Titolo: Quel tuo stupido sorriso
Beta: Nemesis No Tamashii (Kari Templar)
Fandom: Supernatural
Personaggi/Pairing: Castiel e Dean
Rating: Pg 15
Genere: Romantico e dannatamente fluff
Avvertimenti: slash e amore, tantotantotanto amore così tanto che forse Dean è un po’ Occ u.u
Contesto: un po’ qua un po’ la… presumo da qualche parte in un dopo sesta stagione idilliaco (nessun spoiler)
Conteggio Parole: 856
Prompt: November rain dei Guns n’ Roses, per il Set Bemolle di settenote
Riassunto: Dean è innamorato.
Note: Era inevitabile che finissi per usare November rain per una destiel! Questa canzone l’amo troppo e mi ha sempre ispirato un sacco di romanticismo come non noterete u.u
E, beh, probabilmente Shirohime c’è l’avrà con me per le tremila elisioni che ho fatto, ma amor di destiellosa, pur di non eliminare parole eliderei anche l’in-elidabile! (è per la questione che devo scrivere esattamente ottocentocinquantasei parole u.u)

Dedica: A Shirohime e a Skadi perché sono gli unici due Dean che conosco u.u Alla facciaccia di Dean ù.ù

 

Ps. La fic è nata sulle note di November rain e per conto mio il leggerla con sotto la melodia della canzone o senza cambia moltissimo u.u

 

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« Niente dura per sempre » il fiato è tiepido contro le tue fredde labbra bagnate da lacrime di pioggia, ma la sua ampia mano che sale sulla tua guancia è calda, così dannatamente calda come ogni volta che ti lasci avvolgere dal suo tepore.
« Ma io sono tuo, per sempre. » Un lieve tremore, di una quieta e dolce lussuria, t’avvolge assieme alla sua rauca voce che s’impossessa di te fin a farti ammettere che potresti venire al solo suono della sua determinazione.
Ridacchi, un po’ per scemare quel fastidioso e insensato imbarazzo che ha riempito i tuoi occhi e un po’ per la contraddizione delle sue parole; appoggiando la fronte contro la sua ti bei dell'assurda meraviglia del brillare delle sue iridi, della sottigliezza delle ciglia imperlate da diamanti d'acqua, col loro fugace battere che stranamente coincide con quello del tuo cuore.
« Ehi, a me non importa il sempre. » appoggi la mano sulla sua guancia accarezzandogliela, portandola ad intrecciarsi fra i sottili capelli della nuca « ma l'adesso. » gli sorridi - è da quando la vista ti si è colmata della sua figura che questo assurdo sorriso non scompare dalle tue labbra - e posi la tua morbida bocca all'angolo della sue labbra, con la ragione che stride inferocita fra le pareti del tuo cuore con un ma da quando sono diventato così assurdamente melenso?
« E cosa vorresti fare adesso? » ti sussurra adulandoti la forma del petto con un palmo, su fino al collo.
« Adesso » gli ghermisci un fianco, introducendo la mano fra la giacca e la camicia con l'umido della pioggia ad increspare il cotone sulla linea dei suoi muscoli. « Adesso dovresti svolazzarci al motel, uhm, o sull'Impala. » gli dici incurvando la voce in un lascivo sottinteso, baciandogli la mandibola.
« Non dicevi che ti dava fastidio? » ti sussurra vezzeggiandoti la guancia con la punta del naso. Oh, dannazione! Perché cazzo lo fa? È così terribilmente dolce... cazzo! Sesso, pensa al sesso e non a queste idiozie, Dean! borbotti in un mentale ringhio, stringendolo prepotentemente a te, sospingendo la tua durezza sulla sua in un delizioso brivido, con il fiato che sfugge dalla pienezza delle sue labbra, accecandoti il senno.
« Uhm, no adesso non mi darebbe fastidio » sussurri all'eco della domanda dell’angelo.
Ed ecco che il frusciare delle sue ali e il caldo tepore d’una stanza t’avvolgono, col leggero manto delle nubi ad assorbirne i colori.
« E bravo il mio angelo. » recita la tua voce non appena i tuoi occhi si portano sulla morbidezza del letto affianco a te, e non sai cosa diamine avesse il tuo tono perché in un attimo le sue mani ti catturano il viso con la sua bocca a rincorrere l’ansito delle tue parole.
E quei diabolici pezzi di carne, quelle meravigliose labbra, s'incatenano alle tue, voraci le divorano, lasciando poi alla lingua a cui tanto avevi insegnato l’onere di vezzeggiare la sua compagna, fin quando non giungono i candidi denti, così dannatamente pericolosi sotto la guida della libidine di Cas, che delicatamente affondano nella rosea morbidezza delle tue labbra e… quando era diventato tutto così fottutamene perfetto?
« Cas… » mormorano le tue labbra senza aver recepito alcun ordine, dominate da quell’immensa sensazione che ti sta fottendo il cervello. Un lieve tremito lascia le parole, che avrebbero dovuto seguire il suo nome, al di sotto delle corde vocali.
Così impari a restartene sotto alla pioggia a far cose zozze con il tuo angelo borbotta il nuovo tremore che t’avvolge.
« Dean… hai freddo? » ti chiede Castiel in un fievole respiro, separando il tumido rossore delle vostre bocche, ed immergendo il mare della sua anima negli immensi prati del tuo cuore.
« Devo solamente togliermi i vestiti bagnati, Cas. » spieghi seguendo l’annuire del capo dell’angelo e il pacato abbassarsi dei suoi occhi lungo le tue membra.
L’ennesimo brivido scivola lungo i flessuosi muscoli del tuo dorso, ma questa volta è per la deliziosa sensazione di sembrar nudo davanti alle sue iridi.
« Così va meglio? » ti sorride Castiel, sbranandoti lascivamente con gli occhi.
Cali le tue smeraldine iridi dall’azzurro dell’angelo e… quando diamine si era spogliato? sbotta il tuo testosterone alle lascive ombre che rincorrevano le aitanti forme dell’angelico uomo, pregandoti di non far rizzare ancor più la libidine.
Dean deve pur mantenere una certa fama d’abile amatore, no?
« Molto, molto meglio. » sussurrano le tue labbra, mentre impongono alla lingua di umettarle dopo aver letto cosa la mente ha progettato di fare al bell’amante.
Protrai le braccia per adempiere ai tuoi pensieri, lo stringi annegando nel profumo della sua pelle, nella dolce abitudine del suo calore e… cazzo, perché niente può durare per sempre? strepita la tua anima, ebbra di quell’amorevole follia il cui nome è iscritto nelle azzurre striature delle iridi di Castiel.
T’aggrappi alle sue spalle e divori le sue membra sperando - forse per la prima volta nella tua vita - che l’infinito potesse appropriarsi della tua esistenza, che il monotono ripetersi di momenti simili ti colmassero la vita, che la luce del suo meraviglioso sorriso rimanesse nella tua memoria, per sempre.
Un sorriso, quel tuo stupido sorriso, ritorna a posarsi sulle tue labbra.
Davvero, da quando sono diventato così idiota?

 

'Cause nothin' lasts forever
even cold november rain
(Perché niente dura per sempre,
nemmeno la fredda pioggia di novembre)