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Autore: lupacchiotta89    14/09/2011    1 recensioni
Helen, la protagonista della storia, decide di tornare a La Push, dalla sua famiglia, dopo aver vissuto e studiato a New York. Dopo di che leggete per scoprire il resto! Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Buonasera :D, che bello! oggi ha piovuto e sono molto contenta XD perchè amo la pioggia e l'odore che c'è appena il temporale è passato, a voi piace di più il caldo o il freddo?
Beh questo capitolo l'ho rivisto un pò di volte, perchè non ero sicura di come fosse venuto fuori, e non lo sono nemmeno adesso, ma se mi fossi fermata a riguardarlo ancora, probabilmente non l'avrei pubblicato.
Non mi sembra che questa storia piaccia a molti, ma mi sono detta, prima di cominciare a postare, che non mi sarei fatta scoraggiare troppo, quindi voglio continuare, perchè questa storia mi piace, perchè scrivere è il mio sogno, lo è sempre stato e voglio migliorare.
Quindi, se c'è qualcosa che non va, anche se non vi piace, se ho sbagliato qualcosa, se la trama è stupida o banale, le critiche educate fanno bene e posso solo cercare di aggiustare ciò che non va.
Quindi se spendeste anche solo un minutino per dirmi cosa ne pensate ve ne sarei grata. Grazie :)
  Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite e chi tra le preferite.
Un bacio a presto :)




