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Autore: PanteraNera94    14/09/2011    1 recensioni
"Nell’alte vie dell’universo intero, che chiedo mai, che spero…
altro che gli occhi tuoi più vago, altro più dolce aver che il tuo pensiero?".
Fan-fiction scritta come seguito di Breaking Dawn e ambientata sei anni dopo la fine del romanzo che tutti amiamo e tutti conosciamo. Dal punto di vista di Renesmee, una storia che narra della sua crescita interiore ed esteriore, del suo crescende amore nei confronti di Jacob e delle reazione che esso comporterà nei suoi genitori...Enjoy!
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Capitolo 9: Gelosia


Guardare fuori dal finestrino mentre la macchina correva veloce era un gesto ormai naturale per me. Più che altro mi serviva a pensare, visto che il paesaggio non offriva niente degno di nota, ma anche se ci fosse stato qualcosa di bello sarebbe stato rovinato dalla pioggia insistente che ci perseguitava da quando eravamo partiti. Eravamo diretti a Denali per il matrimonio di Kate, tutti sembravano molto eccitati da quell'avvenimento, tutti a parte Jake, che di tanto in tanto sbuffavo immaginandosi come sarebbe stato partecipare ad un matrimonio di soli vampiri. Alice, come al solito, era stata semplicemente incontenibile, l'unica fortuna era che aveva scelto Esme e Rosalie come accompagnatrici per i negozi, sottraendomi da un altro supplizio tra i camerini. Arrivare a Denali significava un giorno e mezzo di viaggio e mi stavo chiedendo perché non avessimo preso un aereo o qualcosa del genere, forse non c'erano voli per l'Alaska ma non ne ero così sicura. Quando arrivammo l'accoglienza fu piuttosto calorosa, infatti mio padre ricevette un'accoglienza anche troppo calorosa...Tanya. Non era difficile da immaginare, ma quella vampira mi dava letteralmente sui nervi, con il suo vestitino rosa confetto sembrava una bambola di porcellana, di quelle che sogni la notte nei tuoi peggiori incubi. Ma lei non sembrava proprio farci caso, ignorò completamente il resto dei Cullen prendendo in possesso mio padre, mentre io continuavo a fissare mia madre che non si decideva a fare niente, non le era bastata l'ultima litigata? Perché non interveniva? Dopodiché cominciammo ad avvicinarci alle sedie, per fortuna visto che Tanya era una delle testimoni non poté sedersi con noi e lasciò almeno per tutta la cerimonia mio padre in pace. Cosa che non fece con il mio lupo...di tanto in tanto lo fulminava con delle occhiate e lui cercava di sopportarla, cosa che non riuscivo a fare io, stava esagerando, stava decisamente esagerando...Finalmente Kate fece il suo ingresso, aveva un abito bianco molto semplice ma bellissimo e i capelli acconciati con una pettinatura davvero stupenda e a completare il quadro il sorriso che rivolgeva al suo vampiro vicino all'altare. Anche Garrett era vestito molto bene e attendeva impaziente che la sua sposa lo raggiungesse. La cerimonia fu molto tradizionale e quando finì tutti ci alzammo per applaudire, mentre i due sposi correvano sotto la pioggia di riso. Dopo ci dividemmo in piccoli gruppi e cominciammo a parlare amabilmente, mentre Tanya tornava all'attacco con mio padre e il suono delle sue risatine false mi rendeva sempre più nervosa, soprattutto vedendo che mio padre rideva con lei. Isolarsi dal resto del gruppo fu inevitabile e quando ne ebbi abbastanza mi diressi fuori dalla porta, un altro secondo in quella casa e sarei saltata addosso alla vampira bionda, sempre se non l'avesse fatto prima mia madre...vana speranza. Jacob mi seguì, probabilmente stanco dell'atmosfera ingiustificatamente ostile che gli si era creata intorno, così ci ritrovammo entrambi sotto un grande pino secolare coperto di neve.

Non li sopporto più” esordì lui.

Mi dispiace, Jake” risposi, sincera. “Non pensavo fossero così ostili”.

Vorrei tanto sapere perché mi hai trascinato qui” sbuffò.

Per principio!” esclamai, arrossendo.

Principio!?” sibilò lui.

Scusa” mormorai, abbassando lo sguardo.

Lui mi studiò per due minuti e poi riprese parlare. “E tu che ci fai qui fuori?”.

