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Autore: isidrinne    12/09/2011    2 recensioni
Ciascuno a turno, i due protagonisti principali della storia, Adam Lambert, cantante (ma va?) e Star Madison, ballerino, raccontano la loro storia fra alti e bassi (e non solo) con sullo sfondo le date del Glam Nation Live tour. Dedicata a uno dei miei due cantanti preferiti, è una storia a capitoli scritta utilizzando il metodo dell'alternate view, ovvero i due protagonisti principali (Adam e Star) raccontano a turno, capitolo per capitolo.
Postata inizialmente fra le originali in quanto i due protagonisti, tra cui un mio OC, sono sullo stesso piano a livello narrativo.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Twink twink dancing Star 2

Twink twink dancing Star

by Isidrinne

Salve! :D e benvenuti al capitolo due delle avventure sentimental-canore del mio Adam Lambert.
Mio perché come al solito devo specificare che non intendo dare né di Adam Lambert né degli altri membri della sua band citati una rappresentazione veritiera della loro personalità, e che quindi sentimenti e sensazioni qui descritte sono semplicemente frutto della mia immaginazione.
Non ho inoltre alcun scopo di lucro nell'utilizzare i loro nomi,
né intendo ledere diritti degli aventi titolo già acquisiti!


E passiamo ai ringraziamenti altrettanto doverosi
(anzi di più, senza lettori, una storia rimane comunque lettera morta): 


Dakota la nomino soltanto, ma perché ormai lo sa che c'è del feeling fra noi (lo sai, vero? o.o);


a FrankieSleepwalker che segue la mia Broken Open un saluto,
un grazie e spero che non sia rimasta delusa da come la storia si sviluppa
;

ai lettori anonimi, futuri e occasionali che passando di qua vorranno leggermi, grazie di farlo e se vorrete recensire, ringraziamenti e apprezzamento aumenteranno esponenzialmente;

e ultima ma solamente per ordine di arrivo in "famiglia", GlambertFever89, grazie di avermi recensito e... per Glitter mi inventerò qualcosa, don't worry...

Scritto tutto ciò, i miei soliti tre baci ed io
vi auguriamo a nice reading!

Capitolo secondo: So the story begins (and keeps going)

3 giugno 2010… Il principio della fine… dell’inizio…

Le etichette svolazzano più o meno allegramente anche intorno a Adam Lambert, e non sempre in modo piacevole…

Adam il cantante di talento… certo, ne ha sempre avuto da vendere, ma per molta parte della sua vita non è bastato il talento da solo a farlo arrivare dov’è ora…

Adam il frocio… vero, non l’ha mai più nascosto da quando ha scoperto le luci del palcoscenico, il cibo sano e di conseguenza il suo corpo… ma quanto gli è pesato nel cammino verso la gloria…

E poi Adam l’ebreo (già, quello col portafogli al posto del cuore), Adam il fratello maggiore (tutto per Neil, con tanto amore… fraterno, ovviamente), Adam il primogenito (che in una famiglia ebrea, anche se non strettamente osservante, pesa come un macigno sui legami di parentela per il resto dei tuoi giorni), Adam l’acquario (cocciuto, un po’ paranoico, e tanto ma tanto generoso (troppo, a volte).

Ma poche ore prima stava per emergere il lato oscuro della forza, quello che aveva sempre criticato in Raja, ma che in fondo in lei faceva tanto ‘personaggio’, mentre in lui rendeva la bomba atomica un banale fuoco d’artificio…

Adam la checca isterica…

Tutto il peggio che nessuno vorrebbe mai conoscere di una persona, ma che è lì pronto a farti fuori alla prima contrarietà: isteria, paranoia, e pessimismo cronico, il cocktail perfetto per rovinarti la reputazione di persona equilibrata e serio professionista.

Per questo Adam Lambert ha tenuto gli occhi chiusi finché quel raggio di sole non ha riportato la speranza di poter continuare l’avventura del tour… per non darla vinta alla checca isterica che sa benissimo gli dorme dentro, pronta a svegliarsi al minimo accenno di difficoltà e a dare il peggio di sé…

E ora, invece, nel tragitto verso il gate di imbarco, come una mamma chioccia iperprotettiva, li tiene spalancati su ogni possibile ostacolo, fisico o psicologico, che possa ancora impedir loro di prendere quell’ultimo aereo… anche se non è esattamente glam, ed è meglio non darlo troppo a vedere…

«Ma lo sai che raggio di sole ha davvero un ottimo gusto?…. E che non sta bene fissare… Ah, e poi: ricordati la regola!»

È Raja ad inaugurare la ‘bordata’ che dovrebbe riportare Adam sul pianeta Terra, di ritorno dal viaggio al centro della checca, ma l’ultima frase la pronuncia Sutan, preoccupato per il comportamento distante e secondo lui un po’ troppo arrapato dell’amico.

«Regola? Che regola?»

«Quella che hai stabilito tu: niente distrazioni sul lavoro, e soprattutto niente distrazioni con i colleghi di lavoro»

«Ma falla finita! L’ho stabilita io, appunto! E sarei io il primo a trasgredirla?!!» risponde Adam, scocciato e palesemente irritato dal pensiero che sia tanto evidente quanto quel ballerino gli piacerebbe in altre circostanze…

«mm… Sarà...» e stavolta è Raja a scoccargli un’occhiata maliziosa, nonostante Sutan sia consapevole della serietà professionale di Adam «Comunque è davvero un tesorino… Mi adora!» conclude e sparisce inghiottita dal tunnel d’imbarco lasciando Adam di nuovo da solo  con i suoi pensieri.

