimo.
Ma c'era più di questo.
Era strano dirlo, ma si sentiva come se fosse a casa. Come se fosse tornata nella sua terra natale dopo un lungo, lunghissimo viaggio.
- Finalmente ci incontriamo, Custode. -
Reason ruotò su se stessa. Dietro di lei era comparsa una grande Sagoma di fuoco puro, vivida e ardente come la coda della cometa. Era impossibile guardarla direttamente, tanto era luminosa, ma strizzando le palpebre Reason ebbe l'impressione di scorgere un collo lungo e aggraziato, la curva sinuosa di un'ala, un tripudio di piume scintillanti come gemme. La creatura che le si parava di fronte era una specie di uccello, una gigantesca fenice.
- Chi sei? - mormorò la ragazza, confusa. - Cos'è questo posto? -
La Sagoma la fissò coi suoi occhi dorati. - E' la tua mente stessa, l'unico santuario che niente e nessuno potrà mai violare. Non sottovalutare mai il suo potenziale. - La sua voce era calda e melodiosa. - Ma non è tempo di parlare di questo. Devi tornare in te, giovane Custode: c'è chi ha bisogno del tuo aiuto, e tu non puoi deludere le loro aspettative. -
Reason pensò a Glacier, ai suoi genitori e ai suoi fratelli, ma tra loro si fece prepotentemente largo l'immagine di Lance. Lo stomaco di Reason si contrasse. Quel ragazzo dai capelli ramati e dal sorriso strafottente le faceva uno strano effetto, un effetto che neppure la sua logica ferrea riusciva a spiegare con chiarezza. Lance aveva promesso che sarebbe tornato da lei non appena avesse ottenuto la medaglia di Alfredo... da lei. Ma, d'altro canto, capiva anche che Lance era un semplice maschio in piena tempesta ormonale, e che Mion era una ragazza davvero molto bella. Forse quei due se n'erano andati insieme, infischiandosene di lei e dei problemi al Lago d'Ira...
- Non è quello che pensi veramente. - Nella voce della Sagoma c'era una piccolissima nota di rimprovero.
- E tu che ne sai? - ribatté lei piccata, ma non appena lo disse si pentì di aver fatto una domanda tanto stupida. Di colpo, quella creatura sfolgorante come il sole le pareva una parte integrante di sé, la manifestazione della sua coscienza. - Okay, è vero - ammise, in tono più dolce. - Non posso dire di conoscere Lance da molto, ma sono sicura che non è il tipo da abbandonare gli amici in difficoltà. Lui non mi tradirà. -
- E tu non tradire lui - replicò gentilmente la Sagoma - Ora risvegliati, Custode... -



Risvegliati, Custode...
Reason sollevò la testa di scatto. Si sentiva sveglissima, come se qualcuno le avesse appena schiaffato una secchiata d'acqua gelida in testa. Il braccio sinistro le prudeva da morire appena sopra il gomito; guardandolo, la ragazza vide che sulla sua pelle si stava delineando qualcosa, una sorta di mezzaluna rossastra. Qualunque cosa fosse, ci avrebbe pensato dopo.
Per prima cosa provò a muoversi, ma si rese conto di essere immobilizzata: era bloccata a terra, con i polsi legati, schiena contro schiena con qualcuno.
- Professor Glacier! -
L'uomo non diede segno di averla sentita. Preoccupazione e rabbia le infiammarono le vene.  Mordendosi l'interno della guancia, tese una mano alla cieca verso la cintura e la storse a rischio di lussarsi il polso fino a quando le sue dita affusolate non incontrarono una pokeball... la pokeball di Beautifly, per la precisione.
- Vieni, bella - sussurrò, facendo rotolare la sfera di lato. - Beautifly, Ventargenteo! -
La sua fidata farfalla Shiny comparve al suo fianco, le delicate ali scure spiegate a mezz'aria. Le batté un'unica volta, in una raffica decisa, e le corde che serravano i polsi di Reason scivolarono a terra in due monconi recisi.
- Bravissima! - La ragazza si massaggiò la pelle indolenzita, dopodiché provvide a liberare anche il professore. Per quanto magro, Glacier era un uomo molto alto e il suo corpo esanime sembrava pesare una tonnellata; ciononostante, Reason in qualche modo riuscì a trascinarlo fuori dalla fanghiglia e ad adagiarlo su un tappeto di erba pulita. Respirava ancora, ma il suo era un respiro rapido e irregolare. Dovevano avergli iniettato qualcosa, e non certo un semplice sonnifero.