Cosa?” sussurrai, sorpresa.

Perché sei uscita qui fuori?” ripeté.

Volevo prendere un po' d'aria” spiegai.

Sei gelosa” sghignazzò lui.

No, non è vero!” esclamai.

Ah, no?” domandò.

Solo un po'“ ammisi.

Beh, la bionda sta esagerando” constatò.

Esagerando è dire poco” mormorai.

Tuo padre sa badare a se stesso” sentenziò lui.

Lui si” sbottai. “Il problema è mia madre...”.

Perché?”.

Non reagisce!” sbuffai. “Se ne sta lì e non fa niente!”.

Bella non è aggressiva” rispose lui.

Non è questo il discorso!”.

E qual è, allora?” chiese, confuso.

E' suo marito, dovrebbe farsi valere!” conclusi.

Forse è meglio se facciamo due passi” consiglio. “Devi calmarti un po'“.

Hai ragione” mormorai, seguendolo. Cominciammo a camminare nella foresta, era molto simile a quella di Forks durante l'inverno, di certo lì la neve non mancava e mi chiedevo se fosse così tutto l'anno, doveva essere un po' noioso. Mentre camminavo continuavo a guardare Jake, la sua carnagione risaltata dallo smoking e dalla neve era semplicemente stupenda, sentivo dentro di me il bisogno di toccarla per capire se fosse vera o solo frutto della mia immaginazione, mentre giravo lo sguardo per l'imbarazzo. Quei pensieri mi mettevano sempre a disagio, pensavo a quei momenti in cui la nostra era solo un'amicizia spensierata e niente di più, solo complicità...ora per me era cambiato tutto e mi chiedevo se fosse cambiato anche per lui o se mi vedesse ancora come la bambina che ero stata solo qualche mese prima. Ci sedemmo sotto un pino secolare ricoperto di neve, sotto i suoi rami il sole quasi non arrivava ma il nostro calore bastava per far sciogliere il primo strato di neve. Io e Jake rimanemmo il silenzio guardando ognuno di fronte a se immerso nei nostri pensieri, aspettando che l'altro dicesse qualcosa.

Comunque hai ragione” esordì. “Tua madre dovrebbe reagire”.

Non lo farà mai” sbuffai.

La speranza è l'ultima a morire” sghignazzò lui.

Cos'hai da ridere? E' una cosa seria!” esclamai.

Te la prendi troppo!” constatò. “Tuo padre non smetterà mai di amare tua madre”.

Ma litigheranno di nuovo” mormorai, abbassando lo sguardo.

Sei preoccupata?” chiese, ansioso.

Non mi va che litighino per quella stupida” spiegai. “Non è giusto”.

Non preoccuparti, andrà tutto bene” sussurrò, poggiandomi una mano sul viso e attirandomi a se. Sotto il suo braccio e appoggiata alla sua spalla era tutto più facile, era molto più facile essere ottimisti e non pensare più a niente, mentre il suo profumo mi invadeva e mi faceva vedere il mondo più roseo.

Comunque non ci pensare” continuò. “Se la caveranno, come sempre”.

Lo spero” mormorai, appoggiando di nuovo la testa sulla sua spalla. Rimanemmo in quella posizione un attimo eterno, poi lui mi prese il mento tra le dite e lo alzò per guardarmi negli occhi. Non vidi più niente. Gli occhi di Jacob invasero il mio campo visivo, il nero delle sue pupille mi attirava a se come un buco nero, mentre anche il resto del suo viso si avvicinava, millimetro dopo millimetro...il tempo si fermò come il mio respiro mentre aspettavo che le nostre labbra si toccassero, mentre continuavo a desiderarle, mentre dentro di me si faceva strada una convinzione, prepotente e tagliente come un coltello, fino ad arrivare al mio cuore... amavo Jacob. Lo avevo sempre amato. Non ero niente senza di lui, non avevo mai vissuto senza di lui e mai avrei voluto farlo, silenzioso e invisibile come un puma si era fatto strada dentro di me, mettendo radici e facendomi dipendere da lui. Le sue labbra continuavano ad avvicinarsi, eppure erano sempre troppo lontane, avrei voluto chiudere quella distanza, avrei voluto toccarlo, sentivo il bisogno di sentirlo sotto le mie mani, di baciare le sue labbra. Non ero niente senza di lui. Ero come un albero senza foglie o un sole senza i suoi raggi. Dopotutto, che cos'è un albero senza foglie? Solo la fotografia sbiadita di una vita passata. E un sole senza raggi? Solo un immenso deserto di terra e di buio, il regno delle tenebre. Ormai le sue labbra sfioravano le mie e il mio cuore batteva all'impazzata, c'era solo Jacob...ora c'era solo lui. Jacob. Jacob. Jacob. Le sue labbra, la sua pelle, ad un centimetro...uno solo...solo un attimo...