Se l'inferno è caldo, La Push è rovente



Feci un respiro profondo. Uno, due, tre. No...
Di nuovo, uno, due, tre e ... no.
La mia mano si bloccò per l'ennesima volta a mezz'aria, tra la porta di casa di Jake e me.
" Non stai andando in guerra Helen! batti tre colpi e basta " mi dissi
Ancora una volta, uno, due, tre e... la mia mano si scontrò su qualcosa di caldo, troppo caldo per essere del legno. Jake.
<< Oh scusami tanto, non ti avevo visto >> dissi arrossendo
<< Non preoccuparti, ma tu, che diavolo ci fai da mezz'ora qui fuori? Billy ti ha vista dalla finestra >> rise e mi diede un bacio leggero a fior di labbra.
<< Oh..ehm... ecco.. io >> balbettai. Ad un tratto il pavimento in legno chiaro delle scale divenne molto interessante.
<< E dai Hel! non te la prendere! Entra dentro o ti prenderai un raffreddore >> posò il braccio caldo sulla mia spalla e mi guidò verso il salotto.
Quella stanza non faceva altro che rievocare ricordi di tempi passati che, adesso, non facevano  più male.
Io e Jake sul divano giallo, ormai scolorito, a guardare i cartoni animati, io e Jake sul pavimento alla vigilia di Natale mentre ci scambiavamo i regali, o mentre mangiavamo i biscotti al cioccolato, preparati da Sue Clearwater.
Una tazza di caffè fumante, posata davanti ai miei occhi sul tavolino, mi risvegliò dal torpore dei ricordi.
<< Allora Hel, cosa vuoi fare oggi? >> mi chiese Jake allegro
<< In realtà devo parlarti.. >>
Il mio tono preoccupato lo fece allarmare, conoscevo bene quell'espressione,sembrava quasi che non avesse capito nulla ma in realtà, dagli occhi si vedeva che aveva colto il panico della mia voce.
<< Dimmi >>
Avevamo gli occhi di Billy puntati addosso e per quanto volessi bene a quell'uomo, non mi andava che stesse lì a fissarci mentre io cercavo di parlare con la velocità di un bradipo morto a suo figlio.
<< Facciamo una passeggiata ti va? >> chiesi a Jacob che nel frattempo si stava spazientendo
<< certo certo >>
Uscimmo da casa mano nella mano, ma sentivo dalla stretta forte, che Jake era agitato.
Perchè dovevo avere così paura di dirgli che mi sarei trasferita in una città a quindici minuti dalla riserva?
Cosa c'era di così sbagliato infondo? Mi feci coraggio e badando bene a non guardalo in faccia, puntai gli occhi verso la scogliera e il mare in tempesta
<< Jacob, io non voglio intristirti, ne farti arrabbiare, ma ecco... >> interruppi la mia tiritera perchè notai dei ragazzi sul margine della scogliera più alta.
<< Ma che hanno intenzione di fare? Ehi quello è Embry! >> corsi verso i ragazzi ad una velocità inaudita, forse per colpa dell'adrenalina che aveva cominciato il suo circolo nel sangue
<< Embry! >> urlai
<< EMBRY CALL! che cavolo stai facendo?!? ti sei ammattito? >> urlai nuovamente non appena lo raggiunsi
<< Helen, stai tranquilla, non voglio suicidarmi >>
<< Ah no? >> chiesi con sarcasmo, incrociando le braccia
<< No sciocchina! voglio soltanto tuffarmi, lo faccio sempre stai tranquilla >> mi rassicurò sorridendo.
Guardai Jake per riceve un minimo di appoggio, ma ovviamente anche lui rideva
<< Smettetela di prendermi in giro! mi sono spaventata sul serio! >> girai il viso dall'altra parte offesa e incrociai lo sguardo di uno dei ragazzi.
Era bassino, e tarchiato, ma tuttosommato aveva qualcosa nel viso che lo rendeva veramente bello.
Mi fissava da quando ero arrivata, me ne ero accorta subito perchè avevo sentito come una scossa sulla schiena che mi aveva procurato dei brividi.
Quando gli altri si accorsero di chi stessi guardando intervennero, interrompendo quell'intreccio di sguardi un pò ambiguo.
<< Oh scusa Hel, lui è Paul, Paul lei è Helen, mia cugina >> disse Embry indicando prima lui e poi me
Abbassai lo sgaurdo arrossendo << Ciao >> mugugnai
Non ricevetti risposta, Continuava a fissarmi con l'espressione da pesce lesso. Cominciai a chiedermi se avessi qualche residuo di cibo fra i denti.
<< Beh io e Jake dobbiamo parlare, quindi ci vediamo dopo >> dissi afferrando la mano del mio ragazzo che inaspettatamente rimase piantato dov'era a fissare Paul con aria interrogativa.
<< Jake? andiamo? >> lo chiamai sventolandogli una mano davanti al viso
<< Dai Hel siamo tutti fratelli qui, a meno che non sia qualcosa di terribilmente sdolcinato puoi anche parlarne davanti a tutti >> disse Embry che adesso passava in rassegna con lo sguardo me, poi Paul e poi Jacob.
<< Va bene tanto dovevo dirlo anche a te >> sospirai
Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi sperando per il meglio
<< Ho un lavoro e andrò ad abitare da sola...a Forks >>  dissi tutto d'un fiato.
Successe tutto in un attimo. Jacob si girò con uno sguardo da folle che avrebbe messo paura persino ad un mostro, Embry spalancò la bocca con aria confusa e Paul.. beh Paul era letterlamente furioso
<< TU NON PUOI ANDARE A FORKS >> urlò Jacob scuotendomi come se fossi una pallina souvenire piena d'acqua
<< No, NO >> gridò Paul con sguardo spiritato
<< Ma insomma che cazzo avete tutti quanti?!? Non sto mica tornando a New york! Sto soltanto andando a vivere in un posto a quindici minuti da qui! >> urlai divincolandomi dalla presa ferrea di Jacob
<< Helen ascoltami rimani qui, non andare a Forks, cosa vuoi fare lì da sola!? >> chiese Embry con più tranquillità
Effettivamente andare lì da sola non era ciò che avevo previsto, ma purtroppo Leah non poteva allontanarsi dalla riserva ed io non conoscevo nessuno, tranne...
<< Non sono sola! A Forks ci sta Bella >> affermai sapendo in cuor mio di aver detto una stupidaggine. Non avevo di certo intenzione di andare a bussare alla porta di Isabella Swan, l'altra faccia del cuore di Jake.
<< Helen non è il caso che tu vada a Forks >> fu Paul ad interrompere il silenzio carico di tensione con voce tremante dalla rabbia
Lo guardai confusa << E perchè mai? Sono stata a New York che è cento volte più grande e pericolosa di quel buco di Forks, cosa potrebbe mai accadermi?!? Ma poi tu che vuoi!? >> riversai la rabbia su quel ragazzo appena conosciuto e me ne scappai verso casa, lasciandomi alle spalle le facce stupite di quattro ragazzoni, per recarmi subito da Elizabeth. Si era fatto tardi ed erano quasi le quattro.
Mi lasciai tutti alle spalle, infuriata com'ero avrei sicuramente detto qualcosa di brutto. Ero fatta così, una volta innescata la bomba si doveva soltanto aspettare l'esplosione.
Sulla strada verso Forks, ripensai a quello che era successo. Le lacrime scendevano a fiotti, per il nervosismo, ma dovevo calmarmi, non avevo intenzione di rovinare il mio primo giorno di lavoro in quel modo.
Sapevo che la notizia non sarebbe piaciuta a Jake, ma non pensavo che si sarebbe arrabbiato in quel modo.
Guardavo gli alberi sfrecciare via e piano piano diradarsi, per dare spazio alle stradine tortuose di Forks.
Non sapevo cosa aspettarmi realmente dal mio lavoro e da Elizabeht, ma questa nuova situazione mi rendeva pimpante ed entusiasta, facendomi smettere di pensare per un pò al caos di La Push.
Mentre posteggiavo, proprio vicino al negozio e ad un cassonetto dell'immondizia, mi venne un'idea.
" E se prendessi veramente in cosiderazione il fatto di fare amicizia con Bella? Infondo, che male c'è? E' la mia rivale, ma magari passando del tempo con lei, Jake si calmerà "
pensai. Decisi che ci avrei provato, magari in realtà Isabella era una ragazza simpatica, mai giudicare dalle apparenze!
Entrai in negozio dalla porticina in legno e vetro, finemente intagliata e decorata con aspirali in ferro battuto, e lì trovai Elizabeth ad aspettarmi
<< Buon pomeriggio cara, accomodati, ora ti dirò cosa fare >> disse venendo verso di me
<< Allora, sei brava con i conti? >> mi chiese
<< Beh si, la matematica mi piace, perchè me lo chiedi? >>
<< Oggi avrei bisogno che ti occupassi dei conti e delle spese, e se non ti dispiace vorrei dare una pulita, putroppo sono anziana e certe cose non posso farle più così facilmente >> disse passandomi un foglio ed una penna.
Passai l'intero pomeriggio tra scartoffie e stracci e quando fu l'ora di chiusura salutai e ringraziai Elizabeth e mi diressi verso casa Swan sperando di non disturbare.
  
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