Prima che potesse pensare a come aiutarlo, alle sue orecchie giunse uno spaventoso ruggito. Reason si voltò, e con orrore vide il Dragonair di Lance e un Fearow avvinti in un abbraccio mortale. Il lungo corpo serpentino del drago si stringeva poco a poco attorno a quello del rapace, soffocandolo lentamente, ma il Fearow si dibatteva a viva forza e i suoi artigli affilati straziavano senza pietà le carni di Dragonair. Sotto di loro, la terra era punteggiata da dense chiazze di sangue vermiglio.
Allarmata, Reason vide da una parte Lance, con l'aria più scarmigliata che mai, e dall'altra un ragazzo dai capelli argentei. Guardandolo meglio, nel cervello della ragazza si accese un improvviso ricordo: era stato quel ragazzo (Sasha, l'avevano chiamato) ad aggredirla alle spalle e a stordirla con un colpo alla testa. Quando poteva essere successo? Forse un'ora prima?
- Adesso basta giocare - ringhiò Sasha, afferrando una sfera completamente nera. - Che ne dici di rendere le cose un po' più elettrizzanti, traditore? Dark Zapdos, è il tuo momento! -
Dalle mani di Sasha esplose un globo di pura energia elettrica, che si allargò e deformò, fino a trasformarsi in una possente figura alata. Uno Zapdos. Ma, anziché essere giallo squillante, il suo corto piumaggio ricordava il colore grigio spento della cenere. Dark Zapdos distese le grandi ali ed emise un suono gracchiante, malevolo: un secondo dopo, dal suo corpo scaturì un fulmine, che colpì Lance in pieno petto e lo scaraventò a diversi metri di distanza.
- Lance! - gridò Reason, angosciata, correndo verso l'amico e inginocchiandosi al suo fianco. - Lance, mi senti? -
- Ree - bofonchiò Lance. Si puntellò faticosamente sui gomiti e si tirò su, un po' incerto sulle gambe; Reason si passò un braccio del ragazzo attorno alle spalle, sostenendolo. - Tu stai bene? Mion ci ha detto che eri stata attaccata dai Gyarados... -
- C'era qualche Gyarados ammattito, è vero, ma io e il professore ce ne siamo sbarazzati in fretta. Il vero problema è nato quando Mion e questo tizio - guardò Sasha - ci hanno assaliti alle spalle. -
Sasha le rivolse un candido sorriso da lupo, tanto affascinante quanto spietato. - Ti sei liberata, eh, sgualdrinella? Abbiamo fatto male a non privarti delle pokeball, ma chissenefrega... tra poco ti pentirai persino di essere venuta al mondo. Dark Zapdos... -
Due pokeball volarono nell'aria in totale sincronia.
- Charmeleon, Lanciafiamme! -
- Vulpix, Vampata! -
- ...Fulmine! -
La potente scarica elettrica dardeggiò verso Lance e Reason, ma a bloccarla ci fu una vera e propria muraglia di fuoco. Vicino ai due ragazzi erano apparsi Charmeleon, l'ultimo dono di Sandra, e un aggraziato Vulpix nero come la notte, con le creste delle code spruzzate di blu zaffiro.
Sasha fece una smorfia di disprezzo. - E sperate davvero di fermarmi così? Con questa coppia di rifiuti organici? -
Lance digrignò i denti, pronto a ribattere a tono, ma Reason gli posò una mano sul gomito. Stupefatto, il Domadraghi vide che stava sorridendo.
- Tutto secondo i miei calcoli - disse Reason in tono trionfale. - Sapevo che avresti chiamato Charmeleon, era la scelta più ovvia dato che Dragonair era già in campo. -
- E allora? La situazione non cambia granché - replicò Lance. - Siamo comunque nei guai, Ree. Non possiamo tener testa ad un leggendario, anche se falso. -
- Possiamo, invece - insisté lei.
- Oh, davvero? - intervenne Sasha in tono sarcastico. - Dimostramelo, allora. Dark Zapdos, Tuono! -
- Charmeleon, Vulpix, Lanciafiamme! - ordinò Reason.
Lance rimase sbigottito nel vedere la prontezza con cui anche il suo Charmeleon rispose al richiamo, e fu ancora più sbigottito quando i due torrenti di fuoco detonarono davanti a lui a potenza sconvolgente, disintegrando il Tuono e investendo brutalmente Dark Zapdos. Dark Zapdos gemette, in agonia, battendo le ali in un ultimo, disperato tentativo di sfuggire a quell'uragano di fiamme, poi il suo corpo s'irrigidì e lentamente si dissolse in cenere.