Nessie!” urlò Emmett. Io e Jake ci allontanammo di scatto con uno sbuffo di rabbia e prendemmo a guardare a terra imbarazzati. Poi, ci alzammo e velocemente raggiunsi mio zio, mentre Jake rimase in dietro.

Dovresti ringraziarmi” sogghignò Emmett.

Perché?” chiesi, irritata.

Beh, non credo che tuo padre avrebbe apprezzato” constatò.

Ci hai visti!?” esclamai, sorpresa.

Certo” confermò.

Non dirai niente a papà, vero?” lo supplicai.

Tuo padre ora è impegnato” sghignazzò.

Anche tu!” esclamai.

Non ci pensare” rise. “Stanno per lanciare il bouquet, magari prendi anche questo”.

Non credo proprio” mormorai, imbarazzata. Mentre camminavamo un urlo di gioia si alzò dalla casa dove si trovava il ricevimento, probabilmente era l'urlo di gioia di chi aveva afferrato il bouquet e sarei stata felice che non fosse toccato a me se quell'urlo non fosse appartenuto a Tanya...mi lasciai Emmett alle spalle, accelerando il passo e Jake mi affiancò, questa volta non l'avrebbe passata liscia.

Visto, Edward? L’ho preso io! Chissà cosa significa!” continuava a gracchiare, mentre io quasi correvo dalla rabbia.

Tanya, che ne dici di staccarti da mio marito?” sibilò mia madre, mentre spalancavo la porta. Non ci potevo credere, finalmente mia madre stava reagendo, finalmente quell'oca avrebbe avuto quello che si meritava, speravo solo che mia madre non si facesse intimorire.

Non sarai gelosa, Bella...” continuò la vampira bionda, senza il minimo ritegno.

No” mentì mia madre. “E' solo che mi infastidisce il tuo atteggiamento nei suoi confronti”. Mia madre non era brava a mentire, per quanto il suo volto serafico fosse privo di espressioni umane e non avesse più la facoltà di arrossire, piangere o dare segni di nervosismo, non sapeva mentire...Era una frana, lo era sempre stata e non sarebbe mai cambiata, da questo lato ero più simile a mio padre, anche se con lui mentire era del tutto inutile, con gli altri poteva funzionare. Tanya non si scoraggiò, decisa a non darla vinta a mia madre.

Davvero? Non me ne sono accorta” rispose, fingendo innocenza. Gli occhi di mia madre si infiammarono e una risatina nacque dietro di me, mi girai curiosa di capire chi stesse ridendo, come se non fosse ovvio...

Secondo me, se le danno!” sghignazzò Emmett.

No” rispose, calmo, Jasper. “Non credo proprio”.

Scommettiamo?” mormorò il fratello, allungandogli la mano.

Siete del tutto fuori luogo!” li sgridai. “Vi sembra il caso?”.

Nessie ha ragione” sibilò Alice, preoccupata e i due sbuffando tornarono a guardare mia madre e Tanya.

Strano” sibilò mia madre. “Io me ne accorgo quando mi comporto da oca in cerca di dote”. Emmett e Jasper scoppiarono a ridere, Alice corse verso Garrett spaventata da una sua visione, sul mio volto e su quello del mio lupo si aprì un sorriso fiero e maligno allo stesso tempo, mentre la vampira bionda accecata dalla rabbia cominciò a ringhiare e si scaraventò su mia madre. Mio padre si accovacciò di fronte a lei in posizione di difesa, non avrebbe mai permesso che Tanya sfiorasse solo con un dito mia madre, mentre io e Jake ci limitavamo a ringhiare ai bordi di quello che stava diventando un campo da combattimento. Garrett prese Tanya per la vita e la portò via, però questo fece arrabbiare ancora di più mia madre che si accovaccio pronta ad attaccare, mentre la vampira bionda si dimenava tra le braccia del novello sposo.

