Anime & Manga > Special A
Segui la storia  |       
Autore: micia95    12/09/2011    4 recensioni
La scuola è finita, come continuerano le vite dei ragazzi della Special A? In particolare quelle di Hikari e Kei, il quale deve andare a Londra ora che si è diplomato?
E' la prima volta che scrivo in questa sezione, spero che la mia storia non sembri banale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PERCHE’ SIAMO UNA GRANDE FAMIGLIA-DECISIONE

Hikari tornò a casa sua che erano ormai le otto e mezza di sera, era esausta sia per la bella giornata trascorsa con gli amici a sfidare Kei in qualsiasi cosa, sia anche per l’angosciosa domanda a cui doveva ancora trovare una risposta.

“Fra sole undici ore e mezza Kei partirà per Londra” sospirò sconsolata entrando in casa.

Durante la cena non aprì bocca continuando a pensare alla domanda di Kei e cercando di vederne i lati positivi e negativi e valutando le risposte sotto ogni aspetto possibile.

Dopo aver aiutato a sparecchiare e lavare i piatti e dopo aver pensato molto, si ritirò in camera propria per riflettere ancora; ma per quanto ci provasse aveva trovato solo le due conseguenze: se andava con Kei a Londra, lasciava in Giappone i suoi amici e la sua famiglia, se rimaneva in Giappone, perdeva Kei che andava a Londra.

“Che ironia” pensò. “Solo due anni fa Kei se n’è andato a Londra per lasciare che la Special A non sparisse e siamo andati a riprenderlo intrufolandoci nella residenza di suo nonno. Lo abbiamo fatto perché siamo una Grande Famiglia, come a detto Ryuu, e nelle famiglie ci si aiuta, sempre” le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso senza che potesse fare nulla per fermarle.

“Stupida! Stupida! Stupida!” si diede della stupida perché piangeva e perché non aveva capito prima che Kei era innamorato di lei e che lei era innamorata di lui. “Se lo avessi capito, avremmo avuto più tempo, e ora non mi sentirei così triste e sola se scegliessi di rimanere.”

Ma era davvero così? No, e lo sapeva benissimo, ma stava cercando una scusa per la sua indecisione. Desiderò che Kei non le avesse mai fatto quella proposta mettendola in una così difficile situazione, se ne pentì subito. La proposta del ragazzo le aveva fatto capire quanto lui desiderasse non separarsi mai da lei e lei voleva la stessa identica cosa, ma era difficile lasciare la sua famiglia e la S.A., la sua seconda famiglia allargatasi con l’arrivo di Sakura e Yahiro.

“Famiglie…siamo tutti una Grande Famiglia finché ci vorremo bene” si disse ricordandosi di aver sentito la stessa frase poco tempo prima. Si alzò dal letto dove precedentemente si era seduta e aprì l’armadio da cui estrasse album di fotografie e ricordi degli anni passati nella Special A.

“Saremo sempre una Grande Famiglia finché ci vorremo bene” aveva scritto Ryuu dietro la foto che avevano fatto solo il giorno prima. C’erano anche altre frasi dei suoi amici con le loro firme. Fissò quella di Kei, la scrittura era elegante e perfetta, come lui.

 

 Non essere mai triste Signorina Numero Due, trova la forza di riscaldare il mondo con il tuo sorriso. Kei

 

“Kei, ho paura e sono triste” disse come se il ragazzo potesse sentirla.

Guardò ancora un po’ le foto, poi si alzò, prese carta e penna e iniziò a scrivere. A mezzanotte Hikari aveva finalmente preso la sua decisione.

***

Sette e quarantasei di mattina.

Kei Takishima era all’aeroporto con il Signor Aoi pronto a partire. Tutti i suoi amici erano venuti a salutarlo, tutti tranne lei. A ben guardare lei non era una sua amica, era la sua rivale e la donna che aveva sempre amato.

