C’era una volta una strega ricca, potente e cattivissima che con un solo sguardo faceva tremare le sue vittime…

Vi sarebbe piaciuto se la storia fosse stata questa?

Beh, pazienza, perché non è così.

La strega in questione era un fallito di prim’ordine, non aveva alcun potere magico, in abbondanza aveva solo debiti e sfiga e si faceva comandare a bacchetta dalla sua colf…

Per fortuna c’era ancora Veneziano imprigionato, pronto per essere mangiato nonostante fosse così magrolino (cosa ovviamente non vera)…

Spagna: Quante pennette e bucatini vanno via da questa casa da un po’ di tempo…

Romano: E questa osi chiamarla casa, strega fallita?! Non si difende neanche come catapecchia…

Spagna: Grazie, parlare con te mi è sempre di grande conforto…

Romano: Piantala di dire idiozie, bastardo! E portami qualche pomodoro…

A quel punto, la strega si accasciò al suolo per la disperazione…

Era davvero così fallita?!

La risposta non tardò ad arrivare ed era perfettamente quella che la dolce Gretel si aspettava.

Sì.

Oramai non solo non gli chiedeva più di aiutarlo nelle faccende domestiche, ma era diventato lui stesso la cameriera della sua colf!

Questo pensiero accese il suo animo focoso (era infatti la strega della passione…) e decise che era arrivato il momento di porre fine a quello scempio! Avrebbe mangiato Veneziano quel giorno stesso! (Anche perché se no, non avrebbe mangiato nulla, visto che ormai quella che un tempo era la bella catapecchia di pomodori era ridotta a un mucchio di rovi…)

Spagna: Romano… gentilmente, mi aiuteresti ad accendere il fuoco?

Romano: Appicciatelo da solo, bastardo!

Spagna: Ci ho provato… almeno ci ho provato…

Fu così che la strega, ancora più demoralizzata di prima, si accinse ad accendere da solo il fuoco con un po' di sterpaglie, visto che non avevano più nemmeno la legna...

Quando finalmente riuscì a ottenere il fuoco, la strega decise di fare un ultimo tentativo...

Spagna: Romano, mi querido... se ammetti pubblicamente che sono una strega... anzi, uno stregone aitante, forte e ricco, prometto che non cucinerò tuo fratello...

Romano: Io non dico fesserie... ricostruiscitela da solo la tua autostima, bastardo!

Spagna: Sigh... basta, non ne posso più... ora cuocerò tuo fratello!

La strega si diresse con passo sicuro verso la gabbietta del povero Feliciano che lo guardava perplesso.

La strega ricambiò lo sguardo e... fu presa dalla tenerezza e dalla commozione!

Veneziano: Fratellone Spagna... che cos'hai? Il fratellone ti ha detto qualcosa di cattivo...? Non ci pensare, è solo il suo modo di fare... tu sei stato sempre gentile con noi e ci hai dato tanti pomodori buonissimi... io ti voglio bene, non essere triste!

Veneziano era così piccolo e dolce... l'unico raggio di luce da quando Romano era entrato nella sua vita e la miseria e la sfiga si erano abbattute ferocemente su di lui... come poteva liberarsene?!

Spagna: Perdonami, Feliciano... non ho mai pensato di volerti cucinare... non potrei mai! Sei così gentile e carino! Al contrario di...

Romano: CHIGIII!!! PRENDI QUESTO, BASTARDO!!!

Spagna non riuscì neanche a rendersi conto di cosa stesse succedendo, che la testata di Romano si abbattè rovinosamente sul suo stomaco, scagliandolo lontano...

Grazie a una mira che nemmeno Romano sapeva di avere (o forse era solo la proverbiale sfortuna della strega...), il povero fallito finì precisamente nel forno a legna...

Romano, ovviamente, colse l'occasione al volo e si precipitò a chiudere la porta.

Spagna: Romano, mi querido... ti prego, potresti aprire questa porta... fa caldino, qui dentro...

Romano: Scordatelo, bastardo! Adesso, in teoria, dovrei liberare mio fratello e scappare con tutti i tuoi averi...

Spagna: Ma io non ho averi, lo sai benissimo!

Romano: E infatti ho detto in teoria...

Spagna: Allora perchè non mi liberi?! Non resisterò ancora a lungo!

Romano: Scordatelo! Così vediamo se dici ancora che è più carino “Ita-chan”!