Jake” mormorai. “Ti prego, fermala”. Il mio lupo non se lo fece ripetere due volte, in un attimo, veloce e aggraziato fu alle spalle di mia madre e afferrandola, la trascinò fuori. Io e mio padre li seguimmo, chiudendo la porta alle spalle.

Bella...” cominciò subito mio padre.

Non voglio parlare con te, Edward!” gridò lei, isterica. Con gli occhi accesi di rabbia si voltò e corse via verso la foresta, scomparendo in un attimo. Jacob mi guardò e io gli fece cenno di seguirla, mia madre in certe situazioni era imprevedibile e il mio lupo sapeva come tirare su il morale a chi gli stava intorno e senza ribattere corse verso il punto dove mia madre era scomparsa. Mio padre, imperterrito, si diresse a passo svelto verso la foresta, lasciandomi da sola in mezzo alla neve.

Dove vai?!” urlai, alle sue spalle, ma lui non mi rispose e continuò a marciare. Lo seguii e gli bloccai la strada, ma lui cercò di evitarmi, così lo presi per un braccio.

Papà, fermati!” gridai. “Vuole stare da sola”.

Devo parlarle” farfugliò, confuso. “Devo farmi perdonare”.

Non ora” mormorai. “La farai solo arrabbiare di più”. Finalmente si girò verso di me e mi guardò negli occhi, era disperato, sembrava che stesse per crollare a pezzi. Non ce la facevo a vederlo così, quell'oca non si rendeva conto di ciò che aveva fatto?

Papà, perché non ci sediamo?” chiesi, incerta. Lui annuì piano e insieme ci dirigemmo sotto un pino e lui si lasciò cadere sulla neve, mentre io mi accovacciai accanto a lui.

Ti perdonerà” esordii, ma le parole mi uscirono incerte e confuse, non capii se era una domanda o una affermazione.

Sono stato uno stupido!” ringhiò, coprendosi il viso con le mani e rimanendo immobile, come una statua.

Non è stata colpa tua” mormorai, con le lacrime agli occhi.

Si, invece!” gridò. “Dovevo saperlo! Avrei dovuto immaginarlo!”.

Calmati!” sibilai. “Così non risolvi nulla”.

Ma lui non mi ascoltò, cominciò a scuotere la testa e continuava a farfugliare cose senza senso.

Persino Jacob se ne è accorto!” mormorò in fine.

Perché non ti distrai un po'?” chiesi, sperando di riuscire a tirarlo su di morale.

Non posso pensare a qualcos'altro!” spiegò.

So che i vampiri possono pensare a più cose contemporaneamente” convenni, desiderosa di cambiare argomento. “Non puoi fare uno sforzo?”.

Hai ragione” mormorò, alzando la testa e guardandomi in attesa che parlassi. In quel momento, capii che non sapevo di cosa parlare, scavai nella mia testa cercando un argomento, ma non mi venne niente, così decisi di chiedergli qualcosa di non troppo lontano da noi.

Come ti farai perdonare?” domandai, scrutandolo.

Le chiederò scusa” rispose, semplicemente.

Solo?”.

Cos'altro dovrei fare?” chiese di rimando.

Non lo so” ammisi. “Qualcosa di speciale!”.

Forse hai ragione” convenne e divenne pensieroso. Attesi pazientemente che trovasse un modo per farsi perdonare, intanto mi guardavo intorno, chissà quanto tempo ci avrebbe messo Jake...mia madre era più malleabile di mio padre.

Idea!” esultò.

Allora?” chiesi, curiosa.

Lui mi guardò vittorioso e sorridendo, iniziò a descrivere il suo piano. “La porto al ristorante dove siamo usciti la prima volta e poi...” si bloccò di colpo e mi guardò supplichevole. “Puoi dormire da Carlisle, Nessie? Vorrei la casa tutta per noi almeno stanotte”.

Certo” concordai. “Non c'è problema”.

Sarà perfetto” continuò, entusiasta, ma poi la sua voce si spense. “Sempre se mi perdonerà”.

Perché non dovrebbe?” risposi, irritata.

Forse hai ragione” convenne.

Sarà perfetto” risposi, ripetendo le sue parole. Mio padre iniziò a guardare diritto di fronte a se, non capii bene cosa stesse pensando, forse immaginava come sarebbe andata la serata oppure come chiedere scusa a mia madre. Comunque non ritenni fosse il casa di interrompere le sue riflessioni, visto che non si stava deprimendo o dando la colpa a se stesso. Dopo qualche secondo Jacob uscì dalla foresta e mi venne incontro sorridendo, il che mi fece presagire che fosse andato tutto bene con mia madre. Mi alzai velocemente e lo raggiunsi.