Una folata di vento spazzò via gli ultimi rimasugli di Dark Zapdos.
- No! Dark Zapdos! - Sasha crollò in ginocchio, incredulo e scioccato, una mano tesa inutilmente verso il punto in cui la sua creatura elettrica si era miseramente sciolta. - Non è possibile... io sono l'Emissario dei Tuoni... e il Custode non ha nemmeno avuto il tempo di fare una delle sue stregonerie! -
Ma la Custode sì, pensò Reason. Una Sagoma infuocata avvampò nella sua testa.
Nel frattempo, anche Dragonair aveva avuto la meglio su Fearow. Il rapace giaceva a pochi passi da lì, semicosciente, con un'ala spezzata e la schiena ricoperta di ustioni: Dragonair l'aveva Fulminato.
Sasha lo richiamò e fece per estrarre un'altra pokeball, ma fu bloccato da Lance.
- Sei sicuro che ostinarti a combattere sia una buona idea? Ti faccio notare che siamo due contro uno, e che il tuo sporco asso nella manica è stato sconfitto. -
Sasha esitò, poi lasciò ricadere la mano lungo il fianco. I suoi occhi chiari trasudavano odio puro.
- Ti ucciderò, Custode - disse piano.
- Certo, come no. - Lance si strinse nelle spalle. - Senti, mentre sei lì che mediti di uccidermi, che ne diresti di cominciare a spiegarci chi è questo Disertore e perché odia a morte i Custodi? -
- Il desiderio del mio signore è più che comprensibile - disse Sasha velenoso. - Siete degli assassini mascherati da salvatori, mostri senza freno. Sette anni fa avete annientato mezza Amarantopoli: persone tanto instabili e assetate di distruzione non sono benaccette nel mondo del Team Sancta. -
- Di che diavolo stai parlando? -
In quel momento, qualcosa di enorme e arruffato piovve dal cielo. Un Articuno grigio e spettrale, ricoperto di scottature e tagli sanguinanti. La creatura deviò per un soffio dal terreno, evitandolo di stretta misura. Tra le sue scapole c'era Mion, i lucenti riccioli azzurri sparsi nel vento e gli occhi castani scintillanti di collera.
- Andiamocene, Sasha - tagliò corto, afferrando il compagno e caricandolo su Articuno.
Il Pokemon uccello prese di nuovo il volo. Nel giro di poco le nuvole lo inghiottirono.
- Credi che dovremmo inseguirli? - chiese Lance a Reason.
La ragazza scosse la testa. - Non adesso, non siamo in condizioni adatte. Ora dobbiamo curarci di Niall e di Glacier... ehi, guarda, Lance! -
Charmeleon aveva cominciato a scintillare, come se emanasse luce propria. Sotto la patina luminosa, il suo collo si stava allungando, le corna si stavano rinforzando e un vistoso paio di ali squamose gli stava germogliando dietro la schiena. Quando lo scintillio si spense, un nuovo, imponente drago rosso ruggì con orgoglio.
- Si è evoluto in Charizard! - esclamò Lance euforico.
Proprio in quel momento comparve Niall, ancora in groppa al suo Zekrom. Il giovane dai capelli verdi si lasciò scivolare giù dal fianco ruvido della creatura, dopodiché la richiamò: non appena Zekrom sparì, lo stesso accadde agli abiti da samurai di Niall.
- Il Custode dell'Oscurità, eh? - disse Lance, ma il suo tono era neutrale, quasi canzonatorio. - Perché non me l'hai detto prima? -
- Avrei voluto, ma non ne ho avuto l'occasione - rispose Niall con calma, prima di scrutare Reason. - Vedo con piacere che non ti hanno fatto del male. Lance s'è categoricamente rifiutato di andarsene fino a quando non si fosse assicurato che stessi bene. -
Un leggero rossore invase le guance di Reason. - Oh, beh, grazie... sì, io non ho nemmeno un graffio, ma sono preoccupata per il prof. Per favore, potremmo prima accertarci che sta bene e poi parlare di questi famosi Custodi? -
- Come desideri. -
Quando lo raggiunsero, il professor Glacier si era già svegliato e stava cercando di rimettersi in piedi. Reason gli presentò Lance e Niall, e lui non risparmiò a quest'ultimo un dettagliato terzo grado sui Pokemon di Ghiaccio presenti ad Unima.
