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Autore: Amelie Malfoy    14/09/2011    3 recensioni
Che poi ad Hermione sembra di vivere ai tempi di Hitler, con tutta questa gente che crede ancora ci siano razze e razze. Peccato (per modo di dire) che però gli toccherà fare i conti con uno di loro in maniera piuttosto ravvicinata! Ci vorrà ovviamente dell'inestimabile tempo per superare l'arroganza e magare riuscire a rispecchiarsi almeno in un sorriso amichevole.Ma alla fine...cosa ci si può aspettare di più da un Purosangue?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Step one you say we need to talk
He walks you say "Sit down it's just a talk"
He smiles politely back at you
You stare politely right on through
Some sort of window to your right
As he goes left and you stay right
Between the lines of fear and blame
And you begin to wonder why you came
Where did I go wrong? I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life 
Let him know that you know best
'cause after all you do know best
Try to slip past his defense
Without granting innocence
Lay down a list of what is wrong
The things you've told him all along
And pray to God he hears you 
As he begins to raise his voice
You lower yours and grant him one last choice
"Drive until you lose the road
Or break with the ones you've followed"
He will do one of two things
He will admit to everything
Or he'll say he's just not the same
And you'll begin to wonder why you came 
How to save a life
 
 
"Non mi dire che stai iniziando a provare gradimento per quella stupida Grifondoro, Draco."
"Che cazzo dici Blaise? E' solo una lurida mezzosangue,ed io la odio."
"Sarà. Ma non fai che nominarla. O forse dici di no perché non è semplice gradimento. Per la miseria Draco, il tuo è proprio sentimento. Draco... sei nei guai!"
"Vai a quel paese! Non è vero che provo 'sentimento', nè 'gradimento'. E poi non vedo la differenza."
"Tra gradimento e sentimento c'è la distanza di un bacio. E quando Pansy verrà a saperlo non sarà molto felice."
"Non mi piace Hermione,non ci siamo baciati e non sto con Pansy. Mettitelo in testa."
"Se non ti piacesse la chiameresti 'Granger'."
"Vaffanculo Blaise."
La cosa brutta era che Draco non sapeva se mentisse o meno. E chiamando Hermione 'lurida Mezzosangue non si era che sentito irrimediabilmente in colpa. 
Il tempo dopo quell'ultima serata del fatidico bacio di Ron era passato in men che non si dica. Era già l'ultimo giorno che Hermione e Draco avrebbero dovuto passare in punizione dopo cena.  
Il giorno prima Ron aveva di nuovo tentato di baciare Hermione, ma lei, prontamente l'aveva schiaffeggiato, e man mano che lei dava quelle manate forti,la loro amicizia,mai stata al culmine, si consumava come una candela nel bel mezzo di un maestrale. 
Aveva tentato di baciarla in biblioteca,dopo che una Hermione sprezzante si era seduta affianco a lui, e cercava di mantenere le distanze, almeno dopo quello che era successo! In ogni modo Ron tentò ancora la fortuna... con Harry davanti,per di più! 
Una volta visto ciò che Ron stava tentando di fare, si infuriò a morte con lui.Riteneva che lui sapesse benissimo che Hermione aveva un carattere troppo difficile per abbordarla in quel modo,che non era la tipa che stava al flirt molto facilmente. 
Eppure aveva tentato. Buona com'era,a volte la ragazza si chiedeva se quel che aveva fatto l'avesse fatto perché non desiderava altro, e altre volte pensava che fosse soltanto un grandissimo stronzo che per tantissimo tempo non aveva che giudicato male. 
Sebbene negli ultimi anni non si fosse limitato ad essere solo un bel ragazzo, ma anche simpatico e comprensivo, notava in quei giorni Hermione che non aveva mai conosciuto il vero Ronald Bilius Weasley. E adesso aveva paura solo di incrociare il suo sguardo,anche soltanto durante una stupidissima lezione di Trasfigurazione.  Adesso parlava solo con Harry.
"Ti piace Malfoy."
"No,Harry, non è vero porca miseria."
"Smettila di nominarlo ogni tre secondi per favore."
"...Non lo nomino ogni tre secondi."
"Te ne renderesti conto se ti rendessi conto del fatto che ti piace."
"Piantala. Non è vero."
"O forse non ti piace e basta? Magari tu ti ritieni segretamente 'innamorata' e non vuoi dirlo al tuo caro amico Harry?!" 
"Ma cosa dici."
"Shsh, mi sento offeso." 
Lei non sapeva se lui avesse ragione a ritenersi offeso,e questo era il guaio più grande di tutti.
A proposito di Draco,avrebbe passato come al solito la sera con lui. La differenza stava nel fatto che quella sarebbe stata la loro ultima sera. Era dispiaciuta, cacchio se lo era. 
Gli ultimi giorni erano in effetti stati sovraccarichi di tensione,forse anche un po' di paura, sebbene qualche volta tutto quella preoccupazione venisse squarciata dalle risate che si diffondevano tutto d'un tratto parlando del più e del meno, facendo gridare i quadri fuori dal corridoio: 
"Piantatela voi due, o vi faccio espellere da Silente in persona!"  
Draco aveva riso tanto quando lei gli aveva raccontanto di quante ne avesse da lei prese Lenticchia, e ,se Hermione non glielo avesse impedito, gli avrebbe lanciato una Fattura Orcovolante... 
"Posso lanciargli una Fattura Orcovolante, vero Hermione?" 
"...No ,Draco."
"Nemmeno se te lo chiedo per favore?"
"Nemmeno se me lo chiedi per favore."