Papà, noi rientriamo, okay?” lo avvertii e lui annuì impercettibilmente con la testa. Io e Jake ci dirigemmo verso la casa dove si era tenuta la cerimonia, lasciandolo sotto l'albero in attesa di mia madre. Quando entrammo vidi subito Kate che parlava animatamente con Alice e mi avvicinai istintivamente per ascoltare la conversazione, mentre Jake rimase dietro di me.

Non è stata colpa di Bella” stava spiegando Alice.

Poteva evitarmi la scenata” si lagnò la vampira bionda.

Lo sai che tua sorella ha esagerato” la rimproverò mia zia.

Ma è fatta così!” sibilo Kate. “Bella non doveva sentirsi così sotto pressione per nulla”. Le due vampire continuarono a battibeccare per un bel po' e io non sapevo se intervenire o meno, ma anche se l'avessi fatto avrei finito per difendere mia madre e litigare con Kate proprio come stava facendo Alice e non volevo dare il colpo di grazia al suo matrimonio...

Uffa” sbuffò Jake alle mi spalle. “Secondo me non la smettono più”.

Si, hai ragione” convenni. “Cosa facciamo?”.

Non lo so” rispose, pensieroso.

Mi sa che dovrò chiamare Jasper” spiegai, dirigendomi verso mio zio. Stava parlando amabilmente con Emmett e Garrett delle ultime partite di baseball. Mi avvicinai con circospezione cercando di non disturbare e afferrandogli la mano, gli dissi, usando il mio potere: “Puoi aiutarmi?”. Lui sobbalzò e poi mi guardò sorpreso e senza dire una parola mi seguì, lontano dai due vampiri con cui stava conversando.

Cosa c'è, Nessie?” chiese.

Alice sta litigando con Kate per quello che è successo prima” spiegai. “Potresti calmarla un po'?”. Ma ormai Jasper non mi guardava più, protettivo com'era, stava già raggiungendo Alice e stava già usando il suo potere visto che Kate cominciava a sorridere e i tratti del suo viso di pietre si stavano già distendendo.

Comunque non è successo niente” convenne la vampira bionda. “Poteva andarci molto peggio!”.

Si, hai ragione” sentenziò Alice, ricambiando il sorriso. “Ora scusami” concluse, correndo verso di me e tirando un sospiro di sollievo.

Grazie” farfugliò.

Non preoccuparti” risposi, sorridendole. “Quando rientreranno i miei?”.

Tua madre tra qualche minuti” spiegò, mentre guardava nel futuro. “E' meglio che si sbrighi”.

Si, hai ragione” concessi, se mia madre doveva chiedere scusa a Kate era meglio che lo facesse mentre era ancora sotto l'effetto del potere di Jasper. Come al solito le visione di Alice era infallibili e dopo pochi minuti mia madre entrò dalla porta principale e mia zia le si avvicinò subito.

La prossima volta interverrò, sappilo” sibilò lei, risentita.

Te ne sarei grata” rispose mia madre, con aria colpevole.

Ti conviene andare adesso che Jasper sta usando il suo potere” le consigliò Alice, tornando serena.

Giusto” convenne mia madre con un po' di nervosismo.

Andrà bene” la rassicurò Alice.

Grazie Alice” rispose mia madre e sospirando si diresse verso Kate.

A dopo” la salutò mia zia e si diresse verso di noi, pensierosa.

Andrà tutto bene, Alice?” le chiesi, preoccupata.

Non ti fidi delle mie visioni?” ribatté lei, sorridendo.

No” risposi, ridendo ed entrambe rimanemmo ad ascoltare la conversazione tra mia madre e Kate. Non stavamo litigando, anzi Kate sorrideva e sembrava scherzasse, mentre mia madre era alquanto sollevate e non era più arrabbiata, così si congedò poco dopo dalla novella sposa dicendo che aveva qualcun altro con cui doversi scusare. Intuendo che si trattasse di mio padre mi avvicinai e le dissi: “Papà è fuori, sul retro”.

Grazie” rispose lei, defilandosi e uscendo dalla porta velocemente. Mi avvicinai a Jacob che era rimasto dietro di me tutto il tempo e sorridendogli lo presi per mano e ci spostammo lontano dagli altri.

