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Autore: LadyTargaryen    12/09/2011    7 recensioni
Andromeda e Ted Tonks decidono di invitare la loro figlia Ninfadora e Remus a trascorrere il Natale da loro. Tonks è al settimo cielo...Lupin decisamente no. Cosa combineranno la strega coi capelli color cicca e il bel lupo mannaro ? Leggete e ditemi ;) !
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Ted Tonks | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1. L’invito ( e le suppliche )
 
 
 
 
 
- Amore ! Sveglia sveglia sveglia !!
 
Remus Lupin si tirò su dal letto stravolto, massaggiandosi gli occhi con un gesto stanco delle mani. Tonks, al suo fianco, saltellava di gioia. L’uomo sbatté le palpebre un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco con successo la ragazza. Nessuno la mattina è un fulmine di guerra, lui incluso. Sbadigliò.

- Dora non te l’hanno mai detto che esistono modi più delicati per svegliare la gente ? E poi sono solo le sette di mattina…

Aggiunse scoccando una mezza occhiata alla sveglia sul comodino, che giusto il giorno prima aveva sottoposto ad una serie di Incantesimi Di Riparazione, dato che Dora con la sua consueta sbadataggine l’aveva fatta cadere per terra per quattro volte in cinque minuti.

- Lo so lo so, è che non vedevo l’ora di dirtelo !
- Di dirmi cosa ?
 
Mormorò il lupo mannaro con un colossale sbadiglio.
 
- Che i miei genitori ci hanno invitato a trascorrere il Natale da loro ! Ci pensi che bello ? Due settimane sulla neve ! Non è fantastico ?
 
Lupin d’improvviso si sentì crollare il mondo addosso, e desiderò per un istante di potersi rintanare sotto le coperte fino all’arrivo del nuovo anno. No. Non era per nulla fantastico. I genitori di Tonks avevano più di un valido motivo per non volergli esattamente un gran bene. Primo fra tutti, lui e Ninfadora erano sposati, e non c’era bisogno della sfera di cristallo di Divinazione per intuire che un lupo mannaro squattrinato era l’ultimo partito che avrebbero scelto per la loro figlia. A ciò si aggiungeva che lui, il “ cattivo “ che s’era portato via la loro “ bambina”, con la suddetta piccina ci andava a letto sin da prima delle nozze, e poco importava se ora avevano un anello al dito. Non c’era anello, anellino o anelletto che tenesse per quello. Non che non ci fossero state saltuarie visite da parte dei suoceri a casa loro ma , nonostante lui avesse evitato sistematicamente di baciare o toccare Dora in maniere “ equivocabili” ( e di formulare pensieri “ a luci rosse “ nel caso Andromneda fosse stata una Legilmens ), la loro approvazione non l’aveva ottenuta. E se c’era modo di ottenerla, era ben lungi dal farlo. Si sforzò comunque di spremere fuori qualcosa che somigliasse ad un sorriso.
 
- Aaah…E quando…Quando l’avresti saputo, di preciso ?
- Esattamente cinque minuti fa ! E’ arrivata una lettera proprio mentre dormivi !
- Meraviglioso…
 
Ripeté il marito, lanciando un’occhiataccia - con cui di solito fulminava Sirius quando se ne usciva con una delle sue solite battute a sproposito – al gufo appollaiato sul davanzale della finestra. Ma perché a quel mondo nessuno si faceva mai gli affari propri ?? Tonks saltò sul letto davanti a lui, distraendolo da pensieri poco simpatici che riguardavano tutti l’arrostimento immediato del gufo postino.
 
- Allora amore ? Ci andiamo ?
 
Remus la guardò con malcelata rassegnazione. A che serviva chiederlo, se poi ce l’avrebbe come sempre Smaterializzato di peso ? Nonostante tutto, però, era sempre contento quando lei lo trascinava in qualcuna delle sue ,come le chiamava scherzosamente lui, “ alzate d’ingegno “, perché era il modo di Tonks per rompere la sua apatia…Anche se le “ visitine a mamma e papà “ continuava a non gradirle. E loro nemmeno.
 
- Veramente io…
- E dai ! Non c’è neppure la luna piena nelle prossime settimane !
 
Lui lanciò uno sguardo vagamente speranzoso al lunario che campeggiava sulla parete, ma non vide il faccione sorridente che indicava il plenilunio in nessuno dei giorni a seguire. In un modo o nell’altro, quella maledetta si faceva sempre beffa di lui. Non poté evitare di pensare che se Sirius lo avesse visto in quel momento sarebbe morto dalle risate.
 
- E dai Rem !! Daaaaiiiii !!!
 
Ninfadora era tornata alla carica, e la conosceva fin troppo bene per sapere che non ci sarebbe stato verso alcuno di farle cambiare idea. Sospirò afflitto, poi concesse, col tono di chi va incontro alla pena capitale:
 
- Va bene, va bene. Ci andiamo.
 
Tonks parve esplodere dalla gioia. Si mise a saltare sul materasso più euforica che mai, e prima che Remus potesse aggiungere alcunché gli si lanciò addosso e gli stampò un bacio con uno schiocco esagerato sulle labbra.   
 