“Hikari” pensò a lei ancora una volta.

“Vedrai, arriverà” cercò di convincerlo Akira, appoggiando una mano sulla spalla dell’amico.

“No. Non verrà” disse Kei guardando in direzione del check-in e muovendo qualche passo in quella direzione.

“Kei! Kei! KEI!” Gridò una voce che si avvicinava rapidamente. Kei Takishima si voltò lentamente per paura che fosse tutto un’illusione.

“Hikari” sussurrò vedendo la ragazza che gli si avvicinava camminando e col fiatone.

“Kei” ripeté lei avvicinandosi di più. Poi d’improvviso si voltò dando la sua attenzione agli altri amici lì presenti. Consegnò ad ognuno di loro una busta e un sorriso un po’ malinconico.

“Perché?” scrisse Megumi.

“Perché siamo una Grande Famiglia” rispose semplicemente con un sorriso.

Poi si girò verso Takishima “Ti propongo una sfida. Devi prendere questi fiori dalla mia mano” disse estraendo dalla tasca della giacca un mazzolino di fiori blu. Kei li riconobbe subito: erano quelli della loro sfida a cui lui non aveva intenzione di partecipare.

“Se vinco io, vengo con te a Londra; se perdo… avrai tutta me stessa” continuò poi. Kei la scrutò a lungo meravigliato dalla singolare sfida, in ogni caso lei sarebbe andata con lui. Allungò la mano per prendere i fiori, convinto che la ragazza avrebbe spostato la mano per impedirgli di vincere, ma non fu così. Hikari infatti, appena la mano del ragazzo fu a pochi centimetri dalla sua, la aprì, in modo che la stretta della mano di Kei si sostituisse alla propria. Kei prese i fiori in mano.

“Hikari!” esclamò Akira abbracciandola stretta a sé. “Fate buon viaggio. Sta’ attenta. Chiamami. E tu non toccarla” concluse con le lacrime agli occhi.

Hikari sorrise e disse “Voglio ricordarvi così: insieme e sorridenti”.

Prese la mano di Kei e iniziò a correre verso il check-in, incitando il ragazzo altrimenti avrebbero perso l’aereo.

Aveva deciso di seguire Kei, di andare con lui per restare sempre insieme. Sapeva che l’avventura della S.A. era finita, sapeva che avrebbero capito perché aveva deciso di partire con lui, in fondo erano una Grande Famiglia.

Adesso l’importante era vivere questa nuova avventura con Kei, il suo rivale di sempre, il suo amore di sempre, per sempre.

***

“Ti amo” gli disse voltandosi verso di lui seduto sul sedile accanto. Stava guardando le nuvole fuori dal finestrino e sobbalzò quando sentì quelle parole uscire dalla bocca di Hikari. Si voltò verso di lei e fece per parlare ma lei lo anticipò sfiorandogli le labbra con un bacio dolcissimo.

“Ti amo anch’io” disse sorridendo “Signorina Numero Due” aggiunse poi con un sorriso.

“Non. Chiamarmi. Signorina Numero Due” gli disse appoggiandosi alla sua spalla e chiudendo gli occhi.

Sì, decisamente era stata la scelta migliore.

 

 

 

E con questo ultimo capitolo ho finito. A dir la verità è stato difficile scriverlo sia per i sentimenti confusi e contrastanti di Hikari, sia per la parte finale, non sapevo proprio come finire perché non volevo che la storia sembrasse troppo sdolcinata (anche se non credo di esserci riuscita) e volevo lasciare un finale aperto, “con un futuro”. Magari, nella mia mente perversa nascerà un continuo.

Ringrazio i lettori silenziosi, kagghy 96 per averla inserita nei preferiti, shiroganegirl e SuperCecy per averla messe nelle seguite e Mistrene_Mistre per aver recensito.

Alla prossima storia

micia95

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Special A / Vai alla pagina dell'autore: micia95