Com'è andata con mia madre?” chiesi, curiosa.

Come al solito” rispose, sbrigativo.

In che senso?” domandai.

Non è difficile far riprendere tua madre” mormorò. “E' sempre la stessa...”

Sempre la stessa?”.

Si” esclamò, sorridendo. “Prima che tuo padre la trasformasse avevo paura che dopo sarebbe cambiata...sarebbe diventata come tutti loro, una pietra viva...ma devo ammettere che è sempre la stessa e se potesse ancora farlo, continuerebbe ad inciampare dappertutto” concluse, ridendo. Stavo per aggiungere qualcosa, ma in quel momento entrarono i miei genitori e ci avvertirono che era ora di tornare a casa. Così cominciammo a salutare tutti e com'è di consuetudine, iniziammo dalla sposa, mentre Jake rimaneva a distanza e si limitava a ringraziare e salutare evitando il contatto fisico. Mentre salutavo Carmen e il suo compagno, vidi tornare Tanya e dirigersi verso mio padre per salutarlo.

Ciao, Edward” cinguettò. “Mi raccomando vieni a trovarci più spesso”. Il singolare era casuale o fin troppo premeditato? Mia madre si scostò per permettere a Tanya di abbracciare mio padre, invece lui, per fortuna, la trattenne e si allontanò dalla vampira.

Arrivederci, Tanya” la salutò, severo. Lasciando la vampira con un'espressione indecifrabile sul volto, a metà strada tra l'incredulità e la furia. Mentre attorno a noi calò il silenzio e io, invece, gioivo dentro perché finalmente mio padre si era ribellato alle attenzioni superfluo di quell'oca. Tanya stava per dire qualcosa di molto poco cortese, visto che mio padre la interruppe subito.

Bella è mia moglie ed io la sostengo e le do ragione sempre, in ogni caso” spiegò mio padre, lasciandola senza parole e io non riuscii a trattenere un sorrisino maligno.

Ora sarà meglio andare” intervenne Alice, per evitare un'altra discussione. “Il viaggio è lungo”. Senza aggiungere altro ci dirigemmo fuori la porta e ci lasciammo il matrimonio e il clan di Denali alle spalle. Era stata una lunga giornata, ora avevo solo voglia di dormire un po' e non pensare più a niente...ammesso che i miei incubi me lo avrebbero permesso.

Finalmente” sbottò Jacob, appena fummo arrivati davanti alle macchine.

Dai” sospirai. “Non è stato così male”.

Spero che questo sia davvero l'ultimo matrimonio dell'anno” sbuffò. “Non ne posso più”.

Ammesso imprevisti” intervenne Alice. “E' l'ultimo”.

Spero che le tue visioni siano corrette” sentenziò lui.

Lo sono” sibilò lei.

Bene” sospirò il mio lupo. “Non avrai più motivo di farmi indossare uno smoking”.

No” mormorò Alice. “Ma domani sera vi farò vedere il vostro guardaroba per la scuola!”.

Cosa!?” urlammo all'unisono io e Jake.

Visto che non vedo più il futuro, credo che resterete a casa Cullen” spiegò. “Ci divertiremo!”. Non aspettò che rispondessi e subito corse verso la sua auto, mentre Jacob mi guardava incredulo.

Ho promesso a mio padre che domani potranno stare da soli a casa” mi giustificai.

Fantastico” sbuffò il mio lupo.

Andiamo” esclamai. “Non è una tragedia!”.

Speriamo” concluse Jake. “Ora andiamo, ci stanno aspettando”. Velocemente, salimmo sulla Volvo e mio padre mise in moto e partì. Non sapevo più se volevo dormire o meno, così cominciai a guardare fuori dal finestrino. Nessuno parlava, l'unica cosa che rompeva il silenzio che si era creato era la radio che stava trasmettendo una canzone che neanche conoscevo e quindi non ci prestai molta attenzione. Dopo un po' però il sonno ebbe la meglio e appoggiando la testa sulla spalla del mio lupo, mi addormentai. Per fortuna non sognai nulla e mi lascia cullare dal ringhio del motore della Volvo, finché non caddi in un sonno più profondo e abbandonai ogni contatto col mondo esterno. Non sapevo da quanto tempo dormissi, a risvegliarmi fu il mio lupo che mi chiamava piano.

