La mia immagine riflessa allo specchio era sconvolgente, e non mi riferisco soltanto al mio corpo che subiva dei cambiamenti, ma anche alle mie strane giornate,passavo tutta la mattina a mangiare e nel pomeriggio andavo a caccia, la mia sete di sangue era aumentata notevolmente.
Quando lo dissi ai miei genitori non si arrabbiarono ma nn furono nemmeno felici, l' unica frase che mio padre riuscì a pronunciare fu:" Era soltanto questione di tempo, ora dobbiamo darci da fare tutti quanti".
Mamma sembrava l' unica a capirmi e ora io comincio a capire lei e le sue strane frasi, tipo:" Rene contieniti nel mangiare-oppure-non spaventarti quando comincerai a perdere le ciocche dei capelli e piccoli cerchietti neri ti segneranno gli occhi, ti vedrai stanca e avrai solo voglia di dormire e di mangiare, stai tranquilla perchè è normale. "
NORMALE, normale, non sono mai stata normale e di sicuro non lo sarà la mia gravidanza. Ma avevo paura, questo è ciò che riuscivo a vedere nei miei occhi riflessi, mentre quando toccavo la mia pancia, che cresceva a dismisura, sentivo il bambino scalciare come se volesse uscire.
Quando invece la pancia la toccava Jake il piccolo si limitava a sua volta ad allungare la manina per sentire quella del suo papà, il legame che avevano era molto forte come se ci fosse un cordone ombellicale invisibile che li legasse. Io questo bambino invece non lo sentivo mio, mi rendeva isterica , aggressiva, ma anche pensierosa, malinconica... Insomma una grande tempesta di emozioni si scatenava in me.
Passavo le notti in bianco a pensare come sarebbe stata questa piccola creatura, che aspetto avrebbe avuto, che cosa si sarebbe notato di più: i denti o il pelo?, sarebbe stato caldo o freddo?, berra solo sangue o potrà nutrirsi normalmente?... Ed io sarei stata una brava madre?
Avevo davvero molti pensieri per la testa ma in quel preciso momento arrivò il mio lupo che mi abbracciò da dietro:" Hai finito di martellarti di domande??"mi chiese sorridendo e baciandomi sulla guancia, con le mani toccava il mio ventre e io sentivo il bambino agitarsi per la gioia di sentire il proprio padre.
Lo guardai per un po' di secondi nei suoi bellissimi occhi, lo accarezai e una piccola smorfia di dispiacere apparve sul mio viso, mi allontanai e andai a sedermi sulla scrivania.
Lui mi seguì mi prese la mano e mi chiese se c' era qualcosa che non andava, gli risposi di scusarmi perchè oggi dopo tempo sono riuscita a guardarmi allo specchio senza sentirmi mancare il fiato e ho incominciato a pensare e a riempirmi di pensieri e dubbi.
Fece un profondo respiro e abbozzò un sirriso, uno di quelli simpatici che ti fanno ridere a crepa pelle e così fu, ridemmo insieme e di colpo i nostri sguardi si ritrovarono, le nostre mani si risfiorarono e le nostre labbra cominciarono a gonfiarsi di baci.
"Rene-disse Jake- ti ho amato dal primo momenti che ti ho vista, ho subito capito che sarei stato tuo e tu saresti stata mia, ti amo davvero molto e so che per te è lo stesso ed è per questo che sono sicuro che saremo dei bravi genitori perchè ameremo prima di tutto nostro figlio, non temere il futuro cerca di capire che stai per diventare madre e non sarai da sola, io sarò sempre con te al tuo fianco".
Lo guardai stupita, lui era riuscito ad accettare che sarebbe diventato padre, perchè per me era così difficile? Ma sapere che lui sarebbe stato affianco a me mi tranquillizzava.
Lo baciai e caddi tra le sue braccia come se fossi stata stregata solo che questa volta a differenza delle favole la strega era Jake e aveva gettato l' incantesimo più bello di tutto il tempo : L' amore.