- Grazie Remus, sei il marito più buono del mondo !!
 
“ E’ ai tuoi che devi dirlo “
 
pensò amaramente l’uomo, ma dato che non voleva smontare quel suo spensierato entusiasmo, non disse nulla, limitandosi a rispondere al bacio. La ragazza si staccò subito e prese a correre all’impazzata per la casa, radunando dentro una valigia tutto il proprio ( disordinatissimo ) guardaroba. Lupin scese dal letto sospirando e, una volta vestitosi, cominciò lui stesso a fare i bagagli. Non aveva messo in valigia che un paio di camicie che lei arrivò di gran carriera e gli si parò davanti.
 
- Dici che me lo devo portare dietro questo ?
 
Disse mostrandogli un completino che nessuna rivista di intimo femminile avrebbe definito adatto ad una visita ai genitori. Lui non seppe cosa replicare: se fossero stati in partenza per un weekend di fuoco all’insegna della passione in uno chalet di montagna non avrebbe certo fatto obiezioni di sorta, ma dato che andavano invece a trovare “ mamma e papà “, forse era il caso di evitare.
 
- Io…Non saprei. In fondo, che te ne faresti ?
 
Domandò, con un tono che lasciava intendere che – in un frangente diverso da quello – un utilizzo gliel’avrebbe trovato eccome.
 
- Che vuol dire, cosa me ne farei ? Ma l’hai guardato bene ? Hai visto cos’è ?
 
Lo provocò lei con un sorriso malizioso. Lupin più per accontentarla che per altro lo esaminò di sfuggita: reggiseno nero di pizzo con gli slip intonati, regalo di Sirius per il loro matrimonio. Mai come in quel momento pensò che il caro Felpato avrebbe potuto regalare loro un tostapane magico anziché un completino che avrebbe fatto perdere la testa a qualunque uomo dotato di due occhi. Provò a darsi un contegno.
 
- E’ solo che…
- Solo che cosa ? 
- Solo che non mi pare adatto, ecco tutto.
- Non ti pare adatto ? E perché, scusa ?
 
Remus si sedette stancamente sul letto, l’immagine della loro notte di nozze con lei vestita in quel modo che gli danzava tra i pensieri e che tutto voleva, tranne che andarsene.
 
- E’ solo che già i tuoi equivocano ogni volta che ti sfioro con un dito, figurati cosa andrebbero a pensare se ti vedessero con quello indosso !
 
La ragazza mollò sul letto l’indumento e si sedette al suo fianco.
 
- Perché ti fai sempre tutte queste paranoie ? Pensavo che c’avessi dato un taglio…
- Perché non vai a dirlo ai tuoi, che mi vedono come il pervertito di turno che s’è portato via la loro unica figlia ?
 
Sbottò sarcastico lui, scrollando il capo.     
 
- Su, non fare la vittima. Non hanno mai mangiato nessuno dei miei vecchi fidanzati!
- E dimmi, quanti dei tuoi vecchi fidanzati erano lupi mannari senza uno zellino in tasca e con tredici anni in più di te?
- Ehm…Ad essere sinceri nessuno.
- Ecco. Ti sei risposta da te.

E si prese la testa tra le mani, con un sospiro sconsolato. Lei gli alzò il mento con una mano. Gli sorrise.

- Remus io ti amo. Ti amo. E me ne frego di quello che dicono io miei, lo faccio da una vita. Dagli tempo per conoscerti meglio. Sono sicurissima che quando ti avranno conosciuto come ti conosco io ti vorranno un bene che mai. Fidati !
 
Lui la guardò negli occhi, scuotendo la testa.
 
- E’ più facile a dirsi che a farsi…
- Tu dà loro una possibilità e vedrai che s’aggiusterà tutto. Ne sono più che sicura.
 
Remus annuì, poco convinto. Lei gli regalò una carezza sulla guancia e avvicinò il viso a quello di lui.
 
- Avanti Professor Moony! Mi faccia un sorriso ! 
 
Lui l’accontentò e Tonks gli diede un bacio leggero sui baffi prima e sulla bocca poi.
 
- Lo sai che ti amo, Ninfadora ?
- Primo, non chiamarmi Ninfadora o ti arrivo una bacchettata in testa. Secondo, ti amo anch’io.
 
Si scambiarono un altro bacio, poi lei scattò in piedi.
 
- Allora, finisci i bagagli e partiamo. A che punto sei?
 
Lupin fece scattare un paio di volte le serrature incantate del proprio baule.
 
- Sono pronto.
- Bene allora…Si parte!!

E con un giro su sé stessi si Smaterializzarono.
 
“ Che Merlino me la mandi buona…” pensò lui un attimo prima di svanire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alllora bella gente, questa è la prima FF che pubblico ( anche se " nel cassetto " ne ho diverse altre ). Mi farebbe un gran piacere se mi diceste cosa ne pensate...E anche le critiche mi vanno bene ^^! Insomma, leggete, recensite e ditemi !                 
  
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