Cosa c'è?” chiesi, ancora prima di aprire gli occhi.

Ci fermiamo ad un autogrill, hai fame?” domandò mia madre.

Un po'“ ammisi, iniziando a guardarmi intorno. Dovevano essere passate un paio d'ore, visto che probabilmente non eravamo più in Alaska.

Ti prendo anche qualcosa per cambiarti, forse il vestito ti da fastidio” continuò mia madre.

Non più di tanto” risposi, infatti era come se avessi un semplice jeans, non mi dava il benché minimo fastidio. Mio padre scese dall'auto per andare a prenderci qualcosa da mangiare, mentre io e mia madre ci dirigemmo nei bagni per cambiarci. Non parlammo molto, scambiammo giusto un paio di commenti sul tempo e sul viaggio e poi tornammo all'auto. Anche Jake e mio padre si era cambiati e lui stava già addentando uno dei due panini che mio padre aveva preso per lui. Quando mi vide arrivare sorrise e mi porse il mio panino, lo ringraziai mentalmente e ripresi il mio posto nell'auto. Mangiai lentamente mentre il viaggio continuava, invece il mio lupo finì i suoi panini in un batter d'occhio e cominciò a guardare fuori con gli occhi stanchi, probabilmente si sarebbe addormentato presto...Quando finii mi guardò sorridente e disse:”Hai ancora sonno?”.

Un po'“ ammisi.

Puoi stenderti se vuoi” continuò, sorridente. Ricambiai il sorriso e senza farmelo ripetere poggiai la testa sulle sue gambe e chiusi gli occhi, sentii solo che mi prendeva la mano e poi caddi, di nuovo, in un sonno profondo. Non sognai nulla, però dentro di me si insinuò una strana pace che mi cullò per tutto il viaggio, non sapevo cosa fosse cambiato, mi sentivo bene e tanto bastava...

Quando arrivammo, Jake mi svegliò di nuovo dolcemente e insieme scendemmo dall'auto. Tutti tirarono un sospiro di sollievo di fronte alla grande casa Cullen che non era mai stata così accogliente. La mia famiglia non ci mise niente a riprendere le vecchie abitudini, i miei nonni andarono a caccia mentre Emmett si posizionò sul divano davanti alla TV e Rose accanto a lui. Alice si avvicinò pronta a prenderci in ostaggio per l'intera serata, ma mio padre la precedette.

Alice” la chiamò.

Non preoccuparti, Edward” rispose lei. “Ci divertiremo un mondo!”.

Me lo auguro” rispose mio padre, guardando la mia espressione affranta.

Allora vi aspetto dentro” cinguettò e sparì in un lampo.

Vado a vedere se trovo qualcosa da mangiare” mormorò Jake ed entrò anche lui in casa, rassegnato al suo destino.

Allora” dissi. “Hai organizzato tutto?”.

Tutto pronto” mi assicurò, sorridente.

Allora, cosa aspetti?” chiesi. “Vai!”.

Volevo avvertire, Alice” si giustificò, ridendo. “E poi volevo ringraziarti, ancora”.

Non preoccuparti” risposi, avvicinandomi e baciandolo sulla guancia. “Vai, ci vediamo domani”. Ricambiò il bacio e corse verso mia madre, mentre io sospirando entrai in casa. Alice non si vedeva, probabilmente era al piano di sopra con Jasper, così mi diressi in cucina dove trovai Jake seduto a tavola che mangiava.

Ho preso qualcosa per te” mi informò, appena mi vide entrare, indicando il piatto sul tavolo.

Grazie” risposi e mi sedetti a tavola. Mangiammo in silenzio e Jake, stranamente, non divorò tutto in un lampo, probabilmente cercava una scusa per non doversi sorbire Alice. Purtroppo la cena non durò a lungo e quando finimmo, mi alzai per mettere a posto, mentre Jake mi aspettava sul ciglio della porta.

Cosa facciamo ora?” chiese, quando gli andai incontro.

Non lo so” ammisi.

Cerchiamo di evitare tua zia” sussurrò, cercando di non farsi sentire.

Troppo tardi” cinguettò una voce dietro di lui. “Forza, andiamo!”. Alice superò Jake e prendendomi per mano mi portò nella camera di mio padre, poi, dopo essersi assicurata che anche il mio lupo l'avesse seguita, si defilò dicendo che doveva prendere i nostri vestiti. Io e Jake rimanemmo in silenzio, aspettandola, era inutile cercare di consolarsi, Alice ci avrebbe annoiati a morte e lo sapevamo benissimo entrambi.