Inutile dire che la tortura della strega durò ancora a lungo... per fortuna Spagna, non avendole, non aveva potuto buttare nel forno tante sterpaglie e così il fuoco ben presto si spense, cosa che lgli salvò la vita.

Ovviamente, con queste premesse, la storia non poteva che concludersi con un lieto fine...

I due fratellini, dopo quell'avventura, si separarono.

Romano liberò la strega e la dichiarò ufficialmente sua serva... da allora le cose andarono meglio (per Romano, s'intende, non certo per la strega!)

Veneziano, invece, decise di attraversare la foresta per cercare una nuova famiglia anche perchè gli animaletti del bosco, terrorizzati dalla fine che aveva fatto la strega, avevano abbandonato l'idea di dare la caccia ai due fratelli Vargas e l'avevano lasciato andare sperando che almeno lui non tornasse mai più.

Il piccolo Veneziano, cammina cammina, arrivò in una casetta dove vivevano delle simpatiche persone: Austria, Sacro Romano Impero, Ungheria e Prussia (quest'ultimo non viveva lì, ma ci trascorreva parecchio tempo.... chissà perchè...)

Comunque, quando vide che Ungheria se la cavava discretamente ai fornelli, il piccolo decise di stabilirsi lì...

Un giorno, mentre Ungheria preparava il pranzo, Veneziano l'aiutava e Gilbert la infastidiva, accadde una cosa a dir poco curiosa...

Una strana figura si affacciò alla finestra, chiedendo se poteva avere qualcosa da mangiare.

Veneziano non tardò a riconoscerla...

Veneziano: Mammina cara!

Finlandia: Piccolo mio, da quanto tempo!

Vedendo quella scenetta commovente, Ungheria si avvicinò.

Ungheria: Lei è la mamma di Ita-chan? Complimenti, ha davvero una bellissima bimba, signora!

A quelle parole, Finlandia la guardò abbastanza di traverso, senza che la ragazza ne comprendesse la ragione.

Prussia: Ungheria, ma guarda che è un uomo, eh? Al massimo può essere il padre di Ita-chan...

Quella frase, pronunciata così a caso, ebbe delle conseguenze che il prussiano non si sarebbe mai aspettato...

Finlandia: Luce dei miei occhi!!!

Prussia: Ma con chi ce l'ha?!

Ungheria: Con te, credo... ti guarda in u modo che mi è familiare... ci sono! Yaoi!

Prussia: Chee?!

Finlandia: Luce dei miei occhi, davvero ti sembro un uomo? Rispondimi, ti prego!

Prussia: Ehm... sì...

Finlandia: Finalmente qualcuno mi accetta per quello che sono! Sono così felice! Mio nobile cavaliere teutonico, tu mi hai ridato la fiducia in me stesso e nella mia mascolinità e io ti amerò per sempre!

Ungheria: Lo sapevo, lo sapevo!!!

Prussia: No! Non voglio!

Finlandia: Staremo sempre insieme e mi proteggerai da una certa persona che mi sta dando la caccia da mesi! E poi... mi voglio donare completamente a te, che sei così perpicace e sai riconoscere un uomo quando lo vedi!

Prussia: Scordatelo! Non posso! Io devo farmi Ungheria, non te!

Finlandia: Ti prego, non scappare!

Prussia: Aiuto!!! Lo sapevo, sono troppo Awesome!

Veneziano: …

Ungheria: !!!

Austria: Come siete fastidiosi...

E fu così che vissero tutti (più o meno) felici e contenti...

… almeno finchè non divennero tutti una sola cosa con Russia!

Ma questa è un'altra storia...

La fiaba di Hansel & Gretel è giunta al termine!

Soddisfatte del lieto fine?

La Prufin non ve l'aspettavate, eh? L'ho inventata appena due minuti fa! XD

Ma non temete è una coppia che non esiste (o almeno credo... di certo non è canon... mentre la Prungary sì... e l'awesome me riuscirà senz'altro nei suoi onorevoli propositi! *_* )

Comunque grazie mille a tutte coloro che mi hanno seguita e mi hanno sostenuta con le loro recensioni!

Quindi ringrazio...

historygirl93

happylight

chaska

NoireNeige

Akai_Omoki

Grazie mille! *_*

Ora che Hansel & Gretel è finita, mi metterò subito al lavoro per ultimare i preparativi per il prossimo scempio... ehm... cioè... per la prossima fiaba (che vedrà come protagonisti i Nordici, richiestissimi ultimamente!)

Quindi ancora grazie e arrivederci alla prossima storia!

Un bacione! ^_^