"Pff. Va bene... tanto troverò un modo per umiliare quella Lenticchia del cavolo davanti ai suoi amichetti."
Quando arrivò l'ultimo giorno, e chiusero la porta dell'aula di Babbanologia, quest'ultima era praticamente linda, e aveva abbandonato l'aspetto angusto che le apparteneva quando per la prima volta i due studenti varcarono la soglia. Oltretutto,anche essendosi divertiti avevano fatto un ottimo lavoro. 
"Siamo un bel duo! Give me five Granger!"
Draco iniziava a voler davvero bene a quella ragazza. Non avrebbe mai detto una cosa del genere pochissimo tempo prima. Nemmeno a Blaise. Nemmeno a Pansy.  Ma quella ragazza dagli occhi ambrati e i capelli mori lo aveva quasi...rivoltato come un calzino. 
Era sempre di buon umore, e non si confinava nel suo mondo com'era suo solito fare. L'ultimo giorno fu solo di riposo.Nessuno dei due aveva la minima intenzione di toccare attrezzo da pulizia. 
Stettero infatti tutto il tempo seduti, lei sulla poltrona polverosa e lui sdraiato sul divano di stoffa verde, pieno di toppe perché consumato dal tempo. Si diedero appuntamento per la domenica prossima alle tre di pomeriggio davanti al vecchio albero di cui Draco aveva parlato a lei. 
"Draco,hai mai pensato che ci saremmo trovati così,prima o poi?" 
"...Forse,a dire il vero qualche volta ci ho pensato."
"Serio? Io mai. Non con te,almeno."
Draco non sapeva se ridere, o se ritenersi offeso.
"Andiamo,come non con me? Sono bellissimo!"
Disse,con una punta di ironia nella voce che faceva capire il fatto che scherzava. Ma lei lo guardò. Ma non era uno sguardo di rimprovero,o addirittura gelido. No. Eppure lo fece rabbrividire in ogni modo. 
Lo guardava per dare una sua opinione propria. Già,in quella scuola c'era ancora qualcuno che riusciva a dire la propria senza seguire il gregge. 
Lei fece per parlare,poi si morse la lingua. Lei effettivamente aveva sempre pensato che fosse uno dei ragazzi più affascinanti di tutto il castello.
"Allora, non mi dici che faccio schifo e che dovrei vergognarmi per quel che ho provato minimamente a pensare?" 
"Emh,mentirei ,credo."
La guardò con aria interrogativa,inarcando il sopracciglio,divertito.
"Beh, non per dire Draco. Ma non fai schifo proprio per niente. Ho sempre pensato il contrario. Almeno esteticamente,dico. Perché fino a due settimane fa ti odiavo come nessun altro ad Hogwars." 
Si era alzata e aveva voltato la faccia verso la collezione di modellini di Ferrari, imbarazzatissima per quello che aveva appena provato a dire.
Draco si sentì avvampare. Non solo erano amici, adesso gli faceva anche i complimenti. Dannazione. O miseriaccia, se preferite.
Poi gli venne in mente Blaise, e quella stupida frase. 
"Tra gradimento e sentimento c'è la distanza di un bacio."
Tante di quelle morse allo stomaco lo invasero.Ma poi si accorse che tutto quel casino non veniva dal suo stomaco, bensì dalla sua testa e sal suo cuore. Litigavano ancora.
'draco,non lo fare,te ne pentiresti. smettila,sei così maldestro'
'fallo, è il momento, è arrivato dopo trepidante attesa'
'draco, non farlo, sei così irrazionale!'
'piantala di pensare ,segui il tuo istinto.'
Ma fanculo qualunque cosa. Il suo cervello aveva smesso di funzionare, e il suo cuore batteva all'impazzata. Smisero d'un tratto entrambi gli organi vitali di parlare.  Si alzò. 
Si,lo fece. 
Le andò incontro. Lei si girò. Le cinse la vita.
Era confuso.
Era confusa.
Chissà cos'era, quella cosa.
Sentimento? Gradimento?
Oh,ma sti gran cazzi.
 Lo fece. La baciò , la baciò con tutto il bene che le aveva voluto in quelle due settimane che erano passate in meno di uno schiocco di dita.  O,in quel caso, uno schiocco di vita. La baciò e qualcosa lo faceva galleggiare in aria. 
E un oceano di acqua calda gli cadde addosso. Era un intrecciò di emozioni sospinte dalle loro sensazioni, dai loro pensieri che aleggiavano sopra le loro menti. Era uno scambio di sensazioni. Lievitava sopra di loro il futuro di un qualcosa di assolutamente impagabile. 
Era inevitabile il fatto che sarebbe successo prima o poi. Solo, con la persona più impensabile per entrambi. Le loro mani si aggrappavano a nuove speranze, i loro desideri erano forse stati esauditi. Hermione era bellissima,e lui ballava sopra il mondo.
"Domenica,  tre del pomeriggio, davanti al vecchio albero. Non te lo dimenticare."
Sbattè la porta forte. Ma lei non la sentì, era troppo offuscata da pensieri troppo assurdi e irreali. Si pizzicò il braccio tre volte.
Ma non era un sogno, 
e tre volte dovette cercare di riaprire gli occhi per capire che 
era soltanto una splendida realtà.
O almeno si sperava sarebbe stato così, per ora,almeno.
Ma l'importante era che lei lo avesse capito. E dai suoi occhi stavolta sgorgavano lacrime.
Ma a differenza dell'ultima volta,queste erano le più potenti lacrime che fossero mai calate dai suoi occhi. Erano lacrime d'amore corrisposto, e il suo sorriso era bagnato. Bagnato di gioia. 
  
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