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Autore: berny95    14/09/2011    1 recensioni
Piton sta per morire! Hermione è disperata... cosa può fare per salvarlo? E cosa succederà dopo? Leggete e scopritelo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano ormai le sette, Hermione non era ancora tornata ma nessuno si era accorto della sua assenza. Piton si trovava nelle sue stanze ed era sdraiato sul letto; quel pomeriggio era stato davvero faticoso. Così a causa della stanchezza si addormentò e sognò. Vide una piccola sagoma di una donna, si trovava in una cella e non era stata legata. Severus riconobbe quel posto, erano le segrete di Villa Malfoy; aveva passato molto tempo a torturare le persone quando era giovane. L’uomo le si avvicinò e notò che il viso era coperto dai lunghi capelli e … dormiva. Di sicuro le avevano fatto qualcosa. La guardò meglio e subito la riconobbe era … Hermione Granger! Non riuscì a guardare altro. Subito si svegliò e corse dal Preside. Sapeva che era tardi, ma ora doveva dirglielo. Salì le scale a chiocciola velocemente e bussò alla porta.
“Avanti” disse una voce dall’interno della stanza.
Il professore di Pozioni entrò e vide Albus Silente seduto dietro alla scrivania che stava leggendo. Il vecchio mago alzò la testa quando Severus si sedette di fronte a lui.
“Buonasera Severus. Perché sei venuto da me?” chiese il Preside curioso.
“Albus, oggi i ragazzi andavano a Hogsmeade, vero?”
“Si Severus. Perché mi chiedi questo?”
“E sono ritornati tutti?” disse Piton senza rispondere alla domanda che Silente gli aveva posto.
“Non lo so, la professoressa McGranitt sta controllando adesso” disse Albus che adesso sembrava preoccupato. Proprio in quel momento la vicepreside entrò nell’ufficio di Silente senza bussare.
“Signor Preside, ho controllato gli studenti. Sembrano esserci tutti. Tutti tranne …” disse con il fiatone.
“Tutti tranne chi, Minerva?” chiese Albus.
“Tutti tranne Hermione Granger, signore” finì la donna. Severus trattenne un grido. Anche se lo sapeva di già, aveva solo sperato che non fosse vero, che si fosse sbagliato.
“Allora dobbiamo mandare subito qualcuno a cercarla” disse il Preside. “Minerva, vai a cercare gli altri professori e digli che ci incontreremo in Sala Grande tra mezz’ora”. La vicepreside uscì dall’ufficio per chiamare gli altri.
“Allora, Severus, cosa volevi dirmi?” chiese Albus rivolgendosi di nuovo a Piton.
“Beh … ecco … volevo avvertirlo di Hermione Granger, Preside” disse timoroso Severus.
“Ma … come facevi a saperlo, Severus?”
“A dire la verità dall’altro giorno continuo a fare sogni, e si sono avverati tutti, Albus”
“Questo è alquanto strano. E cosa hai sognato, se posso chiederlo?” chiese il Preside guardandolo negli occhi.
“Prima ho sognato che la signorina Granger veniva a chiedermi del compito che gli avevo assegnato, poi che mi fissava a pranzo, e infine che mi diceva che Poppy voleva che ritornavo in Infermeria” disse Piton tutto d’un fiato.
“E stasera hai sognato la signorina Granger in un sotterraneo, giusto?”
“Si, e non un sotterraneo qualsiasi. Le segrete di Villa Malfoy, le ho riconosciute subito”
“Villa Malfoy … allora deve essere stato qualche seguace di Voldemort ancora in libertà” disse Silente. Severus annuì.
“Bene, adesso andiamo dagli altri professori”. Detto questo si alzò, e, seguito da Piton, raggiunsero gli altri insegnanti.
“Allora, professori. Non c’è niente di cui preoccuparsi. Sarà stato qualche Mangiamorte ancora libero. Severus e Minerva, voi verrete con me. Quanto a voi altri, restate qui a scuola e controllate gli studenti, tutto chiaro?”. Gli adulti annuirono e Silente se ne andò seguito a ruota da Piton e dalla McGranitt.
Arrivati ai confini di Hogwarts, dove ci si può materializzare la vicepreside vide che sia Albus che Severus sapevano esattamente dove andare.
“Scusatemi, ma dove abbiamo intenzione di andare?” chiese curiosa.
“A Villa Malfoy” rispose il Preside senza guardarla. Quando si rimaterializzarono nei pressi della villa Piton quasi inciampò nelle vesti. Velocemente si diressero verso la casa e, stranamente, non incontrarono nessun incantesimo. Entrati nella casa, Severus li guidò verso le segrete, dove avrebbero dovuto trovare la giovane Grifondoro. Aprirono la porta del sotterraneo e subito videro Hermione Granger seduta per terra e appoggiata alla parete opposta. Sembrava che stesse dormendo, così il professore di Pozioni, scioccamente, si diresse verso di lei. Ma appena fece un passo sentì la signorina Granger parlare.
“Professore, stia attento! Dietro alla porta!” esclamò. Severus si voltò di scatto e si trovò di fronte a un Mangiamorte ma non riuscì a capire chi era perché indossava la maschera. Velocemente estrasse la bacchetta e lo schiantò. Fortunatamente non c’era nessun’altro nella cella e Piton andò da Hermione.
“Stai bene, signorina Granger?” chiese preoccupato alla ragazza. Lei annuì, ma non disse niente.
“Ora ti riportiamo a scuola, Hermione, e verrai curata” disse Silente con un tono che non voleva repliche.
Severus prese la ragazza in braccio e si smaterializzò. Arrivò nel cortile di Hogwarts seguito dal Preside e dalla professoressa McGranitt, ma la giovane perse i sensi nel momento in cui i piedi dell’insegnate di Pozioni toccarono terra. Per tutta la strada per andare in Infermeria, Piton non riuscì a togliere gli occhi di dosso da Hermione. Solo quando la posò sul letto tolse lo sguardo. Notò che sul viso di Albus era dipinta un’emozione strana, paura forse?
Beh … Voldemort era morto, perché qualcuno avrebbe dovuto rapire una studentessa della scuola? Sembrava che nessuno sapesse rispondere a questa domanda. Il silenzio fu rotto da Madama Chips.
“Per favore, professori, scusate ma la signorina Granger ha bisogno di riposo” disse. Tutti la guardarono preoccupati.
“Starà bene?” chiese Severus.
“Beh … ha perso molto sangue, due costole sono rotte e la mano sinistra è slogata, non so quando si risveglierà” ammise la medistrega.
I tre professori annuirono e se ne andarono. Appena varcata la soglia Silente parlò.
“Scusami, Severus. Potresti venire nel mio ufficio un attimo? Dovrei parlarti”
Severus annuì.
“Ah, buonanotte Minerva” aggiunse il Preside.
  
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