Pensieri che stavolta sono meno neri di prima: finalmente sono tutti a bordo (si è tenuto volutamente in fondo al gruppo per controllare senza dare nell’occhio che nessun altro si facesse male), e ormai un’altra eventuale grana non dipende più da loro, ora Adam può tirare un sospiro di sollievo…

… e pensare a quel miracoloso raggio di sole… che, come Raja sta facendo notare a tutti in un impeto di modestia, è stata lei a far fermare vicino al gruppo proprio al momento giusto, lei con la sua grande arte…

… e che sta sistemando il bagaglio a mano allungando il corpo flessuoso verso il vano portabagagli proprio davanti a lui appena salito, lasciandolo per un attimo bloccato prima di rendersi conto che sta rallentando la fila impedendogli di passare.

«Oh scusatemi» mormora in tono di scusa e scoccando un’occhiata al limite al suo capo prima di appiattirsi contro il posto a sedere per lasciarlo passare.

Adam passa, apparentemente senza accusare il colpo’, e dopo di lui sfilano anche gli altri pochi passeggeri ancora da imbarcare, e una volta sistemato il bagaglio nel vano portabagagli e se stesso sul sedile, Adam torna a chiudere gli occhi e in quel medesimo istante la sua attenzione si focalizza tutta in quello sguardo che Star gli ha rivolto prima di farlo passare avanti. 

Quegli occhi verde menta così chiari da sembrare trasparenti, i neuroni finalmente spenti dopo una giornata che è riduttivo chiamare caotica, e in meno di un nulla la mente di Adam comincia a vagare, immaginando qualunque cosa, ovviamente non consentita dalla famosa regola numero uno del perfetto Lambert professionista, vista la situazione, tra lui e quel ballerino dal corpo così slanciato, flessuoso eppure possente e scattante e dal volto perennemente atteggiato a broncio infantile.

Il tutto dura il tempo della procedura di decollo, che ha termine appena in tempo per evitare che oltre alla mente di Adam anche la sua mano decidesse in totale autonomia di vagabondare dove avrebbe sicuramente combinato un guaio.

Per fortuna, infatti, non appena il segnale delle cinture di sicurezza si spegne, Adam il pagliaccio, lo spaccone, il frocio irrimediabilmente e perennemente arrapato riprende di prepotenza il controllo di Adam Lambert, e il primo a farne le spese è come sempre il povero Tommy Joe, impegnato a ripassare il suo assolo di basso per la presentazione della band fino a quando la mano di Adam scava nei suoi capelli fino al cuoio capelluto e dà al suo ciuffo biondo un’energica spettinata.

«Yahoo! Finalmente siamo partiti… Ti bacerei in bocca T.J.!…» esclama Adam ridendo e strizzandogli la bocca.

Un po’ stizzito per l’interruzione, ma per nulla contrariato, è da un pezzo che gliele passa tutte, ma proprio tutte, al suo capo, Tommy ribatte ridacchiando «Guarda che siamo sì ad alta quota, ma non su un palcoscenico!… E poi non è me che dovresti ringraziare…».

Per un attimo Adam ritorna pensieroso mentre cerca con lo sguardo il posto di Star. È vero, non ha ancora avuto modo di ringraziarlo ufficialmente per essersi unito alla band.

Si avvicina al suo posto e lo trova acciambellato all’interno del sedile, le lunghe gambe piegate sul petto, un braccio raccolto intorno ad esse per evitare che crollino e la testa innaturalmente appoggiata sopra al braccio libero, con l’iPod nelle orecchie e gli occhi chiusi.

“Ma come ca… volo dorme questo?!! E soprattutto con che caspita di musica nelle orecchie riesce a tenere gli occhi chiusi?!!“ pensa Adam mentre rimane appoggiato allo schienale del posto davanti ad osservarlo inebetito ascoltando stupefatto la musica che esce da uno degli auricolari scivolatogli dall’orecchio.

Si tratta di alcuni assolo di Syu, prima chitarra del gruppo di synfonic fast metal giapponese Galneryus che effettivamente non si possono classificare come ninnananne, eppure Star, i muscoli completamente rilassati e raggomitolato come un gatto, continua beato a dormire…

E Adam continua, altrettanto beato, a squadrarlo, cercando di intuire quello che il ‘gomitolo’ umano che ha davanti nasconde: mani, petto, parte del viso, e quegli insopportabilmente sexy occhi di smeraldo serrati dietro la saracinesca di due palpebre dalle ciglia lunghe e listate di liner nero notte, quel particolare tono di nero mescolato al blu che trasforma due occhi profondi in uno sguardo assassino.

Nel frattempo, due spettatori vagamente preoccupati che il loro capo potesse perdere il controllo osservano la scena da lontano: Monte e Sutan, infatti, il primo per frequentazione assidua dai tempi dello Zodiac Show, il secondo per intuito femminile, si erano resi conto fin dal momento del fatidico sì, che non era soltanto l’Adam cantante ad avergli messo gli occhi addosso.

Per questo di fronte a quella scena si danno di gomito.

«Prima o poi ci casca…»

«Garantito, Monte… E non lo ammetterà mai!».

E su queste ultime parole di Raja, Monte non può fare a meno di annuire ciondolando sconsolato la testa come chi cerca di rassegnarsi a un’operazione di appendicite senza anestesia.

Preview:
a questo punto dovrei stuzzicarvi i neuroni con qualche succosa anticipazione di quanto accadrà...
In realtà, dato che il protagonista-narratore torna ad essere la mia stellina adorata, quel megalomane vanitoso di un ballerino, non so esattamente cosa mi lascerà scrivere...
Di sicuro c'è soltanto che la scena cambierà e ci troveremo in albergo... Portate pazienza vi prego! ^.^

   
 
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