- Ho sempre trovato splendido il Glaceon di Reason - disse poi il professore con un sospiro quasi sognante. - Raramente i Pokemon di Ghiaccio sono baciati da tanta prontezza di riflessi, e la velocità, come ben sapete, può rivelarsi determinante in uno scontro. A proposito di scontri... - gli occhi chiari e intelligenti di Glacier scintillarono - perché non mi spiegate come sia possibile che due semplici Pokemon di Fuoco, quali un Vulpix e un Charmeleon, riescano ad abbattere uno Zapdos con un banale Lanciafiamme? -
Per un lungo momento di gelo nessuno dei tre disse niente.
- Credo di essere stata io - confessò infine Reason. - Sentivo che evocare il fuoco era la cosa giusta, e, insomma... penso di averne amplificato i poteri. -
- Come un catalizzatore - mormorò Niall.
- Non è possibile amplificare i poteri di un elemento - ribatté Glacier. - A meno di non essere un Custode. -
- Che cos'è esattamente un Custode? - chiese Lance interessato.
- Oh, in molti credono che i Custodi non siano altro che una fiaba per incantare i bambini, ma io ritengo che in tutte le leggende ci sia un fondo di verità e che anche questa non faccia eccezione. I Custodi erano, o sono, persone dotate di incredibili talenti, scelte appositamente da Arceus per mantenere l'equilibrio nelle varie regioni. Ve n'erano undici, in totale: ciascuno di essi rappresentava una virtù e poteva controllare uno specifico elemento. Gli undici Custodi erano sotto la protezione di altrettanti Pokemon leggendari, di cui erano in grado di rispecchiare i poteri. - Glacier fece una breve paura riflessiva, dopodiché proseguì: - Ma naturalmente accadde l'inevitabile. Quando c'è in gioco così tanto potere, c'è sempre qualcuno che tenta di abusarne. Fu così che il Custode dell'Infinito, considerato il più potente degli undici, decise di governare le terre da sé e cominciò a distruggere gli altri Custodi, uno ad uno. Quello che non sapeva, però, era che il dono dei Custodi non svaniva con la morte del portatore: esso semplicemente si trasferiva, reincarnandosi in una nuova forma di vita e dormendo nei recessi della sua anima finché questa non giungeva a maturazione. Solo allora il dono si manifestava, e il nuovo ospite assumeva i poteri di Custode. Quando i pochi Custodi superstiti della prima generazione incontrarono i nuovi, tra loro formarono un'alleanza di sangue e, insieme, riuscirono ad abbattere il Custode dell'Infinito. L'unico Custode che da allora non s'è più manifestato. -
- Ma ha appena detto che dopo la morte il dono si trasferiva - obiettò Lance.
- Sicuro, anche il Custode dell'Infinito si dev'essere reincarnato, da qualche parte - assentì Glacier. - I casi sono due: o il suo possessore vive nascosto, o il dono non s'è più risvegliato. Può succedere, se nessuna delle anime scelte raggiunge la maturazione desiderata. -
- E mi sa dire qualcosa del Clear Mind? -
Glacier fissò Lance con espressione gelida. - Ragazzo, sono un professore dei Pokemon di Ghiaccio, non di mitologia. Non m'intendo di sciocchezze simili. -
La sua risposta suonò così simile a quella di Alfredo che Lance non poté fare a meno di sorridere. A quanto pare, la prossima destinazione era già prefissata: tutte le strade conducevano ad Amarantopoli.
Nel frattempo Niall spostava lo sguardo dal Domadraghi a Reason, il cuore fremente di una tremula speranza. Possibile che... sia stato tanto fortunato?
- Tornerà a casa, adesso, professore? - chiese Reason.
Glacier annuì. - Ma prima di andarmene, Elm, volevo mostrarti qualcosa. - Raccolse la sua borsa infangata e ne estrasse un uovo: piccolo e tondo, lucido come un'opale, scintillava fiocamente sotto la luce del sole. - Non ho tempo di badare a uova, il lavoro impegna ogni minuto della mia giornata. Avrei potuto affidarlo a mio nipote, ma conoscendolo probabilmente l'avrebbe subito cotto in padella. -
Reason accettò l'uovo con piacere. - Spero sia Shiny - scherzò, poi però in tono serio aggiunse: - Grazie, prof, la terrò sicuramente aggiornata. -


______________________________

E rieccomi qui, con un regalino grafico di After_Forever *.* grazie per aver letto la storia fin qui, spero di avervi incuriositi! E un ringraziamento speciale al nostro puntualissimo ElettroShock99 ^^alla prossima!

Bacio,
- Flames

  
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