Eccomi” esclamò, con le braccia cariche di vestiti e dietro di lei entrò Jasper con il resto.

Non sapevo avessi un complice” l'accusò Jacob.

Non sono un complice” si lamentò Jasper. “Sono un ostaggio!”.

Finitela di lamentarvi” li rimproverò lei. “Da dove iniziamo?”.

Che ne dici se iniziamo dalla parte in cui tu te ne vai?” si lagnò Jake.

Attento, cane” lo ammonì Jasper, ma Jacob non lo calcolò minimamente. Quello che venne dopo, come potevamo immaginare, fu tormentato dalla noia e da attacchi di sonno frequenti. Io e Jake cercavamo di mostrare attenzione, ma era del tutto inutile, tanto Alice parlava da sola e non c'era neanche bisogno di capire cosa stesse dicendo. Sapevo solo che la fila di vestiti non finiva mai, erano tutti diversi e probabilmente bellissimi, ma appena me ne mostrava un altro dimenticavo quello precedente, non che volessi ricordarlo. Jacob faceva fatica a tenere gli occhi aperti e ogni tanto mi lanciava uno sguardo implorante, come se io potessi fare qualcosa, infatti gli rispondevo con una scrollata di spalle mentre la fila di vestiti continuava...Finché non persi la concezione del tempo e tutto quello che avvertivo era la voce di Alice e la sua sfilata che continuava, non poteva farmi subire una cosa del genere dopo un viaggio lungo come quello! Probabilmente a lei non interessava se io fossi attenta o no, le servivano solo un paio di spettatori...

Alice!” esclamò mia nonna e subito mi risvegliai dal mio stato di torpore. “Guardali stanno dormendo in piedi!”.

Avevo quasi finito” convenne lei. “Mancava solo questo, gli accessori magari un altro giorno”.

Va bene” acconsentì mia nonna. “Ma dopo li lasci dormire”.

D'accordo” mormorò lei. Girai lo sguardo in cerca di un orologio e notai che erano appena le undici, avevo dormito in piedi per un paio d'ore... Alice ci mostrò l'ultimo vestito e dopo aver ricevuto un paio di apprezzamenti forzati, ci augurò la buona notte e ci lasciò soli.

Ora va a dormire, piccola” mormorò mia nonna, accarezzandomi una guancia. Annuii e mi diressi in bagno per prepararmi ad andare a letto. Quando tornai sentii mia nonna parlare con Jake, lei era materna con tutti, l'unica dei vampiri che si preoccupava, davvero, di come stesse Jake, a parte mia madre ovviamente...

Sicuro, che non vuoi rimanere?”.

Si, non preoccuparti” mormorava Jake, assonnato. “Devo dare il cambio ad Embry”.

Ma sei così stanco!” lo rimproverò mia nonna. “Dovresti riposare!”.

Sto bene” sorrise Jake, per rassicurarla e mia nonna, a malincuore, dovette lasciarlo andare.

Carino il pigiama” esclamò appena mi vide.

Grazie” risposi, senza scompormi.

Beh, ora devo andare” m'informo. “Ci vediamo domani”.

Ciao” risposi, un po' triste. Lui mi diede un bacio sulla guancia, che durò un po' più degli altri e poi andò via. Mi avvicinai al letto e lentamente mi stesi, sotto gli occhi protettivi di mia nonna. Le augurai la buona notte, lei mi diede un bacio sulla fronte e andò via, chiudendosi la porta alle spalle. Non ci misi molto ad addormentarmi, purtroppo non ritrovai la pace che avevo trovato in macchina e non capivo perché. Pensavo che l'avessi superato, che finalmente gli incubi fossero scomparsi, ma non era così...ricominciarono e ora come se non bastasse c'era anche Tanya a popolarli. Mi strappava via mio padre e poi faceva del male a mia madre, in una danza che proseguì per tutta la notte, probabilmente. Finché non capii, era stato il mio Jacob a tener lontano gli incubi, ma lui non c'era e io da sola non potevo farcela. Così non potevo che reagire come tutte le notti, stringere forte il cuscino, chiudere gli occhi e sperare che il sole sorgesse il prima possibile...

NDA: spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi piacerebbe leggere i vostri pensieri ^^ grazie e buona lettura!!

  
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